PlayStation All Star Battle Royale: provato il picchiaduro di Sony in salsa Smash Bros.

Un nuovo sguardo, direttamente dall'E3 per questo picchiaduro in salsa smash bross made in Sony

PlayStation All Star Battle Royale: provato il picchiaduro di Sony in salsa Smash Bros.
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  • PS3
  • PSVita
  • PlayStation All Stars Battle Royale è stato annunciato ufficialmente nel corso della PlayStation Experience, a cui noi di Everyeye.it abbiamo partecipato lo scorso Aprile.
    Sul palco della conference Sony il titolo è tornato a mostrarsi al grande pubblico, nonostante non si tratti di un prodotto troppo adeguato a trasmettere l'idea del suo effettivo valore ludico tramite video in-game e trailer. Per capire quanto sia divertente e ben bilanciato questo Brawler Game si dovrebbe prendere il pad in mano e lanciarsi a capofitto nelle battaglie a quattro giocatori.
    Dopo la fugace dimostrazione ad opera dei ragazzi di Superbot, in ogni caso, è stato possibile tornare a giocare nella piccola saletta allestita da Sony, testando approfonditamente i due nuovi personaggi presentati in occasione della kermesse losangelina: Nathan Drake ed il Big Daddy.

    Anzitutto accogliamo con favore il primo personaggio non appartenente ad una esclusiva Sony. Il grosso palombaro di Bioshock 2 spunta a sorpresa a ricordare a tutti i giocatori che i combattenti di All Stars Battle Royale non vengono per forza dalle produzioni interne. La speranza è che la software house abbia stretto accordi di collaborazione con tanti altri team di sviluppo, per portare sui nostri schermi i personaggi più iconici di questa e della scorsa generazione, da Ezio Auditore fino a Raziel (do want!).
    Vestendo i pesanti panni del Big Daddy, in ogni caso, si scopre un personaggio decisamente prestante nel corpo a corpo, dotato di attacchi a corto e medio raggio e quasi sprovvisto di colpi capaci di intercettare un bersaglio all'altro lato dello schermo. Le mosse più potenti di questo colosso si eseguono partendo da mezz'aria e schiacciando senza pietà i propri avversari. Moltissimi colpi possono essere poi prolungati, con “follow up” che di fatto aprono la strada ad una strategia del tutto basata sull'attacco. Nelle partite più affollate il big Daddy trova tuttavia qualche problema, dal momento che mentre è intento a devastare con pugni e trivella un avversario, accanendosi con colpi ripetuti, resta molto scoperto data la sua enorme mole. Le Special del Big Daddy sono piuttosto utili: si può chiamare in causa una sorellina, che si aggancia ai nemici più vicini, oppure letteralmente inondare lo schermo, lasciando i nemici a galleggiare quasi immobili a mezz'aria, pronti per essere spediti al creatore con un colpo ben assestato.
    Totalmente diverso l'approccio di Nathan Drake, che reinterpreta in maniera piuttosto fantasiosa il moveset che sfoggia nel suo tris di avventure. Abbiamo da una parte un set di colpi molto canonici: colpi di magnum, smitragliate di M-79, granate che restano a terra ed esplodono dopo qualche secondo. Dall'altra troviamo invece qualche oggetto da lanciare, siano essi enormi barili da far rotolare sul nemico o bombole di propano pronte ad esplodere se colpite con precisione. Infine ci sono un po' di movenze più particolari, come scivolate o improvvise cadute dall'alto che travolgono il nemico con una serie di detriti venuti giù da chissà dove. Nathan è anche un personaggio più agile del normale, e permette quindi di gestire con cura il posizionamento nell'arena, grazie a salti più lunghi e alti.
    La special di livello due materializza una enorme colonna che viene fatta capicollare sugli avversari che si trovano nelle vicinanze, mentre quella di livello tre fa comparire niente meno che l'idolo di El Dorado, che trasforma istantaneamente tutti i nemici in mutanti ritorti, che possono essere uccisi con un colpo. La particolarità di questa “maledizione” è che gli avversari possono comunque continuare ad attaccare, seppur con un set di colpi ridotto: meglio dunque stare attenti a non sprecare la special facendosi sopraffare da tre nemici ben preparati.
    Globalmente il titolo è tornato a divertirci: con un po' di voglia di sperimentare e ancora abbastanza freschi dalle nostre ultime sessioni di gioco abbiamo sempre tenuto sotto controllo l'azione, senza sentirci in alcun modo spaesati ma anzi cercando di sfruttare al meglio le peculiarità di tutti i personaggi. Molto più bilanciato è il sistema di punteggio, rivisto dall'ultima volta: ogni uccisione ci fa guadagnare due punti, mentre ogni morte ce ne sottrae uno solamente.
    Resta inoltre impossibile “pareggiare”, come invece si poteva fare nella prima built. Stavolta, dopo i tre minuti di match, se due giocatori hanno lo stesso punteggio si disputano ulteriori sessanta secondi di incontro. E chissà che qualche personaggio in svantaggio non possa ribaltare la situazione.

    PlayStation All-Stars Battle Royale Veloce e divertente, All Stars Battle Royale è un prodotto che si dedica ad un'audience molto ampia, incuriosendo sia il giocatore più “casual” che quegli utenti attenti al bilanciamento ed alla qualità dei moveset, curiosi di scoprire un titolo appartenente ad un genere piuttosto raro. Il titolo dovrebbe uscire questo autunno, e fino ad allora il team di sviluppo annuncerà con il contagocce nuovi personaggi, sperando di restare sempre sulla bocca dei videogiocatori. Per il momento le scelte continuano ad essere sia coraggiose (Parappa, Fat Princess ed il Big Daddy) che inclini al Fan Service più spinto (Nathan Drake e Sly Cooper). Un approccio non male, per fare contenti tutti quanti.

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