Un grande controller ma a caro prezzo: il DualSense Edge di PS5 alla prova

La prima prova con il DualSense Edge ci ha rassicurato circa le qualità del prodotto, sebbene il prezzo continui a non convincerci del tutto.

DualSense Edge
Anteprima: PlayStation 5
Articolo a cura di

Annunciato lo scorso agosto, con una data di lancio successivamente collocata nell'ultima settimana di febbraio, il DualSense Edge è un controller destinato ad un pubblico di giocatori particolarmente esigenti, e con la quale Sony punta a colonizzare il mercato delle periferiche premium. Una rotta coerente con le attuali strategie della compagnia sul fronte dell'hardware, in linea con quanto fatto negli scorsi mesi con la creazione del marchio INZONE.

Seppur corredato di specifiche davvero intriganti, il nuovo pad di Sony ha subito suscitato qualche controversia tra le fila della platea videoludica, soprattutto in relazione ad un costo di listino non certo contenuto (DualSense Edge costa 239.99 euro), anche per gli standard del segmento di riferimento. Per aggiungere una nota di concretezza alla discussione, possiamo confermarvi che il primo "hands-on" con il controller ci ha rassicurato circa le qualità del prodotto, al centro di un recente evento presso la sede romana di Sony, pur non fugando del tutti i dubbi sul prezzo del pacchetto.

Un'offerta spiccatamente "premium"

Il primo contatto con il pad ci trasmesso sensazioni positive: in termini di qualità percepita, il DualSense Edge si presenta come una periferica solida e convincente, che da una parte mostra valori produttivi in continuità con quelli del controller base di PlayStation 5, e dall'altra palesa sin da subito alcune migliorie di valore, come ad esempio le nuove superfici antiscivolo collocate nella parte inferiore dell'impugnatura, che favoriscono una presa più salda e confortevole.

La lieve differenza di peso (50 grammi) rispetto alla versione standard, presumibilmente dovuta ai nuovi componenti meccanici del pad, non altera in maniera significativa la comodità del dispositivo, che mantiene un profilo ergonomico di tutto rispetto, cui contribuiscono anche i rilievi (rigorosamente a tema PlayStation) sul touchpad. Ad una prima occhiata, l'unico aspetto che fa un po' storcere il naso è la finitura che ricopre la porzione dove sono installati gli stick analogici: pur non mettendo in discussione la qualità dei materiali utilizzati, quella di optare per una superficie lucida ci è sembrata una scelta un po' azzardata, a maggior ragione considerando che si tratta di un'area particolarmente "trafficata", e pertanto facilissima da sporcare. Una valutazione - ancora tutta da verificare - che tiene conto anche delle peculiarità di Edge, dato che l'elemento in questione funge da copertura per l'alloggiamento dei moduli intercambiabili che ospitano le levette. L'apertura del vano avviene tramite la pressione di un interruttore a scorrimento (forse fin troppo minuto) posto nella parte posteriore del pad, con un assetto che rende sostanzialmente impossibile sbloccare inavvertitamente il pannello.

Una volta rimosso lo sportellino, per estrarre ciascuno dei moduli non dovremo far altro che sollevare una delle due levette di sblocco disposte sulla scocca, altresì incaricate di mantenere gli stick fermi in posizione. Armeggiare con ognuno degli elementi sopraccitati conferma le buone impressioni suscitate in prima battuta dall'Edge, che non esibisce criticità evidenti sul fronte della qualità costruttiva: la sostituzione degli analogici è un'operazione tanto semplice quanto rapida e, una volta bloccati nel loro alloggiamento, gli stick restano saldamente ancorati alla struttura di supporto.

La solidità delle meccaniche risulta in questo caso doppiamente importante, dato che la possibilità di cambiare i "cappucci" delle levette vedrà i giocatori mettere alla prova - seppur saltuariamente - la fermezza della struttura, progettata con la precisa intenzione di estendere il ciclo vitale del pad permettendo agli utenti di rimpiazzare gli stick alla bisogna, ad esempio nel caso si presentino problemi di drifting. Inutile dire che, tenendo a mente il prezzo del pacchetto, si tratta di una strategia più che sostenibile.

Tornando all'avvicendamento dei "cappucci" delle levette (l'assortimento comprende due tipologie sostitutive a cupola, con diverse altezze), anche in questo caso parliamo di un procedimento semplice e rapido, che al momento non delinea prospettive problematiche per quel che riguarda i futuri scenari di utilizzo.

Per ciò che concerne i pulsanti standard, l'Edge non propone modifiche di particolare rilievo, e anche la croce direzionale non sembra aver subito variazioni di sorta. Un aspetto, quest'ultimo, che forse avrebbe meritato una maggiore attenzione, magari aggiungendo dei microswitch per migliorare la precisione complessiva e la durabilità del D-pad.

