Diablo 3: analizziamo le modifiche dell'ultima patch e la modalità Hardcore

Le modifiche della nuova Patch e la modalità Hardcore

Diablo 3: analizziamo le modifiche dell'ultima patch e la modalità Hardcore
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  • Xbox 360
  • PS3
  • Pc
  • PS4
  • Xbox One
  • Switch
  • Xbox One X
  • PS4 Pro
  • Negli ultimi giorni Diablo III è tornato prepotentemente a far parlare di sé, sarà per via dell'annuncio definitivo della data d'uscita, ufficializzata al 15 Maggio, o forse per la triste notizia circa l'assenza della modalità PvP per la prima release del gioco. La verità è che Diablo III è probabilmente il titolo PC più atteso degli ultimi anni, e forse uno dei più attesi di sempre.
    Una recente intervista a Micah "Bashiok" Whiple, community manager di Blizzard, ha rivelato qualche dubbio circa il riuscire a soddisfare le aspettative del grande pubblico, aspettative che aumentano con il passare delle settimane a causa dell'incredibile hype formatosi per questo nuovo capitolo della saga ormai prossimo all'uscita. A meno di due mesi dalla release, lo staff di Everyeye.it pone in analisi ancora una volta la versione beta di Diablo III, avventurandosi nuovamente nella lugubre cittadina di Tristram, tra atmosfere dantesche e sanguinosi combattimenti.

    Una più del Diavolo

    Mentre scriviamo questo articolo Blizzard ha reso disponibile la patch 15, che aggiorna il gioco alla versione 0.9, apportando modifiche e miglioramenti all'intera beta del gioco. Le novità più rilevanti degli ultimi aggiornamenti riguardano l'aggiunta della modalità hardcore, sbloccabile raggiungendo il decimo livello con il primo personaggio, un nuovo sistema per le skill, le rune e dei significativi aggiustamenti del già testato servizio della casa d'aste. Anche l'interfaccia ha subito diverse piccole modifiche, che ne semplificano l'utilizzo e ne migliorano la leggibilità.
    Il sistema di skill e abilità ha subito svariati cambiamenti durante l'iter progettuale di Diablo III, e dalla precedente versione beta da noi testata le cose son cambiate ulteriormente, privilegiando un sistema più semplice ed immediato, che si è rivelato anche più efficace e meglio strutturato. Le abilità d'attacco sono state splittate in due, quindi ora abbiamo gli attacchi primari sul pulsante sinistro del mouse, e le skill secondarie (o l'attacco caricato se preferite) sul destro. La quickbar nella parte inferiore dello schermo non dispone più di cinque slot ma solo di quattro, uno per ogni categoria di skill. Ogni classe dispone di uno slot per l'abilità difensiva, mentre gli altri rispondono alle tre categorie uniche create per ogni classe. Per i giocatori che preferissero un impostazione più libera e meno vincolante, il pannello di configurazione del gioco dispone dell'opzione "modalità elettiva", che permette di attribuire ad ogni slot una qualunque skill tra quelle sbloccate.
    L'evoluzione del personaggio è lineare, con nuove abilità e rune che si sbloccano ogni due o tre livelli circa. Quello che dobbiamo fare tra un combattimento e un'altro è semplicemente selezionare le abilità e le rune che meglio si adattano al tipo di nemici che stiamo affrontando. Possiamo preferire la rapidità d'esecuzione alla potenza bruta, oppure una via di mezzo per un personaggio adattabile ad ogni situazione.

    Le rune apportano una variante alle normali skill, in genere amplificando gli effetti o incrementando i danni. La prima runa la si sblocca al sesto livello, e si può accedere a cinque rune per ogni skill fino al raggiungimento del level cap, che ricordiamo essere di 60 livelli.
    I changelog riportano che sono stati modificati i cooldown di alcune skill; piccoli aggiustamenti per controbilanciare il nuovo sistema di gioco e l'aggiustamento delle classi e degli incontri. Sono state inoltre apportate numerose modifiche alle percentuali sui danni delle singole abilità.
    Abbiamo notato un sensibile miglioramento dell'intelligenza artificiale, e ora i nemici in grado di attaccare da lontano cercano sempre di prendere le distanze per farsi scudo con i minion, sfruttandoli come mera carne da macello.

