Destiny 2 Forsaken: una settimana da Rinnegati

E' passata poco più di una settimana dal lancio de I Rinnegati, l'espansione che ha aperto il secondo anno di Destiny 2...

Destiny 2 Forsaken: una settimana da Rinnegati
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  • Pc
  • PS4
  • Xbox One
  • Xbox One X
  • PS4 Pro
  • È passata una settimana dall'uscita di Forsaken, l'espansione che ha inaugurato il secondo anno di Destiny 2, e ancora il trasporto dei giocatori è ai massimi storici. Prima di pronunciarci definitivamente sulla solidità della proposta di Bungie dobbiamo ovviamente valutare la qualità del Raid, ma soprattutto la tanto attesa evoluzione della Città Sognante: l'area che -a detta del team di sviluppo- muterà per seguire, accompagnare e incentivare le gesta dei Guardiani. A partire da domani, venerdì 14 settembre, l'incursione Ultimo Desiderio darà l'avvio a questa nuova fase de I Rinnegati, portando con sé Assalti e attività inedite. Tuttavia, e possiamo dirlo con pochi timori di smentita, che le cose vadano male è altamente improbabile. La struttura messa in piedi da Bungie, infatti, è finalmente solida, trascinante, efficace: perfetta per valorizzare tutta l'offerta contenutistica che il team di Seattle ha costruito negli anni.

    Un'espansione da sogno

    Il fulcro attorno a cui ruota l'esperienza de I Rinnegati è il sistema di crescita e progressione: se la corsa fino al livello di potere 500 è rapida e sostanzialmente indolore, puntare al level cap (fissato attualmente a 600) è un'impresa che richiede tempo e dedizione.

    In questo lungo percorso ci sono sicuramente degli inciampi (alle volte l'attribuzione dell'equipaggiamento che esce dagli Engrammi Potenti sembra provocare il giocatore, e la casualità è ancora un elemento molto determinante), ma il meccanismo è infinitamente più efficace che in passato. Bungie ha capito che non deve permettere agli utenti di esaurire i contenuti in poche settimane, ed ha delineato un modello di sviluppo più duraturo e sostenibile. La revisione del sistema di pietre miliari, inoltre, valorizza a dovere le singole attività, "suggerendo" all'utente di dedicarsi con metodo a missioni eroiche, assalti, partite di Crogiolo e di Azzardo, ma soprattutto spingendolo ad esplorare la già citata Dreaming City, protagonista indiscussa delle scampagnate endgame (a discapito, bisogna ammetterlo, della comunque interessante Riva Contorta, che viene visitata soltanto per la Taglia del Ragno: speriamo che il team trovi un modo per riportare quest'area al centro dell'attenzione).
    Fra nuovi strike davvero spettacolari e Sfide Ascendenti, l'attività che risulta meno convincente è forse quella del Pozzo Cieco, che allo stato attuale dei fatti ha uno svolgimento davvero troppo monotono e meccanico. Per adesso, insomma, questa versione di una modalità orda non può sostituire la classica Corte di Oryx, e a dirla tutta neppure il Protocollo d'Intensificazione, che restava preferibile per struttura e varietà. Bisogna però ribadire che nessuno ha ancora attivato il quarto e ultimo livello di potenza, e che qualche sorpresa potrebbe arrivare appunto con l'aggiornamento di domani.
    Il percorso verso il 600 è comunque accompagnato da un sistema di infusione che impone delle scelte importanti: è davvero impossibile far avanzare, di punto in punto, tutte le armi a nostra disposizione, e questo fa in modo che il giocatore sia incentivato a provare nuovi loadout e soluzioni alternative. A dare uno scossone al gameplay, che per quanto eccelso dal punto di vista del feeling era rimasto fortemente paludato in Destiny 2, ci ha pensato anche il sistema di revisione degli slot armi e, soprattutto, il ritorno dei perk casuali.

