Provato Nail'd

Prima prova su pista per Nail'd

Provato Nail'd
Articolo a cura di
Disponibile per
  • Xbox 360
  • PS3
  • Pc
  • La recente generazione videoludica non è stata terreno fertile per i titoli di corse offroad, specialmente se dedicati ai Quad.
    Eccezzion fatta per lo stupendo Pure, infatti, le molte produzioni affacciatesi all’alta definizione, comprese quelle sorrette da licenze ufficiali quali la serie ATV, hanno miseramente fallito nell’irretire anche i più sfegatati fan del motociclismo fuori pista.
    Non ritrovandoci nella categoria degli “addicted” a questo genere di disciplina estrema è difficile capire cosa abbia portato ad un tale declino di saghe che, nemmeno dieci anni fa, ottenevano decorosi risultati.
    Sappiamo, invece, che seguendo i dettami arcade di Pure, anche altri team stanno ricercando il successo nel settore.
    Uno di questi è Techland, talentuoso team polacco che nel corso delle ultime manifestazioni videoludiche ha mostrato al grande pubblico la sua ultima creatura, rispondente al nome di Nail’d.
    Si tratta di un corsistico arcade dedicato al mondo dei Quad e del Motocross; una produzione libera da qualsiasi velleità simulativa che promette di lasciare il giocatore continuamente con il fiato sospeso.
    La redazione di Everyeye ha recentemente ricevuto un codice ancora non completo, tramite il quale ha potuto saggiare le primissime caratteristiche del titolo, previsto per Playstation 3, Xbox 360 e PC il 4 Febbraio 2011.

    Il freno è una decorazione del manubrio

    Essendo quella in nostro possesso una versione poco più che dimostrativa, quelle testate sono solo due delle -speriamo- molte diverse tipologie di gara presenti in Nail’d.
    Disponibili, al di fuori della carriera (bloccata in questa versione), saranno le canoniche sfide veloci, comprensive di una vera e propria competizione tra 12 piloti e della classica sfida contro il tempo.
    In quest’ultimo caso due sono le varianti presentate ai nostri occhi: la prima prevede il cronometraggio di tre giri completi, la seconda, invece, di uno solo, con tanto di fantasma a mostrare dove e come erodere preziosi secondi.
    Correre in solitaria in Nail’d, tuttavia, non risulta molto divertente; focalizzandosi sulla bagarre, infatti, il titolo concentra tutta la sua carica d’adrenalina nelle modalità che prevedono la competizione serrata tra più piloti.
    Gli imperativi, in questo caso, saranno tre: andare a tutta manetta, mai toccare il freno e speronare quando possibile gli avversari.
    Per veicolare tale filosofia spicciola Nail’d utilizza un gameplay estremamente basico, un sistema di controlli molto accessibile ed un design dei tracciati molto particolare; strutturato appositamente per favorire la spettacolarità dell’azione a schermo.
    Andando con ordine vediamo come la produzione Techland si focalizzi su due aspetti principali strettamente collegati tra loro: l’air control e l’utilizzo del boost.
    Ogni tracciato sarà disseminato di elevatissime rampe che avremo occasione di sfruttare per compiere balzi a dir poco irridenti verso le leggi della fisica.
    Una volta in aria guadagneremo nuovamente il pieno controllo del mezzo, che, con un minimo di difficoltà dovuta alla resistenza dell’aria, potrà essere posizionato per l’atterraggio.
    Una discesa perfetta (ancor meglio se schiacciando un avversario) garantirà al giocatore una dose extra di boost, che andrà a riempire l’apposita barra posta sulla destra dello schermo.
    Presa la mano il meccanismo di accumulo e riutilizzo diverrà quindi circolare, permettendoci di stare al passo con i velocissimi e spietati avversari ed esibirci in balzi sempre più spaventosi.
    Una piccola parentesi sull’intelligenza artificiale è, a tal proposito, doverosa.
    I piloti controllati dalla CPU saranno in grado di mettere il giocatore in serissime difficoltà, sfruttando ogni scorciatoia presente sul tracciato, aggredendo l’avatar a schermo ed, in generale, guidando in maniera veramente pazzesca.
    In Nail’d, a quanto abbiamo potuto vedere sinora, dovremo veramente scordarci le scampagnate: ogni gara sarà una lotta all’ultimo sangue.
    Come anticipato -riguardo al turbo boost- vi saranno anche altre diverse variabili, collegate all’eliminazione (momentanea) degli avversari e alla conformazione dei tracciati, ricchi di passaggi “speciali” capaci di garantirci una dose extra di “spinta”.
    Sono proprio i tracciati a configurare la parte migliore della produzione Techland.
    Ognuno di essi presenterà una discreta vastità (in termini di strade alternative soprattutto) ed una serie di elementi collaterali rappresentanti ostacoli e distrazioni potenzialmente letali.
    Nella Segheria, ad esempio, ci imbatteremo spesso con lame circolari in azione o con tronchi in caduta libera; alla Diga potremo essere sbalzati da improvvisi getti d’acqua; infine lungo la Ferrovia dovremo fare attenzione ai treni che in continuazione percorreranno i binari.
    Una serie di elementi la cui imprevedibilità sembra efficacemente riuscire ad elevare la godibilità -anche a più riprese- delle varie location.
    Peccato non vi sia veramente nulla di nuovo rispetto, ad esempio, a Motorstorm e che il titolo Sony (in una qualsiasi delle sue incarnazioni) sembri in grado di offrire una vastità ed una varietà almeno doppia -nei soli tracciati- rispetto a Nail’d.
    L’impossibilità di effettuare acrobazie ed un sistema di guida veramente molto semplificato, poi, sembrano al momento affievolire l’appeal di un impianto videoludico che punta tutto su velocità, adrenalina ed immediatezza, minimizzando di fatto la profondità dell’esperienza.

