Borderlands 3: vestiamo i panni di Moze nella nuova prova del gioco Gearbox

All'E3 di Los Angeles abbiamo potuto provare nuovamente Borderlands 3, questa volta vestendo i panni corazzati di Moze.

Borderlands 3: Moze
Anteprima: Multi
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Disponibile per
  • Pc
  • PS4
  • Xbox One
  • Xbox One X
  • PS4 Pro
  • PS5
  • Xbox Series X
  • A tre mesi dal lancio di Borderlands 3, la presenza del titolo sullo showfloor dell'E3 2019 ci ha concesso una seconda possibilità per immergere i sensi nel caos senza limiti del nuovo capitolo della saga di Gearbox. Un appuntamento inaugurato con una presentazione dedicata ad alcune delle nuove feature multiplayer del titolo, che renderà ancora più facile condividere con gli amici esperienze e loot. All'interno dell'hub itinerante Sanctuary III sarà infatti possibile accedere a un pannello che permetterà di affrontare (come fossero missioni secondarie) alcuni dei boss incontrati dagli amici durante le loro peregrinazioni spaziali, per mettere alla prova la propria perizia bellica e "droppare" potenti bocche da fuoco. Sarà inoltre possibile spedire l'equipaggiamento guadagnato a tutti i giocatori della propria lista amici, per facilitare la condivisione a distanza del proprio arsenale.

    A tal proposito, potrebbe anche capitare che le armi vendute a bordo dell'astronave appaiano nell'inventario dei venditori nelle partite altrui. Tutte dinamiche pensate per ampliare la componente social di Borderlands 3 senza stravolgere in alcun modo la formula del titolo. Durante il filmato gli sviluppatori ci hanno anche concesso una prima occhiata a Eden-6, un altro dei pianeti che potremo esplorare a partire dal prossimo 13 settembre. Un mondo coperto da giungle verdeggianti e tetre paludi, che ci ha in qualche modo ricordato alcune delle ambientazioni del DLC di Borderlands 2 "L'Isola degli Zombie del Dottor Ned". Dopo una carrellata di informazioni sul nuovo sistema di personalizzazione, che permetterà di modificare in maniera ben più radicale le skin dei cacciatori della cripta, è finalmente arrivato il momento di prendere in mano il pad e lasciarci in questo nuovo paradiso del loot selvaggio? Sì, anche questa volta è stato un gran bel viaggio.

    Un tenero orsacchiotto blindato

    Dopo aver maciullato nemici con cazzotti fasici e droni ipertecnologici, rispettivamente nei panni di Amara e Zane, in quel di Los Angeles abbiamo affrontato la follia dilagante di Bordelands 3 in compagnia di Moze, una veterana intergalattica con un certo talento per la distruzione indiscriminata. Un talento coltivato con il prezioso ausilio di Iron Bear, un mech d'assalto dotato di un ricco arsenale liberamente personalizzabile, la cui ridotta velocità risulta pienamente bilanciata da una potenza di fuoco devastante.

    Sebbene la breve sezione di gioco disponibile sullo showfloor fosse la stessa già testata durate l'evento di reveal del mese scorso, questo nuova scampagnata mortifera ci ha permesso di dare una prima occhiata alle caratteristiche di questa nuova cacciatrice della cripta. Mentre tutti gli altri personaggi di Borderlands 3 possono comporre la propria build equipaggiando due diverse action skill da sfruttare sul campo di battaglia, l'evocazione di Iron Bear rappresenta l'unica abilità speciale di Moze, sebbene il colosso meccanizzato sia ampiamente personalizzabile sfruttando le peculiarità dei diversi skill tree. Le due bocche da fuoco equipaggiabili sulle spalle di Iron Bear funzionano di fatto come la doppietta di action skill degli altri protagonisti, e sono ulteriormente customizzabili investendo punti in un'ampia gamma di perk distribuiti su tre sottoclassi. La prima di queste, Shield of Retribution, offre ai giocatori un buon numero di abilità difensive che, unite agli effetti di crowd control legati all'utilizzo del railgun in dotazione (che spara proiettili elettrificati), rende Iron Bear un vero e proprio tank.

    Una caratterizzazione battagliera che va a braccetto con una delle abilità più interessanti del mostro d'acciaio, che può essere "cavalcato" da un alleato e usato come una sorta di barriera balistica semovente. La seconda sottoclasse, Bottomless Mags, si basa sull'utilizzo di una minigun ad alto rateo di fuoco che, in concerto con le abilità di questo specifico ramo, può arrivare a sparare all'infinito senza che si debba mai ricaricare. Si tratta di un archetipo che pare pensato per concentrare i danni su un singolo bersaglio, verso cui proiettare una pioggia di piombo senza fine.

    A chiudere il terzetto c'è poi Demolition Woman, uno skill tree che dota Iron Bear di un potente lanciagranate i cui proiettili, dopo qualche rimbalzo, deflagrano danneggiando tutti i nemici nelle vicinanze. Il mix di danno ad area e crowd control rende questa sottoclasse la più versatile tra le tre, o almeno questa è l'impressione dopo qualche minuto di gioco. Tutti e tre i rami d'abilità permettono inoltre lo sblocco di un'ulteriore arma equipaggiabile: un braccio artigliato per Shield of Retribution, un lanciafiamme per Bottomess Mags e un lanciamissimi per Demolition Woman.

    Strumenti di morte aggiuntivi che ampliano ulteriormente la gamma delle possibili build e spingono il giocatore a cercare la soluzione perfetta in base al proprio stile di gioco e alle necessità del momento. A prescindere dalle vostre preferenze belliche, utilizzando l'action skill di Moze dovrete sempre fare attenzione alla barra del carburante di Iron Bear, che si esaurirà più o meno rapidamente in base alle armi e alle abilità utilizzate, sottraendo alla soldatessa la sua momentanea invulnerabilità.

    In termini puramente qualitativi, la nuova classe si allinea agli ottimi standard delle due già testate in precedenza, e sembra inserirsi a dovere in un contesto ludico sfaccettato e appagante, che rappresenta un'evoluzione decisamente funzionale - e ancor più dinamica - della formula dei primi due capitoli. Un discorso che ci sentiamo di estendere senza titubanze a un comparto tecnico e artistico in grande spolvero, supportato da un level design vario e articolato. L'unico neo, al momento, è rappresentato dai cali di frame rate che, nelle fasi più concitate dell'azione, portano il conteggio dei frame a schermo sotto la quota di comfort dei 60 fps (su PC). Un problema che speriamo venga risolto del tutto in tempo per il lancio del titolo, previsto per il prossimo 13 settembre.

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