    E' UNA QUESTIONE DI STILE... E DI CLASSE

    Le modifiche apportate alle classi durante gli ultimi mesi di sviluppo sono molto tecniche. E' stato fatto un grande lavoro di bilanciamento, aggiungendo dove mancava qualcosa e togliendo laddove era stato messo troppo. Ora più che mai i personaggi sono equilibrati, ricordandoci con quanta precisione Blizzard abbia sempre gestito le statistiche e le percentuali, perché in fondo lo staff della software house californiana vede nei giochi che produce dei figli propri da crescere e istruire.
    Gli attributi del personaggio sono stati rivisti completamente, quindi sono stati tolti attacco, difesa e precisione, mentre sono stati aggiunti destrezza, intelletto, forza e vitalità, che sono ora le quattro caratteristiche che definiscono il personaggio e la sua abilità sul campo di battaglia.
    La distinzione tra le varie classi ora si fa più accentuata, con stili di gioco di che variano più che mai. Il barbaro assume definitivamente il ruolo di tank, con un ulteriore riduzione del danno da ogni tipo di sorgente, magica e da qualunque tipo di arma. Anche il monaco riceve un potenziamento sul fronte delle resistenze, e alcune delle sue skill vengono riviste del tutto, come nel caso dell'exploding palm. Quasi tutte le classi hanno ora attacchi che provocano minor danno rispetto a quanto visto fino ad ora in beta, eccezion fatta per il demon hunter che vede incrementate i danni su praticamente tutte le skill attive e che ha quindi ben poco da invidiare al suo collega mago. Il witch doctor si conferma a tutti gli effetti come il miglior ruolo di supporto per le partite in multiplayer.

    KEEP CALM, AND PLAY HARDCORE

    Se non avete giocato a Diablo II in modalità hardcore, vi diciamo immediatamente che si tratta di un gioco non adatto a chi ha poca pazienza e tanto tempo da dedicare al dungeon crawling. Quando si crea un nuovo personaggio nella schermata di avvio del gioco, possiamo scegliere se crearlo per la normale campagna o per quella hardcore, consci del fatto che in tale modalità il personaggio non può - o meglio non deve - morire, giacché perire in combattimento decreta la fine definitiva della partita, senza possibilità di fare appello a save game o checkpoint. I personaggi miseramente deceduti finiscono col fare da tappezzeria alla sala degli eroi, defunti nel tentativo di estirpare il male dalle profondità della terra.
    L'approccio hardcore richiede prima di tutto una buona conoscenza dei vari livelli di gioco, e secondo

    "E' doveroso precisare quanto questa beta di Diablo III appaia incredibilmente facile rispetto ai predecessori, chiaro sintomo di un'industria che cerca continuamente di avvicinare nuovi utenti, pensando alla sempre più numerosa fascia "casual""

    ma non meno importante, una padronanza del sistema di abilità del nostro personaggio al fine di massimizzare i danni e approcciare i nemici rischiando il meno possibile. Considerando che al pari dei precedenti episodi, Diablo III presenta eventi random e nemici sempre differenti ad ogni nostro passaggio per le numerose aree di gioco, la situazione si complica in quanto è rischiesta una maggiore concentrazione e una certa tattica, oltra ad un'attenta analisi per sfruttare l'ambiente circostante a nostro vantaggio. Solo alcuni incontri dell'avventura sono scriptati, gli altri sono attentamente costruiti da diversi algoritmi che si basano sulla difficoltà di gioco, la classe che stiamo giocando, e il gruppo o il compagno che ci portiamo appresso durante l'esplorazione delle catacombe.
    Ecco alcune regole d'oro da applicare durante una sessione hardcore in solo play. Quando si approcciano i gruppi più numerosi è sempre bene assicurarsi un piano B o uno spiraglio dal quale fuggire nel caso la mischia dovesse farsi troppo caotica. La fuga è sempre da tenere bene in considerazione, perché a meno di non incontrare nemici di tipo teleporter, è sempre possibile fuggire da un combattimento troppo difficile.

