Advance Wars 1+2 Re-Boot Camp: strategia stile Risiko su Nintendo Switch

Dopo una lunga attesa Advance Wars 1+2 Re-Boot Camp si prepara ad arrivare su Nintendo Switch. L'abbiamo provato e siamo pronti a parlarvene.

Advance Wars 1+2 Re-Boot Camp: strategia stile Risiko su Nintendo Switch
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  • Dopo una lunga attesa, durata molto più del previsto, abbiamo potuto mettere le mani su Advance Wars 1+2: Re-Boot Camp, la riedizione moderna dei primi due capitoli della serie bellica firmata Nintendo che ha visto i natali sull'ormai storico Game Boy Advance. Previsto originariamente per il 2022, il remake dei due strategici a turni ha dovuto fare i conti con il triste e sfortunato periodo storico che è coinciso con la finestra di lancio.

    Il nefasto inizio della guerra in Ucraina ha spinto Nintendo a rinviare l'uscita di Advance Wars 1+2: Re-Boot Camp, che finalmente si prepara a fare la gioia di tutti gli amanti della strategia a partire dal prossimo 21 aprile. Abbiamo passato gli ultimi giorni alle prese con decisioni tattiche, trionfi sul campo e soprattutto con sonore sconfitte, e siamo finalmente pronti a raccontarvi le prime impressioni su Advance Wars 1+2: Re-Boot Camp. Serrate i ranghi e buona lettura!

    L'arte della guerra su Switch

    Uscito per la prima volta nel lontano 2001 (inizialmente sul mercato nordamericano) su Game Boy Advance e sviluppato nientemeno che da Intelligent System, il primo titolo della saga è riuscito a guadagnarsi l'approvazione degli appassionati offrendo un gameplay complesso, stratificato e con una campagna che ha saputo far leva su personaggi diventati poi iconici.

    Advance Wars 1+2: Re-Boot Camp riparte proprio da questi presupposti ma con l'apporto di WayForward, studio conosciuto per la serie di Shantae, portando in dote un comparto tecnico completamente rinnovato che si allontana dalla tradizionale veste "pixelata" per abbracciare il mondo delle tre dimensioni, senza però rinunciare alla connotazione scanzonata che caratterizzava la produzione originale. I veterani non ne avranno bisogno ma per i neofiti l'avvertimento è obbligatorio: non fatevi ingannare dall'aura di leggerezza che pervade il titolo, perché Advance Wars è un gioco di strategia con la S maiuscola che segue alla lettera i dettami del genere, richiedendo la massima attenzione da parte dei giocatori. Gli amanti del Risiko troveranno pane per i loro denti e ad ogni singolo turno saranno posti di fronte a scelte che possono cambiare l'esito della partita, sia nel corso della campagna che nelle altre modalità di gioco. La nostra analisi preliminare inizia proprio dalla campagna del primo capitolo e dal rinnovato incontro con i tre ufficiali protagonisti: Andy, Max e Sami.

    Un'invasione "colorata"

    In questa sede daremo solo una rapida occhiata alle vicende narrate in Advance Wars 1+2: Re-Boot Camp. La storia inizia ovviamente dal primo capitolo della serie, Advance Wars: Nell, comandate supremo dell'armata di Orange Star, si prepara ad addestrare la giovane recluta Andy, primo Ufficiale Comandante (da ora UC) che avremo l'onore di impersonare sin dalle battute iniziali. La tensione con la nazione di Blue Moon è alle stelle dopo che quest'ultima ha improvvisamente deciso di sferrare un attacco a sorpresa.

    Gli attriti tra i due paesi sembravano relegati al passato ma un evento misterioso ha riaperto le ostilità, che ora sembrano allargarsi alle altre nazioni del continente. Orange Star si ritrova quindi isolata e in balia delle pressioni avversarie: sarà compito dei giocatori quello di organizzare le truppe e respingere gli assalti, avanzando lentamente in territorio nemico.

