Dragon Ball FighterZ: provata la Open Beta del nuovo picchiaduro Bandai Namco

La Beta di Dragon Ball FighterZ ci ha permesso di testare ancora una volta questo tie-in targato Bandai Namco: un'ultima prova prima della recensione.

Dragon Ball FighterZ (Open Beta)
Anteprima: PlayStation 4
Articolo a cura di
Disponibile per
  • Pc
  • PS4
  • Xbox One
  • Switch
  • Manca ormai davvero pochissimo prima che Dragon Ball FighterZ salga sul ring videoludico per dimostrare a tutti gli altri tie-in il suo incredibile livello combattivo. Nel frattempo, il team Arc System Works ha permesso alla platea di videogiocatori di allenarsi in vista del grande evento, così da giungere all'incontro il più in forma possibile, grazie ad una open beta messa a disposizione degli utenti dal 14 al 16 gennaio. Dopo una prima prova a numero chiuso che ha mostrato qualche problematica di troppo, questa volta, lo studio ha deciso di osare fino in fondo e comportarsi come se fosse un vero saiyan, tentando quindi di superare i propri limiti e mettendo fortemente sotto stress i server di gioco per verificarne sia la resistenza sia i punti deboli. Il risultato, però, è stato parecchio doloroso: l'infrastruttura online di FighterZ - al momento - ne è infatti uscita con le ossa rotte, un po' come Son Goku dopo aver usato il Kaioken x20...

    What are you fighting for?

    Nonostante i diversi disguidi legati alla componente multiplayer, la open beta ci ha concesso l'opportunità di saggiare alcune novità del picchiaduro, cominciando dall'inserimento di personaggi mai testati fino ad ora. Oltre ai classici Goku, Vegeta, Piccolo, Numero 18, Cell, Crilin, Freezer e Beerus - già soggetti dei nostri precedenti hands-on - questa versione di prova conteneva nel roster anche Nappa, Kid Bu e Gohan Adulto. Abbiamo avuto modo di discutere a lungo sulle strepitose qualità del combat system, del suo equilibrio apparentemente perfetto tra profondità ed immediatezza, del suo connubio tra tecnicismo e spettacolarità. Non si soffermeremo quindi oltre a ribadire il profondo senso di appagamento provato pad alla mano, e ci concentreremo brevemente sulle new entry del cast. Da una parte troviamo Nappa, il pachidermico compagno di Vegeta: il suo moveset è lento ma potente, con spostamenti piuttosto flemmatici (quantomeno rispetto agli altri guerrieri), capace, tuttavia, di generare distruttivi attacchi di ki, solitamente efficaci a distanza abbastanza ravvicinata dal contendente. Il saiyan possiede inoltre la facoltà di richiamare come supporto durante lo scontro dei fastidiosissimi saibaiman, quei mostriciattoli verdognoli che hanno dato parecchio filo da torcere ai nostri eroi: questi esserini non solo fungono da comodo scudo per Nappa, poiché prima di colpire il bestione dovremo sbarazzarci dei suoi aiutanti, ma rappresentano anche un rognoso strumento d'attacco, considerata la loro capacità di aggrapparsi al corpo dell'avversario e farsi esplodere (ne sai qualcosa, vero Yamcha?).
    I danni che infliggono, fortunatamente, non sono affatto significativi, ma rischiano comunque di spezzare la nostra strategia offensiva ed i ritmi dell'azione. Dall'alto lato, invece, fa capolino Kid Bu, un personaggio indubbiamente problematico da contrastare: veloce, schizofrenico e difficilmente leggibile, l'ultima versione del demone rosa (quella composta da pura malvagità) risulta molto intuitivo da padroneggiare, in virtù della imprevedibilità dei suoi colpi.

