Baldur's Gate 3 in Early Access: si aprono le porte dei Reami Dimenticati

In occasione dell'uscita di Baldur's Gate 3 in Early Access, abbiamo provato il gioco con mano: ecco le prime impressioni sul gioco di Larian.

Baldur's Gate 3
Speciale: PC
Articolo a cura di
Disponibile per
  • Pc
  • PS5
  • Xbox Series X
  • Seguito di una delle saghe più amate dagli appassionati del gioco di ruolo digitale, Baldur's Gate 3 è finalmente arrivato su Steam in versione Early Access, con una mole contenutistica decisamente generosa in grado di impegnare gli utenti per non meno di 20 ore. Tempo che abbiamo passato a spolpare, morso dopo morto, il primo atto di un'epopea che promette di riportare il brand ai fasti di un tempo, regalando ai fan una serie sterminata di momenti assolutamente memorabili.

    Da un inferno all'altro

    Non è bastato un secolo per cancellare dal volto del Faerûn la cicatrice del cataclisma scatenato dall'arcidiavolessa Zariel, la mente dietro la caduta di Elturel nelle lande fiammeggianti di Avernus. Con le porte dei Nove Inferi a malapena socchiuse a pochi giorni di cammino da Baldur's Gate, la Costa della Spada è ancora stretta tra le fauci di un caos dilagante.

    Torme di rifugiati attraversano le lande selvagge in cerca di un rifugio, ma pare che non sia rimasto un solo luogo sicuro in tutte le Heartlands: le strade sono infestate da briganti a caccia di oro e sangue, creature fameliche emerse dal Sottosuolo si annidano nell'ombra in attesa di saziare i propri appetiti, mentre le orde del Culto dell'Assoluto imperversano ormai indisturbate. Si dice che la notte sia più buia subito prima dell'alba, ma le tenebre che avvolgono i Reami Dimenticati sembrano ora più impenetrabili che mai, eterne. Una nuova ombra è infatti arrivata ad oscurare il sole sopra Baldur's Gate, un Nautiloide Illithid emerso dagli abissi dimensionali con al seguito uno stormo di draghi scarlatti, bestie sputafuoco al servizio di Vlaakith, la regina eterna dei Githyanki. Se l'obiettivo dei cavalieri volanti è quello di sempre, ovvero lo sterminio dei loro antichi padroni, i Mind Flayer sembrano guidati da un proposito ben più misterioso. Sono a caccia di cavie, terreno fertile in cui innestare la propria perversa genia, larve parassitarie che minacciano di divorare l'intelletto dei loro ospiti fino a tramutarli in abomini tentacolati.

    Sopravvissuti allo schianto del vascello degli invasori, con la mente contaminata da pensieri e poteri alieni, saremo dunque chiamati a scrivere con le nostre gesta una delle pagine più cupe della storia del Faerûn, non prima di aver dato forma al nostro alter ego nel mondo forgiato da Larian. Il primo atto di Baldur's Gate 3 si apre, come da copione, tra le maglie di un editor decisamente ampio di ricco di opzioni, che comunque rappresentano solo quota ridotta di quelle che saranno disponibili nel gioco finale.

    Nell'Early Access non potremo ad esempio selezionare uno dei 5 Origin character creati dal team belga (Astarion, Gale, Lae'zel, Shadowheart e Wyll), ciascuno dotato di una backstory unica con un ruolo importante nella narrazione, ma saremo chiamati a realizzarne uno ex-novo, scegliendo tra otto razze e 6 classi differenti (con tanto di opzioni secondarie tra sottorazze e sottoclassi), e fra un buon numero di tasselli utili a comporre tanto la nostra storia personale, quanto la nostra dotazione ruolistica e battagliera. Il sistema di creazione del personaggio messo a punto da Larian è in buon sostanza una trasposizione 1:1 di quello rielaborato da Wizards of the Coast per la quinta edizione di Dungeons & Dragons (su Everyeye.it trovate la recensione di Dungeons & Dragons Edizione 5), che con le sue regole rappresenta la base sulla quale è stato costruito il gameplay di Baldur's Gate 3.

    Elementi come vantaggi, svantaggi, punti ispirazione e bonus competenza sono quindi parte integrante delle dinamiche ludiche del gioco, che tra l'altro trae grande beneficio dal lavoro di snellimento e bilanciamento portato avanti da WotC per l'ultima iterazione del celebre gdr cartaceo. Se da una parte, ad esempio, è stato limitato lo strapotere degli incantatori ai livelli più alti, dall'altra la revisione dei Trucchetti (magie elementari che non richiedono slot incantesimo) ha reso queste classi molto più piacevoli da giocare sin da subito: una svolta che tra l'altro si presta benissimo alla traduzione in digitale del gioco. Nel complesso, grazie alle modifiche di cui sopra, l'editor del titolo risulta quindi decisamente accessibile, e perfino i "ruolisti" meno navigati non dovrebbero avere problemi nel comprenderne le meccaniche di base.

