Provato Bullet Train

La nuova esperienza di Epic permette di indossare il visore Rift e i controller Touch per combattere orde di agenti nemici, abbattendoli con classiche armi da fuoco o fermando il tempo, in modo da schivare i proiettili o rispedirli al mittente.

Provato Bullet Train
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  • Se ci avete seguiti in questa settimana di coverage da Oculus Connect, avrete già letto le nostre impressioni su Touch, l'innovativo motion control prodotto da Oculus e che andrà a completare l'offerta rappresentata dal visore Rift.
    A differenza di HTC Vive, Touch traccia il movimento della mano e di tre dita -pollice, indice e medio- riuscendo quindi ad offrire un'interazione molto avanzata e naturale, della quale si riesce a comprendere le potenzialità anche dopo una breve demo come quella intitolata Toy Box, della quale vi invitiamo a leggere le nostre impressioni.
    Toy Box è però uno strumento, sia per testare le potenzialità dei controller di movimento in VR e che le interazioni multiplayer in ambienti virtuali. Cosa possiamo dire per quanto riguarda le eventuali applicazioni in ambito gaming? La risposta la fornisce Epic, con un prototipo intitolato Bullet Train, che sfrutta a fondo Oculus Touch e non dimentica lo stile classico che contraddistingue la compagnia: proiettili, esplosioni e spavalderia.

    Convoglio in arrivo al binario tre

    Il titolo è evidentemente un gioco di parole, che scherza tra il concetto di treno iper veloce ben noto in Giappone e la quantità incredibile di proiettili che verrà sparata durante la demo. Una volta indossato il visore Rift e afferrati i due controller Touch si viene istantaneamente trasportati su un treno in corsa; il tempo di ambientarsi, guardando lo scenario urbano che scorre dai finestrini, e una voce ci avviserà che ci stiamo avvicinando ad una stazione. Una comunicazione radio, presumibilmente del nostro quartier generale, ci avverte del pericolo: il nemico ci sta aspettando e dobbiamo essere pronti ad agire appena si apriranno le porte.
    Abbiamo alcune armi a nostra disposizione, la più efficiente delle quali non è uno strumento d'offesa a tutti gli effetti ma può diventarlo alla pressione di un tasto.
    Il gameplay di Bullet Train ruota infatti intorno al concetto di rallentamento del tempo, da attivare secondo necessità; il tempo inizia a scorrere più lentamente del previsto fino ad arrivare a fermarsi completamente, permettendoci un'azione specifica: teletrasportarci in un altro luogo.
    Il movimento in Bullet Train non è quindi libero e gli stick analogici presenti sui controller Touch non vengono a tutti gli effetti utilizzati. A tempo fermo, invece, alcune aree della mappa vengono segnalate da un apposito indicatore e muovendo la mano in modo da puntare uno degli obiettivi verremo istantaneamente trasportati in quel punto, con il tempo che inizierà nuovamente a fluire alla velocità normale. Il meccanismo è abbastanza intuitivo ed è possibile provare ad utilizzarlo un paio di volte prima che il treno raggiunga la sua stazione di arrivo.

    Appena lo farà, inizierà l'inferno: decine di agenti nemici erano effettivamente stati avvertiti del nostro arrivo e la prima pattuglia è già pronta sulla banchina, proprio di fronte alla nostra carrozza. Basterà quindi sfoderare la pistola, mirare muovendo la mano destra e utilizzare il grilletto per fare fuoco, esattamente come accadrebbe avendo in mano un'arma nella realtà. Il primo gruppo è però solo l'antipasto e presto l'intera stazione si riempirà di altri agenti, alcuni dei quali ben più corazzati di altri.
    L'unica soluzione è quindi sfruttare il tempo, fermandolo quando siamo sotto il fuoco nemico, in modo da teletrasportarci altrove e sfuggire quindi ad una selva di proiettili che stanno avanzando a velocità supersonica nella nostra direzione. Ogni area della mappa che ospita un punto di arrivo del teletrasporto offre anche protezioni, ricariche per i colpi della propria pistola ed eventualmente altre armi. Eccezionale l'uso del fucile a pompa, da utilizzare tenendolo con entrambe le mani e ricaricando il colpo successivo tirando l'impugnatura anteriore verso il calcio dell'arma. Anche in questo caso il movimento è naturale: anche se non abbiamo mai tenuto in mano un fucile di quel tipo prima d'ora, basterà mimare l'azione vista più volte in film o serie TV d'azione. Il numero di agenti continuerà progressivamente ad aumentare e ne arriveranno da tutti i lati, scendendo al contrario le scale mobili o saltando sui binari pur di raggiungerci. Come possiamo quindi pensare di sopravvivere? La risposta è semplice: facendo nuovamente leva sul potere di alterare il flusso del tempo. Se ci renderemo conto di essere accerchiati, basterà fermare il tempo poco prima di venire colpiti dai proiettili nemici.

    A quel punto punto si potrà mimare una delle celebri mosse di Neo in Matrix, afferrando un proiettile fermo a mezz'aria con la mano destra e rispedendolo al mittente con un lancio degno di un professionista della lega di baseball americana.
    Fermare il tempo, lanciare quattro proiettili per abbattere un drappello nascosto dietro ad un muretto, teletrasportarsi sopra ad una scala mobile, afferrare un fucile a pompa e fare fuoco per atterrare una guardia corazzata che arrivava come rinforzo è quindi una sequenza tipica in Bullet Train, che avviene in una manciata di istanti e che trasmette l'idea di quanto veloce, ipercinetica e folle sia l'esperienza pensata da Epic.
    L'arrivo di un drone armato di grandi dimensioni sembra porre fine alla battaglia, oltretutto a nostro sfavore. Ecco però che la meccanica di alterazione del tempo viene nuovamente in nostro aiuto: potremo afferrare uno dei missili che ci vengono sparati contro, rispedendoli in maniera manuale verso il drone e abbattendolo quindi con la stessa arma con la quale pensava di avere la meglio, provando un forte senso di soddisfazione e chiudendo quindi un'esperienza breve ma molto intensa.

    Bullet Train Bullet Train è solo una demo ma la cura risposta da Epic è molta, sia dal punto di vista tecnico che in termini di gameplay. La mancanza di un vero e proprio movimento libero è giustificata dalla necessità di fornire al giocatore degli strumenti alternativi, adatti alla Realtà Virtuale, per divertirsi e pensare all’uso delle mani in maniera naturale. Il dover utilizzare uno stick per camminare avrebbe probabilmente complicato inutilmente l’esperienza e l’escamotage del teletrasporto è tanto geniale quanto ben integrato nel contesto: non serve solo a togliersi d'impaccio ma anche a navigare la mappa con rapidità, rispondendo al fuoco sia in maniera tradizionale, utilizzando le armi presenti nello scenario, che afferrando e lanciando proiettili come nemmeno un super eroe potrebbe mai sperare di fare. Non sappiamo se Bullet Train diventerà mai un prodotto fatto e finito, ma fa il suo lavoro in maniera impeccabile e mostra come il motion control per la VR in ambito gaming possa avere un futuro, sebbene ancora non del tutto scritto.

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