Dissidia Final Fantasy NT: prime impressioni dalla Closed Beta

Abbiamo provato la Closed Beta di Dissidia Final Fantasy NT per PlayStation 4: ecco le prime impressioni su questo spin-off della serie Square-Enix.

Dissidia Final Fantasy NT
Anteprima: PlayStation 4
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  • PS4
  • Correva l'anno 2008 quando, in terra nipponica, giunse un Final Fantasy atipico sul "piccolo" schermo della prima portatile targata Sony. Un frenetico picchiaduro con elementi RPG, per l'esattezza. Tra un'idea strampalata e un'altra leggermente più riuscita, nel corso degli anni Square Enix ha sfruttato il nome del suo più importante franchise praticamente in tutte le salse. All'epoca, mancava proprio un beat'em up con gli iconici personaggi del brand che andasse completare il quadro "arlecchinesco" delle uscite dedicate al franchise. L'idea, in fondo, non era poi così malvagia, tanto da venire inizialmente concepita come uno spin off di Kingdom Hearts per rendere l'operazione più attraente.
    Disney, però, si oppose fermamente, costringendo il team di sviluppo ad attingere al - comunque imponente - elenco di personaggi (eroi e antagonisti) provenienti da ogni capitolo del franchise "principale". Da bravi utenti occidentali, guardammo con un po' di sano scetticismo quella che, a tutti gli effetti, ci sembrava una semplice operazione di puro "Fan Service". Invece, console alla mano, a sorpresa dovemmo ricrederci, perché Dissidia si rivelò essere un ottimo prodotto per la portatile Sony.
    Merito di un concept originale, di una quantità di contenuti incalcolabile e di meccaniche ludiche studiate a dovere. La nuova proprietà intellettuale riuscì ad avere talmente successo da giungere, a distanza di qualche anno, anche nelle sale giochi nipponiche (sì, per loro rimangono un must imprescindibile, nonché un mercato molto vivace) con la versione Arcade, la stessa che ritroveremo anche su PlayStation 4 tra qualche mese e che, attualmente, stiamo testando grazie alla Closed Beta.

    Uno per capitolo può bastare, al momento

    La demo multigiocatore ci permette di provare ben quattordici eroi (i cattivi non sono stati inclusi, nonostante alcuni siano già stati annunciati) provenienti, ovviamente, dai rispettivi episodi della saga. Lo stile di combattimento di ogni personaggio si presenta unico, ottimamente caratterizzato da moveset profilati in modo pressoché perfetto sul background del singolo eroe e sulle quattro classi in cui essi sono suddivisi: Vanguard; Assassin; Marksman e Specialist.

    I Vanguard, ad esempio, sono combattenti di prima linea; quelli che, grazie alla forza bruta e a una buona resistenza, prediligono potenti attacchi corpo a corpo. In questa categoria rientrano, tra gli altri, Cloud; Warrior of Light; Cecil e Firion.Gli Assassini, al contrario, sono più fragili ma riescono a cavarsela grazie alla loro grande mobilità e ad attacchi fulminei. In questo caso troviamo Squall; Titus; Zidane e Lightning. Anche i Marksman (Terra; Shantotto e Y'shtola) si presentano all'appello con una buona agilità; ma preferiscono portare i loro attacchi mantenendosi a debita distanza dall'avversario. Essi soffrono pesantemente le incursioni degli Assassini, che li possono raggiungere in un battito di ciglia, ma si rivela una classe estremamente utile per sfiancare i Vanguard. Gli Specialisti, invece, sono i più versatili sul campo di battaglia grazie alla loro capacità di modificare in corsa la loro specializzazione e adattarsi in modo dinamico allo scontro in corso. L'Onion Knight, giusto per citarne uno, può "switchare" e trasformarsi in un caster o in un rapido assassino. Nella versione di prova ritroviamo alcuni rappresentanti di questa classe (davvero difficile da padroneggiare) come Vaan; l'Onion Knight, appunto, e Cecil.

    Eravamo io, Lightning e l'Onion Knight...

    Da quanto abbiamo avuto modo di vedere, il gameplay si presenta sostanzialmente in linea con quanto ci avevano abituati gli episodi precedenti, con alcune novità di rilievo. Anzitutto, sul campo di battaglia possono affrontarsi squadre composte da tre eroi ciascuna. Certo, non mancherà la modalità 1vs1, ma il team di sviluppo ha con tutta probabilità preferito concentrarsi sul 3vs3, per avere dei feedback sul bilanciamento generale.