    Tenete a mente che, per sua natura, Baldur's Gate 3 ha una componente statistica di assoluto rilievo (ben più marcata di quella di altri giochi Larian, come evidenziato nella recensione di Divinity Original Sin 2), e pertanto raccomandiamo di scegliere con grande cura le abilità del vostro avatar, soppesando accuratamente le vostre priorità. Una volta completata questa operazione (l'editor dell'aspetto è ancora incompleto ma comunque soddisfacente), ecco arrivare una richiesta inattesa: dovremo modellare un secondo personaggio in base a "ciò che troviamo attraente". Senza entrare troppo nel dettaglio, vi consigliamo di dedicare a questo passaggio le giuste attenzioni, perché potrebbe avere un certo peso nel bilancio delle vostre avventure. Portati a termine i passaggi preliminari, vi ritroverete nelle interiora tecnorganiche del Nautiloide, un coacervo di orrori nel quale risuoneranno i vostri primi passi verso la gloria.

    Un universo di scelte

    In piena coerenza con le premesse della storia, Baldur's Gate 3 mostra sin da subito - e chiaramente - i colori di un comparto narrativo dai toni cupi, adulti, che non teme di mettere i giocatori di fronte a scelte atroci e bivi morali dai risvolti ambigui. Vi basti considerare che la prima di queste svolte vi vedrà affondare le mani - letteralmente - nel cervello scoperto di una delle vittime dei Mind Flayer, che potrebbe perfino finire per accompagnarvi per un po' lungo il cammino.

    Sì, ci riferiamo al cervello, non al suo precedente "ospite". Per quanto ogni passaggio del primo atto (l'unico presente al momento) ribadisca chiaramente la volontà di non edulcorare in alcun modo il racconto, non mancano momenti più leggeri, scene che mostrano il lato più irriverente della scrittura di Larian senza per questo guastare gli equilibri della narrazione.

    Ci è capitato ad esempio di imbatterci in un magazzino isolato, nel quale riecheggiavano ritmicamente suoni alquanto... equivoci. Ignorando le minacce provenienti dall'interno del caseggiato in rovina, abbiamo quindi deciso di assecondare la nostra curiosità. Un'errore che ci ha "regalato" una visione che non dimenticheremo tanto presto: un bugbear intento a fornicare energicamente con un'esemplare insolitamente corpulento di ogre femmina, il tutto sul cadavere di un elfo che, in tutta onestà, speriamo sia morto prima del mostruoso amplesso.

    Quali che siano i toni della scena sullo schermo, ognuno dei fili che compongono la trama risulta indissolubilmente legato alle scelte che compiremo durante il nostro viaggio. In appena una ventina d'ore di gioco abbiamo avuto modo di testare con mano, e a più riprese, il modo in cui la sceneggiatura di Larian sia capace di adattarsi dinamicamente per assecondare ogni decisione del giocatore, generando una rete di conseguenze grandi e piccole in grado di alterare in maniera netta il corso dell'avventura, con risultati spesso imprevedibili.

    A questo proposito, è necessario ribadire un punto chiave: Baldur's Gate 3 si dimostra sempre estremamente fedele all'ortodossia matematica di D&D, e pertanto la stragrande maggioranza delle interazioni (scelte dialogiche incluse) potrebbe richiedere il tiro di un d20 per determinarne il successo. Accanto ai lanci visualizzati a schermo, ce ne poi saranno un'infinità "dietro le quinte" che determineranno il buon esito di un gran numero di azioni implicite, come ad esempio accorgersi della presenza di segni di trascinamento sotto a un mobile, o delle menzogne proferite da uno dei nostri compagni.

    Un fattore aleatorio onnipresente ma tutt'altro che spiacevole, proprio grazie al lavoro eccellente svolto da Larian nell'intrecciare statistica e spessore ludonarrativo. Ben presto, infatti, si capisce che in Baldur's Gate 3 perfino un lancio fallito può contribuire a rendere la propria esperienza unica e avvincente, nel quadro di una produzione dove non esistono scelte giuste o sbagliate, ma solo una gamma straordinariamente ampia di percorsi alternativi. Tra le altre cose, è proprio per questo che Larian ha deciso di escludere in toto la presenza di un allineamento morale per i personaggi, in modo da permettere agli utenti di affrontare l'avventura senza restrizioni. Va da sé che il vostro orientamento personale potrebbe mettervi in cattiva luce agli occhi dei compagni, ma anche in questo caso possiamo confermarvi che perfino le dispute più violente sanno regalare momenti unici. Ed ecco che le soste al bivacco (necessarie per ristorare le capacità giornaliere dei personaggi) diventeranno un'occasione imperdibile per scambiarsi frecciate al vetriolo o rinsaldare i legami tra i membri del party, tutti caratterizzati in maniera sublime.