    Nel corso delle varie missioni faranno la loro apparizione nuove fazioni e nuovi personaggi, tutti tasselli di un mosaico narrativo che unisce gesta guerresche e una buona dose di mistero. Come vuole la tradizione della strategia a turni, ad ogni livello i giocatori si troveranno di fronte ad una vera e propria scacchiera: il campo di battaglia, che si sviluppa su scenari sempre differenti, è diviso in settori e le due armate avversarie sono disposte agli antipodi, ognuna a difesa del proprio quartier generale.

    Il terreno di gioco offre un ampio ventaglio di superfici differenti, ciascuna con caratteristiche che possono incidere non solo sugli spostamenti delle varie truppe ma anche sul loro attacco e sulla loro difesa: strade asfaltate, campi aperti, boschi, alture, spiagge, mare, fiumi e persino intere città possono conferire bonus e malus in base alla tipologia di unità coinvolte.

    Riguardo a queste ultime, Advance Wars ne mette a disposizione un buon numero sin dalla prima missione, e mano a mano che si avanza nella storia ne verranno sbloccate sempre di più: se inizialmente avremo a disposizione unità di fanteria, unità meccanizzate, carri armati e artiglieria, col susseguirsi degli eventi verranno sbloccati mezzi sempre più letali come carri armati pesanti, lanciamissili, mezzi antiaerei, elicotteri, aerei, navi, sommergibili e insomma veicoli e uomini in grado di coprire terra, cielo e mare in differenti scenari e con diversa efficacia.

    Ogni unità è provvista di caratteristiche fisse che determinano la capacità offensiva, quella difensiva e di movimento, a cui si aggiungono la salute e il numero di munizioni. Proprio come accadrebbe in uno scontro reale, le truppe vanno utilizzate con criterio: nello scontro diretto tra le varie unità l'efficacia delle une sulle altre viene indicata con una percentuale che dipende dalla tipologia, dalle caratteristiche sopracitate e non solo. La combinazione di terreni e unità apre infatti le porte ad una serie di variabili piuttosto verosimili, che rendono Advance Wars uno strategico davvero stratificato: posizionare la fanteria in un bosco offrirà il vantaggio della sorpresa e allo stesso tempo fornirà una buona copertura, conferendo un bonus in attacco e in difesa. Allo stesso modo colpire da un'altura sarà vantaggioso contro i mezzi di terra ma non lascerà scampo in caso di risposta aerea.

    Un ulteriore grado di profondità viene poi fornito dagli Ufficiali Comandati a capo delle fazioni. Oltre a ricoprire un ruolo nella storia, i vari UC possono mettere in campo strategie specifiche e soprattutto sono caratterizzati da un bonus che prende il nome di Virtù: questa può essere utilizzata solo dopo aver accumulato un certo numero di punti, ottenibili ad ogni turno sconfiggendo i nemici sul campo e conquistando le città disseminate sulla mappa.

    La Virtù di Andy permette ad esempio di rifornire i cingolati in campo, quella di Max conferisce un bonus in attacco mentre quella del rivale Olaf incide sulle condizioni del tempo (si, anche le condizioni atmosferiche non vanno sottovalutate), innevando lo scenario e ostacolando gli spostamenti dell'avversario. Se usate al momento opportuno le Virtù sono quindi in grado di cambiare positivamente l'esito della battaglia.

    Se inizialmente le unità in campo saranno predeterminate, con l'avanzare degli eventi sarà possibile produrne di nuove tramite apposite fabbriche, utilizzando i crediti guadagnati negli scontri e con la conquista delle postazioni. Come si può notare, quindi, i fattori da tenere presenti ad ogni singolo turno sono molteplici e anche sbagliare il posizionamento di un'unità può portare a conseguenze catastrofiche. Per ottenere la vittoria i giocatori avranno due possibilità: annientare tutte le truppe presenti sul terreno di gioco o conquistare il quartier generale dell'avversario.

