Street Fighter X Tekken provato per la prima volta al Captivate

Il crossover tanto atteso si lascio giocare per la prima volta al Captivate

Street Fighter X Tekken provato per la prima volta al Captivate
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Disponibile per
  • Xbox 360
  • PS3
  • PSVita
  • Pc
  • Miami - Nonostante le smentite di mister Ono, Street FighterX Tekken si è mostrato in forma giocabile al Captivate 2011. Oltre all'annuncio dell'Arcade Edition per Xbox 360, Ps3 e PC, il Cross Over tanto atteso dai fan dei Beat'em Up ha svelato parte del suo roster e fatto il punto sulle dinamiche di base. Numerose postazioni di gioco dotate di Arcade Stick hanno permesso di saggiare la solida qualità del picchiaduro, e di adocchiare il comportamento dei personaggi “importati” dalla serie di Namco-Bandai.

    La coppia che scoppia

    Per questo suo “esordio ufficiale”, Street Fighter X Tekken si presenta con una delegazione molto ridotta. Sono solo otto i combattenti che popolano la schermata di selezione: quattro arrivano direttamente dall'ultima iterazione del picchiaduro di casa, e quattro dal brand “avversario”. Oltre a Chun Li, Ken, Ryu e Guile, accogliamo dall'Iron Fist Tournament il wrestler King, l'immancabile Kazuya, la letale Nina Williams ed il discutibile Craig Marduk.
    Ma prima di addentrarci sulle caratteristiche delle “new entry”, è bene chiarire fin da subito che Street Fighter X Tekken fa davvero di tutto per differenziarsi dal quarto capitolo. Del resto, un picchiaduro con le stesse dinamiche avrebbe probabilmente stancato anche gli appassionati più fedeli al brand. Meglio quindi variare il più possibile e -perchè no?- riprendere qualche elemento da una tradizione più lontana. Certo, le dinamiche di base sono sempre quelle: la stessa ricetta a base di mezzelune e sei tasti d'attacco. Però le novità che hanno caratterizzato il quarto episodio (Ultra Combo e Focus Attack) spariscono dall'orizzonte per far posto a qualche interessante novità. Anzitutto, Street Fighter X Tekken sarà un picchiaduro Tag. Ciò significa che dovremo selezionare due combattenti dalla rosa dei prescelti, per scontrarci con un'altra coppia. Ma nessuna intransigenza sul KO: diversamente da quanto accade in Marvel Vs Capcom 3, basterà mandare a tappeto uno dei due personaggi avversari per vincere il round. Si deve quindi gestire con attenzione il riciclo degli atleti (che, anche se messi in “secondo piano”, non recupereranno energia). Oppure sfruttare a proprio vantaggio questa caratteristica, intrappolando l'avversario in una letale combinazione aerea che non gli dia modo di reagire per tempo.
    Come si è detto sopra spariscono i Focus Attack e le cancel in corsa: alla pressione dei due tasti legati agli attacchi medi, invece, si scambiano i personaggi. Combinando invece i pulsati dei due attacchi pesanti, si esegue una mossa in grado di mandare in aria l'avversario, che ci permette nel caso di avviare delle Juggle “cooperative”, chiamando velocemente il partner in campo.
    Sparisce inoltre la barra dell'Ultra Combo, lasciando lo spazio alla classica barra della Super: tre “settori” da riempire, ognuno dei quali permette eventualmente di eseguire un'EX Move, con tutte le conseguenze del caso. Riempita al massimo, la barra garantisce la possibilità di devastare l'avversario con le spettacolari sequenze d'attacco che tutti i fan ben conoscono.
    In generale, Street Fighter X Tekken appare dunque abbastanza tradizionalista: un'esperienza in qualche modo parallela a quella del quarto capitolo, ugualmente tattica e profonda, e come sempre molto concentrata sulla sostanza, sul tempismo, sulla precisione.