    Il match può essere vinto "ai punti" allo scadere del tempo, oppure mandando k.o. per tre volte i membri della squadra avversaria (oppure solamente uno più volte, a seconda dell'evolversi del match). Ad ogni modo, selezionato il proprio eroe durante la fase di preparazione alla battaglia, è possibile anche scegliere un battle set (che sarà sicuramente personalizzabile, nella versione finale) e una creatura divina da evocare tramite il sistema di Summon. A questo proposito, per procedere con le evocazioni è necessario impadronirsi dell'energia di alcuni cristalli che spawneranno in maniera randomica sul campo di battaglia. Una volta evocata l'enorme creatura (al solito, troviamo esseri come il buon Ifrit, Shiva, Ramuth, Odin, Bahamuth), essa non solo potrà colpire gli avversari con attacchi devastanti, ma anche influenzare lo stato del proprio team attraverso una decisiva modifica di parametri come le EX, la rigenerazione della salute e la quantità di Bravery dei combattenti. Insomma, le Summon rappresentano un elemento fondamentale per aumentare le nostre chance di vittoria, ma non dobbiamo dimenticare che è necessario padroneggiare appieno le abilità dei singoli eroi e, non ultima, la meccanica relativa al Bravery. Questo, per chi non lo conoscesse, è un valore distintivo che caratterizza da sempre il gameplay di Dissidia. In sostanza, ogni combattente ha a disposizione due tipi di attacco: i Bravery Attack appunto, e gli HP attack. Portando a segno i primi si carica la relativa gauge, senza però far danno fisico all'avversario; cosa che, invece, avviene con i secondi, la cui potenza è pari alla quantità di Bravery accumulata in precedenza. Lo stesso, ovviamente, possono farlo anche gli avversari, magari azzerando il gruzzoletto di "coraggio" faticosamente raggranellato.
    Ad esempio, quando la barra Bravery inizia a lampeggiare in viola significa che la quantità di danno che, in potenza, potremmo arrecare con il prossimo attacco fisico sarà sufficiente per mettere k.o. l'avversario. Grazie a questa particolare dinamica gli scontri non si risolvono in un frenetico button mashing.

    Quel pizzico di tatticismo in più, dovuto alle due tipologie di attacco appena descritte e unitamente alle skill uniche di ogni combattente, consente agli scontri di mantenersi molto vivaci ed estremamente dinamici, con rapidi mutamenti di fronte e ritirate repentine per mantenere inalterata la quantità di Bravery e scagliare un attacco devastante al momento giusto. Certo, tale meccanica (senza contare le abilità uniche di ogni combattente) non è immediata e deve essere testata a lungo, prima di comprenderne appieno il valore strategico e come sfruttarlo in battaglia.

    Caos non troppo calmo

    Insomma, sotto il profilo prettamente ludico, Dissidia Final Fantasy NT è un titolo che appare già sorprendentemente profondo e complesso (tutti i tasti del pad, peraltro, sono sfruttati appieno senza lesinare su combinazioni più o meno astruse), nonostante in questa closed beta sia assente la componente ruolistica e non si possa personalizzare il battle set dei combattenti. Ciò che maggiormente ci ha lasciato perplessi, però, è stata la volontà del team di sviluppo di gettarci subito nella mischia furibonda dei match 3vs3. Tale modalità di gioco, infatti, porta la schermata a sovraccaricarsi immediatamente con ogni sorta di percentuale, numero, effetto e indicatore che non solo non permettono di leggere in modo chiaro l'azione di gioco, ma provocano anche un cortocircuito visivo in cui ci si ritrova a non sapere esattamente a quale informazione dare la priorità.

    Senza contare, poi, gli improvvisi cali di frame rate e il lag che, ogni tanto, ha funestato le sessioni di gioco. Insomma, pad ad alla mano, questo team deathmatch non ci ha convinto del tutto, a causa del suo caos smaccato e caciarone che annulla sostanzialmente le conquiste raggiunte sotto il profilo del gameplay. Al di là di questo particolare aspetto, nonché del grande lavoro di ottimizzazione che il developer deve ancora fare per garantire 60 fps solidi in ogni situazione, Dissidia Final Fantasy NT ha le carte in regola per essere un ottimo titolo con cui inaugurare l'anno venturo. Non ci resta che attendere, dunque, e sperare che non deluda sotto il profilo dell'offerta contenutistica.

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