HCT Summer Championship: l'italiano Turna pronto alla sfida mondiale

Alla viglia dei mondiali di Hearthstone abbiamo avuto la possibilità di intervistare l'unico italiano partecipante: Marco "Turna" Castiglioni.

HCT Summer Championship: l'italiano Turna pronto alla sfida mondiale
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  • L'Olimpo dell'esport internazionale ha abbracciato da diverso tempo un italiano: è Marco "Turna" Castiglioni di Hearthstone che dal 28 giugno all'1 luglio disputerà l'HCT Summer Championship a Los Angeles, l'evento conclusivo della stagione estiva. Sedici giocatori, quattro per regione. e, tra gli europei, c'è proprio il nostro Turna. Doppia nazionalità, per lui, italiana e sammarinese e, altrettanto doppiamente, orgoglio di due stati.
    Dalla vittoria del La Spezia Comics di maggio 2017 Marco ha avuto un'accelerazione sbalorditiva in termini di risultati. Erano i tempi della militanza negli Atrax, prima di passare ai Prophecy diventati poi Exeed. Successivamente al torneo ligure erano arrivati la Top8 al DreamHack di Valencia a luglio dell'anno scorso, il secondo posto al torneo di qualificazione per il WESG, le cosiddette olimpiadi del videogioco e, infine, la vittoria al Tour Stop di Oslo a marzo 2018, uno degli eventi più importanti del circuito competitivo HCT di Hearthstone. Prima, ovviamente, di conquistare a maggio la Top2 ai Summer Playoff per i mondiali che andrà a disputare. Eppure il suo nome era salito agli onori della cronaca già nel 2016 quando, vestendo la maglia del Team Powned, aveva partecipato ai campionati europei alla ricerca della qualificazione mondiale poi sfumata contro l'olandese Thijs "Thijs" Molendijk. Oggi, con due anni di esperienza in più, Turna è senza dubbio tra i migliori giocatori di Hearthstone al mondo.

    Quattro chiacchiere con Marco "Turna" Castiglioni

    Nonostante i risultati, almeno inizialmente, è stato per lui difficile trovare l'appoggio della community italiana, come conferma lo stesso Marco che abbiamo avuto la possibilità di intervistare, grazie a Blizzard, alla vigilia dei Summer Playoff: "Non nego di avere avuto responsabilità in questo. Le mie scelte durante alcune partite non hanno convinto molti della community e sono consapevole io per primo di aver commesso alcuni errori. Col tempo però, e con la maggiore esperienza acquisita, ho potuto dimostrare di essere un giocatore di alto livello e di meritare la fiducia dei tifosi italiani."

    Ma come è stato possibile migliorare così rapidamente in meno di due anni?
    "Il segreto è giocare per se stessi. Non in senso egoistico: bisogna giocare per dimostrare al proprio Io di potersi migliorare e di avere tanto potenziale ancora da sfruttare. Il resto viene da se: col tempo, la pazienza e il sacrificio di tutti i giorni."

    Sacrifici, appunto: impossibile dimenticare che nel "tempo libero" da Hearthstone Marco è al secondo anno della magistrale di Informatica. Turna è l'esempio di come unire formazione scolastica, in questo caso universitaria, e semiprofessionismo (e)sportivo. Un percorso complesso che, immaginiamo, sarebbe difficile senza il sostegno di familiari e amici.

    A questo proposito come vivono la tua carriera le persone che ti stanno vicino?
    "Diciamo che inizialmente un po' di scetticismo era presente ma il fatto che i miei studi proseguissero senza intoppi era sufficiente a far capire loro che potevo gestire entrambi. L'aspetto più divertente però era l'invidia dei miei amici sulla mia possibilità di girare il mondo grazie ai videogiochi. Non vi dico poi quando sono iniziati ad arrivare i primi bonifici dei premi [ride]."

