Dark Alliance: un nuovo hack n slash nel mondo di Dungeons & Dragons

Abbiamo avuto la grande opportunità di provare Dark Alliance, un grande ritorno a quindici anni di distanza dal precedente capitolo della serie.

Dark Alliance
Anteprima: PC
Articolo a cura di
Disponibile per
  • Pc
  • PS4
  • Xbox One
  • Xbox One X
  • PS4 Pro
  • PS5
  • Xbox Series X
  • Facciamo un salto indietro di circa vent'anni, all'alba del nuovo millennio. Un'epoca, per intenderci, dominata da Sua Maestà Diablo 2 (in procinto di tornare, per saperne di più ecco la nostra anteprima di Diablo 2 Resurrected), dagli RPG hack 'n' slash con visuale isometrica, signori indiscussi di quelle nottate passate a giocare di ruolo con gli amici sia su PC (e dopo su console), sia attorno a un tavolo ricolmo di fogli e dadi. Chi è stato un adolescente irrequieto a quei tempi di sicuro avrà un tuffo al cuore. Certo, sono trascorsi due decenni, ma forse in molti ricorderanno un titolo che, a suo modo, ha fatto la storia degli hack 'n' slash su console (riuscendo peraltro ad affrancarsi facilmente dalla definizione di "Diablo clone", che l'avrebbe potuto gambizzare sul nascere): Baldur's Gate Dark Alliance. Prima di scoprire tutti i dettagli sul nuovo capitolo della serie, Dungeons & Dragons Dark Alliance, che abbiamo avuto la possibilità di testare a lungo, permetteteci una piccola digressione per raccontarvi la storia del brand e contestualizzare al meglio la nascita di questo reboot.

    Due decadi di storia, alterne fortune

    Il progetto iniziale si inseriva in un fortunato filone inaugurato negli anni '90 che si proponeva di traslare l'esperienza ruolistica cartacea di Dungeons & Dragons (dalla versione 2.0 alla 3.0 del regolamento) in formato digitale, proponendo campagne ambientate nei Forgotten Realms. Il setting del Faerun venne creato da Ed Greenwood e portato alla ribalta dalla copiosa produzione dello scrittore R. A. Salvatore. Il primo tassello di questa visione fu Baldur's Gate, IP targata Bioware e pubblicata dalle ormai defunte Interplay e Black Isle Studios, questi ultimi responsabili - peraltro - dell'altra serie di successo ambientata ad Icewind Dale, nonché dei primi due Fallout. All'inizio degli anni 2000, con l'uscita della nuova generazione di hardware da salotto e la loro travolgente diffusione, il baricentro dello sviluppo si spostò ovviamente in favore di questi ultimi e, nel 2001, uscì per PlayStation 2 e Xbox (con porting successivi per GameCube e, addirittura, GBA) Baldur's Gate Dark Alliance il cui studio di sviluppo vantava tra i designer un certo Chris Avellone.

    L'hack 'n' slash, oltre a vincere il premio di RPG dell'anno e a scansare come dicevamo le accuse di esser l'ennesimo clone di Diablo, riuscì in un'altra - ben più meritevole - impresa: dimostrare quanto la superiorità di mouse e tastiera potesse essere relativa. Racchiuso nei pochi tasti di un pad, infatti, c'era tutto ciò di cui i giocatori avevano bisogno per godersi senza problemi l'avventura nella Sword Coast dei Forgotten Realms. All'incredibile trionfo iniziale seguì, non molto tempo dopo, il secondo capitolo: gli utenti poterono godersi un altro titolo di assoluto valore, nonostante le dispute legali che ne minarono non solo la distribuzione (con Vivendi) ma rischiarono anche di comprometterne addirittura l'uscita.

    In particolare, gli sviluppatori del primo episodio - quei Snowblind Studios ora divenuti in parte Monolith - accusarono il publisher Interplay di aver sfruttato illecitamente lo Snowblind Engine per altri giochi, senza ovviamente corrispondere nulla ai legittimi proprietari. In quel momento la parabola discendente di Interplay accelerò improvvisamente sino allo schianto finale. La causa fu l'impossibilità di mantenere i diritti sulle etichette di proprietà di Wizards of the Coast , con la conseguente chiusura e cancellazione di progetti quali Dark Alliance III e Fallout 3 (o Fallout Online). Da allora sono passati praticamente sedici anni: una quiescenza conclusasi ufficialmente nel 2019, quando Wizards of the Coast annunciò non solo Baldur's Gate 3 (qui la nostra prova di Baldur's Gate 3 in Early Access), ma anche Dungeons & Dragons: Dark Alliance.

