Asgard's Wrath: la furia delle divinità nordiche travolge Oculus Rift S

All'E3 2019 abbiamo provato con mano uno dei giochi VR più promettenti di sempre, disponibile in autunno sul visore di Oculus.

Asgard's Wrath: la furia delle divinità nordiche travolge Oculus Rift S
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  • Dopo aver indossato più volte il casco per la realtà virtuale, il senso di meraviglia inizia inevitabilmente a diminuire: finiamo per farci l'abitudine, per non spalancare più la bocca in segno di stupore improvviso, per non gridare al miracolo tecnologico. Eppure, alle volte, capita tra le mani quel progetto talmente evoluto da sorprendere nuovamente, restituendo allo sguardo del giocatore uno splendore che era stato dimenticato. Per un utente avvezzo alla VR come chi vi scrive, il gioco in grado di fargli strabuzzare ancora una volta gli occhi con sincera ammirazione è stato Asgard's Wrath, un enorme action-GDR con visuale in soggettiva che ci porterà a visitare le fredde terre del Nord: credeteci quando vi diciamo che sul fronte visivo la nuova opera di Sanzaru Games, pronta a debuttare questo autunno su Oculus Rift, ha raggiunto livelli "divini".

    Ben lungi dall'essere una semplice tech demo con l'obiettivo di mettere in mostra i muscoli del visore, Asgard's Wrath è a tutti gli effetti un gioco di gargantuesca portata, che in base alle informazioni forniteci dal team di sviluppo dovrebbe durare all'incirca una trentina di ore. Se tutta l'avventura manterrà la stessa qualità saggiata nella demo che abbiamo testato in prima persona, allora per Asgard's Wrath si sono già aperte le porte del Valhalla.

    Le saghe norrene

    La storia del gioco ci metterà nei panni immortali di una nuova divinità appartenente al pantheon norreno che, sotto la guida di Loki, sarà chiamata a vegliare sugli uomini. Per poter agire tra i mortali, però, occorrerà prendere possesso di un corpo umano: l'involucro che contiene l'anima divina varietà ad ogni capitolo, e pertanto Asgard's Wrath presenterà differenti protagonisti, ognuno con proprie caratteristiche ed abilità.

    La produzione sarà dunque suddivisa in diverse saghe, ciascuna delle quali offrirà nuove missioni primarie e secondarie, connesse - oltre che ad uno specifico avatar - anche ad una creatura sovrumana estrapolata dalla mitologia del Nord. Se nel primo capitolo dovremo abbattere il leggendario Kraken, nel secondo al centro del mirino ci sarà il temutissimo Dio della Guerra. La versione che abbiamo testato inizia proprio durante l'Atto 2, quando a causa di un violento naufragio a Midgard le imbarcazioni della momentanea protagonista guerriera vengono spazzate via dai flutti, lasciando la ragazza a singhiozzare sulla spiaggia. A quel punto potremo assumerne il controllo, esplorando liberamente i macro ambienti e portando a compimento il cammino di vendetta della fanciulla.

    Lo studio non ha voluto rivelarci quanti reami nordici visiteremo né quali "saghe" comporranno l'arco narrativo di Asgard's Wrath, né ancora il numero di personaggi interpreteremo, tuttavia in media ogni capitolo dovrebbe durare intorno alle tre ore di gioco, senza contare la possibilità di tornare sui nostri passi alla fine della campagna per completare tutte le missioni opzionali lasciate in sospeso. Si delinea insomma il profilo di un GDR maestoso, uno dei titoli più ampi mai realizzati per la realtà virtuale.

    Dungeon ed animali mortali da compagnia

    Nel corso della demo abbiamo avuto l'opportunità di muoverci in un'ampia isola al cui interno si celano alcuni dungeon da visitare insieme ad un compagno di viaggio. Ma procediamo con ordine: in ogni zona è possibile rinvenire un peculiare altare tramite il quale - dopo l'utilizzo di una speciale pietra runica - avremo modo di attivare la nostra gigantesca forma divina. In questi casi la prospettiva cambia radicalmente, a tal punto che l'isolotto assume i connotati di un piccolo diorama tridimensionale.

    Com'è ovvio, senza la presenza di un altare runico nelle vicinanze non ci verrà data la facoltà di tramutarsi in dio. Nelle nostre sembianze superumane, potremo persino osservare specifici animali, come squali spiaggiati o innocue tartarughe, e trasformarli in bestie antropomorfe, cattive ed assai feroci, le quali obbediscono esclusivamente ai nostri comandi.

