Tekken 6 provato in maniera approfondita ad un mese dall'uscita

Una prova completa, ad un mese dall'uscita

Tekken 6 provato in maniera approfondita ad un mese dall'uscita
Articolo a cura di
Disponibile per
  • Xbox 360
  • PS3
  • Psp
  • È sempre complesso scrivere un’anteprima per un titolo come Tekken 6. I picchiaduro, come i simulatori sportivi, sono giochi in cui le differenze di gameplay tra un episodio e un altro di una serie sono difficilmente percepibili nei primi minuti di gioco, ma cominciano a venire alla luce solo dopo parecchie ore di dedizione e allenamento, e spesso vengono colte solo dai giocatori più esperti.
    La nuova fatica Namco/Bandai si apre con la “solita” presentazione in FMV alla quale la storica casa ci ha ormai abituato. Si tratta di un filmato lungo e certamente d’impatto e che fa ben sperare per il prosieguo del gioco. Una volta raggiunto il menu iniziale ci viene presentata sul lato sinistro la classica selezione di modalità, mentre sul lato destro un riassunto della nostra “scheda giocatore”, analoga a quella che appare in Street Fighter IV e che presumibilmente servirà per tenere traccia delle nostre partite in rete (nel nostro preview-code non era possibile giocare online). È interessante notare come l’evoluzione del nostro livello di gioco sia scandita da un sistema pressoché identico a quello apparso in Virtua Fighter: al giocatore verranno assegnati dei livelli di abilità, suddivisi in “Kyu” e “Dan”, che verranno conquistati vincendo le partite effettuate nelle varie modalità del gioco.

    Campagna

    La prima modalità della lista è la “Campagna”. Scegliendola, ci accorgiamo subito di come in questo Tekken 6 si sia deciso di dare molto più spazio alla trama rispetto al passato. Una volta avviato il gioco, infatti, veniamo accolti da un lunghissimo filmato in bianco e nero, atto a riassumere i punti salienti della storia dei precedenti episodi e ad introdurre la trama di quest’ultimo. I filmati proseguono ancora per molto, passando dal full motion video al rendering in real time. È qui che iniziano a venir fuori le prime magagne: l’impatto grafico è certamente di buon livello, soprattutto per quanto riguarda i personaggi, ma non riesce a sorprendere come ad esempio fece Soul Calibur 4. Il motivo sono principalmente le texture, buona parte delle quali sono in una risoluzione parecchio più bassa di quanto ci si aspetterebbe da un gioco di nuova generazione. Gli ambienti di questa modalità, inoltre, sono almeno all’inizio molto spogli e generici.
    Una volta completato il prologo, ci viene presentata una classica world-map, sulla quale lampeggiano gli stage giocabili. A livello di gameplay la modalità Campagna è sostanzialmente un’evoluzione del famoso “Tekken Force Mode” di Tekken 3: un classico picchiaduro a scorrimento nel quale ci si trova ad affrontare orde e orde di nemici per poi arrivare al boss di fine livello. Come nei vecchi picchiaduro alla Final Fight, anche qui c’è la possibilità di raccogliere armi dal terreno e utilizzarle, e alla fine di ogni livello il gioco sblocca nuovi oggetti e ci consegna denaro e punti in base alle nostre prestazioni. Nella versione finale sarà inoltre possibile affrontare l’intera Campagna anche in modalità co-op a 2 giocatori.
    Questa modalità ci è purtroppo sembrata un po’ troppo semplicistica e imprecisa. In particolare le collisioni non convincono: nonostante la presenza di un tasto per lockare i nemici, riuscire a colpirli si è rivelato alle volte molto difficoltoso.

    Same, old, Tekken

    Passando alla classica modalità a incontri invece la musica cambia. Le arene da noi visionate sono tutte molto colorate e particolari, piene di vita e anche interattive:  una novità, infatti, è quella di poter sfondare praticamente ogni parte dello scenario, un’operazione che a volte porterà anche a scoprire nuove zone del livello.
    Il gameplay della modalità a incontri principale non ci è sembrato molto diverso rispetto a quello classico di Tekken. I giocatori che hanno spolpato per bene l’episodio 5 si ritroveranno subito a casa. Una nuova meccanica introdotta in questo capitolo è il cosiddetto “Rage Mode”, che viene attivato quando l’energia di un giocatore è agli sgoccioli. I suoi effetti sono molto semplici: quando si trova in modalità Rage il personaggio viene avvolto da una luce rossastra e infligge quasi il doppio dei danni normali. Allo stesso modo, il “Bound System” permette, con determinate mosse, di far letteralmente rimbalzare l’avversario in aria, per dare al giocatore la possibilità di effettuare combo più ampie. In generale, rispetto a Tekken 5 il gioco ci è sembrato leggermente più lento, ma come già detto in apertura, per poter giudicare bene le differenze più fini sarà necessario dedicare molto più tempo al gioco.
    Un aspetto in cui questo Tekken 6 si rivela sorprendente fin da subito, invece, è senza dubbio la quantità di contenuti presente. Il numero di personaggi giocabili infatti raggiunge l’altissima cifra di 40(!), di cui 6 completamente nuovi, senza personaggi “clonati”.
    Lars, il primo dei 6, è un personaggio molto ben bilanciato e semplice da controllare. Alisa, al contrario, è piuttosto complessa da padroneggiare, ma allo stesso tempo possiede una lista di mosse ragguardevole, e data la sua natura di cyborg, anche piuttosto bizzarra e imprevedibile. È dotata ad esempio di reattori sulla schiena e sulle gambe e di un paio di motoseghe estraibili dalle braccia. Bob, nonostante il suo aspetto corpulento, si è rivelato agile e velocissimo. Certamente un personaggio temibile. Leo, un chiaro omaggio alla King dell’universo SNK, è allo stesso modo molto agile e basa il suo attacco su lunghe combo capaci di variare rapidamente tra colpi alti e bassi. Miguel è il più classico degli juggler. Zafina, infine, è il personaggio più strambo tra le novità: si tratta di una donna molto procace che combatte in una maniera che ricorda moltissimo Voldo di Soul Calibur, al punto che giureremmo di aver visto delle animazioni riciclate proprio da quel personaggio. Sicuramente  da tenere d’occhio.
    Proprio come nell’ultimo Soul Calibur, ognuno dei 40 personaggi potrà essere editato completamente con gli oggetti acquisiti attraverso lo story mode o nelle altre modalità di gioco. Rispetto a Soul Calibur 4 le possibilità di customizzazione e la quantità di oggetti ci sono sembrate molto più elevate.

    Tekken 6 In conclusione definirei la nostra prova positiva, nonostante le forti perplessità suscitate dalla modalità Campagna. Aspettiamo di provare la versione definitiva per farci un’idea migliore sul gameplay e per saggiare la componente online e tutte le modalità assenti dal nostro preview-code.

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