Provato Shadow of Mordor

Torniamo nella Terra di Mezzo per incarnare le gesta del feroce ranger Talion

Provato Shadow of Mordor
Articolo a cura di
Disponibile per
  • Xbox 360
  • PS3
  • Pc
  • PS4
  • Xbox One
  • Il nostro primo incontro con Shadow of Mordor, lo ricorderete, ci aveva convinto solo fino ad un certo punto. Promettenti si erano rivelati lo sfruttamento della licenza tolkeniana diverso dai soliti canoni, e il sistema di gestione procedurale delle gerarchie nemiche noto come Nemesys. L'altra faccia della medaglia vedeva però una bieca implementazione delle meccaniche esplorative di Assassin's Creed, e un sistema di combattimento più orientato all'action, nel complesso non proprio brillante. A qualche mese di distanza, l'E3 2014 ci ha permesso nuovamente di provare il gioco, questa volta senza lunghi convenevoli sul setting o sulla trama. Il community manager di Warner si è limitato a porgerci il pad Playstation 4, e ad informarci molto vagamente sul nostro obiettivo. Poi è toccato noi.

    Caccia all'orco

    Se avete letto la nostra precedente anteprima, ricorderete la particolare condizione in cui si trova il protagonista di Shadow of Mordor, al secolo Talion, un ranger incaricato di tenere sotto stretta osservazione il Nero Cancello di Mordor. La storia si ambienta a cavallo tra gli avvenimenti de Lo Hobbit e de Il Signore degli Anelli, quando del risveglio di Sauron la Terra di Mezzo è ancora quasi completamente all'oscuro. Mentre Gandalf si fa sfuggire colpevolmente la questione, oltre il Cancello le forze dell'Oscuro Signore cominciano a radunarsi, e silenziosamente sconfinano verso Gondor, iniziando a rastrellare i primi villaggi. Proprio durante uno di questi assalti Talion e la sua intera famiglia vengono sterminati, ma, grazie all'intervento di un misterioso Wraith, il nostro ranger rinasce, e comincia una frenetica ricerca di vendetta. Non abbiamo idea del punto preciso della trama nel quale abbiamo cominciato la nostra prova, ma l'obbiettivo era piuttosto chiaro. Rintracciare e soggiogare uno dei War Chief degli Orchi, e recuperare preziose informazioni per procedere con la ricerca dei veri responsabili del massacro, nel frattempo indebolendo il più possibile le fila nemiche. Abbiamo cominciato la nostra ricerca dalla schermata dedicata al sistema Nemesys, che permette di vedere in tempo reale tutta la gerarchia degli Orchi in quel momento al comando. Nella prima fila si stagliano i War Chief, e man mano che ci si allontana il grado dei sottoposti diminuisce progressivamente. Spostando il cursore su uno dei capi è possibile non solo scoprire i suoi punti di forza e debolezza, ma anche chi sono le sue guardie del corpo, solitamente in numero maggiore in base alla sua influenza. Quest'operazione non è certo fine a se stessa, in quanto una guardia del corpo rappresenta un ottimo modo per arrivare al padrone, a patto di riuscire ad assoggettarla. Abbiamo quindi deciso di procedere in questo modo, scegliendo il War Chief provvisto di meno "Orchi da guardia" e mettendoci sulle tracce di questi ultimi, i quali, una volta selezionati nella schermata Nemesys, rivelano la loro posizione sulla mappa. Gli sviluppatori ci hanno in ogni caso fatto presente che, all'inizio del gioco, il sistema Nemesys sarà molto più avaro d'informazioni: solo esplorando il mondo di gioco si raccoglieranno le informazioni necessarie a popolare la schermata riassuntiva delle forze nemiche.