    Anche senza agire in prima persona, infatti, potremo mandare in avanscoperta le nostre creature, a patto di aver preventivamente indicato la direzione o l'oggetto con cui interagire. A quel punto i nostri alleati attaccheranno i nemici in nostra vece e fungeranno da contrappesi per darci modo di risolvere i puzzle che puntellano l'ambientazione.

    In alcune istanze, per trovare il bandolo della matassa, dovremo passare dalla forma umana a quella divina, afferrare i nostri animali da compagnia (che nel frattempo avranno ovviamente le dimensioni di una statuina), e spostarli da un'area all'altra facendogli saltare un ostacolo altrimenti insormontabile. In aggiunta, spesso alcuni dungeon richiederanno obbligatoriamente l'uso di un determinato alleato, i cui talenti specifici saranno necessari per risolvere un enigma. Queste creature non sono certo invulnerabili, e per ripristinare la loro salute basterà dargli da mangiare alcune cibarie raccolte lungo la mappa: se eviteremo di farle morire e le cureremo a dovere, intrecceremo con loro un legame più stabile che porterà le bestie a supportarci con maggiore enfasi, magari cercando di loro spontanea volontà i tesori ed i segreti sparsi nei livelli. Spulciando nei menù, ci siamo accorti che gli animali antropomorfi saranno in tutto una decina, e saranno anche interscambiabili a piacimento durante l'esperienza.

    Spada e Scudo

    Ma Asgard's Wrath non saremo limitati solo all'esplorazione o alla risoluzione dei puzzle, perché lo studio ha approntato un sistema di combattimento che fa fortemente leva sull'immersività quasi integrale. Brandendo la spada e lo scudo, dovremo ora colpire gli avversari finché non esauriscono i punti vita, oppure agire in silenzio ed evitare tutto ciò che respiri.

    Simulando l'affondo di lama con il Joy Con destro e usando quello sinistro per respingere i colpi con lo scudo, Asgard's Wrath dà vita ad un meccanismo semplicissimo ma efficace, in cui si avverte in modo alquanto completo la fisicità degli attacchi e la brutalità degli squartamenti. Il sistema funziona di meno quando saremo circondati da nemici di vario tipo genere e forza: a quel punto il tracking potrebbe mostrare qualche segno di incertezza, ma sarà sufficiente muoversi con meno rapidità e più precisione per assestare un fendente ben mirato.

    Pur nella sua essenzialità, il combat system di Asgard's Wrath compie il suo dovere, e le scene che accompagnano un'esecuzione garantiscono una spettacolarità ed una violenza da manuale.

    Restano dunque da valutare le dinamiche di progressione, la varietà dei nemici ed i feedback offerti dalle armi che potremo raccogliere dai cadaveri dei nemici: ora come ora abbiamo brandito unicamente la spada di default, e siamo indubbiamente molto curiosi di sperimentare gli effetti di altri strumenti di morte sui corpi di chi si frapporrà sul nostro cammino.

    Una grafica divina

    Come vi avevamo già anticipato, a colpire più di tutto in Asgard's Wrath è il suo corredo grafico: piccolo prodigio di tecnica, il gioco ci catapulta infatti in ambienti dettagliatissimi, articolati e complessi, ricchi di particolari ed incorniciati da un'effettistica di alto rango. Nelle scene d'intermezzo tra una saga e l'altra, inoltre, assisteremo al tutto in modo passivo, in forma di essere divino: quello che ne nasce è una cutscene a 360 gradi, di una potenza visiva indescrivibile.

    Nella demo una creatura gigante, probabilmente il dio della guerra, emergeva pian piano dalle onde, provocando un moto tale da scaraventare negli abissi le navi dei guerrieri: tra cieli frustati dai fulmini, urla di terrore e musica tamburreggiante, la messa in scena di Asgard's Wrath potrebbe dettare nuovi standard per l'impatto grafico in realtà virtuale.

    Asgard's Wrath Potente da vedere e piacevole da giocare, Asgard's Wrath è stato in grado di trasmetterci un effetto meraviglia come non accadeva da tempo. Un'avventura longeva e densa di attività, che traduce per l'ennesima volta in formato videoludico la mitologia norrena e lo fa con una cura maniacale per il reparto artistico. I dubbi espressi nell'articolo, legati alle incognite della progressione ed alla diversificazione delle situazioni, troveranno una rassicurazione solamente nei prossimi mesi. Per il momento la qualità complessiva ci è parsa di livello altissimo ed è questo il motivo per il quale siamo già seduti nell'ampia sala del Valhalla aspettando che arrivi il giorno in cui testare il valore di un'opera potenzialmente gloriosa.

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