Provato Soul Calibur 4

Soul Calibur IV provato agli Ubidays

Provato Soul Calibur 4
Articolo a cura di
Disponibile per
  • Xbox 360
  • PS3
  • Un atteso ritorno

    Nel campo dei beat'em up, piu' comunemente chiamati “picchiaduro”, se Street Fighter -nella sua seconda incarnazione in particolare- e' il massimo esponente della filosofia bidimensionale non v'è dubbio che Soul Calibur lo sia per quella tridimensionale.
    L'indiscusso capolavoro Namco fu infatti il primo -nonostante gia' altri ci avessero provato- ad implementare un efficace approccio alla tridimensionalita' delle ambientazioni, permettendo al giocatore di girare completamente attorno all'avversario.
    Questa possibilita', oltre ad offrire alcune alternative tattiche alla parata, permetteva di eseguire diverse combinazioni e prese, a seconda della posizione nella quale ci si trovasse rispetto all'avversario.
    Soul Calibur, inoltre, introduceva per la prima volta un sistema chiamato “guard impact”, che consentiva, ottenendo il giusto tempismo in parata, di contrattaccare l'avversario mentre questo risultava ancora sbilanciato a causa dell'attacco fallito.
    Nel corso degli anni e dei capitoli tutte queste tecniche sono state affinate (a volte abbandonate per poi essere riprese in maniera piu' convincente), ma quel che di Soul Calibur non e' cambiato e' il bilanciamento quasi perfetto che si riscontra da sempre nel roster dei suoi personaggi.

    Namco ed il brand Soul Calibur si preparano finalmente al salto generazionale, portando il quarto capitolo della saga su Ps3 e 360.
    L'uscita europea del quarto erede del picchiaduro all'arma bianca per antonomasia e' prevista per il 31 Luglio 2008 ed Ubisoft, distributore ufficiale per l'Europa, ha dato alla stampa europea l'opportunita' di testare il prodotto con mano nel corso degli Ubidays appena terminati nella capitale transalpina.
    Everyeye ha quindi colto l'occasione per brandire nuovamente la Soul Edge e scendere in campo.

    Il calderone Namco

    La build mostrata nel corso dell'evento dava la possibilita' di selezionare solo cinque personaggi tra cui spiccavano i nuovi Yoda (solo per la build Xbox 360) e Darth Vader (solo per la build PS3), seguiti a ruota da vecchie conoscenze del calibro di Sigfried e Miturugi.
    Sin dalle prime battute di gioco tutto pare amalgamato alla solita, perfetta maniera: le combo vengono eseguite con fluidita', la mappatura dei tasti e' rimasta pressoche' invariata, il sistema di guard impact immutato rispetto al terzo capitolo.
    Le vere novita', insomma, non si notano subito, ed il feeling di gioco ricorda molto quello del terzo capitolo. Ma con il passare dei match e delle varie situazioni si cominciano ad intravedere piccole modifiche alla struttura portante.
    La prima novità e' un sistema che, di fatto, penalizza la passività del giocatore. Previo riempimento di una speciale barra (a seguito di un determinato numero di parate effettuate dall'avvarsario), ogni giocatore potrà infatti rompere una parte dell'armatura del nemico. A seconda dell'attacco speciale utilizzato (ce ne saranno per le diverse parti del corpo) il malcapitato di turno si ritrovera' senza parte dell'equipaggiamento protettivo, sia esso un copricapo, un qualche tipo di rinforzo per il busto o per le gambe. Di fatto questo sistema rende molto più importante l'uso del guard impact nell'economia di gioco, e scoraggia l'utente a restare in difesa di fronte agli impeti dell'avversario. Gli scontri paiono diventare più tecnici: spostamenti laterali e contrattacchi sono evidentemente caldeggiati, poichè una volta privato delle protezioni, chiunque sarà in primo luogo piu' vulnerabile agli attacchi (il che significa maggior danno subito) ed diventerà un potenziale bersaglio di speciali finish moves, l'altra feature introdotta nel gameplay.
    Queste “mosse finali” saranno eseguibili -mediate la pressione simultanea di due tasti- con estrema difficoltà: l'opportunità di eseguirle si presenterà solo per qualche secondo. L'imput sul pad dovrà essere inviato nel preciso istante in cui un cerchio luminoso posto ad uno dei capi della barra della salute si colorera' di nero. Sebbene quindi questa feature, almeno sulla carta, abbia fatto e faccia storcere il naso a molti appassionati della serie bisogna dire che tali mosse speciali saranno davvero molto difficili da eseguire, in quanto richiederanno un tempismo ed una precisione a dir poco chirurgiche (nonchè, lo ripetiamo, una situazione di dominio attestata appunto dalla "Armor Break").

