Little Nightmares 2: tornano gli incubi di Bandai Namco e Tarsier Studios

A sorpresa alla Gamescom è stato annunciato Little Nightmares 2: abbiamo scambiato quattro chiacchiere con gli sviluppatori.

Little Nightmares 2: tornano gli incubi di Bandai Namco e Tarsier Studios
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  • Xbox One X
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  • Xbox Series X
  • Little Nightmares 2 si è mostrato nel corso dell'Opening Night Live pre-Gamescom in forma smagliante. Lo stile claustrofobico ed oscuro che aveva caratterizzato il primo capitolo sembra esser stato conservato per intero, solo che questa volta Tarsier Studios vuol fare le cose più in grande, vuole introdurre location più vaste ed ambientate all'esterno e dare la possibilità ai giocatori di fare la conoscenza di Mono, un nuovo personaggio che affiancherà Six e alla quale "ruberà" anche il ruolo da protagonista. Ci aspettavamo che la fiera di Colonia sarebbe stata l'occasione migliore per assistere ad una presentazione più approfondita o addirittura per effettuare un test in prima persona, ma sfortunatamente non c'è stato nulla di tutto questo. In compenso abbiamo potuto fare una breve chiacchierata con due sviluppatori di Tarsier Studios.

    Uniti contro le avversità

    Incuriositi sul perché il team svedese avesse voluto espandere i racconti attorno all'universo di Little Nightmares, abbiamo chiesto ai ragazzi di Tarsier di spiegarci quali sono stati i motivi che hanno portato alla decisione di sviluppare un nuovo capitolo.

    "C'era tanto da dire dopo il primo Little Nightmares", ci hanno detto, "inoltre la stessa utenza voleva qualcosa in più. Quindi dopo aver completato i lavori con il primo capitolo abbiamo rilasciato i DLC e abbiamo visto che i riscontri erano positivi. Va considerato anche che si trattava di una nuova IP, ed è sempre difficile iniziare da zero. Ma Little Nightmares è stato un successo, anche i DLC sono stati accolti positivamente, quindi la decisione di espandere quell'universo ci è sembrata naturale e abbiamo deciso di lavorare al secondo capitolo". Il team ha però voluto far sì che Little Nightmares 2 mostrasse differenze sostanziali rispetto al predecessore, e non solo maggiori ambizioni: "in Little Nightmares 2 ci sono diverse nuove dinamiche. Ad esempio, mentre nel primo capitolo Six poteva contare solo su sulle sue forze e doveva affrontare da sola un mondo che la odiava, ora c'è un compagno al suo fianco". Il gioco sarà di conseguenza maggiormente concentrato sulle relazioni tra i due personaggi, e su come queste si sviluppano quando i due protagonisti sono alle prese con l'oscuro mondo di gioco, popolato da perfide insegnanti o da cacciatori senza scrupoli. Ma di fronte alle minacce non si è obbligati a fuggire, infatti "è possibile difendersi, ad esempio impugnando degli oggetti, anche se non ci saranno delle vere e proprie meccaniche di combattimento".

    "Sarà possibile giocare solo nei panni di Mono, il ragazzo" hanno continuato gli sviluppatori "Six sarà al suo fianco controllata dall'IA". Fortunatamente Tarsier ha cercato di donare a quella che è ora la co-protagonista una "intelligenza artificiale attiva, quindi Six agirà per conto suo, ma il giocatore potrà chiederle di fare qualcosa per lui, per risolvere un puzzle, ad esempio". In Little Nightmares 2 bisognerà prendersi cura di sé stessi, proprio come nel primo capitolo, ma in aggiunta dovremo avere sempre gli occhi puntati sulla piccola Six.

    "Abbiamo in ogni caso cercato di evitare di trasformarla in un semplice strumento o in un peso" ci hanno assicurato i ragazzi di Tarsier, "lei è un essere umano, e come tale si comporterà. Ci saranno situazioni in cui prenderà l'iniziativa e sfuggirà al nostro controllo, per esempio. Nel primo gioco, dopotutto, l'abbiamo presentata come una persona molto forte ed attiva, di conseguenza mischiare situazioni in cui lei agirà per conto proprio ed altre in cui saremo noi a doverle impartire ordini ci è sembrata la cosa migliore da fare per non rendere noiosa la cooperazione".

    Una cooperazione che si svolgerà solamente in compagnia dell'intelligenza artificiale, ma il team aveva idee diverse quando ha cominciato a progettare Little Nighmares 2: "Proprio all'inizio dello sviluppo abbiamo pensato di creare un gioco multiplayer cooperativo, ma molto velocemente abbiamo cambiato idea. Sarebbe stata una scelta facile, con due personaggi tutti si aspetterebbero una cosa del genere, ma Little Nightmares è un gioco che valorizza l'esperienza, l'atmosfera, la narrativa, e scegliendo l'opzione co-op si rischia moltissimo perché molto dipende dalle persone che ci giocano.

    E poi il gioco si basa tutto sulle emozioni: ci sono dei momenti, ad esempio, in cui vogliamo che il giocatore si senta sicuro e poi rapidamente distruggere quella sensazione per far subentrare quella di terrore. È molto difficile replicare la sensazione di solitudine, di claustrofobia quando si gioca fianco a fianco, l'esperienza risulta completamente differente". Una scelta che ci assicurano essere "quella giusta", e noi abbiamo le stesse impressioni.

    Dopo aver sottolineato l'importanza di veicolare emozioni attraverso estetica, game design o la narrazione, gli sviluppatori ci hanno detto che l'esperienza non potrà essere influenzata dalle decisioni del giocatore, non ci saranno "branching storyline". Il racconto dell'avventura di Six e Mono sarà dunque lineare, ma questo, ovviamente, non gli impedirà di essere profondo. Il mondo di gioco, lo stesso del primo capitolo, è costruito attorno a tematiche come "sete di potere, avidità, consumo. Sono temi che percepiamo nel mondo intorno a noi e che abbiamo deciso di introdurre anche in Little Nightmares 2". Sul ruolo che avranno le televisioni viste durante il trailer d'annuncio gli sviluppatori non si sono sbottonati, ma ci hanno assicurato che saranno molto importanti "sia a livello ludico che narrativo".

    Insomma c'è ancora molto altro da svelare nei prossimi mesi, il fatto che nessuna presentazione aggiuntiva o demo giocabile ci attendeva alla Gamescom di Colonia, poi, è un segnale sullo stato del progetto, molto probabilmente ancora troppo indietro per poter esser mostrato. A conferma di ciò, i ragazzi di Tarsier hanno rivelato che attualmente non sono in grado di stabilire quanto durerà l'avventura completa, ma il gioco sarà certamente più esteso dell'originale.

    Concludendo l'intervista, abbiamo ripercorso brevemente la storia dello studio svedese, che agli esordi ha avuto la fortuna di collaborare con Sony e Media Molecule, e dopo aver acquisito esperienza ha deciso di diventare completamente indipendente. "Il bello di essere uno studio indipendente è che puoi lavorare sulle tue idee", ci hanno detto. E da quel che abbiamo scoperto durante la chiacchierata o osservato nel trailer d'annuncio, c'è sembrato di percepire tutto l'affetto che Tarsier nutre nei confronti della sua creatura.

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