    Alla fine dello scontro sarà assegnato un voto in base alla maestria dimostrata, con conseguente elargizione di una ricompensa in crediti che potranno essere spesi per sbloccare mappe e collezionabili per le altre modalità di gioco. Qualunque sia la strategia impostata, vincere uno scontro non sarà facile. Non temete però, la curva di difficoltà aumenta gradualmente e il gioco offre una guida completa in ogni frangente: raggiunta la giusta conoscenza delle unità e dei terreni, le vostre probabilità di vittoria si faranno sempre più generose, così come le dosi di soddisfazione trasmesse dal gameplay.

    Scegliere di che morte morire

    Oltre alla classica campagna, Advance Wars 1+2: Re-Boot Camp porta offre un buon numero di modalità differenti. La modalità Sfida permette di affrontare un altro giocatore in locale e fino a quattro giocatori su diverse console, scegliendo la mappa e gli UC in campo, nonché personalizzando i parametri di gioco e le condizioni di vittoria.

    La modalità Battaglia offre invece uno scontro diretto contro la CPU seguendo le regole canoniche, selezionando la mappa e l'UC preferiti: una volta terminata la battaglia sarà possibile registrare il proprio punteggio così da tracciare i progressi fatti. Infine la modalità Online che apre le porte alla competizione su larga scala. In generale, se affrontare la CPU non è un'impresa facile, lo scontro con un altro giocatore in carne ed ossa può offrire lo stesso grado difficoltà (e il divertimento) di una partita a scacchi. Prima di concludere è bene spendere due parole sul comparto tecnico. Come abbiamo accennato in apertura, Advance Wars 1+2: Re-Boot Camp riprende in tutto e per tutto lo stile dell'opera originale e lo traspone in 3D: l'operazione sembra funzionare senza toccare particolari vette di eccellenza, con modelli delle unità che risultano semplici, persino stilizzati, ma comunque caratterizzati quel tanto che basta da renderli funzionali e immediatamente riconoscibili.

    Allo stesso modo la "scacchiera" di gioco appare chiara e la visuale, può essere avvicinata e allontanata dalle varie zone della mappa così da consentire un'analisi generale o dettagliata della situazione in base alle necessità del giocatore. La prospettiva rimane tuttavia fissa e il campo di gioco non può essere ruotato in alcun modo. Gli scontri vengono invece rappresentati con un'animazione dedica in split-screen, che cambia in base alle unità coinvolte.

    I personaggi e la storia in generale sono invece rappresentati in una sorta di 2.5D (un modello tridimensionale con prospettiva fissa) e con uno stile cartoon che, abbinato al tono scanzonato dei dialoghi, conferisce un alto grado di leggerezza alla produzione che, alle volte, risulta persino eccessivo dato il background narrativo del gioco. Ci riserviamo comunque di ritornare sul comparto tecnico e artistico in sede di recensione per un'analisi più approfondita. Rimanete sintonizzati.

    Advance Wars 1+2: Re-Boot Camp Advance Wars 1+2 Re-Boot Camp è un gioco di strategia a turni che dietro ai toni leggeri e allo stile spensierato nasconde una profondità e una stratificazione degne dei migliori rappresentanti del genere. I fan di vecchia data e i gli amanti del genere troveranno pane per i loro denti, mentre i neofiti dovranno fare i conti con un gioco che richiede concentrazione e tanta pianificazione. Dopo il primo assaggio di campagna Advance Wars si è rivelato come uno strategico “oldschool” che richiede pazienza e dedizione ma che, una volta padroneggiato, ha le carte in regola per offrire un buon livello di gratificazione. Se per dare un parere completo sul comparto narrativo dovremo attendere la recensione, dal punto di vista del gameplay le prime impressioni sono buone, tanto da far chiudere un occhio sull’eccessiva stilizzazione grafica e su alcune discutibili scelte artistiche.

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