Provato Star Conflict

Gaijin Entertainment mette in mostra il suo nuovo MMO a tema fantascientifico.

Provato Star Conflict
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  • Dopo War Thunder, rivelatosi una graditissima sorpresa per tutti gli amanti della simulazione aerea e del gaming online, abbiamo avuto occasione di giocare un altro MMO sviluppato da Gaijin Entertainment, uno Space Sim free-to-play orientato verso lo stesso tipo di pubblico. Per chi non l'avesse ancora capito, stiamo parlando di Star Conflict, un gioco al momento in fase open beta, da poco rilasciato su Steam: un titolo che mira a riempire il vuoto di un'industria che da diversi anni sembra snobbare il genere delle simulazioni spaziali. Le intenzioni di Gaijin nel voler rubare il podio a Wargaming.net col il proprio MMO di aeroplani erano ben chiare, ma con lo sviluppo in parallelo di Star Conflict la software polacca forse vuole urlare al mondo videoludico l'intenzione di conquistare un'altra fetta di un mercato in continua espansione? C’è solo un modo per scoprirlo: scaldate i motori, perché questa volta si vola fuori dall'atmosfera!

    SPAZIO, ULTIMA FRONTIERA...

    Seguendo la canonica formula freemium utilizzata sia in War Thunder che in World of Tanks, anche in Star Conflict dovremo scegliere tra uno dei tech tree disponibili, ovvero le fazioni Federazione, Impero e Jericho. Proprio come negli altri titoli sopraccitati, lo scopo del gioco sarà quello di confrontarsi contro altri giocatori in agguerriti match online per guadagnare esperienza e crediti, al fine di arricchire il proprio albero tecnologico e apportare potenziamenti alle navi in nostro possesso. Come titolo di carattere fantascientifico, Star Conlfict presenta una trama di base la cui unica funzione è quella di definire un background delle tre fazioni che si danno guerra negli spazi siderali per contesa di alcuni misteriosi manufatti alieni.
    Simpatizzare per l’impero, la federazione o i Jericho non solo permetterà l’accesso alle navi esclusive di quel determinato schieramento, ma garantirà anche bonus specifici, come uno scafo più resistente, un maggiore introito di crediti o degli sconti presso lo shop. Seppur i tech tree non siano ricchi come quelli visti in War Thunder questa volta saranno i potenziamenti dei velivoli spaziali la chiave per portare la vittoria in casa. Persino con le astronavi di base è possibile raggiungere risultati più che soddisfacenti, a patto di aver speso tempo e risorse per i giusti upgrade. Tramite lo shop si potranno infatti acquistare svariate armi come cannoni gatling, laser o fucili al plasma, e scegliere tra una vasta offerta di missili e dispositivi che ci permetteranno di avere la meglio contro gli altri giocatori. Ogni astronave ha a propria disposizione fino a due slot capaci di ospitare particolari miglioramenti che consentono, ad esempio, di prosciugare gli scudi dell’avversario, aumentare la potenza delle proprie armi o motori e disporre persino di contromisure per i temibili missili teleguidati.
    Lo shop in-game segue la tendenza del mercato fremium, dove tramite l’uso di denaro reale si potrà acquistare una valuta speciale che consente di guadagnare punti esperienza più rapidamente, l’acquisto di potenziamenti particolari e sbloccare un ramo del tech tree precluso ai normali utenti non paganti. Nonostante ciò, la versione di Star Conflict da noi provata è perfettamente godibile anche da chi non ha intenzione di spendere o investire denaro, ma che dispone invece di tempo e pazienza per affinare le proprie abilità e costruirsi il proprio “hangar navette” con il solo sudore della propria fronte. L’offerta dello shop è ricchissima anche per chi non dispone di crediti speciali, in controtendenza un tech tree non propriamente ricco, ma che può essere profondamente personalizzato con un po' di impegno e qualche acquisto azzeccato.

