Provato Starters Orders 3

Allevatore, fantino, scommettitore: volete raccogliere la sfida?

Provato Starters Orders 3
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Disponibile per
  • Pc
  • Febbre da cavallo

    Tra le categorie di videogiochi più settoriali, quella dei simulatori di corse ippiche è, decisamente, in pole position. Soprattutto in un paese come l’Italia dove, nonostante una gloriosa tradizione ippica “dal vivo”, questo genere di produzioni non ha mai raccolto un pubblico abbastanza vasto.
    Eppure oltremanica queste simulazioni godono di un certo interesse anche da parte del pubblico mainstream, e Starters Orders 3, prodotto e realizzato dalla britannica Strategic Designs, e disponibile in digital delivering dalla seconda metà del mese di Maggio, è qui per dimostrarlo.

    Tutto il mondo delle corse in un solo gioco

    Nelle intenzioni della casa produttrice, SO3 si propone come un prodotto il più possibile completo e variegato.
    Il titolo vi investe della triplice mansione di imprenditore, fantino e scommettitore, e ad ognuna delle modalità disponibili è associata una grande quantità di statistiche e possibilità.
    Le corse a cui si può prendere parte sono tutte licenziate fedelmente dalle varie federazioni ippiche internazionali inglesi, americane e australiane, e sono più di trecento, tra corse “piane” e ad ostacoli. Gli ippodromi licenziati sono quasi 150 (60 nord americani, 60 inglesi e 15 australiani), mentre più di trecento i fantini disponibili, tutti accompagnati dalle relative cavalcature. Ogni cavallo è accompagnato da una propria scheda riepilogativa di ogni caratteristica, aggiornata all’ultima stagione. Essendo il tempo di gioco in continua progressione, dopo alcune stagioni i puledri vengono mandati in pensione e sostituiti da altri nuovi di pacca e creati random. Trovare la giusta accoppiata di fantino e cavalcatura vi darà parecchio filo da torcere, questo è sicuro.

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    La modalità principale del gioco è quella imprenditoriale, in cui (è proprio il caso di dirlo) prendete le redini di un potenziale “impero” ippico. Dopo aver scaricato la demo (che si trasformerà automaticamente nel gioco completo una volta effettuato l’eventuale pagamento on-line, sbloccando le molte caratteristiche inibite nella versione di prova) e selezionato se iniziare la vostra attività nel Regno Unito, negli USA o in Australia, si passa subito alla gestione della scuderia.
    Le opzioni “di gioco” sono infatti abbastanza scarne, ma è apprezzabile la possibilità di sostituire gli astrusi (per chiunque non sia britannico) furlong, once e libbre con i più comuni metri e chili. La valuta corrente nel gioco è invece quella del paese che in cui si sceglie di correre, senza possibilità di cambio alcuno.
    Cominciate la vostra attività con una piccola scuderia, due cavalli scelti a random e piuttosto scarsi, e due fantini (anch’essi di scarsa fama) ingaggiati.
    Nella demo avete la possibilità di giocare un’intera settimana di gioco, l’ultima di Aprile del 2008. E’ purtroppo un periodo di tempo troppo breve per poter fare qualcosa di significativo, ma bastevole per comprendere lo spirito del titolo e le sue potenzialità.
    E’ facile rimanere spaesati di fronte alle varie schermate esplorabili, piene zeppe di statistiche e dati. Fortunatamente arriva in nostro soccorso una breve guida relativa alla schermata in corso richiamabile portando il cursore sull’angolo in alto a sinistra dello schermo.
    Abbiamo, a questo punto, decisamente l’imbarazzo della scelta sulle cose da fare e le scelte da intraprendere. Purtroppo le nostre velleità manageriali saranno costantemente frustrate dai pochi fondi a nostra disposizione, cosicché non potremo spendere molto in miglioramenti alla stalla e all’entourage, almeno all’inizio della nostra carriera.
    Finché non comincerete a vincere un discreto numero di corse il vostro budget sarà difatti limitato e dovrete quindi accontentarvi di cavalcature mediocri. Ma gestendo bene le proprie risorse si potranno in seguito acquistare destrieri purosangue ed ambire a premi sempre più prestigiosi.
    I menu relativi all’allevamento stupiscono per la quantità di opzioni, visto che bisognerà curarne tutti gli aspetti, quali l’allenamento, l’alimentazione etc. Non abbiamo potuto sperimentare, purtroppo, queste opzioni fino in fondo, sia per la già accennata iniziale mancanza di risorse, che per il fatto che molte di queste, come l’allenamento e la selezione delle monte, sono bloccate nella versione dimostrativa. Una delle possibilità più interessanti è proprio questa relativa all’accoppiamento, che permette di creare nuovi potenziali campioni o guadagnare discrete somme grazie ai propri fuoriclasse in ritiro. Quest’opzione, essendo disponibile in multiplayer on line nel prodotto completo, non mancherà certo di appassionare molti giocatori.
    La parte imprenditoriale del gioco ad ogni modo si riduce, in sostanza, ad un classico manageriale, ma decisamente atipico nei contenuti. Il sempre disponibile tutorial in-game contribuisce ad evitare qualunque spaesamento nel giocatore, per fortuna, ma a patto che questi conosca bene l’inglese, e sia disposto a barcamenarsi tra i tanti termini tecnici di cui i menu di gioco sono farciti.

