Provato Albion Online

Il team di sviluppo Sandbox Interactive vuole sfondare nel mondo degli MMORPG. Attualmente in fase beta, Albion online sembra un progetto in grado di farsi notare, grazie alla mole di contenuti ed alla sua struttura.

Provato Albion Online
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  • Pc
  • La fetta di mercato relativa ai giochi di ruolo online in questi ultimi anni si è espansa in maniera incontrollata, giungendo in breve tempo a saturazione. Nel momento attuale pochissimi sono i titoli che riescono a spartirsi il grosso del bottino, mentre una selva indistinta di produzioni troppo simili tra loro sgomita nelle retrovie, alla spasmodica ricerca di un po' d'ossigeno. Il margine di guadagno si fa sempre più ristretto, mentre i videogiocatori diventano sempre più esigenti. 
    Non basta, insomma, essere armati di qualche buona idea; serve un'attenta pianificazione strategica pensata sul lungo periodo con un supporto costante, contenuti sempre freschi e - possibilmente - originali. Inoltre, la sopravvivenza di un mmorpg viene ovviamente decretata dal feedback della capricciosa community. 
    Per questo chi intende presentare il proprio prodotto deve dimostrarsi più audace rispetto al passato, pensare fuori da schemi precostituiti e, soprattutto, irretire il potenziale acquirente proponendo modelli di sottoscrizione attraenti, estremamente dinamici e capaci di adattarsi a tutte le esigenze. Il team di sviluppo Sandbox Interactive sta cercando di andare esattamente in questa direzione. Albion Online è il loro ambizioso progetto cross-platform, attualmente in fase closed beta, e può esser considerato uno dei migliori esponenti di questa "nuova" filosofia. 

    Sandbox. Un nome, un programma 

    Ci siamo avventurati nel mondo di Albion Online senza avere un'idea precisa di quello in cui ci saremmo imbattuti. Un breve video introduttivo, una scarna sezione dedicata alla creazione del nostro eroico alter ego e via, alla scoperta di questa produzione atipica. 
    Sin dalle battute iniziali emerge con forza l'obbiettivo a cui tende il titolo: dare al giocatore la libertà di forgiare il proprio destino. Albion Online, infatti, possiede tutte le caratteristiche di un sandbox mmorpg che riprende e rielabora alcuni elementi ricorrenti del genere, presentandoli sotto una veste inedita. 
    Il concetto di libertà totale potrebbe inizialmente destabilizzare chiunque sia abituato a ricevere indicazioni da NPC con punti esclamativi in testa. Navigare tra i menu alla ricerca di un indizio, vagare a vuoto per diversi minuti e raccogliere materiali a casaccio senza sapere che farsene può apparire davvero frustrante. Eppure, queste attività apparentemente inutili si sono dimostrate necessarie e propedeutiche per capire la reale estensione del titolo.
    In questo senso, il mondo di Albion Online non viene retto da alcun canovaccio narrativo che metta in relazione le diverse regioni attraverso un background storico omogeneo e guidi il giocatore lungo istanze, raid e centinaia di quest verso l'end game. Intendiamoci, i contenuti dedicati al PvE (l'ultimo update, ad esempio, ha aggiunto 23 dungeon e nuovi boss) sono comunque presenti e rivestono un ruolo fondamentale nell'economia di gioco ma, al contrario di quanto avviene per la maggior parte degli mmo odierni, questi non obbligano l'utente ad una - poco rilassante - corsa all'equipaggiamento o ad armi sempre più rare. 
    L'intera economia di gioco si basa sulla creazione e sulla vendita degli oggetti nei mercati. La maggior parte delle stazioni di crafting (fabbri, falegnami, scalpellini e così via), ad esempio, non sono "gestite" da NPC bensì vengono costruite e mantenute nelle grandi città dagli stessi giocatori. Persino il cibo viene coltivato nei terreni delle fattorie dei giocatori, così come le erbe per produrre le fondamentali pozioni di potenziamento. 
    Tale grado di libertà permette agli utenti di scegliere se impegnare il loro tempo per raccogliere il materiale necessario a forgiare un'arma, se dedicarsi al giardinaggio oppure allevare polli, maiali e cavalli da rivendere al mercato. Sta al giocatore, insomma, decidere se lavorare per diventare il miglior contadino (o artigiano) di Albion lucrando sulla combinazione gathering/crafting oppure perseguire la via del guerriero, gettandosi anima e corpo sugli altrettanto importanti contenuti dedicati al PvP ed al Guild vs Guild.

