Capcom Home Arcade: rètroconsole anni '90 per gli amanti delle sale giochi

Capcom si appresta a lanciare un hardware casalingo con giochi preinstallati che farà la felicità dei frequentatori di sale giochi nei primi anni '90.

Capcom Home Arcade: rètroconsole anni '90 per gli amanti delle sale giochi
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La nostalgia è il grimaldello perfetto con cui scassinare i cuori (e i portafogli) dei videogiocatori. Lo sa bene Capcom, che tra eccellenti remake (Resident Evil 2 docet) e superbi ritorni di fiamma di serie sparite dai radar (chi ha detto Devil May Cry 5?), ha riconquistato la stima e la fiducia dei fan dopo trascorsi, in particolare durante la precedente generazione di console, non proprio esaltanti. Poteva forse lasciarsi sfuggire la mod... pardon, il fenomeno delle mini-console? Già, perché per quanto possa sembrare solo un controller, il Capcom Home Arcade, realizzato in collaborazione con Koch Media, altro non è che una console plug & play collegabile al televisore, dotata di titoli pre-installati e persino un modulo Wi-Fi con cui connettersi alla rete. Ma la nostalgia, lo sappiamo bene, ha un costo, e il rischio è che in questo caso sia davvero elevato.

Nostalgia, ma quanto mi costi?

Vuotiamo subito il sacco: 229,98€. Con la stessa cifra ci si porta a casa una console fatta e finita, ma non è questo il punto. Si tratta chiaramente di un prodotto con un target ben preciso in mente, ovvero quegli utenti col cuore gonfio di ricordi dei pomeriggi passati in sala giochi, e possibilmente anche col conto in banca altrettanto pieno (ma di soldi, s'intende). Un plus, per l'appunto, che non ambisce minimamente a sostituire le moderne piattaforme di intrattenimento, bensì a porsi come "divertissement" per giocatori non proprio di primo pelo.

E a dirla tutta, dopo aver passato un'oretta in sua compagnia, la qualità generale del prodotto e la cura con cui è stato realizzato pare quasi giustificare una cifra così alta. La plancia ha una forma indubbiamente peculiare: è lo storico logo Capcom, per alcuni leggendario, sacro quanto basta per averne una versione 3D gigantesca in camera (ma non per impedire a chi ha appena perso una partita di sbatterci su i le mani in preda all'ira). Per chi scrive è francamente un pugno in un occhio, e non per mancare di rispetto a un'azienda assolutamente fondamentale per il medium, sia chiaro. È una questione di buongusto, qui abbastanza carente, che va in parte a compromettere anche la fruibilità dei comandi, non essendo ben contraddistinti da colori specifici come da tradizione, ma inglobati dall'ingombrante design. Chiaro, il sempre poco tempo a disposizione per controllare quale tasto si sta effettivamente premendo richiede di affidarsi completamente alla memoria muscolare, ma c'è il rischio che ai giocatori un po' arrugginiti servirà del tempo extra per acclimatarsi anche per questa ragione.

Brutto ma buono

Riflessioni sul design a parte (del tutto soggettive, va ammesso: ai die-hard fan magari piacerà e pure tanto), la bontà dei materiali è assolutamente oggettiva e lampante: Capcom Home Arcade appare un prodotto solido e robusto, con una plancia in plastica resistente ai pugni e al button mashing (e anche alle imprecazioni), e una base in plastica gommata alta quanto basta per posizionare comodamente i palmi delle mani. Anche i comandi ci sono apparsi precisi e di ottima fattura, complice la perizia del produttore Sanwa, che dispone sulla plancia levette JLF-TP-8YT a 8 direzioni e 8 bottoni (6 di gioco + 2 per le impostazioni) OBSF.

Peso e dimensioni sembrano studiati in modo da farlo restare ben saldo durante le partite, ma al contempo di non ingombrare più di tanto. Al netto della piacevolezza estetica, il design si rivela quindi ben ponderato, trattandosi non solo di un arcade stick per due giocatori che deve replicare le stesse sensazioni delle partite gomito a gomito dei classici e intramontabili cabinati (e ci riesce alla grande), ma anche di una vera e propria console. Il Capcom Home Arcade è dotato di un'uscita HDMI e di un'alimentazione via micro USB (i cavi, al contrario però dell'adattatore, sono entrambi inclusi nella confezione), così da poterlo posizionare dove vi è più comodo. E per i più hardcore c'è anche la possibilità di portare la sfida su scala mondiale, caricando, via wi-fi, i propri punteggi su classifiche globali: un valore aggiunto sicuramente gradito, ma che gusto c'è a stracciare il punteggio di qualcuno senza la possibilità di sbeffeggiarlo davanti ai propri amici del baretto?

Manca un'uscita per i veri nostalgici, che dovranno accontentarsi di un filtro che emula i vecchi schermi a tubo catodico, attivabile dalle impostazioni (che non ci è stato permesso consultare). E parlando di uscite, ne è presente una extra, sempre USB, che con una certa probabilità tornerà utile per collegare due controller extra per aumentare il numero di giocatori e/o per aggiornare manualmente il firmware, in caso di mancata disponibilità di una connessione.

Difficile dire con certezza se servirà anche per eventuali espansioni del catalogo, per ora fermo a 16 titoli: l'assenza di conferme da parte del publisher ci permette solo di formulare ipotesi a tal proposito, il che significa che potremo comprenderne il reale utilizzo solo dopo il lancio ufficiale (previsto per l'8 novembre).

I giochi

Il maggiore riserbo riguarda proprio i giochi pre-installati: saranno espandibili in maniera (più o meno) ufficiale? Il numero, almeno sulla carta, non salirà, salvo annunci ufficiali in un secondo momento da parte di Capcom/Koch Media stessi. In lista ci sono capolavori senza tempo, ma di grandi titoli all'appello ne mancano abbastanza e, più in generale, il prezzo risulta sempre meno appetibile alla luce di una quantità non così strabordante.

Questa è la lista completa: 1944 The Loop Master, Alien vs Predator, Armored Warriors, Capcom Sports Club, Captain Commando, Cyberbots Fullmetal Madness, Darkstalkers The Night Warriors, Eco Fighters, Final Fight, Ghouls ‘n Ghosts, Giga Wing, Street Fighter II Hyper Fighting, Mega Man The Power Battle, Progear, Strider e Super Puzzle Fighter II Turbo. Un buon mix tra platform, brawler, picchiaduro e shoot 'em up, ma per 229,98 € è pur lecito attendersi qualche gioco in più.

Capcom Home Arcade Se prima di provarlo i 229,98 € del Capcome Home Arcade sembravano francamente esagerati, dopo averci passato del tempo è evidente la cura riposta da Koch Media e Capcom nel prodotto, che appare solido e di ottima fattura, soprattutto nei materiali. Trattandosi però non di un semplice arcade stick doppio adattabile a un qualsiasi gioco o console, ma di una vera e propria console plug & play, poterci giocare con una lista di titoli non così nutrita e povera di alcuni capolavori dello sconfinato catalogo dell'azienda giapponese, rischia di trasformarlo troppo in fretta in un costoso e polveroso soprammobile (peraltro di dubbio gusto, visto il peculiare design che, ribadiamo, magari ai mega-fan piacerà anche un bel po', ma giusto a loro).