Dreams: i progetti di Media Molecule, la modalità VR e lo Story Mode

Alla Milan Games Week abbiamo intervistato Media Molecule a proposito di Dreams, sui piani per il futuro e il rapporto con la community.

Dreams: i progetti di Media Molecule, la modalità VR e lo Story Mode
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  • Creare videogiochi non è facile e non lo è mai stato, ma negli ultimi anni, grazie a strumenti ed engine sempre più accessibili, lo sviluppo è diventato molto più democratico. Oggi la scena indipendente è ricchissima, Steam pullula di creazioni amatoriali - spesso così numerose da non poter esser controllate neanche da Valve -, itch.io sforna progetti in continuazione, fioriscono le game jam e le mod sono diventate così popolari da essere distribuite, in alcuni casi, anche su console.
    Se guardiamo alla storia del medium, questo è di gran lunga il periodo più florido per quanto riguarda varietà e quantità delle creazioni, ma non per questo sviluppare videogame è diventato semplice, anzi. L'ombra del crunch, la spietatezza di un mercato che non guarda in faccia a nessuno, le testimonianze di una miriade di figure dell'industria costrette a sopportare condizioni precarie e svilenti ci dicono che progettare videogiochi non è affatto un gioco. Ma se qualcuno volesse farlo diventare tale? Dreams, a suo modo, vuole portare a termine questa missione creando un ambiente accessibile e felice, una bolla isolata dai meccanismi perversi del mercato dove creatori e giocatori diventano un tutt'uno.

    La malleabilità del motore di gioco è stata già dimostrata dalle centinaia, se non migliaia, di progetti nati durante il periodo di Early Access: si sono viste mimesi di giochi famosi, come Metal Gear, Final Fantasy VII (abbiamo anche provato a Milano la demo di Final Fantasy 7 Remake), God of War, creazioni originali che spaziano da sparatutto tridimensionali a platform 2D, persino esperienze che sfuggono a classificazioni di genere. Alla Milan Games Week abbiamo avuto occasione di dare un altro sguardo al gioco di Media Molecule e di fare una piacevole chiacchierata con il Community Manager Tom Dent e la Communication Manager Abigail Heppe.

    L'elogio della creatività

    "Media Molecule è da sempre stata immersa nella creatività" ci ha detto Abigail Heppe: fin da Little Big Planet e passando per Tearaway, infatti, il team inglese si è sempre cimentato in videogiochi in grado di stimolare la creatività degli utenti. Dreams, però, pur condividendo molto dei suoi predecessori, è l'equivalente di una "cassetta degli attrezzi", uno strumento di creazione semplice ed accessibile, ma non per questo scarsamente profondo.

    D'altronde l'intento di Media Molecule è sempre stato quello di bilanciare accessibilità e profondità, semplicità e personalizzazione. "Non potevamo creare l'equivalente di un engine" ha spiegato Tom Dent "un software che può essere maneggiato solo da sviluppatori o persone con abilità tecniche, ma non potevamo neanche sviluppare qualcosa di troppo superficiale".

    Dreams è quindi il risultato di un'operazione di bilanciamento molto impegnativa, ma con risultati già apprezzabili dall'Early Access.

    Chiaramente i limiti ci sono: trattandosi di un ambiente chiuso è impossibile agire attivamente sui tool di sviluppo, adattarli alle proprie necessità, ma conscia delle limitazioni Media Molecule ha comunque messo a disposizione un'ampia gamma di strumenti e feature, tra cui - ad esempio - quella che permette di usare brani musicali e suoni personalizzati. Inoltre, la funzione di condivisione delle creazioni consente agli utenti di sfruttare il materiale già creato da altri, in maniera simile con ciò che avviene con le librerie di asset open source su Unreal Engine o su Unity.
    Media Molecule è molto soddisfatta dell'operato della community e quando abbiamo chiesto a Tom se fosse rimasto colpito da qualche progetto in particolare, ha sorriso e ci ha detto che su Dreams le creazioni sorprendenti sono moltissime. "Il modo di pensare degli utenti è diverso da quello degli sviluppatori" ci ha detto "può quindi capitare di imbattersi in un contenuto che ha idee che i game designer non avevano mai preso in considerazione".

    Le possibilità sono virtualmente illimitate e gli utenti sembrano aver risposto a Dreams con grande partecipazione. Rivolgendoci ad Abigail, le abbiamo domandato per quanto tempo il team ha pianificato di supportare il gioco: "il più a lungo possibile" - ci ha confessato. Dopo la fase di Early Access (durante ottobre è previsto un aggiornamento per l'early access di Dreams), che Media Molecule sta costantemente monitorando per risolvere tutti i bug segnalati, arriveranno altre caratteristiche e contenuti.

    Verranno ampliati gli strumenti a disposizione del giocatore, ci saranno nuovi set e stili e il supporto al multiplayer online (che comunque non arriverà al day one). Per di più giungeranno anche la modalità VR e lo Story Mode. Per quanto riguarda la componente in realtà virtuale, Abigail Heppe ci ha detto che il team sta ultimando i lavori per l'adattamento dell'interfaccia di Dreams in modo da renderla pienamente fruibile in VR. Il lavoro da svolgere è però delicato, visto che la semplicità e l'accessibilità del gioco non dovranno risultare compromessi, ma Media Molecule è convinta che Dreams ben si sposerà alla perfezione con questa tecnologia, e noi siamo della medesima opinione.

    Della modalità storia, ci ha assicurato Abigail, avremo informazioni tra non molto tempo: ci ha solo ricordato che si dividerà in tre filoni tematici - uno ispirato al cinema noir, uno con elementi fantasy e un altro basato su un universo fantascientifico - e che si concentrerà sulle avventure di un personaggio chiamato Art. Lo Story Mode svolgerà inoltre una funzione introduttiva, presenterà ai nuovi utenti le possibilità creative di Dreams e li accompagnerà per mano nel magico mondo dei sogni creato da Media Molecule.

    Un reame adatto ai palati più disparati, accogliente non solo per i creativi che hanno voglia di cimentarsi con un editor molto intuitivo e potente, ma anche per quelli che vorranno solo esplorare con curiosità le idee della community.

    In una recente dichiarazione, Hideo Kojima ha detto che è la creatività ciò che fa avanzare le civiltà, ma che viviamo in un'epoca in cui quest'ultima è dettata dagli algoritmi, tanto da diventare quasi insignificante. Dreams potrebbe dimostrare, una volta per tutte, che il potere della creatività è ancora in mano alle persone.

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