Di contro, i nuovi tasti integrati nel controller (due pulsanti funzione nella parte frontale e due, modulari, in quella posteriore) sono indubbiamente delle aggiunte di valore, che ne accrescono la versatilità e l'efficienza senza stravolgere in alcun modo il feeling complessivo, in linea con una filosofia progettuale che punta a mantenere intatto il senso di familiarità trasmesso dalla periferica. Sensazioni corroborate da una "prova su strada" che ci ha visto testare il pad in un buon numero di circostanze ludiche (picchiaduro, fps, action game, sportivi e corsistici), alterandone l'assetto per ottimizzare l'efficacia del sistema di controllo. I tasti posteriori (a mezza cupola o a levetta) possono essere sostituiti in una manciata di secondi e non mostrano cedimenti né in termini di reattività che di robustezza, e abbiamo inoltre apprezzato la possibilità di limitare (con degli appositi interruttori, uno per ogni trigger) la corsa dei grilletti in base alle necessità del momento, ad esempio riducendola al minimo per massimizzare la velocità delle nostre interazioni balistiche in Call of Duty Modern Warfare 2.

Così facendo andremo a disattivare le funzionalità legate alla resistenza meccanica dei trigger, ma si tratta di un compromesso più che accettabile. Su queste note, arriviamo quindi a quello che è l'aspetto più promettente dell'offerta, ovvero il software (integrato nell'interfaccia di PS5) utilizzato per modificare ogni tassello dell'esperienza utente, dalla sensibilità delle levette alla mappatura dei pulsanti.

Personalizzazione ai massimi livelli

Accessibile utilizzando sia i tasti funzione che l'hub della console, il software messo a punto da Sony permette di personalizzare il comportamento di ciascuno dei sistemi di input in dote al DualSense Edge.

Grande attenzione è stata ad esempio dedicata alla gestione degli stick analogici (settabili singolarmente), sia per quel che riguarda la sensibilità dei controlli che la definizione delle zone morte, che possono essere liberamente impostate anche per i grilletti, evitando di dover agire direttamente sulla portata della corsa. Accanto ai preset preconfezionati (l'elenco ci è sembrato piuttosto esaustivo) è quindi possibile registrare un massimo di 30 setup personalizzati, tre dei quali saranno accessibili al volo utilizzando i tasti funzione, deputati anche al controllo rapido del volume e del bilanciamento audio della chat vocale. Come anticipato, un apposito menu permette anche di riassegnare - senza restrizioni degne di nota - tutti i comandi associati ai pulsanti, in modo da aggirare gli eventuali limiti imposti dai giochi e ottenere il massimo dal sistema di controllo, ovviamente in base alle proprie preferenze.

Per quanto il tempo dedicato alla prova non ci abbia permesso di approfondire ogni aspetto della proposta, l'estrema flessibilità di questo software rappresenta senza alcun dubbio uno dei principali punti di forza dell'ensemble composto da Sony, per quanto la sua implementazione potrebbe suscitare qualche polemica. Questo perché, escludendo dall'equazione i tasti aggiuntivi del DualSense Edge, al momento non ravvisiamo motivazioni sufficienti per limitare l'accesso ai menù di personalizzazione ai soli possessori del pad premium.

In linea teorica, infatti, molti dei settaggi disponibili potrebbero migliorare, e di molto, l'esperienza utente "standard" offerta da PlayStation 5, pur intaccando - almeno parzialmente - l'appetibilità dell'alternativa più costosa. Urge però precisare che, almeno per il momento, non sappiamo se Sony abbia intenzione di rendere questa funzionalità un'esclusiva ad appannaggio dei soli possessori di Edge, e pertanto ci sentiamo in dovere di sospendere ogni giudizio sulla questione.

A completare la proposta della compagnia troviamo anche una custodia di eccellente fattura (con uno sportello posteriore per la ricarica del pad), che accoglie al suo interno tutti i vari complementi compresi nel pacchetto, incluso un cavo usb di ottima qualità con un meccanismo di blocco pensato per evitare disconnessioni impreviste.

Sebbene l'assortimento generale dell'offerta ci sia sembrato valevole, tutto sommato in linea con gli standard tecnici delle altre periferiche "pro", il prezzo proposto da Sony continua a non convincerci del tutto, anche in relazione a quella che è l'attuale congiuntura economica.

Se da una parte l'Edge mostra chiaramente le sue qualità premium, modellate per suscitare l'interesse di una platea particolarmente esigente, dall'altra ci risulta ancora difficile giustificare appieno il costo della periferica, che potrebbe rendergli difficile garantirsi un buon posizionamento sul mercato. Va da sé che, prima di esprimerci in via definitiva, dovremo passare un po' di tempo in più con il nuovo pad di PS5, anche per potervi offrire una panoramica più accurata sulle sue caratteristiche in un contesto di utilizzo quotidiano.