    No, non è un terzo episodio. L'inizio di una trilogia?

    Ovviamente non possiamo parlare di un terzo capitolo della serie quanto, piuttosto di un nuovo inizio. Non a caso la dicitura "Baldur's Gate" è stata sostituita da un più generico "Dungeons & Dragons" e non appare alcun numero progressivo. I responsabili dello sviluppo di questo reboot sono i ragazzi di Tuque Games (ecco la recensione di Livelock, uno dei loro titoli più noti), assorbiti da Wizards of the Coast proprio nel 2019.

    Noi, qualche settimana fa, abbiamo avuto occasione non solo di scambiare quattro chiacchiere con loro, ma addirittura di testare una build preliminare del titolo, in uscita a fine giugno per PC e console (di vecchia e nuova generazione).

    Questo nuovo Dark Alliance prende piede qualche centinaio di anni prima della campagna cartacea "Rime of the Frostmaiden" e riprende le vicende raccontate nel romanzo di Salvatore (che ha collaborato qui in qualità di autore) intitolato Le Lande di Ghiaccio. Questo, peraltro, è il primo episodio della trilogia delle Terre Perdute, se volete recuperarlo prima dell'uscita del gioco.

    Dark Alliance, insomma, sarà ambientato nella regione di Icewind Dale, dove il ritrovamento di un potente artefatto sta attirando un bel po' di creature che ne bramano l'immenso potere.

    In linea con l'eredità spirituale acquisita, Dark Alliance promette di mantenere un'anima saldamente poggiata su due pilastri inamovibili dell'esperienza di gioco: action e co-op. Non a caso noi l'abbiamo testato proprio in compagnia di uno sviluppatore, il quale ci ha confermato che il titolo potrà essere affrontato sia con amici in split screen sia direttamente online, assieme ad altri tre partecipanti. Sarà possibile scegliere tra quattro personaggi: il drow rinnegato Drizzt Do'Urden, il nano Bruenor Battlehammer e i suoi due "figli adottivi", ossia l'umana Catti-Brie, e il mastodontico barbaro Wulfgar. Questi iconici eroi sono ampiamente conosciuti e apprezzati non solo da tutti gli appassionati giocatori di ruolo ma anche da chi (dagli anni '80) legge i romanzi di R. A. Salvatore. Al momento, inoltre, non sappiamo se l'altro componente della compagnia, ovvero l'halfling Regis sarà presente nel gioco. Diversi, comunque, sono i punti di rottura con il passato, dal gameplay al comparto stilistico che, a un primo colpo d'occhio, ci è parso semplicemente sorprendente.

    Il nostro test ha avuto inizio in un accampamento, in cui si tornerà sempre tra una quest e l'altra. Questo funzionerà come un "social hub" al quale avranno accesso anche gli amici appartenenti al party o che abbiamo invitato. In questo spazio, ovviamente, non mancheranno i consueti vendor con cui commerciare, vendere o forgiare equipaggiamento, modificarne l'aspetto estetico, gestire e potenziare le caratteristiche del proprio personaggio (lo skill tree del barbaro, che abbiamo intravisto, appare piuttosto esteso, ramificato e versatile).

    Un portale, poi, consentirà al gruppo - o al giocatore singolo - di consultare la world map e scegliere una tra le missioni disponibili, un po' come la fase di consultazione in Monster Hunter. Stando a quanto abbiamo visto, ci saranno diversi tipi di incarichi, dalle quest tradizionali ai dungeon veri e propri (quindi con avversari di alto livello e sfide sempre più impegnative).

    Il mondo di gioco, inoltre, permetterà di ripetere le missioni settandole su differenti gradi di difficoltà, con conseguente rimodulazione delle ricompense. Il bottino, in aggiunta, si rivelerà più ricco se non ci fermeremo per sostare nei checkpoint/focolari sparsi per il dungeon. La build che abbiamo testato su PC ci ha condotto nella gelida regione a nord del Faerun, Icewind Dale. Nello specifico, il nostro compito è stato piuttosto "semplice": cancellare dalla storia dei Forgotten Realms una allegra famigliola di troll cannibali.

    Assieme alla nostra aiutante, che per l'occasione ha assunto il ruolo della ranger/support Catti-Brie, siamo partiti alla volta della missione che ci ha permesso di testare sul campo le principali caratteristiche del titolo.

    Hack 'n' Slash di nuova generazione

    Come vi abbiamo anticipato poco fa, i punti di rottura con il passato sono molteplici. Ciò che balza immediatamente all'occhio è il pensionamento della visuale a volo d'uccello, caratteristica degli hack 'n' slash. La camera viene posta alle spalle del personaggio: questa scelta, per parafrasare le parole degli sviluppatori, deriva dalla specifica volontà di potenziare il dinamismo dell'azione e dare un senso di maggior "frenesia".