    On your mark

    Ben presto si comprende la notevole importanza del rapporto fantino/cavallo all’interno del gioco, una volta intraprese le prime corse in prima persona.
    Per ogni singola giornata sono previsti diversi gran premi, e si potrà partecipare e competere in ognuno di questi a patto che i propri cavalli siano eleggibili come partecipanti in base alle regole degli stessi.
    La sinergia fra cavaliere e destriero diviene fondamentale una volta sul campo, poiché il ruolo del fantino è molto più importante che quello di dare un semplice “boost” al controllo della cavalcatura come ci si potrebbe aspettare. Si tratta infatti di equilibrare i vari punti di forza di entrambi di modo che si compenetrino. In questo naturalmente rientra anche la scelta della gara più adatta per entrambi.
    Una delle novità più significative di Starters Orders 3 è poi quella di poter prendere fisicamente il controllo del fantino. In questa modalità (non obbligatoria) il gioco si trasforma in un atipico racing game, comandato interamente tramite mouse. Non abbiamo purtroppo potuto provare questa feature, ma abbiamo abbastanza notizie a riguardo. La visuale delle corse resta laterale e in due dimensioni, e vincere richiede in egual misura riflessi pronti e adeguata preparazione preventiva. Tramite l’interazione fra il cursore e i click sui tasti del mouse, si può spingere più o meno delicatamente il cavallo in avanti o invitarlo a rallentare, usare il frustino o correggere la rotta intrapresa dal cavallo. I comandi vanno introdotti col corretto tempismo nei momenti opportuni, ad esempio al momento dello start per posizionare bene il cavallo e avvantaggiarsi alla partenza, o ancora in prossimità di ostacoli da scavalcare o altre cavalcature in avvicinamento ad alta velocità. Il nostro destriero infatti tende a comportarsi autonomamente in un modo piuttosto che in un altro a seconda delle proprie caratteristiche fisiche e di indole, e nostro compito è più che altro quello di guidarlo nel modo migliore ed evitare che posture sbagliate o pericolose limitino le nostre possibilità di vittoria. La preparazione pre-gara è perciò determinante, ben più che nei “normali” giochi di corse. Prestare attenzione alle condizioni di base del cavallo e alle sue preferenze naturali durante gli allenamenti e le prove al galoppo ci aiuterà ad impostare meglio le successive gare.

    La mandrakata

    L’ultima delle attività principali da intraprendere durante il gioco è quella relativa alle scommesse. Qui dovete affidarvi al vostro fiuto e all’abilità di saper “leggere” le statistiche dei cavalli, sia quelle generiche che quelle del momento. Le prestazioni degli stessi sono infatti dinamiche, e possono migliorare o diminuire secondo un’interessante valutazione del potenziale, che si ripercuote nel corso del tempo e in tutte e tre le modalità. Cavalli che corrono al di sotto delle proprie possibilità, se ben curati, possono solo migliorare nelle corse successive e in maniera stabile, mentre i destrieri che vincono troppo si affaticano e tendono a sfiancarsi dopo l’iniziale “boom”. Saper valutare queste relazioni frutterà al giocatore grosse vincite. Ad ogni cavallo sono abbinate naturalmente delle quote più o meno alte a seconda della propria carriera sportiva, e se non bastano tutte le varie tabelle riassuntive specifiche su ognuno di essi per orientarci nella scelta dei piazzamenti, si può anche richiedere il consiglio dei broker.
    Questa modalità si presenta all’inizio intrigante, ma vista l’enorme quantità di gare che si svolgono quotidianamente, si rischia di impiegare davvero troppo tempo a leggere tutte le varie tabelle, e dopo un po’ ci si arrende e si affida tutto al proprio fiuto, pur di non rimanere “impantanati” in quintali di statistiche utili solo a quella specifica corsa.

    Un cavallo che ha preso poche vitamine

    A livello tecnico Starters Orders rivela la sua natura di titolo low budget. La grafica in due dimensioni è pulita e discretamente realizzata, ma è certamente al di sotto di qualunque standard moderno. Pessimo esempio di questo l’effetto di zoom sul photo finish, che sgrana la schermata in maniera inaccettabile.
    Ogni tanto, qualche lieve bug fa capolino qua e là, e seppure non infici l’esperienza ludica, non le giova sicuramente. Il problema più grave è poi certamente rappresentato dall’eccessiva monotonia del tutto.
    Sul fronte sonoro, l’unica certezza è il puntuale commento audio del cronista delle gare, che con pesante accento britannico ci dà ragguagli sull’andamento della corsa. Purtroppo anche questo diventa presto ripetitivo, soprattutto per la pochezza di numero delle frasi stesse e il poco trasporto da parte del commentatore, che inoltre non riporta mai il nome di alcun cavallo, ma solo ed esclusivamente il numero riportato sulla pettorina.
    Certo, c’è anche il brusio del pubblico, che a poco a poco cresce nell’incitamento, ma è davvero un’aggiunta di poco conto.
    Qualche sparuto effetto sonoro completa il quadro davvero poco convincente dell’aspetto audio/video di SO3, lasciando invero l’amaro in bocca.
    E’ vero che l’appassionato di questo genere di giochi è più interessato all’aspetto manageriale del titolo che non alla grafica, e che è meglio un 2D (abbastanza) curato di un 3D raffazzonato, ma resta comunque un gioco tecnicamente vecchio ancor prima di uscire sul mercato.

    Starters Orders 3 Starters Orders 3 è il classico gioco che si ama o si odia. O, più semplicemente, si ignora. Se non siete già interessati all’ippica per conto vostro, difficilmente troverete questo gioco attraente. Le corse in sé, purtroppo, non restituiscono un decimo dell’eccitazione di quelle vere, e finirete presto a skipparle di default per passare direttamente ai risultati delle stesse. Esistono inoltre decine di giochi di corse più emozionanti, e altrettanti manageriali più additivi. Ma se amate i cavalli e volete provare, seppure in parte, il brivido delle corse d’ippodromo, SO3 farà senza dubbio al caso vostro, anche in virtù delle vaste possibilità offerte dal gioco on line.

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