    It’s all about speed

    Dal punto di vista tecnico Nail’d, al momento, non si rivela pienamente all’altezza dei suoi massimi concorrenti, quei Pure e Motorstorm che hanno fatto, in questa generazione, la fortuna delle produzioni off-road.
    La parte più interessante del titolo Techland è, senza ombra di dubbio, ancora una volta quella legata ai tracciati, ben modellati, ricchi di elementi finemente realizzati e texturizzati con doverosa maestria.
    Da questo punto di vista davvero nulla si può appuntare al team polacco, che è stato capace di unire una scena profonda e dettagliata ad un level design piuttosto vario.
    Diverso il discorso per quel che concerne la modellazione poligonale di piloti e tracciati che appaiono spesso sballati nelle proporzioni e definiti in maniera superficiale, quasi grezza.
    Non migliora le cose un comparto animazioni che mostra tutti i suoi limiti nel riprodurre gli schianti contro ostacoli e strutture di vario genere, momenti nei quali agli occhi del videoplayer si mostrano anche dei particellari non troppo convincenti.
    Il difetto più appariscente rimane tuttavia legato allo spropositato quantitativo di blur inserito in ogni situazione di movimento, che si trasforma in un inguardabile effetto seppia al momento dell’accelerazione sfruttando il boost.
    Questa diffusa sfocatura, ad un’attenta analisi, pare esser appositamente studiata per coprire un framerate non del tutto stabile a 60fps ed un leggero effetto tearing che affligge la produzione.
    Dal punto di vista sonoro il titolo presenta una soundtrack molto movimentata grazie a tracce hard rock e persino nu metal; i brani contenuti nel disco, tuttavia, ci sono parsi davvero pochi e rei dunque di generare una certa ripetitività.

    Nail'd Al momento Nail’d pare configurarsi come una produzione piuttosto mediocre, capace di offrire spunti divertenti soltanto ad una ristretta schiera di appassionati del motociclismo offroad. Siamo infatti lontani dalla complessità e dalla varietà di Motorstorm ma anche dall’appeal di Pure, al momento incontrastato in ambito Quad racing. E’ tuttavia troppo presto per formulare giudizi; diversi mesi e molte feature da scoprire ci separano infatti dallo svelare il vero valore del titolo Techland. Restate dunque sintonizzati su Everyeye per saperne di più.

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