    GUERRE STELLARI

    Come in ogni MMO che si rispetti, il gameplay è il cuore del titolo e dopo un'accurata prova, dobbiamo ammettere che i ragazzi di Gaijin ci sanno davvero fare nell'ambito delle space combat sim. Una volta scelto e armato il proprio veicolo basterà cliccare sul pulsante “fight” per entrare in un sistema di match making. L’operazione potrebbe richiedere anche alcuni minuti e questo è forse l’aspetto più negativo che abbiamo riscontrato durante la nostra prova, forse dovuto ad una comunità di giocatori non propriamente vasta come ci aveva abituato l’affollatissimo War Thunder.
    I giocatori potranno portare con sé tre tipologie di navi, ovvero intercettori, fregate e caccia: ciascuna tipologia, oltre a montare i potenziamenti scelti dal giocatore, presenta caratteristiche uniche ed un’abilità speciale di categoria. Gli Intercettori, per esempio, puntano tutto su velocità e manovrabilità, per attaccare le navi più grosse o dare la caccia a quelle più sfuggevoli; l’abilità di classe consente inoltre di lanciare un attacco EMP che disabilita temporaneamente i nemici nelle vicinanze. Le Fregate sono invece grandi navi lente e goffe nella manovrabilità, ma in grado di esercitare una potenza di fuoco devastante anche sulla lunga distanza, in grado, grazie ad una skill specifica, di rilasciare quattro droni che ruotano attorno allo scafo e attaccano autonomamente i nemici vicini. I Caccia, dal canto loro, sono un perfetto connubio tra l’intercettore e la fregata, una giusta via di mezz,o che si avvale di un dispositivo di occultamento per infiltrarsi tra le file nemiche o per fuggire di nascosto da una situazione disperata.
    Il sistema di controllo è stato perfettamente ottimizzato per l'utilizzo di tastiera e mouse, dove con i la prima si gestiscono le manovre del proprio vascello mentre con il secondo si impartisce la direzione e controllano le armi. La grande sfida offerta da questo titolo è quella di saper cogliere il momento esatto per attaccare e ritirarsi, non a caso i tre scenari offerti dalla versione beta sono ambientati in enormi cinture di asteroidi o cimiteri spaziali. Grazie alla presenza di questi ostacoli, sarà possibile eseguire manovre di aggiramento o disingaggio tra gli enormi oggetti che fluttuano a gravità zero. Ci è capitato di trovarci senza contromisure mentre un missile stava avanzando verso di noi e abbiamo risolto la situazione grazie a qualche azzardata manovra che ci ha portato dietro un asteroide, così da far impattare impattare l'ordigno sulla superficie del meteorite risparmiando così l’energia dei nostri scudi e preservando l’integrità dello scafo.

    "I giocatori potranno portare con sé tre tipologie di navi, ovvero intercettori, fregate e caccia."

    Oltretutto, rimanere dietro questi grandi oggetti interferirà con i sensori di rilevamento delle navi avversarie, che perderanno ogni traccia del vostro vascello sugli schermi radar, quindi si riveleranno delle coperture perfette per quei giocatori che intendono puntare sull’effetto sorpresa.
    Le modalità offerte dagli sviluppatori per Star Conflict sono solamente due, almeno per ora: conquest e combat reconnaissance. Conquista è una rivisitazione spaziale della classica modalità omonima presente negli odierni shooter, il gioco multiplayer che fra tutti quelli disponibili ci ha convinto di più. In parole povere, nella mappa sono presenti tre sonde che devono essere conquistate dalle navi che vi si avvicinano: il team che conquista e possiede il maggior numero di sonde , ridurrà i ticket della squadra avversaria (biglietti di respawn) portandosi a casa la vittoria.
    La modalità Combat Reconnaissance dal canto suo pone un giocatore del team a ruolo di capitano della squadra, che giocherà in difesa in difesa mentre gli altri membri dovranno tentare di abbattere il capitano nemico per chiudere il match. Sebbene i presupposti sono molto interessanti, si tratta di una modalità che costringe chi riveste il ruolo di capitano a stare fuori il più possibile dalla battaglia per evitare la sconfitta della propria squadra, un fattore che in un gruppo di giocatori casuali- e quindi non organizzati - potrebbe facilmente indurre alla noia o persino alla frustrazione.
    Al termine di ogni partita vinta, un piccolo minigioco ci consentirà di raccogliere i loot dello scenario: non si tratta che di cliccare su tre dei cinque siti mostrati su una mappa e sperare - come in un giro di roulette - di raccogliere un potenziamento interessante o un componente da poter vendere a buon prezzo. Quest'ultima feature ci ha convinto ben poco, e poteva semplicemente essere sostituito da una scelta casuale giocata dalla CPU. Riponiamo le nostre speranze nel team di sviluppato, affinché si possano apportare delle modifiche e rendere più interessante questa particolare funzione.

