Astral Chain: provato il nuovo action di PlatinumGames per Nintendo Switch

Siamo volati a Francoforte per un primo contatto con la promettente esclusiva Nintendo in uscita ad agosto: ecco le nostre impressioni.

Astral Chain
Anteprima: Nintendo Switch
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  • Switch
  • Spezziamo subito la catena del dubbio: considerare Astral Chain una produzione di seconda categoria, magari un semplice diversivo in attesa del più blasonato Bayonetta 3, sarebbe un errore a dir poco colossale. Dal suo annuncio esploso a bruciapelo durante il Direct di febbraio, infatti, la nuova IP di PlatinumGames prodotta in collaborazione con Nintendo si è imposta rapidamente alle attenzioni del panorama action, proiettando in orbita la curiosità dei suoi seguaci. Merito anzitutto di un concept ludico apparso fin da subito travolgente e originale, elaborato com'è tutto intorno a una particolare idea - quella del doppio combattimento "in sinergia" - che da sola avrebbe potenzialmente le carte in regola per sconquassare i canoni del genere.

    C'è inoltre la collaborazione artistica con un mangaka d'eccezione, quel Masakazu Katsura di Zetman, oltre che la consueta iniezione di follia giapponese che fa spiccare ogni produzione dello studio di Osaka. Non solo: stiamo parlando del frutto della maturazione creativa di Takahisa Taura, veterano che dal ruolo di game designer abbraccia ora quello di director (sotto l'esperta guida di Hideki Kamiya), per quello che si presenta a tutti gli effetti come uno fra i progetti più ambiziosi e per certi versi sorprendenti della storia di Platinum.

    Questa volta però non racconteremo Astral Chain soltanto sulla base delle aspettative, bensì dopo esser stati ospitati presso la sede di Nintendo of Europe a Francoforte, occasione per un corposo hands-on che ci ha dimostrato concretamente cosa aspettarsi il prossimo 30 agosto, quando saremo chiamati a indossare l'uniforme da cyberpoliziotto in difesa dell'umanità.

    Servire e proteggere... dalle Chimere

    La nostra prova, durata circa un paio d'ore, ha avuto inizio catapultandoci nei primissimi momenti di gioco, alle prese con una grave situazione d'emergenza. In un futuro non troppo lontano, gli ultimi residui del genere umano sono confinati entro una gigantesca metropoli multiculturale - l'Arca - preda costante dell'attacco di misteriosi invasori interdimensionali chiamati Chimere.

    Per tentare di debellare la minaccia di queste bestie il corpo di polizia locale ha creato dei mostri a propria volta, istituendo l'unità speciale Neuron, ossia una squadra scelta in grado di controllare i Legion, armi biologiche ottenute dall'"addomesticamento" delle Chimere. Tuttavia, almeno alla prima battaglia, la giovane recluta dovrà farne a meno. In questa demo non è stato possibile personalizzare l'aspetto del protagonista, anche se già sappiamo che potremo modificarne il sesso, il nome e l'aspetto (acconciatura, colore di pelle e capelli). "Generando" il nostro personaggio creeremo di fatto anche un gemello del sesso opposto, Akira, che rivestirà un ruolo essenziale nella storia. Dopo aver selezionato la difficoltà Standard (troveremo diverse modalità, rivolte sia agli esperti che ai neofiti), nel primo capitolo abbiamo potuto assimilare le basi del combattimento. Prima di illustrarle, è bene sottolineare che la divisone in capitoli (chiamati "File") conferma l'idea di una progressione lineare, scandita dalla narrativa, sebbene non mancheranno aree più libere in termini di dimensioni e attività da svolgere.

    Il peculiare gameplay di Astral Chain viene considerato dagli stessi creatori come un incontro tra Bayonetta e NieR: Automata. È sicuramente vero per quanto riguarda le sensazioni legate al movimento e al feeling generale: stick sinistro per muoversi, pressione prolungata per scattare, stick destro per orientare la telecamera e bloccarla sul bersaglio; B per la schivata, che se effettuata in extremis garantisce un margine di vantaggio, e X per la gestione rapida degli oggetti consumabili.

    Con il dorsale destro si scatena l'arma d'ordinanza, l'X-Baton: un manganello polivalente che all'occorrenza (premendo su o giù sulla croce direzionale) può trasformarsi anche in una pistola o in uno spadone, ricordando il sistema BLADE di Vanquish. Se la prima è essenziale contro i nemici volanti e il secondo per frantumare lo scudo di creature più coriacee, le Chimere sono però perlopiù invisibili all'occhio umano ed è qui che entra in gioco il legame con il Legion, ovvero ciò che rende Astral Chain così unico rispetto a qualsiasi altro titolo in circolazione.

    La catena violenta della legge

    Dopo un esaltante filmato introduttivo, in tutto e per tutto una opening in stile anime, ci troviamo all'interno del Commissariato della Neuron, dove facciamo la conoscenza del comandante Yoseph insieme al resto della squadra. Celata nel sottosuolo, quest'area sarà una sorta di hub centrale in cui prepararsi in vista della prossima missione. È qui che attraverso il training abbiamo iniziato a comprendere il senso di "Synergetic Action Game", etichetta scelta da Taura per descrivere l'essenza della sua opera.