    Una simile impostazione ci ha però fatto sorgere alcuni dubbi sulla gestione della visuale: come di consueto è possibile bloccarla su uno specifico nemico e modificare il target in corsa, tuttavia non abbiamo potuto verificare se ci sarà la possibilità di regolare la distanza della camera dal nostro eroe. Con il barbaro non si tratta di un problema da poco, perché il buon Wulfgar tende ad esser piuttosto ingombrante e a impedire la corretta lettura dello scenario, soprattutto quando si verifica la contemporanea presenza di molteplici effetti a schermo, nonché bersagli enormi (come i troll) e servitori più piccoli (come gli orchetti).Nonostante questi dubbi, la missione che abbiamo affrontato è stata dannatamente divertente, non tanto per le qualità mostrate sotto il profilo tecnico e stilistico, quanto piuttosto per l'esperienza co-op.

    Comunicare con il compagno, sapere di potersi gettare nella mischia con un supporto umano in grado di "chiamare" i bersagli e gli incantesimi, nonché avvertire degli eventuali pericoli, sono stati i pilastri portanti di un'esperienza ruolistica davvero soddisfacente. Segno che la forza di Dark Alliance starà proprio - e soprattutto - nel divertimento in compagnia.

    Il sistema di combattimento risulta poi intimamente legato al concetto di dinamismo. L'azione di gioco, in particolare durante gli scontri, non soffre di alcun momento di stasi: rispettando appieno la filosofia su cui poggia ogni hack 'n' slash che si rispetti, infatti, anche Dark Alliance gode di una frenesia esplosiva, con combattimenti velocissimi e spettacolari, sempre ricchi di avversari sulla scena.

    Contribuisce alla piacevolezza del sistema di combattimento, anche una mappatura dei comandi sul pad piuttosto semplice e comoda: se il team è riuscito a contenere tutte le azioni nei pochi tasti di un controller, siamo sicuri che non ci saranno grossi problemi a gestire la combo tastiera e mouse.
    Sotto il profilo del level design, invece, non possiamo esprimerci pienamente sulla resa complessiva. Dark Alliance - è bene sottolinearlo - non sarà un open world: la missione si sviluppava del resto su un percorso guidato, anche se curiosando in giro per l'ambientazione abbiamo notato la presenza di diversi bivi e congegni - per noi irraggiungibili - da attivare.

    Rispondendo alle nostre curiosità, lo sviluppatore ci ha assicurato che run dopo run diverranno disponibili nuove aree da esplorare, così come extra collezionabili e tesori da recuperare, oltre materie prime per il crafting e a puzzle ambientali sparsi per i livelli. Insomma, la sensazione è di aver solo piluccato da un piatto molto ricco.Per quanto riguarda, infine, il fronte puramente estetico, il nostro primo contatto con Dark Alliance è stato di pura meraviglia.

    La cura certosina nel dettaglio grafico, la caratterizzazione marcata di personaggi e ambiente, l'attenzione posta alla qualità poligonale, alla profondità di campo e alla pulizia generale dell'immagine, oltre a un engine che ha mostrato i muscoli nella gestione dell'effettistica, sono solo alcuni degli elementi che ci hanno piacevolmente colpiti. Va sottolineato comunque che si trattava pur sempre di una build per PC, giocata peraltro in remoto. Per sapere i requisiti hardware e, soprattutto, come si comporterà con le console di vecchia generazione dovremo attendere ancora qualche mese.

    Dungeons & Dragons Dark Alliance La storica IP Dark Alliance sta finalmente per tornare. Il drow rinnegato partorito dalla penna di R. A. Salvatore, Drizzt Do'Urden, sta per farsi conoscere anche alle nuove generazioni. Dopo oltre tre lustri, l'hack 'n' slash targato Wizards of the Coast assurge a nuova vita, grazie ai ragazzi di Tuque. La rottura con il passato è innegabile, basti considerare il pensionamento della tradizionale visuale a volo d'uccello tipica del genere. Non mancano, però, alcuni punti fermi, ovviamente riproposti e ammodernati, i due pilastri inamovibili dell'esperienza di gioco: l'anima action e cooperativa. Noi abbiamo scalfito solo la superficie di un titolo dal potenziale immenso: non ci resta quindi che attendere qualche mese, per testarlo finalmente a fondo.

    Che voto dai a: Dungeons & Dragons Dark Alliance

    Media Voto Utenti
    Voti: 15
    6.8
    nd