    Hearthstone, come molti giochi di carte, virtuali o reali che siano, è spesso indicato come un gioco con una significativa componente casuale: quella che chiameremmo fortuna con la C maiuscola. Quanto conta allora la bravura di un giocatore?
    "Il problema di Hearthstone, se problema vogliamo chiamarlo, è che la partita trasmessa in TV è solo la punta dell'iceberg della prestazione di un giocatore. Lo spettatore assiste alla parte conclusiva di una preparazione lunga e faticosa: ed è quella, ovviamente, in cui è più presente la componente casuale. Chi conosce bene Hearthstone e la parte competitiva sa bene che in realtà prima di un match si raggiungono livelli di studio e analisi elevatissimi. È lì che risiede sostanzialmente il 95% della preparazione mentale e competitiva di un torneo: la scelta dei mazzi, il testing delle carte, il brain-storming con i propri compagni di squadra. E in questa fase la fortuna è nulla: si tratta di pura bravura e intelligenza nel comprendere quali possano essere le migliori scelte strategiche del momento."

    Hai parlato di confronto e di scambio di idee con i compagni di squadra: ma Hearthstone non è un titolo in cui si compete uno contro uno? Che c'entrano i compagni di squadra?
    "È vero, la preparazione potrebbe essere realizzata anche in solitaria. Ma avere dei compagni di squadra con cui confrontarsi è un privilegio che non scambierei con nient'altro. Avere la possibilità di scambiarsi opinioni liberamente, proporre nuove strategie e l'utilizzo di determinate carte senza preoccuparsi del giudizio degli altri è impagabile: come direbbe il saggio, quattro, sei, otto, dieci occhi sono sempre meglio di due."

    D'altronde nella tua squadra attuale , gli Exeed Esports, sei insieme a nomi italiani di tutto rispetto come Mario "ElMachico" Marcello, Francesco "Swaggermeist" Padovani e Andrea "SCACC" Scaccia che nell'ultimo anno hanno raggiunto risultati di primo piano sia in Italia che all'estero: tutto valore aggiunto. Qual è, invece, il plus che deriva dal far parte di un'organizzazione?
    "È un valore incalcolabile perché permette a ogni giocatore di pensare esclusivamente a giocare senza doversi curare di tanti altri aspetti. L'apporto più significativo però è la natura di procuratore che le squadre hanno, se vogliamo utilizzare un paragone con gli altri sport. L'organizzazione supporta il giocatore aiutandolo nella ricerca di uno sponsor che possa consentirgli di partecipare ai tornei, ammortizzando o annullando del tutto i costi di una trasferta. Sarebbe altrimenti impossibile per molti giocatori sostenere l'intera spesa. Gli Exeed in questo senso offrono un sostegno di prima classe e sono più che soddisfatto di far parte di questa famiglia."

    Alla vigilia degli HCT Summer Championship non possiamo che chiudere chiedendoti i pronostici sulla competizione. Quali sono le tue aspettative?
    "Visti i mazzi scelti dagli altri partecipanti posso affermare di aver indovinato la strategia da portare. Per farla semplice molto spesso Hearthstone è simile al gioco carta, forbice, sasso: bisogna indovinare la strategia che consente di punire l'avversario. In questo caso io e un'altro giocatore abbiamo portato forbice mentre in dieci hanno portato carte e quattro sasso. Nel complesso del torneo sarei statisticamente avvantaggiato se non fosse che tre dei quattro che hanno portato sasso sono nel mio girone [ride]. Senza dimenticare che nel mio girone ho trovato Dog, forse il più in forma dell'intero torneo. Non significa automaticamente sconfitta: essere svantaggiato comporta che le mie percentuali di vittoria nei singoli game sono inferiori al 50% ma in partite alla meglio delle cinque tutto può succedere."

    Marco "Turna" Castiglioni porterà alta la bandiera italiana nella massima competizione di Hearthstone dal 28 giugno all'1 luglio. Nel suo girone, oltre al già citato statunitense David "Dog" Caero, troverà il sudcoreano Jinsoo "Jinsoo" Park e il cinese Qu "Rugal" Yixian. E allora in bocca al lupo Marco: siamo pronti a vivere e condividere con te il tuo sogno.

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