Provato Battlefield Hardline: nuova prova su strada per lo spin-off poliziesco

Un ultimo sguardo allo spin-off poliziesco della serie EA prima della recensione

Provato Battlefield Hardline: nuova prova su strada per lo spin-off poliziesco
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  • Xbox 360
  • PS3
  • Pc
  • PS4
  • Xbox One
  • Dopo la prova diretta della beta pubblica, che già ci aveva dato un piccolo assaggio delle caratteristiche del comparto multigiocatore, torniamo a parlare di Battlefield Hardline a pochi giorni dal verdetto finale. Un evento stampa organizzato a Londra ci ha infatti permesso di mettere le mani su una versione ormai quasi definitiva della componente online del gioco, e calarci per diverse ore in cinque delle sette modalità che andranno a comporre l'offerta finale, con le nove mappe finalmente tutte disponibili. Le nostre prove su Playstation 4 hanno sostanzialmente confermato le prime impressioni: a fronte di un comparto ricco ed eterogeneo, questo spin off poliziesco coglie l'occasione per cambiare marcia al gameplay competitivo tipico della serie, rendendolo nettamente più frenetico e generalmente immediato. Il risultato è per certi versi interessante, e alcune modalità, in particolare la folle Hotwire e la frenetica Blood Money, sono in grado di regalare momenti di sincero divertimento, sebbene rimangano alcuni dubbi relativamente al bilanciamento complessivo, soprattutto quando il gunplay tipico della saga si scontra con una chiara accelerazione nei ritmi di gioco.

    Guardie e Ladri

    Come ormai ben noto, con Hardline la saga di Battlefield abbandona temporaneamente i campi di battaglia prettamente militari visti nel terzo e nel quarto capitolo in favore di un'ambientazione a tinte poliziesche. La campagna singolo giocatore si concentrerà sullo scontro tra le forze dell'ordine della California e della Florida contrapposte ai cartelli della droga, mentre l'intero comparto multigiocatore è stato rivisto per rispecchiare al meglio conflitti in un certo senso più amatoriali e meno tecnologici, ambientati in comuni sfondi urbani. Naturalmente, anche l'arsenale, i veicoli e il gameplay sono stati rivisti al fine di proporre scontri più immediati e brutali, a base di armi per la maggior parte meno raffinate rispetto a quelle in dotazione alle migliori forze dell'esercito, ma senza dimenticare un pizzico di tattica e del sano lavoro di squadra. Al di là di quanto già presente nella beta pubblica risalente al mese scorso, questa versione ormai quasi definitiva ci ha permesso di andare molto più a fondo del comparto, incrociando tutte le nove mappe con cinque modalità. A mancare all'appello rimangono ormai solo Crosshair e Rescue, definite dai ragazzi di Visceral Games come ancora più contenute nelle dimensioni e legate a una concezione prettamente competitiva. Non che la competizione manchi, in Battlefield Hardline, ma in molte delle novità che accompagnano il comparto online si rintraccia effettivamente la volontà di variare leggermente la formula, e rendere i conflitti non solo più ravvicinati e concitati, ma anche chiassosi e spettacolari.

    Come già avevamo intuito in passato, questa filosofia si incarna al meglio in Hotwire, che sostituisce i classici punti di controllo da conquistare con dei veicoli da condurre il più a lungo possibile sulla mappa, accumulando punti per la propria squadra. Una storta di Re della Collina in costante e caotico movimento, con i giocatori che possono scegliere se mettersi alla guida di uno dei veicoli contrassegnati per accumulare punteggio (ammesso che ve ne siano disponibili), oppure procedere a piedi o a bordo di mezzi neutri nel tentativo di distruggere quelli in mano avversaria. Si tratta di una modalità tendente al caos più totale per chiara scelta degli sviluppatori, e, sebbene questo tenda a minarne la valenza tattica, il divertimento è perlopiù assicurato. Delle quattro classi disponibili, qui diventa assolutamente fondamentale l'Enforcer, in quanto dotato di un lanciagranate, ossia l'unica arma in grado di contrastare efficacemente i veicoli in movimento. Per quanto possa capitare a volte di ritrovarsi un po' impotenti di fronte al circolare dei veicoli votati al punteggio (soprattutto in caso si finiscano le scarse munizioni del lanciagranate), oppure troppo a lungo alla guida di uno dei mezzi contrassegnati, questi momenti meno intensi si affiancano a situazioni assolutamente imprevedibili e potenzialmente esplosive. Data la sua valenza tattica piuttosto bassa, Hotwire potrebbe stancare dopo un certo periodo, ma il divertimento che è in grado di offrire rimane notevole. Anche Blood Money ci ha dato sensazioni piacevoli: entrambe le squadre devono sottrarre denaro da una riserva posta al centro della mappa e riportarlo alla propria base, oppure decidere di tentare l'aggiramento e attingere direttamente dalla scorta nemica. Si tratta di una modalità dove qualche tattica è certamente più utile rispetto a quanto accade in Hotwire, ma allo stesso tempo rapida e soggetta a continui capovolgimenti di fronte. Concentrarsi troppo sulla riserva di denaro al centro e dimenticarsi le difese della base significa esporsi ad un bel rischio, e dunque la squadra deve necessariamente dividersi tra attacco e retrovie. Heist, che ricalca nelle dinamiche la classica "rapina in banca", siede un po' a metà: da una parte, la possibilità per ogni giocatore della squadra fuorilegge di trasformarsi in un "corriere" e caricarsi di denaro da portare al punto di fuga porta a dinamiche interessanti e a continui capovolgimenti, ma il risultato tende a volte eccessivamente al caotico, anche a causa del posizionamento dei bottini, telvolta volutamente posti in prossimità di strozzature che rischiano di generare lunghe situazioni di stallo. Molto meno convincente invece il Team Deathmatch. Se l'accelerazione del ritmo complessivo ha portato a risultati comunque interessanti nelle nuove modalità, abbiamo trovato il gunplay tattico di Battlefield ancora una volta poco adatto a una modalità di per sé molto competitiva e basata sui riflessi. Distrazioni come i gadget possono essere tranquillamente messe da parte, ma il passo generalmente lento dei personaggi, i punti di respawn non sempre disposti correttamente e le hitbox a volte imprecise suscitano presto la voglia di tornare alle più riuscite modalità ad obbiettivi.