    Ad ogni buon conto, durante la nostra prova l'ansia di rimanere attardati rispetto agli altri non si è palesata in modo opprimente ed il titolo non ci ha fatto vivere l'incubo del drop rate o del grinding tedioso. In realtà, una volta compreso che l'equilibrio del mondo viene interamente sorretto e mantenuto dalle azioni degli utenti, la curva di progressione dei contenuti PvE appare più come un divertimento ed una semplice "guida" che consente al singolo di capire quale via intraprendere per plasmare la propria avventura prima di addentrarsi in acque più profonde.
    Ad esempio, chi non possiede l'anima di un guerriero ma si sente un accumulatore compulsivo, può sempre acquistare la propria isola privata, ampliarla mano a mano per sbloccare nuovi punti di costruzione, assumere lavoratori che raccoglieranno risorse al posto suo, costruire ed arredare la propria dimora per ricevere nuovi bonus passivi ed abilità. Al contrario, il giocatore assetato del sangue degli avversari può tralasciare le attività di gathering e crafting per acquistare direttamente i pezzi di equipaggiamento che desidera già belli che fatti.

    Il destino di un Cavaliere 

    A coadiuvare le scelte del giocatore ci pensa, comunque, la cosiddetta Destiny Board ovvero una enorme ragnatela di abilità e specializzazioni che, ad un occhio distratto, potranno sembrare un coacervo poco sensato di linee che si diramano in tutte le direzioni. Invece, questo peculiare sistema di crescita ha una propria razionalità che consente di tenere sotto controllo i progressi compiuti in ogni aspetto del gioco, dall'agricoltura alla specializzazione nelle armi bianche, dalla falegnameria sino all'abilità di tessere vesti magiche.
    In Albion Online non esiste il classico sistema di crescita fatto di livelli e statistiche. Cosa ancor più importante, non esistono classi predefinite in partenza. Per citare gli stessi sviluppatori: in Albion "siamo ciò che indossiamo". In poche parole, la classe e le abilità di un eroe sono legate esclusivamente all'equipaggiamento che indossa. Ciò significa che il giocatore può modificare in ogni momento la classe del proprio personaggio cambiando semplicemente il suo "abito" e le sue armi. Ogni set potrà, poi, essere potenziato facendolo aumentare di livello e sbloccando nuove abilità ad esso associate. 
    L'opportunità di sperimentare a tutto tondo, senza restrizioni e senza l'assillo di dover porre attenzione alle combinazioni di talenti e skill, consente non solo di trovare il proprio stile di gioco, ma anche di essere estremamente flessibili così da adattarsi alle esigenze del gruppo (o della propria Gilda) tanto in PvE quanto durante gli scontri PvP e Guild vs Guild. 
    Riguardo a questi contenuti, Albion Online presenta un'altra caratteristica interessante: non ha server dedicati per i giocatori che amano la competizione. Gli sviluppatori hanno concepito il loro progetto come un unico, enorme, mondo interconnesso le cui regioni sono suddivise in quattro macro zone (verdi, gialle, rosse e nere) con caratteristiche diverse ed un livello di pericolosità crescente. Ad esempio, se il giocatore si avventura nelle zone rosse o nere e viene ucciso, questi cederà al vincitore dello scontro tutto ciò che possiede nell'inventario.

