Pro Evolution Soccer 2012: nuovo contatto con il calcistico di Konami

Provato l'ultimo codice del famoso titolo Konami

Pro Evolution Soccer 2012: nuovo contatto con il calcistico di Konami
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Disponibile per
  • PS2
  • Xbox 360
  • Wii
  • PS3
  • Pc
  • Psp
  • Come ogni anno l'eterna sfida tra i due “mostri sacri” del pallone digitale si accende sotto al cocente sole d'estate, con l'arrivo delle prime beta da testare e la divulgazione di informazioni sempre più approfondite da parte degli sviluppatori. Abbiamo ricevuto un codice preview PC della nuova creatura di Seabass pronto circa al 75%, già sufficiente per carpire buona parte dei pregi e dei difetti dell'edizione 2012 di PES.

    Lavoro di cesello

    Una volta installato il dvd e configurati i settings prestazionali, si viene introdotti nel nuovo menù preliminare, utilissimo per plasmare l'esperienza in base alle proprie esigenze e capacità di gioco. Varie voci come i passaggi o i tiri assistiti, la creazione dettagliata del proprio avatar ed altre preferenze di contorno sono tutte proposte in questo primo avvio, sebbene siano ritoccabili ogni volta che lo si desidera. Prima di entrare nel cuore del titolo è possibile partecipare anche ad una sessione introduttiva di training, utilissima per entrare in confidenza con i nuovi ritmi di gioco, più lenti e ragionati rispetto a Pes 2011.
    Il menù principale si presenta semplice ed elegante, con le varie icone da selezionare poste nella parte bassa dello schermo: è possibile giocare una partita amichevole, partecipare alla Champions League ed alla Coppa Libertadores, creare campionati o tornei ad hoc, entrare nella modalità “Football Life” (comprensiva anche della classiche Master League e Become a Legend), addentrarsi nel profondissimo editor e naturalmente giocare online. Quest'ultima opzione era purtroppo disabilitata nel codice preview gentilmente inviatoci da Konami, così come alcune delle modalità che troveremo nella versione definitiva.

    Come di consueto, prima di scendere in campo è possibile impostare una miriade di parametri per plasmare la propria squadra in base all'avversario e alle esigenze strategiche. La prima cosa che balza all'occhio dell'appassionato è l'assenza di numerose licenze ed aggiornamenti, tuttavia la maggior parte di questi aspetti verrà sicuramente limata e sistemata nella release finale. Entrando nel nostro campionato, ad esempio, sebbene siano già inserite tutte le neopromosse, il logo del Novara è sostituito da una poco presentabile X rossa, mentre diverse squadre internazionali dispongono di una divisa non ufficiale.
    Superate le deficienze di gioventù ci siamo immersi subito nel fascino della Champions League, suffragata dalla classica colonna sonora che accompagna tutte le partite che contano in Europa. Pes 2012 ad una prima analisi risulta più tecnico rispetto alla versione 2011: grazie alla velocità di gioco ridotta l'impostazione delle azioni è più ragionata e la nuova fisica del pallone aumenta la solidità dell'esperienza.
    Purtroppo la classica “corsa su binari” e l'effetto pendolino sono stati solo ritoccati, imbrigliando il gameplay di base negli schemi super collaudati che conosciamo da anni. Gli appassionati di Pes si sentiranno dunque a proprio agio, trovandosi innanzi ad un lavoro di perfezionamento e rifinitura piuttosto che di vera e propria rivoluzione. La costruzione del gioco è da sempre uno dei punti di forza del titolo Konami, tuttavia permangono alcune incertezze relative alla precisione dei passaggi ed alla selezione del giocatore. Inoltre i tiri nella maggior parte dei casi risultano di una fiacchezza disarmante, senza dare la sensazione d'impatto che avremmo voluto percepire. Infatti laddove un giocatore potrebbe “distruggere la porta” a volte si esibisce in un incomprensibile lancio di caramelle, mentre il pressing asfissiante delle difese influisce troppo spesso e troppo sensibilmente sull'efficacia dei tiri.

    Intelligenza attiva

    Nel corso delle varie presentazioni uno degli aspetti più pubblicizzati dal team di Seabass è stato sicuramente quello relativo alla rinnovata IA, capace -secondo loro- di donare ad ogni giocatore un'identità ed un'anima propria. Non più un blocco che si muove all'unisono quindi, ma 11 teste pensanti. La realtà dei fatti, almeno nel codice testato da noi, è abbastanza distante dalle fantascientifiche promesse fatte da Konami: possiamo infatti suddividere l'Active IA in 4 sezioni relative ai macro-ruoli del calcio.