    New Challengers

    Per quel che riguarda l'arrivo dei nuovi combattenti, si segnala l'ottimo adattamento del set di mosse di ciascuno alle dinamiche tipiche di Street Fighter. Kazuya, ad esempio, mantiene la sua ampia gamma di Uppercut, tutti da eseguire, con i tre pugni (debole, medio, forte), dopo il tipico passo di avvicinamento (che permette di schivare anche gli Hadoken, scivolandogli sotto rapidi e letali). Anche le combinazioni più rapide, le reversal, le sequenze di calci girati riescono ad amalgamarsi piuttosto bene con la struttura del picchiaduro di Ono.
    King, dal canto suo, propone qualche presa davvero esagerata, da eseguire anche sui nemici accucciati, e persino delle EX Move che si concludono, dopo aver interrotto l'azione avversaria, con delle proiezioni fra le più devastanti. Premendo in combinazione i tre tasti deputati ai calci, il lottatore mascherato esegue un tatticissimo “Jaguar Step”: un piccolo saltello inoffensivo che serve semplicemente a schivare un attacco basso, ma che apre poi la strada a diverse “follow up”: una spazzata bassa che atterra l'avversario, o una solenne gomitata per colpirlo mentre è a terra (!).
    Nina Williams, dal canto suo, propone le solite sequenze di doppie palmate, di calci insidiosi dal basso verso l'alto, replicando le lunghe juggle che da sempre hanno caratterizzato il suo stile.
    Marduk è la new entry meno piacevole del pacchetto, ma presenta comunque uno stile inedito, fatto di prese, ginocchiate ed una discreta brutalità. I buoni risultati che riesce ad ottenere dipendono anche dall'imprevedibilità delle combinazioni, che possono essere chiuse in diverse maniere, sorprendendo la guardia dell'avversario.
    In fin dei conti, dunque, sembra che i lottatori di Tekken abbiano mantenuto le loro personalità (evidentissime anche nelle Super), e che i loro move set si adagino particolarmente bene sui tasti e la leva dell'Arcade Stick. Certo, per valutare attentamente il bilanciamento complessivo serve ben più di una rapida sessione di gioco.
    Inoltre, le pretese di questo titolo si misureranno anche sulla base di quello che sarà il roster completo. La speranza è quella di scoprire, soprattutto sul fronte Capcom, il ritorno di qualche personaggio magari dimenticato nella quarta iterazione del franchise. Siamo molto curiosi poi di scoprire come si comporteranno gli altri storici character del picchiaduro Namco Bandai: la spada di Yoshimitsu, le varie “stance” di Lei, gli impegnativi salti mortali di Law. Sicuramente Capcom si divertirà, così come ha fatto con Marvel Vs Capcom 3, a centellinare le informazioni, svelando un personaggio dopo l'altro. In occasione dell'E3 avremo certamente modo di mettere le mani su una quantità più consistente di personaggi.

    Colpo D'occhio

    Street Fighter X Tekken utilizza ovviamente lo stesso engine del quarto capitolo. Lo stile esagerato, ai limiti del barocco e del grottesco, che tanto si è distinto nell'attuale generazione di picchiaduro, torna quindi con tutta la sua efficacia. Ovviamente, sui volti e sui corpi di personaggi di Tekken, la revisione stilistica è meno evidente, più delicata. Kazuya e Marduk sono i personaggi che meglio si adattano allo stile visivo sopra le righe: i tratti quasi demoniaci del primo sono efficacemente sottolineati dai contorni marcati della sua sagoma, le ingenti proporzioni del lottatore di valetudo ben si collocano al nuovo contesto. Molto tradizionale il look di King, mellifluo e sinuoso quello di Nina: senza le esplosioni muscolari che hanno quasi deformato le gambe di Chun Li, la sua silhouette resta esile e costantemente avvolta dalla tuta aderente.
    Ovviamente per quel che riguarda mole poligonale, fluidità e qualità delle animazioni, c'è davvero poco di cui lamentarsi. La cura per il dettaglio è maniacale come sempre, e si ripercuote anche sugli scenari. Fra un round e l'altro, poi, lo scontro si sposta in diversi settori dell'ambientazione. Siamo davvero curiosi di sapere quali dei panorami classici delle due saghe verranno inseriti nel pacchetto finale.

    Street Fighter X TEKKEN Street Fighter X Tekken si discosta in parte dalla formula del quarto capitolo del picchiaduro Capcom. Anche se i lineamenti del gameplay sono quelli di sempre, l'introduzione dei personaggi della serie Namco Bandai è stata il pretesto per cambiare le carte in tavola. Proponendo anzitutto un Beat'em Up basato su scontri di coppia, e restaurando la focalizzata gestione delle supermosse del tempo che fu. Scompaiono i focus attack e si moltiplicano invece le reversal, mentre la capacità di inanellare impressionanti combinazioni aeree, magari cambiando al volo il personaggio controllato, diventa una caratteristica fondamentale. Mentre i combattenti della saga Capcom mantengono il loro set di mosse con poche variazioni, i personaggi della serie Tekken vengono adattati con intelligenza alle dinamiche ed al control scheme del “padrone di casa”. Resta però da valutare il bilanciamento complessivo, e scoprire quali altri lottatori saranno inseriti del roster. Restate quindi su Evereye almeno fino al prossimo E3.

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