Provato Call of Duty Black Ops 3: la nostra prova all'E3 2015

Una prova approfondita del comparto multiplayer del terzo episodio della serie Black Ops: all'E3 di Los Angeles abbiamo avuto modo di giocare un buon numero di match testando le nuove mappe.

Provato Call of Duty Black Ops 3: la nostra prova all'E3 2015
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  • Xbox 360
  • PS3
  • Pc
  • PS4
  • Xbox One
  • A poche ore dall'apertura ufficiale dei battenti dell'E3 2015, Activision ci ha invitato ancora una volta a provare con mano il comparto multigiocatore di Call of Duty: Black Ops 3 presso un evento presentato direttamente dai ragazzi di Treyarch. Dopo una breve presentazione a cura di Mark Lamia, che si è soffermata sulle abilità degli Specialisti (vera novità portante di questa edizione), abbiamo avuto modo di prendere parte ad alcuni match sulle nuove mappe, ritrovando il classico gameplay della serie dotato questa volta di una mobilità ancor più fluida e immediata rispetto a quella offerta dal predecessore, Advanced Warfare. La maggior parte di questi elementi erano già stati protagonisti della nostra precedente prova, avvenuta ad aprile, dove avevamo avuto modo di familiarizzare per la prima volta con le novità introdotte nel comparto multigiocatore e darvi le nostre impressioni generali. Con questa seconda prova abbiamo avuto modo di consolidare quel primo assaggio, e soprattutto vedere all'opera qualche nuovo Specialista, con relative abilità speciali a corredo.

    Lavoro da Specialisti

    A fianco di una mobilità aumentata, che unisce una sorta di jetpack per i salti e per le scivolate (dotato però di una limitata riserva di energia) al wallrun e all'esplorazione subacquea, Call of Duty: Black Ops 3 introduce un'assoluta novità per la serie. Oltre a selezionare in maniera tradizionale il proprio equipaggiamento e i perk grazie al classico Pick10, a monte sarà ora possibile scegliere uno tra i molti Specialisti. Dotati di un proprio nome e di un piccolo background narrativo personale, questi si configurano come vere e proprie "classi", dotate di abilità speciali che possono essere attivate per qualche secondo dopo averle caricate a sufficienza con le kill e il completamento degli obbiettivi in partita. Impossibile non riconoscere la strizzata d'occhio alle Super Caricate di Destiny, soprattutto quando si nota come alcuni poteri rimandino a quelli del Titano e del Cacciatore. Inserite comunque nel contesto sempre più rapido e frenetico di Call of Duty, non si può dire che non rappresentino un elemento utile a ravvivare il classico stile dei match online. La preoccupazione principale, semmai, è relativa al bilanciamento, dato che risulta difficile immaginare come questi poteri potranno mai convivere con il lato competitivo ad alti livelli di cui COD è uno dei principali protagonisti. Ancora non ne siamo certi, ma è molto probabile che all'interno delle playlist Veterano trovi posto almeno una modalità che disattiva i poteri, lasciando che siano solamente i riflessi e le abilità dei singoli giocatori a contare.

    Tornando a quanto provato, abbiamo avuto modo di giocare per poco più di un'ora, testando quattro delle nuove mappe e tre Specialisti completamente inediti. Tra questi, citiamo Nomad, la cui abilità speciale consiste nella possibilità di utilizzare per qualche secondo uno speciale fucile noto come Hive. Quest'ultimo spara speciali proiettili adesivi caricati a nanomacchine, le quali danneggiano automaticamente gli avversari al loro passaggio. Come abilità secondaria c'è invece il Rejack, ossia la possibilità di resuscitarsi e al contempo creare una cortina fumogena per confondere temporaneamente i nemici. Lo Specialista Prophet viene invece dotato di una delle abilità più affascinanti dell'intero comparto, che gli permette di tornare istantaneamente nel luogo dove si trovava esattamente cinque secondi prima: provate ad immaginare di ricevere del fuoco dalle spalle e "teletrasportavi" a vostra volta dietro all'avversario. Si tratta di un'abilità per niente facile da assimilare ed utilizzare efficacemente, ma può portare a sviluppi interessantissimi in partita. A piacerci davvero molto è stata anche l'abilità di Outrider, che prende le forme di un arco composito caricato con frecce esplosive e dotate di grande impatto: allineando bene un tiro, è possibile uccidere un nemico trappassandolo con la freccia e eliminarne un secondo con la successiva detonazione. Risulta chiaro come queste abilità, se ben utilizzate, assicurino quasi sempre un paio di kill aggiuntive a quelle realizzate con le armi tradizionali, e dunque vadano a impattare in maniera molto netta sugli equilibri in partita. Proprio qui nascono domande relative al bilanciamento, ma è ancora presto per esprimersi al riguardo. Relativamente al design delle mappe, durante la nostra prova abbiamo visto degli elementi interessanti, con un utilizzo efficace degli specchi d'acqua e del combattimento subacqueo per proporre scorciatoie all'interno delle ambientazioni. Treyarch sembra insomma non avere perso il suo tocco deciso nell'ideare ambientazioni strategicamente rilevanti. Infine, qualche parola sul comparto tecnico, che non ci ha particolarmente impressionato: per quanto il livello di dettaglio e i particellari si mostrino più densi che in passato, la pulizia generale del rendering sembrerebbe aver fatto un passo indietro rispetto a quella mostrata da Advanced Warfare. Anche in questo caso, ci riserviamo prove più approfondite per confermare eventualmente quest'impressione.

    Call of Duty Black Ops 3 E' chiaro come le abilità degli Specialisti, se utilizzate efficacemente, possano ribaltare completamente le sorti di qualunque scontro in Call of Duty: Black Ops 3. Si tratta di un rinnovamento importante per la serie, che andrà a scardinare equilibri molto cari alla community. Dal canto nostro, questa seconda breve prova ci ha divertito, non foss'altro che per l'"effetto novità", e per la necessità di apprendere velocemente ad utilizzare le abilità con cognizione di causa. Rimangono, naturalmente, dubbi pressanti relativamente al bilanciamento, sul quale potremo esprimerci solo dopo prove ben più approfondite. Di certo, riconosciamo a Treyarch il coraggio di aver inserito un vero e proprio game changer tra le caratteristiche di questo capitolo. Se sarà in grado di portare davvero una ventata d'aria fresca per un brand che negli ultimi anni ha indubbiamente mostrato qualche segno di cedimento, solo i prossimi mesi potranno dircelo.

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