    Quanto all'offerta in termini di mappe, si segnalano alcune ambientazioni molto riuscite, affiancate ad altre che funzionano a dovere solo quando abbinate a determinate modalità. A volte si tratta di una normale e comprensibile questione di dimensioni, ma in altri casi si nota palesemente come alcune ambientazioni siano state disegnate con in mente alcune specifiche modalità, e funzionino conseguentemente meno con altre. Per quanto gli sviluppatori abbiano opportunamente "tagliato" automaticamente le dimensioni di certe mappe quando vengono abbinate a determinate modalità, a volte di tratta di una questione di design tattico. Quanto alla Levolution (ossia agli eventi dinamici in grado di cambiare parzialmente la conformazione delle ambientazioni), questa si presenta talvolta in maniera piacevole e determinante per l'utilizzo di certe tattiche, ma non sempre riesce ad essere davvero incisiva. Dal punto di vista tecnico, Battlefield Hardline affianca un colpo d'occhio complessivamente piacevole a qualche passo indietro rispetto ai capitoli principali della serie, soprattutto per quanto riguarda la distruttibilità, il cui impatto è stato notevolmente ridotto. Da una parte si tratta del comprensibile effetto dell'assenza di mezzi pesanti, dall'altra anche di una precisa scelta degli sviluppatori, che hanno palesemente reso distruttibili alcune specifiche aree ed elementi delle mappe, mentre altre si rivelano del tutto immutabili, anche al fuoco delle armi pesanti o degli esplosivi. Quanto alla qualità del rendering, sulla versione PS4 da noi provata a fronte dei 60 FPS molto solidi e di una modellazione poligonale complessivamente soddisfacente, abbiamo notato la presenza di pop up e aliasing, soprattutto sulle mappe più grandi, abbinati a un certo numero di texture in bassa definizione, che tendono a sporcare eccessivamente le visuali di ampio respiro.

    Battlefield Hardline Curiosamente, proprio chi ha da sempre apprezzato la saga di Battlefield per la sua componente tattica, potrebbe rimanere sorpreso da quanto Hardline si rivolga invece a palati meno fini dal punto di vista puramente strategico, e più esigenti in fatto di divertimento immediato e azione spettacolare. Del resto, la sua precisa identità di spin off giustifica un approccio diverso, che si ritrova soprattutto in Hotwire e in Blood Money, finora le due modalità nettamente più riuscite (senza contare Conquista, un classico decisamente intramontabile). Heist ha degli spunti interessanti, ma la meccanica dei "corrieri" unita alle strozzature nelle mappe la porta a tratti ad un caos eccessivo. Si confermano dunque le impressioni ricavate dalla beta pubblica: i ragazzi di Visceral Games hanno fatto nel complesso un buon lavoro nel rileggere le meccaniche ormai classiche di Battlefield inserendole in un contesto volutamente più caotico, ma rimangono alcune sbavature. Le hitbox non precise, l'abbinamento non sempre riuscito dei ritmi più veloci con un gunplay che ancora presenta una matrice più tattica e diversi momenti sin troppo caotici fanno da contraltare. Solo una prova approfondita della campagna singolo giocatore, in arrivo nei prossimi giorni, e delle due modalità più votate alla competizione pura, potranno darci una visione d'insieme. Per il momento, Battlefield Hardline appare come un tentativo apprezzabile di variare una formula ben nota, senza dubbio in grado di risvegliare l'interesse degli appassionati di competizione online senza derive eccessivamente tattiche, eppure talvolta sospeso a metà, un mix tra classico e nuovo che a tratti diverte senza mezze misure e altre volte scricchiola e svela una mancanza di rifiniture in certi comparti. La nostra recensione è in arrivo martedì prossimo, rimanete con noi.

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