Cuphead - Platform

Cuphead torna a lasciarsi giocare in occasione della Gamescom 2016, mostrando il suo lato platform: ecco le nostre impressioni dalla fiera tedesca.

Cuphead - Platform
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Disponibile per
  • Pc
  • PS4
  • Xbox One
  • Switch
  • Xbox One X
  • PS4 Pro
  • Cuphead ha saputo calamitare l'attenzione di pubblico e stampa grazie ad uno stile grafico originalissimo e ad un gameplay impegnativo ed a tratti punitivo, in pieno stile "vecchia scuola". L'indie game di Studio MHDR originariamente proponeva una serie di boss fight da affrontare sul filo del rasoio, studiando con attenzione il pattern d'attacco nemico per poi contrattaccare con tutta la potenza di fuoco del nostro inusuale alter ego dalla testa a forma di tazza. Pian piano però l'interesse suscitato dal progetto ed il supporto assicurato da parte di Microsoft hanno riscritto le ambizioni del team di sviluppo, concentrato a lanciare un prodotto più variegato e stratificato, che proponesse scontri a fuoco ma anche gustose e divertenti sezioni platform. Grazie ad una delle postazioni preparate presso il booth Microsoft qui, alla Gamescom di Colonia, abbiamo potuto testare con mano la bontà di queste inedite sequenze di gioco.

    Il salto più lungo della tazza

    Il mondo di gioco di Cuphead rapisce e conquista in un attimo: colori sgargianti, animazioni curate e l'incredibile cura con cui i cartoon anni '20 prendono vita sullo schermo, trascinano il giocatore in un universo originale, forte di un indiscutibile impatto scenico. La mappa di gioco consente di poter selezionare il livello da affrontare, ciascuno appartenente ad una delle due categorie di gameplay precedentemente citate. Nella build a nostra disposizione abbiamo potuto giocare ben due stage diversi a tema platform, entrambi ambientati in una colorata location boscosa. L'anima ludica di queste sequenze appare sin da subito piuttosto tradizionale: il nostro "testa di tazza" avanzerà per il bosco, braccato da tutta una serie di avversari fuori di testa pronti a reclamarne la pelle. Malefiche api dal sadico ghigno ci inseguiranno per sottrarci uno dei nostri preziosi punti vita, mentre ghiande volanti si lanceranno al suolo tentando di schiacciarci. Anche i teneri funghi non sembrano nutrire grosse simpatie nei nostri confronti, divertendosi a rintanarsi nel sottosuolo per poi colpirci con rapidi proiettili quando meno ce lo aspettiamo. Mentre tentiamo disperatamente di resistere all'offensiva nemica, dovremo di tanto in tanto confrontarci per l'appunto con alcuni momenti platform, superando burroni e piattaforme insidiate da sfere appuntite che descrivono precise traiettorie a mezz'aria. La componente platformica, quantomeno nei due stage disponibili, ci è sembrata decisamente semplice ed essenziale, incapace di proporre sessioni particolarmente complesse o articolate, che stimolino interesse ed entusiasmo pad alla mano: valutare con un minimo di attenzione il proprio salto o pianificare la mossa successiva calcolando con attenzione i movimenti delle varie trappole ambientali sono gli unici sforzi richiesti al giocatore in questi specifici momenti, ovviamente sempre conditi da orde di malvagi abitanti della foresta che avanzano da tutte le direzioni.

    I livelli platform di Cuphead quindi, deludono le aspettative maturate negli ultimi mesi, dopo che il team di sviluppo aveva deciso di rimandare l'uscita del titolo proprio per ampliarne gli orizzonti ludici: complice un level design decisamente essenziale ed a tratti incredibilmente piatto, gli sforzi compiuti dai ragazzi di studio MHDR non ci hanno pienamente convinto. Si spera quindi che gli stage più avanzati possano offrire un layout dei livelli più complesso ed ispirato, che riesca ad esaltare il divertentissimo gunplay del titolo assicurando nel contempo pari dignità e cura anche alle sessioni platform.

    Bad guys from the '30

    Tali sequenze risultano allo stato attuale dei lavori un po' sottotono, ma si rivelano particolarmente preziose per accumulare le utilissime monete d'oro, da spendere nell'apposito negozio presente sulla mappa.

    Qui il giocatore può sfruttare i sudati guadagni per sbloccare tutta una serie di utilissimi power-up: aumentare i punti vita massimi, potenziare o cambiare lo stile degli attacchi e ottenere nuove mosse speciali (da utilizzare dopo aver caricato la relativa barra rappresentata da alcune carte da gioco) sono solo alcune delle possibilità concesse a tutti coloro che riusciranno a posare sul banco il giusto quantitativo di dobloni. Dopo esserci armati di inediti colpi ad inseguimento abbiamo testato la nostra abilità in alcune boss fight, scontri che, inutile girarci intorni, rappresentano ancora il meglio che la produzione ha da offrire. Un folle tubero gigante ci ha attaccati nel bel mezzo di un orto, mentre un enorme blob che adora rimbalzare per tutto lo schermo ci ha dato parecchio filo da torcere nel cuore della foresta. Anche i combattimenti con i super cattivi di turno, proprio come le sessioni platform, non si caratterizzano per spiccata originalità, con il pattern d'attacco avversario da memorizzare a dovere e le canoniche "fasi" dello scontro da sbloccare prosciugando gli HP nemici; eppure questi epici testa a testa risultano decisamente più curati rispetto alle controparti tutte run & jump. Ciascun nemico gode di una caratterizzazione estetica di assoluto valore, grazie ad animazioni curatissime e ai tantissimi dettagli dei modelli bidimensionali, elementi che strapperebbero infinite risate se non fosse per l'elevato (e sempre stimolante) tasso di difficoltà di ciascuna battaglia.

    Cuphead Cuphead si presenta alla Gamescom 2016 con una demo che ci ha lasciati un po' interdetti: da un lato troviamo lo stile inconfondibile di un titolo che ha saputo catalizzare l'attenzione degli appassionati e degli addetti al settore affiancato da boss battle sempre ben studiate e concepite con competenza, per quanto piuttosto tradizionali. Dall'altra troviamo le tanto attese sessioni platform per le quali il team di sviluppo ha deciso di posticipare l'uscita del titolo, che si lasciano finalmente giocare ma espongono limiti che potrebbero sensibilmente comprometterne la qualità finale. Un level design piatto e poco ispirato trasforma questi particolari stage in una corsa al traguardo poco stimolante e a tratti inelegante, in cui non faremo altro che tenere premuto il tasto del fuoco, saltando di tanto in tanto per superare qualche dirupo. Si spera quindi che i mondi più avanzati possano offrire un'esperienza più elaborata e curata, che non arrivi ad insidiare mostri sacri del genere quali Donkey Kong o Super Mario, ma che comunque non si riveli quale il punto più debole dell'intera produzione, giustificando un protrarsi dei lavori che, ora come ora, comincia a farsi pesante per i tanti fan in attesa.

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