    Per quel che concerne la difficolta' e l'intelligenza artificiale in generale bisogna ribadire, come gia' accennato in precedenza, che il prodotto si attesta sui buoni standard cui eravamo abituati in passato.
    L'IA di livello medio-alto, purtroppo o per fortuna, sara' esattamente replicata anche in questa quarta fatica e, se l'hardcore gamer o il fan di Soul Calibur si troveranno immediatamente a loro agio, lo stesso potrebbe non accadere per il giocatore occasionale o per l'early user.
    Il feeling con i nuovi personaggi e' buono: Yoda eccelle in agilita' e, grazie alla sua stazza, puo' facilmente eludere la maggior parte degli attacchi alti mentre Darth Vader compensa una cronica mancanza d'agilita' e colpi, nel complesso, piu' lenti con una maggior dose di potenza (e con la possibilità di eseguire attacchi speciali utilizzando la forza). Entrambi si avvalgono principalmente della light saber ma posseggono nel loro bagaglio diverse mosse speciali legate ai rispettivi poteri.

    Combattimenti in alta definizione

    Ad un'osservazione meramente tecnica Soul Calibur IV ha indubbiamente giovato del passaggio alla next gen.
    Sebbene in passato i modelli fossero gia' molto avanzati ora la mole poligonale molto piu' elevata che li caratterizza ha permesso una realizzazione ancor piu' dettagliata e credibile delle loro fattezze.
    Allo stesso modo l'incremento di potenza ha giovato alle arene adibite agli scontri che, seppur non largamente distruttibili come accade, ad esempio, in Dead or Alive, risultano leggermente interattive (qualche barile), piu' ricche in dettaglio e percio' piu' godibili da un punto di vista prettamente estetico.
    Le animazioni sono, al solito, di ottima fattura, ben legate tra loro e fluide frame dopo frame; il set di mosse, nel compendio dei 31 lottatori che dovrebbero comporre il roster finale, risulta molto variegato in quanto, per la stessa natura del gioco, presenta varianti uniche per ciascun lottatore.
    Molto curati anche gli effetti luce, gli shader applicati alle superfici e gli effetti particellari che accompagnano i colpi piu' potenti, il cui ottimo mix conferisce al prodotto una maggiore componente spettacolare che e' sempre ben acetta.
    Quel che invece convince meno in questo nuovo Soul Calibur e' la direzione artistica, in particolare per quel che riguarda l'inserimento di tutti questi nuovi, e a loro modo stravaganti, personaggi.
    Se gia' Yoda e Darth Vader sembrano un'esagerazione -tenendo conto che la trama portante della saga e' stata abilmente rimaneggiata per coinvolgere anche ai cavalieri Jedi (una caduta di stile notevole)- gli ultimi artwork raccolti nelle varie community online non fanno presagire bene.
    Oltre al duo “lucasiano”, infatti, ci sono state delle new entry non sempre interessanti che, a dire il vero, esprimono alla perfezione la stravaganza tipica giapponese: tra questi infatti, l'androide/gothic lolita e' sicuramente il piu' riuscito mentre gli altri sembrano davvero privi di fascino.
    Tali novita' ed i conseguenti strascichi sulla trama potrebbero quindi dispiacere a piu' d'un appassionato storico della serie.
    Ogni nuovo personaggio, oramai da tradizione, verra' accompagnato da un'arena personalizzata; ad ora una particolare nota va a quella di Darth Vader, collocata sul ponte principale della Morte Nera.
    Il comparto sonoro e' altresi' di livello piuttosto elevato e, sebbene non ai livelli di altri generi (quali FPS o action) contribuisce a suo modo ad aumentare il coinvolgimento del giocatore, specialmente se si utilizza un discreto sistema di codifica digitale.
    La serie, olretutto, ci ha abituato ad un buon doppiaggio inglese delle cut scene che introducono e terminano i combattimenti, ed anche in quest'ultima incarnazione tale caratteristica sara' fedelmente riproposta.

    Soul Calibur 4 In termini di gameplay la prova ci ha lasciati soddisfatti. Il buon feeling con le meccaniche di gioco, che riprendono in massima parte le soluzioni ludiche dello scorso episodio, è fondamentale nel compendio dell'esperienza ludica, e siamo dell'idea le nuove introduzioni non risultino molto invasive, ma anzi possano in qualche maniera spingere il giocatore al continuo miglioramento e movimentare gli scontri, scoraggiando un approccio passivo e aumentando l'efficacia dei Guard Impact rispetto a quella delle parate. Permangono invece i dubbi riguardo le scelte stilistiche in fase di charachter design: tornando per un attimo nel passato (al tempo delle polemiche per personaggi quali Link e Spawn) gia' possiamo immaginare i focolai che scoppieranno per questo nuovo capitolo, specie se alcuni dei personaggi ancora non svelati si rivelassero interessanti quanto i loro artwork (ben poco). In ogni caso siamo sicuri che, nel bene o nel male, Soul Calibur e' sempre Soul Calibur ed i fan -chiamiamoli nostalgici- della serie, come gli amanti dei beat'em up “tecnici”, nonostante tutto non potranno rinunciarvi.

    Che voto dai a: Soul Calibur 4

    Media Voto Utenti
    Voti: 227
    7.9
    nd