    I "random roll" hanno avuto un effetto dirompente anche sull'attribuzione delle varie ricompense: nel corso delle precedenti espansioni era davvero troppo facile arrivare al punto in cui i drop leggendari diventavano insignificanti, mentre adesso ogni Buon Diavolo è un Buon Diavolo diverso dal precedente, e qualsiasi engramma viola cada sul campo di battaglia potrebbe nascondere un'arma con un "god roll".
    C'è per altro da dire che il meccanismo di sviluppo delle bocche da fuoco e delle armature è stato appena scalfito dalla community: in futuro ci sarà infatti da esplorare l'efficacia degli effetti prodigiosi (anche questi casuali) e delle Mod: queste, al momento, vengono distribuite con così tanta parsimonia che è impensabile utilizzarle per scolpire e ottimizzare le caratteristiche del proprio loadout.

    In generale, diciamo che la struttura messa in piedi dal team di sviluppo sembra capace di resistere per molto tempo: se pure l'arrivo del raid dovesse moltiplicare le chance di drop, per raggiungere il cap potrebbero servire altre due settimane abbondanti (a ritmi di gioco intensi), e da lì inizierà poi il percorso di rifinitura di statistiche e perk. Se questo processo verrà accompagnato da una percepibile evoluzione della Dreaming City, e da un incremento progressivo delle attività in essa contenuti, Bungie avrà fatto un centro davvero perfetto.
    Non dimentichiamo poi che alcune delle modifiche sopra citate (in particolare quelle al munizionamento ed alla ricollocazione di certe tipologie di armi nei vari slot) ha ridato un'energia tutta nuova a diverse modalità. Finalmente le partite in Crogiolo sono più diversificate, le tattiche degli utenti molto più varie, e l'approccio alle mappe torna ad essere molteplice e più "personale": in precedenza la polarizzazione del meta, che quasi imponeva l'utilizzo di determinate armi, riduceva la possibilità di interpretare i match secondo le proprie disposizioni e sfruttando gli archetipi di arma preferiti; adesso invece tornano alla grande i Cannoni Portatili e i Fucili a Pompa, e si amplia inevitabilmente il ventaglio di strategie. L'introduzione dell'Arco è infine la proverbiale ciliegina sulla torta: grazie al suo ritmo distintivo e ad alcuni perk davvero interessanti (Andatura dell'Arciere è uno dei più utili), gli Archi hanno trovato posto anche in PvP, come alternativa percorribile ad altre tipologie di bocche da fuoco. La piacevolezza del "gunplay", imbracciando questa nuova arma, li rende molto intriganti anche nelle situazioni del PvE.

    Sulla modalità Azzardo ci siamo già pronunciati: l'idea del team di Seattle è vincente su (quasi) tutta la linea. L'unico problema di Gambit è che giocarla in matchmaking, in squadra con tre sconosciuti, può risultare a tratti frustrante. Ci sono alcune partite a senso unico, perse irrimediabilmente perché qualche membro del team non vuole proprio coordinarsi con gli altri (magari perché sta cercando di completare le imprese esotiche). D'altro canto, giocata con i compagni di clan Azzardo è davvero una bomba: rapida, intensa, adrenalinica e competitiva. Se fino ad oggi, insomma, Destiny si è sempre diviso fra PvP e PvE, Gambit è la "terza via" che mancava. E che, a dirla tutta, non ci fa assolutamente rimpiangere l'assenza (forse momentanea) delle Prove dei Nove.

    Destiny 2: I Rinnegati Se per un momento escludiamo i raid dall'equazione, possiamo affermare che I Rinnegati sia il miglior contenuti di Destiny mai prodotto da Bungie. Calcolata, ricca, ben strutturata, varia, questa espansione è una forte presa di posizione da parte del team di Seattle, un riscatto sostanzialmente integrale dopo le ingiustificabili oscillazioni qualitative del secondo episodio. Con Forsaken Destiny torna ai fasti di un tempo, e se il lavoro sulla Città Sognante sarà intelligente ed ispirato, ci sono anche le carte in regola per superarli.

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