    Strategia ruolistica di alto livello

    Anche su fronte del combat system, Baldur's Gate 3 si dimostra estremamente fedele e coerente con le sue radici "pen and paper". Gli sviluppatori hanno infatti utilizzato lo scheletro del sistema di combattimento di Divinity: Original Sin 2, già eccellente, per portare avanti una digitalizzazione quasi impeccabile del regolamento della quinta edizione di Dungeons & Dragons.

    Al netto delle variabili legate alle caratteristiche e all'equipaggiamento indossato, ogni personaggio avrà dunque un punto da spendere per l'azione principale (attacco corpo a corpo, a distanza, o incantesimo) e uno per le eventuali azioni bonus (come bere una pozione o nascondersi, ad esempio), mentre la barra gialla nell'interfaccia rappresenterà la distanza massima percorribile in un singolo turno.

    Una struttura di base sulla quale vanno a innestarsi elementi specifici per ogni archetipo (come gli slot giornalieri per gli incantesimi dei caster), che potrebbero variare man mano che accumulerete livelli (i guerrieri guadagno azioni di combattimento extra con la progressione). Limiti stringenti che rendono necessaria un'attenta pianificazione di ogni scontro, tenendo in debito conto le caratteristiche del campo di battaglia.

    Col contributo di un level design sensazionale, infatti, capita spesso di incappare in elementi scenici che possono essere utilizzare per avere la meglio sugli avversari: durante una sosta imprevista nel Sottosuolo, ad esempio, abbiamo utilizzato le fiamme evocate dal nostro mago per distruggere ragnatele le sospese intessute da un manipolo ragni fasici, che si sono ritrovati a precipitare nel vuoto verso le lame sguainate degli altri membri del party. Non manca poi all'appello il sistema di interazione "elementale" visto nei due Original Sin, potenziato per garantire un ulteriore substrato strategico ai combattimenti.

    La proposta ludica di Larian può insomma contare su un combat system profondo, impietoso e dannatamente appagante, in grado di riportare alla memoria i migliori momenti passati attorno a un tavolo col più classico dei "master bastardi". Il ventaglio delle capacità a disposizione di ogni personaggio comprende anche una serie di interazioni fisiche (scatto, salto, spinta, ecc.) che possono essere utilizzare sia nel corso degli scontri (ad esempio per spingere un nemico giù da un dirupo) che durante l'esplorazione, sempre in accordo con la natura probabilistica del gameplay.

    Merita sicuramente una menzione la possibilità di attivare la modalità a turni anche al di fuori delle battaglie, una meccanica che potrebbe salvarvi la vita quando vi troverete ad esplorare dungeon irti di trappole e minacce in agguato. In definitiva, quindi, non possiamo che dirci soddisfatti dell'antipasto ludico offertoci da Larian, sebbene la build attualmente disponibile mostri ancora ampi margini di miglioramento.

    Early access fino al midollo

    Se da una parte la versione in accesso anticipato di Baldur's Gate 3 mostra tutto il potenziale di un Divinity Engine 4.0 in grande spolvero, capace di offrire scorci mozzafiato sostenuti da un sistema d'illuminazione e da un'effettistica di grande impatto, dall'altra è innegabile come il team abbia ancora molto lavoro da fare. Tra asset mancanti, animazioni rotte, compenetrazioni, una telecamera talvolta inaffidabile, bug di ogni genere e crash improvvisi, appare chiaro come la definizione di "Early Access" sia in questo caso particolarmente calzante.

    Sotto questo spesso strato di magagne grandi e piccole, assolutamente compatibili con lo stato dei lavori, si vede già la stoffa di uno dei gdr più promettenti degli ultimi anni, e per questo non farete alcuna fatica a rigiocare il primo atto ancora e ancora, fino a scoprire tutti i segreti di questo piccolo angolo del Faerûn. Per quanto riguarda l'ottimizzazione, siamo lieti di confermarvi che l'opera di Larian sembra procedere su solidi binari. In una ventina d'ore di gioco non ci è mai capitato di imbatterci in cali di frame rate consistenti, sebbene il titolo mostri ancora qualche problema per quanto riguarda lo streaming degli asset, che spesso richiedono una manciata di secondi più del dovuto per palesarsi sullo schermo.

    Come nota di coda, è quantomeno doveroso spendere qualche parola sul comparto sonoro del titolo, maestoso, imponente e capace di arricchire ogni scena con una tempesta di sonorità trascinanti. Lodi che ci sentiamo di estendere anche a un doppiaggio magistrale, che contribuisce a rendere più efficace la caratterizzazione dei diversi personaggi. In attesa di scoprire come lo sviluppatore si muoverà nei mesi a venire, vi consigliamo quindi di dare una possibilità a questo Early Access. Fidatevi, non ve ne pentirete.

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