Broken Pieces: un thriller ispirato a Silent Hill e Resident Evil

Abbiamo provato in anteprima una demo di Broken Pieces, l'avventura sovrannaturale che strizza l'occhio ai due celebri giochi horror.

Broken Pieces
Anteprima: PC
Articolo a cura di
Disponibile per
  • Pc
  • PS4
  • Xbox One
  • PS5
  • Xbox Series X
  • Siamo ormai abituati alle produzioni indipendenti che sono ispirate in qualche modo ai grandi classici videoludici, provando talvolta a modernizzarne alcune meccaniche di gameplay che altrimenti mal si sposerebbero con i titoli odierni. Il gioco di cui vi parleremo in quest'articolo prende il nome di Broken Pieces ed appartiene proprio a questa categoria di prodotti dal momento che, per stessa ammissione del piccolo team di sviluppo francese, si tratta di un gioco ispirato per certi versi ai primi episodi di saghe immortali come Resident Evil e Silent Hill. Grazie all'opportunità che ci ha offerto il team di sviluppo, abbiamo potuto fare quattro chiacchiere con uno dei principali esponenti di Elseware Experience e di provare una versione dimostrativa. Vi proponiamo quindi le nostre prime impressioni su questa particolare avventura.

    A spasso per la costa

    Non fraintendiamoci: quando citiamo i capolavori Capcom e Konami tra le principali ispirazioni di Broken Pieces non vogliamo dire che si tratta di un titolo horror, dato che il gioco Elseware Experience ha una componente orrorifica meno marcata del previsto, e possiamo definirlo pertanto più come un thriller con elementi soprannaturali che fa della narrazione il suo principale punto di forza.

    L'avventura ha come protagonista Elise, una giovane donna che si trova all'interno di una sorta di incubo dal quale non riesce a sfuggire: la ragazza è infatti intrappolata a Saint-Exil, un delizioso villaggio situato sulla costa francese. La situazione in cui riversa Elise è ben diversa dal più classico loop temporale, poiché il tempo continua a scorrere e il calendario nella cucina della protagonista conferma come siano ormai trascorsi diversi giorni dall'inizio dell'incubo.

    La demo che abbiamo provato non ci ha permesso di scoprire molti dettagli sulla trama poiché non includeva le prime fasi del gioco, ma analizzando l'ambiente circostante e affrontando alcune situazioni abbiamo intuito che l'obiettivo di Elise fosse quello di ritrovare suo marito, scomparso misteriosamente in concomitanza con lo scatenarsi di fenomeni atmosferici molto violenti in quel di Saint-Exile, e con la comparsa di misteriose creature che di tanto in tanto si manifestano per attaccare la protagonista.

    Il gameplay di una volta

    Passando al gameplay, Broken Pieces non è altro che un'avventura con telecamera fissa proprio come nel glorioso Resident Evil, sebbene tale componente del gioco abbia subito alcuni importanti accorgimenti rispetto ai titoli di riferimento.

    Il fatto che l'inquadratura sia statica non è mai un impedimento per due semplici motivi: oltre alla possibilità di attivare la visuale in prima persona per scrutare attentamente l'ambiente circostante, ogni stanza propone più di un punto di vista, così che il giocatore possa visualizzare ogni pixel da angolazioni diverse e non perdersi oggetti e loot. Esiste infatti una grezza gestione dell'inventario con un sistema di crafting automatico che, quando andremo a dormire (lo scorrere del tempo fa parte delle meccaniche principali del gioco, ma non era presente nella demo) verranno automaticamente assemblati per creare principalmente munizioni. Elise è armata e deve reagire di tanto in tanto ad aggressioni da parte di creature umanoidi simili a ombre: in questi casi entra in gioco il combat system, semplificato al massimo, che limita le azioni del giocatore a una semplice schivata e all'aggancio del bersaglio prima di fare fuoco. Si tratta forse della componente meno riuscita, poiché le azioni della protagonista risultano alquanto macchinose e il sistema attraverso il quale si aggancia il nemico appare fin troppo elementare, senza la possibilità di selezionare il punto del corpo da colpire.

    Fortunatamente i momenti in cui si spara rappresentano solo una parte microscopica rispetto all'esperienza complessiva, che consiste nell'esplorazione degli ambienti e nella risoluzione di enigmi. Nel corso della demo abbiamo dovuto analizzare ogni dettaglio di alcune strutture e ricorrere alla visuale in prima persona per poter individuare il codice di apertura di un lucchetto o per armeggiare con dispositivi elettronici.

    Alcuni puzzle ci hanno costretto anche a ricorrere all'abilità della protagonista, che può evocare tempeste e sfruttare i fulmini per aprirsi la strada: questo specifico aspetto del gameplay resta ancora da contestualizzare, dato che non sappiamo da cosa derivino questi poteri e quali possano essere i suoi utilizzi nel resto dell'avventura.

    Qualche limite tecnico

    Dal punto di vista tecnico, il gioco viaggia tra alti e bassi. L'Unreal Engine è stato utilizzato in maniera altalenante: il team di sviluppo ha saputo creare ambienti di gioco piacevoli da vedere e ricchi di dettagli, ma a fare da contrappeso alla più che discreta qualità delle ambientazioni sono il modello della protagonista e le sue animazioni, particolarmente legnose.

    Non si tratta di un problema tale da compromettere l'esperienza, ma avere a schermo un personaggio più particolareggiato e con movenze più fluide avrebbe avuto sicuramente un impatto positivo sia dal punto di vista estetico che dell'immedesimazione. Abbiamo inoltre trovato più che sufficiente il comparto sonoro, merito della doppiatrice della protagonista, in grado di coinvolgere il giocatore con battute e commenti su tutto ciò che le si para davanti. Nel titolo è anche presente un walkman da usare sia per ascoltare documenti audio in stile Bioshock sia per apprezzare l'ottimo lavoro svolto dal compositore nella creazione di brani originali, uno dei quali inserito nella demo che abbiamo testato.

    Broken Pieces Broken Pieces non gode certo della rifinitura delle produzioni tripla A e propone un sistema di combattimento che, seppur limitato a poche sequenze, risulta comunque la componente del gioco meno azzeccata tra quelle che compongono l’opera. Al netto di qualche difetto, però, abbiamo apprezzato molto il modo in cui sono stati costruiti gli ambienti, i quali spingono il giocatore ad osservarne ogni angolo alla ricerca di una soluzione ai puzzle. Questo breve contatto col gioco ci ha resi curiosi di scoprire come proseguirà l’avventura ambientata a Saint-Exil, approfondendo tutte quelle meccaniche che nella demo non abbiamo potuto provare.

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