    Le classi che attaccano dalla distanza hanno meno resistenza rispetto alle controparti da mischia, ma in compenso vantano un approccio meno rischioso e hanno quasi sempre possibilità di fuggire senza troppe difficoltà. Per le classi che combattono in ravvicinato le cose sono molto più rischiose, in particolar modo ai primi livelli. L'accerchiamento è uno dei rischi maggiori, perché quando i nemici ti chiudono ogni via di fuga, l'unica speranza è sfruttare una skill in grado di respingere la massa di nemici per battere in ritirata. Le pozioni curative hanno un cooldown parecchio lungo, quindi non possono essere considerate come risorse valide in ogni occasione.
    Il barbaro vanta una resistenza al danno molto elevata, quindi ha sempre tempo di sbaragliare qualche nemico per aprirsi una via di fuga, il monaco invece vanta una skill in grado di respingere i nemici, particolarmente utile quando accerchiato. Come potete ben capire la cosa più importante è conoscere a fondo il proprio personaggio, per affrontare ogni situazione pronti al peggio.
    E' doveroso precisare quanto questa beta di Diablo III appaia incredibilmente facile rispetto ai predecessori, chiaro sintomo di un'industria che cerca continuamente di avvicinare nuovi utenti, pensando alla sempre più numerosa fascia "casual" che domina l'attuale mercato. Ma da amanti della serie non vediamo l'ora di assaggiare la modalità hardcore ai livelli avanzati, per comprendere appieno quando sono calde le fiamme degli inferi.

    Diablo III Con questa ultima beta, Diablo III si riconferma il naturale erede dello spirito hack'n'slash che ha reso la saga di Blizzard tanto amata dal pubblico e osannata dalla critica. Il sistema di crescita e di evoluzione del personaggio, o più genericamente il sistema di gioco, sono ora ancora più semplici e immediati, molto fedeli all'approccio classico dei precedenti capitoli, dove l'azione la fa da padrona con fiumi di sangue e membra brutalmente amputate. Al tempo stesso, le ultime modifiche al gameplay rivelano chiaramente le indecisioni e le paure di uno sviluppatore meticoloso come Blizzard, in tempi di crisi e incertezze anche in ambito videoludico, dove un solo passo falso rischia di trasformare un gioco tanto atteso in un mezzo insuccesso. Approfittiamo dell'occasione per rinnovare il nostro dubbio in merito alla poco popolare richiesta di una connessione internet permanente per far girare il gioco anche in modalità single player - componente peraltro già presente in StarCraft II e contestata anche in quel frangente - non tanto per il requisito in sé, ma piuttosto per i fastidiosi effetti di lag che possono verificarsi in game durante una tranquilla partita in solitario, una spiacevole conseguenza che abbiamo provato sulla nostra pelle nelle svariate ore di gioco accumulate durante i giorni appena trascorsi in beta. Addirittura durante il testing della modalità hardcore, uno dei nostri personaggi è passato a miglior vita proprio a causa di un problema di lag con successiva disconnessione al server. Pur considerando che la rete attuale è in fase beta, e i server sotto forte stress per l'elevato numero di accessi, il problema c'è e non può essere escluso dalle nostre considerazioni. E' altresì vero, che il totale supporto alla rete battle.net è da sempre la carta vincente di una software house che privilegia online e multiplayer, in questo caso grazie al notevole apporto del gioco cooperativo e delle auction house per la compravendita degli oggetti tra giocatori. Il punto di vista di Blizzard è molto chiaro: la connettività è ormai parte imprescindibile di una qualunque opera videoludica. Ormai manca poco, e se siete tra i fortunati cacciatori di demoni in possesso di una chiave per la beta, allora è tempo d'allenamento: le porte per l'inferno si spalancano il 15 di maggio.

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