    A coloro che, invece, vogliono evitare del tutto il PvP ed il ganking seriale dei soliti criminali, lo "zoning system" consente di vivacchiare nelle zone verdi (dove ovviamente non è permesso uccidere gli altri giocatori) partecipando a varie attività PvE come la raccolta di risorse e il crafting. La disparità tra i PvP player e quelli PvE only viene in parte mitigata dal commercio. Questo, infatti, consente anche agli utenti meno scavezzacollo di acquistare i materiali rari provenienti dalle zone più pericolose grazie ai giocatori che li mettono in vendita nei mercati di Albion.
    Le gilde, infine, svolgono un ruolo dinamico e proattivo nel mondo di gioco. Oltre a far girare l'economia generale, una gilda può reclamare terre, fondare insediamenti in cui i membri possono costruire le proprie stazioni di crafting ed attaccare gilde rivali con la possibilità - in caso di vittoria - di conquistare il territorio avversario, comprese le infrastrutture dei giocatori.

    Ibrido Cross-Platform 

    Come avrete notato, di carne al fuoco ce n'è in abbondanza e ciò che abbiamo tentato di riassumere rappresenta solo la punta di un iceberg che, sotto il pelo dell'acqua, nasconde una mole di contenuti davvero importante. E tutto sarà multipiattaforma (o meglio, interamente cross-device). Sandbox Interactive non si è limitata al PC, ma ha voluto estendere la medesima esperienza di gioco anche all'ambiente mobile, prevedendo versioni iOS ed Android che consentiranno ai giocatori di continuare la loro avventura "on the go". Probabilmente è per questo che aspetti come il comparto grafico, la visuale isometrica, il sistema di controllo stile MOBA e l'interfaccia utente si presentano alquanto semplificati e privi di grandi opzioni di personalizzazione. Il risultato, comunque, rimane estremamente godibile ed altalenante tra i 45 ed i 60 fps. Forse l'estensione della fase beta permetterà di migliorare anche questo aspetto, oltre alla miriade di aggiunte e fix che si susseguono settimanalmente e che raffinano sempre di più un titolo lanciato verso la piena maturazione. 

    Qualche parola, infine, deve esser spesa riguardo al modello di business "ibrido" con cui Albion Online verrà proposto al momento della sua uscita. Argomento spinoso, dato che ci si approccia ad un titolo online, che abbiamo comunque scelto di tenere per ultimo, data la possibilità che questo possa subire dei cambiamenti (seppur minimi) da qui all'uscita. 
    Albion Online sarà, fondamentalmente, un titolo free to play con la possibilità di eseguire in ogni momento l'upgrade alla sottoscrizione Premium. Quest'ultima promette estrema flessibilità e può essere acquistata anche per un solo giorno, una settimana o per un anno intero. La differenza, rispetto a molti altri mmo, risiede nel fatto che il giocatore può acquistare la sottoscrizione Premium pagando sia in valuta reale sia attraverso la valuta in game, ossia col denaro guadagnato con il sudore della propria fronte virtuale vendendo risorse al mercato o contrattando direttamente con gli altri giocatori. Lo status di giocatore Premium, comunque, non sembra essere invasivo e non fornisce ingiusti (o assurdi) potenziamenti agli utenti paganti. Esso si limita a determinati boost legati alla quantità d'argento guadagnato dall'uccisione di FoE, al dimezzamento delle commissioni da pagare agli altri giocatori che gestiscono le stazioni di crafting o, ancora, ad un incremento nella produzione di risorse. 

    Albion Online Albion Online è tuttora in piena fase beta (lo sarà, almeno, per altri sei mesi) e ha già dimostrato di essere un progetto maturo, pregno di contenuti e supportato da una folta community che ogni giorno riempie il mondo di gioco. Manca ancora un bel po' prima della release ufficiale, ma il mmorpg targato Sandbox Interactive ha destato la nostra curiosità - finendo per calamitare la nostra attenzione - grazie ad un mix ben riuscito di novità tese a far spiccare il titolo dall'informe ammasso di mmo che attualmente satura il mercato. Il miraggio di un'esperienza di gioco estremamente personalizzata che ogni utente può adattare alle proprie esigenze, il modello di business ibrido e l'interessante possibilità di proseguire la propria avventura su dispositivi mobile sono solo alcuni aspetti che rendono Albion Online un titolo meritevole di attenzione.

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