    Evolvendo l'idea alla base del misconosciuto Chaos Legion di Capcom, ingaggeremo i combattimenti controllando in maniera indipendente sia il personaggio che la creatura a noi incatenata: una volta evocato il Legion attaccherà sempre in automatico, ma è possibile anche scatenarlo verso una direzione precisa, richiamarlo, muoverlo liberamente e persino raggiungerlo con uno scatto fulmineo.

    Sguinzagliare l'arma biomeccanica consumerà però la barra della stamina, pertanto è fondamentale evitare che si esaurisca per non ritrovarsi per qualche secondo privi di alleato nei momenti meno opportuni. Vero cuore di Astral Chain, i Legion sono in totale cinque: Spada, Arco, Braccia, Bestia e Ascia. Nella demo erano presenti solo i primi tre, ma già erano sufficienti ad assicurare agli scontri un dinamismo impressionante per varietà e possibilità a disposizione. Ciascun Legion è infatti caratterizzato da stili di combattimento e abilità estremamente differenti tra loro: se Spada e Arco parlano da sé, Braccia è invece un Legion piuttosto massiccio che "indosseremo" per tempestare qualunque cosa capiti a tiro con raffiche di pugni in perfetto stile Le Bizzarre Avventure di JoJo. A tale versatilità di attacchi, non fosse sufficiente, aggiungiamo anche che ognuno dispone di un'abilità unica e un paio di attacchi personalizzabili grazie allo sviluppo di un ricco skill tree.

    Anche se il Legion e il nostro agente possono occuparsi separatamente più nemici alla volta, il personaggio brillerà dopo una combo ben eseguita: sarà questo il momento del Sync Attack, devastante quanto coreografico attacco in sincronia. Persino la stessa catena energetica costituisce un'ulteriore arma: muovendo il Legion intorno agli avversari si possono bloccare temporaneamente a terra, mentre se un nemico correrà contro la corda estesa rimbalzerà all'indietro come in un ring di wrestling, rimanendo stordito per qualche istante. Eppure, nonostante la loro ricchezza, Astral Chain non vive di soli combattimenti.

    Indagini hi-tech

    Per quanto la materia action in questione sia innovativa anche per un team altamente specializzato come Platinum, a sorprendere è la volontà di aprirsi a soluzioni alquanto ardite, ed è interessante come il Legion venga utilizzato in modi virtuosi anche in questi ambiti. Per esempio, in una sequenza che riporta alla mente Detroit: Become Human abbiamo investigato riguardo la causa del crollo di un ponte, ascoltando una conversazione a distanza tramite il Legion per ricavare informazioni, che poi abbiamo trasmesso con un report al capitano Max.

    Superato il varco per la Dimensione Astrale in una sezione più avanzata del gioco, siamo rimasti colpiti anche da una spiccata anima puzzle/platform, talvolta integrata nel combattimento: combattendo due Chimere unite fra loro è stato necessario utilizzare il Focus del Legion Spada per separarle con un taglio netto (ma è l'attacco Zandatsu di Metal Gear Rising?), mentre in altre circostanze lo stesso attacco è sfruttabile per rimuovere ostacoli che bloccano la strada.

    Recuperando i pezzi di un drone rotto abbiamo superato delle fasi platform (che abbiamo trovato non proprio pulitissime) e scoccato frecce per attivare degli ascensori. Nonostante la combinazione tra dettaglio realistico e toon shading restituisca nel complesso un'estetica indovinata e accattivante, è nel minimalismo forse eccessivo della Dimensione Astrale che si perde un po' di ispirazione.

    Il character design ad opera di Katsura fa invece la sua differenza nella direzione artistica per quanto riguarda l'aspetto di Legion e Chimere, mentre non siamo rimasti molto impressionati dalla caratterizzazione degli esseri umani, piuttosto anonimi non soltanto nell'aspetto, ma anche nelle linee di dialogo. Con una rivedibile valutazione "D" al termine dello scontro col boss Diomedes (una specie di samurai avvolto nelle fiamme) si è concluso il nostro più che convincente hands-on, lasciandoci col vivo desiderio di conoscere di più sulla trama e la vera origine delle Chimere.

    Astral Chain Se le sensazioni verso Astral Chain erano già ampiamente positive, dopo la prova le aspettative sono schizzate alle stelle. Il nuovo action cyberpoliziesco firmato Takahisa Taura non è soltanto l'ennesimo titolo dal combat system granitico e dal taglio spettacolare tipico di casa PlatinumGames, ma si sta rivelando un prodotto con aspirazioni ben maggiori. C'è chiaramente la volontà di lasciare un altro solco nel genere, affiancando la complessità dei combattimenti a soluzioni inedite e variegate, per esempio estendendo il controllo del Legion anche in fasi apertamente esplorative; è soprattutto in questo carattere multiforme che si percepisce tutta l'ambizione del team giapponese, rafforzata non per ultimo da una direzione artistica ispirata e da una solidità tecnica estremamente convincente. In attesa del giudizio finale, ci auguriamo soltanto che la qualità della narrativa e la caratterizzazione dei personaggi non si rivelino gli anelli deboli di un titolo che si prospetta già a dir poco elettrizzante.

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