Dragon Quest 11 Edizione Definitiva: su Nintendo Switch è meglio?

Uno sguardo alle caratteristiche esclusive alla console ibrida che renderanno davvero definitiva la versione Nintendo Switch di Dragon Quest XI.

Dragon Quest 11 Definitive Edition
Anteprima: Nintendo Switch
Articolo a cura di
Disponibile per
  • Pc
  • PS4
  • Xbox One
  • Switch
  • Xbox One X
  • PS4 Pro
  • Stadia
  • Xbox Series X
  • Che Echi di un'Era Perduta sia considerato un J-RPG eccellente è testimoniato in primis dalla nostra recensione di Dragon Quest 11 per PS4, e più in generale dalla trascinante fama di cui gode uno dei capitoli più apprezzati dell'oltre trentennale saga marchiata Square Enix. Ecco perché anche soltanto la notizia dell'arrivo di un semplice porting avrebbe potuto fare la gioia dei possessori di Nintendo Switch, senza alcun dubbio entusiasti all'idea di potersi godere una simile meraviglia magari a passeggio, in modalità portatile (o comunque alternando con leggerezza le monumentali novanta ore di gioco fra la TV di casa e lo schermo della console). Il bello è che in realtà gli utenti Nintendo non dovranno affatto accontentarsi di una conversione a un anno esatto di distanza dall'uscita dell'originale, ma al contrario potranno divertirsi con quella che già a partire dal nome viene letteralmente indicata come l'Edizione Definitiva del titolo.

    Tra conferme e feature inedite

    La Grande N ha insomma approfittato di un'uscita non così in là sul calendario (si parla di un 27 settembre che ormai è quasi dietro l'angolo...) per concedermi un velocissimo hands-on in compagnia di Dragon Quest XI: Echi di un'Era Perduta Edizione Definitiva. Quindici minuti di orologio focalizzati per una volta non tanto sulla storia, sulle componenti ruolistiche o sul gameplay vero e proprio, quanto piuttosto sui contenuti che andranno a rendere la versione Switch quella idealmente migliore, o comunque per lo meno la più completa rispetto alle controparti PS4 e PC - quella per 3DS non è mai giunta sui nostri lidi, rimanendo confinata al Sol Levante.

    Con un salvataggio abbastanza in là con la storia sono stato teletrasportato presso la Chiesa di Puerto Valor, uno snodo importante per l'avventura ma soprattutto uno dei punti in cui sarà possibile abilitare quella modalità grafica 2D che rappresenta una delle principali attrattive per i fan storici della serie.

    Gli omaggi e le strizzatine d'occhio al passato della saga non si limiteranno alla visualizzazione bidimensionale, con autentiche incursioni nei mondi dei vecchi Dragon Quest.

    In alcuni specifici passaggi si potrà infatti cambiare radicalmente l'aspetto del titolo, passando da un videogame completamente 3D con esplorazione libera (anche se non open world) a una visualizzazione deliziosamente retro: una chicca per dare retroattivamente a un gioco a tutti gli effetti recente l'aspetto old school di una produzione di una ventina di anni fa.

    Importante sottolineare che il passaggio tra la grafica tridimensionale moderna e quella bidimensionale anni '90 non sarà appunto attivabile in qualsiasi momento (mentre però sarà possibile giocare idealmente l'intera storia in formato 2D), così come è giusto sottolineare che, anche per una questione di rispetto della tradizione, nella versione in pixel art di Dragon Quest XI non si potranno evitare in alcun modo gli incontri casuali coi nemici - con schermate di combattimento contraddistinte da un'autenticità che manderà in estasi gli appassionati di lungo corso.

    Le altre novità della versione Switch riguardano la schermata iniziale e un apposito menu in game denominato Quick Command: nella prima potrete scegliere fra la versione originale e quella orchestrale dei brani che compongono la colonna sonora, così come avrete modo di passare dal doppiaggio in inglese a quello in giapponese. Grazie al menu Quick Command (richiamabile in qualsiasi istante con la pressione di un tasto) avrete invece a disposizione una serie di pratiche funzionalità aggiuntive pensate per rendere più funzionale, più versatile e in generale più fruibile l'esperienza con Echi di un'Era Perduta. Il fatto di evocare a piacere la Forgia è ad esempio una feature che farà la differenza durante la fasi di grinding: si potranno infatti creare oggetti direttamente sul posto, senza doversi per forza recare in città come accadeva su PS4 e PC. Anche settare la velocità delle battaglie (scegliendo fra normale, fast o ultra fast) si conferma un'apprezzabile opzione extra, utile per snellire i tempi morti e dare più rilevanza ai momenti davvero utili.

    Il menu Quick Command permette pure di sapere quanti tesori sono nascosti in una determinata area, di richiamare il cavallo e di attivare una modalità Photo Mode che non potrà certo rivaleggiare con quella di Marvel's Spider-Man, ma che pur nella sua basicità si dimostra comunque un'aggiunta piacevole (avrete modo di mettere i personaggi in posa e di orientare la telecamera nelle tre dimensioni).

    A proposito della modalità fotografica, un rapido commento sulla resa grafica del gioco, fattore strettamente collegato al Photo Mode: su Nintendo Switch Dragon Quest XI: Echi di un'Era Perduta non è certo uno di quei titoli in grado di lasciare a bocca aperta. Al contrario, aspettatevi una risoluzione non certo stellare anche connessi alla TV, con un contorno di texture un po' slavate e di aliasing qua e là.

    Rinunce da mettere purtroppo in conto su un hardware meno performante, a cui tuttavia fanno da contraltare contenuti esclusivi che non si limitano a quelli descritti in questa anteprima - un responsabile di Nintendo mi ha infatti promesso ulteriori dettagli ancora da svelare, perché esistono a quanto pare altri assi nella manica di questa Edizione Definitiva.

    Dragon Quest XI: Echi di un'Era Perduta L'attesa di un anno potrebbe alla fine aver dato i suoi frutti: su Nintendo Switch Dragon Quest XI: Echi di un’Era Perduta sembra avere tutte le carte in regola per proporsi come un'edizione in tutto e per tutto davvero definitiva di un grandissimo GdR in salsa nipponica. Certo, i possessori della piattaforma ibrida dovranno accontentarsi per quanto riguarda le prestazioni e la resa visiva, eppure il gioco potrebbe valere la proverbiale candela: contenuti extra, elementi che consentiranno di godersi l'avventura in maniera più agevole e l'innata portabilità di Switch potrebbero fare la differenza nel vivere alla grande l'epopea del Lucente e del resto dell'allegra combriccola in stile Akira Toriyama.

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