    Un assassino a Mordor

    Che Shadow of Mordor riciclasse senza troppo pudore le meccaniche esplorative a base di parkour di Assassin's Creed non era certo un mistero, al punto da generare uno scambio di tweet ironici (ma fino a un certo punto) tra i due team di sviluppo. Questa prima prova diretta ha confermato la cosa perlomeno dal punto di vista visivo, mentre pad alla mano il feeling sui controlli del personaggio è nettamente differente. Grazie ai poteri del Wraith che lo possiede, Talion è in grado di muoversi a velocità sovrumana, e soprattutto di superare qualsiasi ostacolo senza troppi sforzi. Semplicemente mantenendo la pressione del tasto quadrato e mantenendo la direzione con l'analogico sinistro è infatti possibile arrampicarsi su qualunque struttura in maniera piuttosto fluida, sebbene alcune imprecisioni nel sistema di aggancio degli appigli si siano fatte sentire, così come nel sistema di salto. Avvicinandosi al proprio obbiettivo, sarà sempre possibile scegliere l'approccio, che potrà essere a viso aperto oppure furtivo. Nel primo caso, ci si dirigerà a muso duro verso il bersaglio, sempre accompagnato da diversi gregari, e si darà il via allo scontro. Lo scopo, in questo caso, sarà cercare di arginare il più velocemente possibile l'arrivo di rinforzi, uccidendo i sottoposti che provano a chiamarli, opportunamente evidenziati da un'icona posta sopra il capo. Eliminati i compagni, ci si concentrerà sul boss, che nella maggior parte dei casi sarà in grado di infliggere un quantitativo di danni molto superiore rispetto a quello dei nemici standard. Una volta indebolito a sufficienza, il capitano potrà essere afferrato e soggiogato, aprendo così a diverse possibilità. Si potrà decidere di mettere fine alla sua esistenza, oppure interrogarlo, cercando di carpire informazioni sul War Chief a cui risponde, oppure intimidirlo, e inviarlo ad uccidere il suo stesso superiore. Se si sceglierà quest'ultima possibilità, sarà possibile seguirlo, anche dalla distanza (per evitare di attirare troppe attenzioni nei campi degli Orchi), mentre compie il suo cammino, oppure abbandonarlo al suo destino.

    A seconda della fortuna, e delle sue qualità di combattente, potrà riuscire o meno nell'impresa, ma le chance sono sempre relativamente basse. Altrimenti, si potrà decidere di sfruttarlo come diversivo, e colpire non visti quando il War Chief si farà distrarre dal suo goffo tentativo di assassinio. Proprio in queste meccaniche si trovano le caratteristiche più interessanti di Shadow of Mordor, abbinate a un sistema di combattimento discretamente ricco di possibilità. Agli attacchi standard e alle contromosse si aggiunge l'attacco con una sorta di "arco fantasma", che può essere evocato alla pressione del grilletto sinistro, e quindi alternato in maniera fluida all'utilizzo della spada. Così come vale per i controlli legati al movimento, anche quelli dedicati al combattimento presentano ancora qualche imprecisione di troppo, e la speranza è che da qui al rilascio gli sviluppatori si mettano seriamente al lavoro sul gran numero di rifiniture necessarie a consegnare nelle mani dei giocatori un prodotto non solo ricco di possibilità, ma anche giocabile con piacere.
    Dal punto di vista grafico, la breve demo da noi provata ha messo in luce un buon lavoro, soprattutto considerata l'ampia estensione della mappa free roaming e la natura cross gen del progetto. Senza davvero eccellere in nessun comparto, il lavoro dei Monolith restituisce comunque in pieno il look tipico delle terre di Mordor, facendosi ampiamente influenzare dall'interpretazione stilistica voluta da Peter Jackson.

    La Terra di Mezzo: L'Ombra di Mordor Shadow of Mordor si è confermato un progetto promettente sotto diversi punti di vista, eppure il suo destino è al momento legato alla capacità degli sviluppatori di fare tesoro del tempo a loro disposizione, e correggere il tiro su alcuni aspetti. Il parkour automatico presenta varie imprecisioni, così come il sistema di combattimento, senza contare un comparto animazioni ancora troppo legato a quello di Assassin's Creed. Con l'implementazione di un sistema interessante come il Nemesys, e di una trama originale, i ragazzi di Monolith hanno già dimostrato di avere molto da dire, e, onestamente, quella spudorate similitudini rappresentano un elemento estraneo al contesto, che speriamo possa essere quantomeno mascherato. L'arrivo sugli scaffali è fissato per il 7 ottobre, e nei prossimi mesi avremo sicuramente altre occasioni per tornare a parlare di Shadow of Mordor, rimanete con noi.

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