    Portieri: Un vero disastro. Al momento ci troviamo innanzi agli estremi difensori più incapaci ed insicuri della nuova generazione, in grado di commettere papere di ogni genere ed errori davvero grossolani. I tiri dalla distanza creano scompiglio nelle loro fragili menti e vederli bloccare una palla è quasi un miracolo, indipendentemente dalla forza impressa dall'attaccante o dall'abilità del portiere stesso. Inoltre le uscite azzardate sono all'ordine del giorno ed i cross sarebbero tutti pericolosissimi se non ci fosse una difesa tanto attenta e pressante.

    Difesa: Il reparto difensivo è sicuramente quello più “intelligente” ed efficace. I giocatori chiudono ogni corridoio, entrano in scivolata con precisione e pressano gli attaccanti con un grande senso dello spazio. Naturalmente è al livello di difficoltà “Top Player” che mostrano le doti migliori.
    Durante i cross, inoltre, abbiamo notato che proprio i difensori troppo spesso sono in vantaggio sugli attaccanti.

    Centrocampo: Anche l'intelligenza artificiale del reparto centrale è molto buona, sicuramente il più equilibrato del lotto. I giocatori coprono gli spazi con cognizione di causa e si lanciano in sovrapposizioni e grintosi scatti sulle fasce. Costruire un'azione ragionata partendo dal centrocampo regala grandi soddisfazioni e riesce ad emozionare soprattutto il giocatore più tattico.

    Attacco: A differenza di difesa e centrocampo il reparto offensivo non brilla per la medesima efficacia e fluidità. I giocatori troppo spesso rimangono ancorati alle posizioni dei difensori avversari e non creano gli spazi giusti per pungere. Le difese alte dovrebbero aumentare il rischio di fuorigioco eppure giocando contro la cpu è rarissimo sentire il fischio dell'arbitro, segno della poca dinamicità degli attaccanti.

    Nel complesso ci troviamo innanzi ad una IA piuttosto duttile ma anche minata da evidenti lacune, soprattutto per quanto concerne gli estremi difensori. I circa 2 mesi che ci separano dal lancio potrebbero non essere sufficienti per mettere una pezza, ma la casa nipponica ha tutta la nostra fiducia. Anche gli arbitri dispongono di una IA particolare, per l'occasione regolata anche da algoritmi casuali. E' possibile infatti che essi commettano errori come nella realtà, ma chi vorrebbe -anche in un videogioco- vedersi annullare un rigore sacrosanto all'ultimo minuto?

    The Champions!

    L'entrata in campo è quanto di più spettacolare ci si possa aspettare da uno sportivo: i calciatori sono realizzati in maniera impeccabile e tutti perfettamente riconoscibili, ben lungi dagli ”artefatti” che troppo spesso ritroviamo in Fifa. Purtroppo la sublime realizzazione tecnica di questa fase e dei vari replay si scontra con quella delle partite vere e proprie, giocoforza meno definita e sporcata da textures non sempre all'altezza. Gli stadi invece sono colmi di dettagli animati e ricchi di vita, mentre i manti erbosi godono di grande fascino grazie all'illuminazione dinamica: eccezionale la resa della rete che si gonfia dopo un goal.
    In ogni caso col nostro sistema di prova il gioco era ancorato ai 60 fps al massimo del dettaglio in 1920x1080, tuttavia risultano evidenti fenomeni di stuttering, mentre le animazioni sono migliorate rispetto al passato e sebbene non siamo ai livelli dell'eccezionale Impact Engine di Fifa 12 i risultati sono comunque soddisfacenti. Qualche frame slegato e la corsa sempre troppo legnosa rendono per ora il titolo Konami più sgraziato del rivale, ma manca ancora del tempo all'uscita ed più che possibile che gli sviluppatori migliorino il proprio prodotto anche molto sensibilmente.

    Pro Evolution Soccer 2012 Pes 2012 si presenta come l'evoluzione raffinata dell'edizione 2011, pur trascinandosi dietro i difetti storici della saga che potrebbero esser spazzati via solo con la riscrittura da zero del vecchio codice. I ritmi di gioco più lenti e ragionati ed il nuovo modello fisico donano maggior realismo e solidità all'esperienza, sebbene le vette raggiunte da Fifa negli ultimi anni sembrano ancora non raggiungibili. Di carne al fuoco ce n'è moltissima ed il titolo risulta estremamente profondo e divertente, soprattutto se giocato in compagnia, ma è necessario che Konami sistemi diversi algoritmi relativi all' IA, in particolare quella dei portieri. Allo stato attuale dei lavori non è ovviamente possibile dare un giudizio definitivo del progetto Konami, tuttavia la sensazione è quella di trovarci nuovamente innanzi ad un Pes “inseguitore”, anche su Pc dove per la prima volta verrà commercializzata la versione migliore di Fifa. In sede di recensione, ormai prossima, potremo esaminare nel dettaglio tutte le modalità di gioco presenti e soprattutto la componente online, con la speranza che vengano limati tutti i difetti emersi in questo codice preview.

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