Provato Strider HD

Un revival veloce, cattivo ed entusiasmante

Provato Strider HD
Articolo a cura di
Disponibile per
  • Xbox 360
  • PS3
  • Pc
  • PS4
  • Xbox One
  • Capcom e Double Helix sono davvero sulla strada giusta: Strider HD è rapido, schizzato, velocissimo, e intriso di quello stesso fascino che il capitolo originale aveva nell'89.
    Un vero e proprio ritorno alle origini, per un side-scroller che ostenta la sua bidimensionalità e questo suo fare iper-accelerato fin dai primi momenti di gioco.
    Qui al Tokyo Game Show abbiamo potuto provare con mano una demo piuttosto lunga, rimanendo letteralmente folgorati dalla fluidità dell'avanzamento e dai ritmi martellanti e compulsivi.

    Inarrestabile

    Si inclina la levetta analogica e Strider Hyriu comincia la sua corsa inarrestabile. Piegato in avanti, un passo dopo l'altro, si scaglia contro gli avversari, animato da una furia cieca. I primi istanti di gioco sono stranianti: il protagonista corre incurante dei proiettili che gli arrivano addosso, intaccando evidentemente la barra della vita ma senza convincerlo a fermarsi. Un colpo preciso di spada affetta in due gli avversari che ci sbarrano la strada, senza nessuna difficoltà. L'esperienza di Strider non è quella regolare di un action/platform a scorrimento: vira anzi verso sensazioni più estreme, gioca sulla rapidità, sulla prontezza di riflessi, e incalza il giocatore spingendolo a questa corsa disperata che è il fulcro dell'intera esperienza di gioco.
    Strider HD si rivela però un titolo abbastanza difficile: il protagonista sembra farsi beffe dei colpi ricevuti, ma basta qualche smitragliata a segno per mettere fine alla sua avventura. Ecco quindi che bisogna calcolare attentamente ogni salto, cercando di evitare i proiettili che ci vengono addosso, volando sopra gli avversari per colpirli dall'alto, o magari trafiggerli con un kunai prima che possano premere il grilletto.
    Quella di Strider HD è una precisa operazione eseguita sui ritmi del platform, un calcolo millimetrico di distanze ed input. Affettando avversari ed elementi dello scenario si recuperano punti vita ed energia (che serve per attivare le abilità speciali), così che la nostra corsa possa continuare nonostante le ferite inevitabili. Ma basta una disattenzione di troppo, un nemico lasciato in vita, perchè il game over che si annida dietro l'angolo interrompa sul più bello le nostre prodezze.
    Nel corso della demo Strider HD mette in mostra anche la sua adesione al canone dei titoli in stile "Metroidvania". Esplorando le stanze di un complesso militare scopriamo nuove abilità, come il colpo caricato o l'attacco in scivolata, che permette poi di infilarsi nelle grate o schizzare dietro un avversario per poi colpirlo alle spalle. C'è poi uno scudo d'energia che respinge i proiettili, da attivare (sempre in corsa) con il D-Pad, consumando però un po' di energia. Una volta acquisite tutte queste skill, l'azione si fa ancora più epica, rapida e incalzante. Il protagonista si lancia verso gruppi di nemici sempre più folti, attiva lo scudo un istante prima che uno stormo di proiettili lo colpisca, e procede verso il drappello di avversari falciandoli con due fiondate precise. La sensazione di potenza è massima, acuita dalla fluidità senza precedenti dei movimenti, delle capriole e degli attacchi, per un'esperienza veramente estrema.

    Verso la fine della demo, poco prima di un boss fight decisamente ispirato e persino cattivello, troviamo anche avversari più coriacei, che ci attaccano con armi corpo a corpo e resistono a qualche colpo in più. Anche questi scontri, che avvengono in spazi molto angusti, sono un gioco sottile di tempismo e schivate, davvero molto entusiasmanti.
    Rapido, divertente e compulsivo: cosa chiedere di più, insomma, a Strider HD?
    Per il momento l'aspetto che meno ci ha convinti è la conformazione dello stage, in certi tratti troppo lineare, altre volte veramente molto complesso, fatto di balaustre e livelli tutti uguali fra loro, quasi impossibili da distinguere e disposti sui vari piani di una struttura decisamente labirintica. Forse è proprio la generale monotonia degli ambienti che rende meno piacevole l'esplorazione, o forse è precisa volontà del team di sviluppo quella di tralasciare questo aspetto per focalizzarsi quasi integralmente sulla componente action. Che è, come si diceva, eccezionale e ben sviluppata, ma che sarebbe valorizzata alla grande soltanto da un level design stratificato e complesso, e non banalotto e poco leggibile come quello di questo primo stage.
    Molto piacevole invece il look generale della produzione, per un colpo d'occhio pieno di effetti speciali, esplosioni, elementi in movimento. Grandi navi volanti si mobilitano sullo sfondo, mentre la telecamera dinamica, che ora si avvicina al protagonista ed ora torna ad inquadrare una più ampia porzione della base, inquadra la furia rossa di Hyriu, mentre fa a brandelli oggetti e nemici in un tripudio di detriti e fumo.

    Strider Strider HD ci ha divertiti e messi alla prova. Si tratta di un'esperienza che insegue quella di un action/platform classico, con lo scorrimento bidimensionale e l'impostazione da Metroidvania, ma che è spinta al massimo dalla velocità vertiginosa della corsa, dei salti, degli attacchi. Per il momento è solo il level design che ci convince poco: per il resto, invece, Strider HD va alla grande: fluido e martellante, impegnativo al punto giusto. Un prodotto da tenere d'occhio.

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