Star Ocean The Divine Force: come nasce il design degli eroi e dei costumi

Abbiamo scambiato quattro chiacchiere con Akira Yasuda, character designer di Star Ocean The Divine Force di Square Enix.

Star Ocean The Divine Force: come nasce il design degli eroi e dei costumi
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  • Xbox Series X
  • In attesa di potervi raccontare le nostre impressioni su Star Ocean: The Divine Force, che solo lo scorso 27 ottobre è atterrato sui pianeti PC, PlayStation e Xbox, nelle scorse settimane abbiamo scambiato due chiacchiere col character designer, Akira Yasuda, il quale ci ha parlato degli elementi cui si è ispirato durante la creazione dei costumi di Raymond, Laeticia e compagnia cantante. Senza ulteriori indugi, ecco che cosa ci ha raccontato durante la nostra intervista esclusiva. E non dimenticate di leggere il nostro speciale sulle cinque cose da sapere prima di giocare a Star Ocean: The Divine Force.

    Il design dei personaggi di Star Ocean The Divine Force

    Everyeye: Rompiamo il ghiaccio con una domanda di rito. Yasuda-san, ci parli del suo rapporto coi videogiochi. Quali sono i suoi generi e le sue saghe preferite?

    Akira Yasuda: Tra i videogiochi più vecchi, direi che il mio preferito sia stato Gradius di Konami. Mi piace molto anche la saga di Dragon Quest, infatti il mio soprannome, "Akiman", è in realtà il nome che ho inventato per il mio personaggio di Dragon Quest.

    Everyeye: Da Street Fighter a Marvel Super Heroes, passando per Code Geass e Mobile Suit Gundam, avete collaborato a parecchie saghe importanti, ricoprendo - in base alle circostanze - il ruolo di character designer e mecha designer. Com'è stato contribuire a proprietà intellettuali tanto rinomate?

    Akira Yasuda: Per quanto riguarda Street Fighter, ho ricoperrto il ruolo di planner e nel corso degli anni l'ho visto diventare un grande successo. È stato davvero fantastico. Come hai detto anche tu, ho contribuito a Code Geass e Mobile Suit Gundam, ma lavorando a quelle serie ho pensato che l'industria degli anime fosse davvero enorme.

    Chi opera in quel settore si impegna duramente per lunghe ore e ci sono così tante persone di talento che vorrebbero farne parte. Alla fine mi sono convinto di non poter lavorare nell'industria degli anime, quindi ho fatto marcia indietro e mi sono dedicato interamente all'industria dei videogiochi.

    Evereye: Passando a Star Ocean, il primo episodio della serie a presentare dei personaggi disegnati da lei è stato Star Ocean: Integrity and Faithlessness, un titolo pubblicato soltanto nel 2016. A quel tempo conosceva già il franchise e i suoi temi?

    Akira Yasuda: Quando ho iniziato a lavorare al progetto sapevo dell'esistenza di Star Ocean, ma lo conoscevo solo di nome e non sapevo granché della serie. La verità è che sono stato attratto dall'idea di poter lavorare su un progetto che mescolasse il fantasy alla fantascienza.

    Everyeye: Sin dagli albori, ogni episodio di Star Ocean mescola personaggi provenienti dallo spazio, e quindi equipaggiati con armi e uniformi futuristiche, agli abitanti di pianeti sottosviluppati, che potremmo definire medievali. A cosa vi siete ispirato per il design dei primi e dei secondi?

    Akira Yasuda: Per quel che concerne i personaggi del "lato fantasy," come ad esempio Laeticia, Albaid, Nina e altri abitanti di Aster IV, mi sono ispirato agli indumenti tipici del medioevo. Ma ho anche inserito alcuni nuovi elementi, perché i popoli di Aster IV hanno una propria industria e quindi volevo differenziare un po' la resa degli abiti.

    Per quel che riguarda invece i personaggi legati alla componente fantascientifica, come appunto il protagonista Raymond, ho immaginato che prevenissero da un paese caratterizzato da un'industria molto sviluppata. Ho provato a immmaginare come potrebbero essere gli abiti in un futuro lontano di circa 400 anni.

    Nel caso di Raymond, mi rendo conto che il suo costume potrebbe sembrare soltanto una tuta spaziale, ma questa potrebbe avere qualità particolari, come ad esempio la capacità di adattarsi alle varie temperature. Ho cercato di applicare lo stesso ragionamento anche a tutti gli altri personaggi.

    Everyeye: Osservando i materiali finora divulgati da Square Enix, non abbiamo potuto fare a meno di apprezzare il nuovo look di Welch, ossia un personaggio ricorrente di Star Ocean e che finora è comparso in ogni singolo gioco. Rispetto al solito, la graziosa inventrice ci è parsa molto più matura. A cosa è dovuto questo radicale cambiamento?

    Akira Yasuda: Il mio ruolo mi consente di consultare il producer per apprendere quante più informazioni possibili sui vari personaggi coinvolti in Star Ocean: The Divine Force.

    Mi è stato riferito che stavolta Welch doveva apparire come una persona di nobili origini, quindi ho provato a immaginarla in un contesto assai diverso da quello in cui l'abbiamo vista le volte precedenti. Il suo nuovo look è nato in questo modo.

    Everyeye: Di tutti i personaggi che avete disegnato per Star Ocean: The Divine Force, quali sono i vostri preferiti e per quale motivo? Ve ne sono alcuni che hanno richiesto più impegno di altri?

    Akira Yasuda: Fondamentalmente, mi piaciono tutti i personaggi che ho creato, ma devo ammettere di avere un debole per Malkya, peché è un personaggio più brillante di quanto avessi inizialmente immaginato. Un personaggio che ha richiesto uno sforzo maggiore rispetto agli altri è sicuramente Raymond, non a caso ho ricevuto parecchi feedback da Square Enix e l'ho ridisgnato parecchie volte.

    Essendo un individuo in contrasto con la Federazione Pangalattica, volevo donare al suo look alcuni aspetti un tantino eccentrici, senza però farlo apparire come un completo ribelle. Alla fine sono riuscito a trovare un compromesso che potesse soddisfare sia me che i fan.

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