    SISTEMI DI BORDO

    Sotto il profilo tecnico Star Conflict si avvale di una versione modificata dell’eccellente motore grafico già visto in War Thunder e IL2: Birds of Prey. Inutile dire che Gaijin in questo momento si trova, dal punto di vista tecnologico, due spanne al di sopra della concorrenza (e non ci riferiamo solo ai titoli free to play). Le texture degli scenari sono molto ben curate ed in alta definizione, ma il vero colpo d’occhio è rappresentato dai dettagliatissimi modelli delle astronavi ricchi di particolari e dotati di buona modellazione poligonale. L’engine è capace ammaliare i giocatori con diversi effetti di qualità, come i riflessi sugli scafi lucenti di navi e relitti, oppure gli effetti particellari offerti dalle spettacolari esplosioni. A questo si aggiunge un eccellente level design delle tre location disponibili, in grado di rievocare perfettamente quella sensazione di smarrimento innanzi alla maestosità dell'universo. Degna di nota anche l'implementazione del motore fisico nei meccanismi del gameplay, con un’assenza d'aria e di gravità che influirà non poco sui controlli del proprio vascello, arrischiando così delle collisioni con asteroidi e rottami spaziali, specialmente nelle fasi più turbolente e concitate.
    Anche questa volta, il motore grafico proprietario di Gaijin Entertainment, si mostra perfettamente fruibile al massimo del dettaglio anche su configurazioni di fascia media - con il nostro i5 2500 ed una Nvidia 560 ti - senza scendere al di sotto dei 50 frame. Seppur l’assenza d'atmosfera nello spazio dovrebbe precludere qualsiasi possibilità di udire suoni nel vuoto siderale, anche l’orecchio vuole la sua parte, come anche i grandi colossal di fantascienza ci hanno sempre insegnato. Sotto questo punto di vista, gli sviluppatori hanno creato un lavoro più che discreto, campionando diversi effetti come laser, esplosioni o missili che sfiorano lo scafo. Un po’ più deludente invece la tracklist musicale, che si rivela mediocre, specialmente quando paragonata con l’eccellente colonna sonora musicata per War Thunder.

    Star Conflict Anche questa volta Gaijin Entertainment ha mostrato gli artigli avvisando il mondo che sta prepontemente entrando anche nel campo degli space -combat- MMO. Seppur sotto alcuni aspetti non si raggiungano le vette dell’eccellenza tecnica - considerandone anche la natura free-to-play - dobbiamo anche considerare che si tratta di una beta ben più acerba del cavallo di battaglia di Gaijin, War Thunder. Il ridotto numero di scenari e modalità rende Star Conflict un prodotto meno appetibile rispetto a tanti altri e proprio per questo probabilmente ospita una comunità più esigua di giocatori. Tuttavia, un sistema di controllo perfettamente implementato e un giusto bilanciamento tra utenti a pagamento e non, rendono Star Conflict un prodotto assolutamente da provare e consigliato a tutti gli amanti del genere.

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