    Il ricco moveset comprende tutte le principali tecniche dei vari Majin Bu che si sono susseguiti nel tempo (tra cui l'attacco genocida con il quale Super Bu ha annientato tutti gli esseri umani), rendendolo di fatto pericoloso sia a corto sia a lungo raggio. Nel mezzo tra i due estremi (la lentezza di Nappa e la velocità di Kid Bu) si situa Gohan Adulto, un guerriero completo e ben bilanciato, rapidissimo e potente (d'altronde, in Z, è il personaggio più forte mai apparso, eccezion fatta per le fusioni). Strepitosa, poi, la grandiosità visiva delle sue mosse speciali, nelle quali spicca ovviamente la famosa Kamehameha dei Fratelli, in cui Goten compare al suo fianco: vale la pena ricordare, inoltre, che se Son Goku sarà nel party, finirà per unirsi al gruppo, dando vita alla maestosa Kamehameha Famigliare, tanto appariscente quanto devastante. Dalle poche partite affrontate, non abbiamo notato sostanziali inciampi nel bilanciamento degli scontri, con in nuovi ingressi capaci di inserirsi alla perfezione all'interno del roster: considerato sia il tempo a nostra disposizione per provare adeguatamente tutte le combinazioni sia l'assenza di Black Goku - che dai nostri ultimi test sembrava il lottatore meno equilibrato del gruppo - ci riserviamo il giudizio complessivo ed approfondito in occasione della recensione finale.
    Nella open beta, a fianco ad una sezione di allenamento intensivo che ci ha dato l'opportunità di far pratica con il battle system di FighterZ e con le basi del gameplay, trovava spazio anche la modalità Incontro Mondiale, in cui sfidare altri giocatori in battaglie semplici o classificate, grazie alle quali salire di livello e scalare le classifiche del globo. Altre zone della mappa ci sono ovviamente ancora precluse: non vediamo l'ora di scoprire insomma quali altre modalità ci attenderanno una volta entrati nel settore della Kame House (dimora del Maestro Muten), oppure nell'arena del Cell Game.

    L'evocazione del drago

    Per fortuna, al di là dei problemi di connessione, la versione di prova ha avuto il merito di mostrarci finalmente il funzionamento delle Sfere del Drago all'interno degli incontri. In pratica, dopo una combo andata a segno, sia automatica (con la pressione ripetuta del tasto quadrato) sia manuale, otterremo una delle sette sfere che, una volta raccolte, ci permetteranno di evocare il dio drago Shenron ed esprimere uno dei quattro desideri disponibili entro 5 secondi: ripristinare la salute, riportare in vita un compagno, ricevere il potere assoluto (ossia risanare al massimo l'energia) e renderci "immortali".

    L'aggiunta di questa meccanica è senza dubbio interessante ai fini del fanservice, ma - per quanto ci riguarda - mostra il fianco a qualche perplessità legata sia alla sua funzionalità sia alla sua effettiva utilità. In caso di duelli molto tesi, d'altronde, l'intervento di Shenron farebbe pendere prepotentemente l'ago della bilancia in favore di chi riesce a richiedere uno dei quattro bonus suddetti.
    Ciò avviene soprattutto perché, per raggruppare tutte le sfere dovremo inanellare una serie di combo per ben sette volte, arrecando in tal modo numerosi danni all'avversario. Dopo averle collezionate tutte, al fine di richiamare in campo il drago saremo costretti ad eseguire un'altra concatenazione di assalti con la barra dell'energia carica di 7 unità (il numero, prevedibilmente, non è scelto a caso): ne consegue che l'evocazione di Shenron avviene - per necessità - sempre quando la partita è ormai agli sgoccioli, con i contendenti allo stremo della salute, rendendola di fatto un'arma da utilizzare esclusivamente in extremis.

    Ci è parsa, insomma, una feature inserita più per rallegrare gli estimatori dell'opera originale che a beneficio del gameplay competitivo. Ce lo dimostra, tra l'altro, la cura riposta in ogni infinitesimo particolare, che manderà di certo in visibilio gli appassionati più fanatici. Volete un esempio? Nella modalità Allenamento, se ci fate caso, a prescindere dalle vostre mosse, le sfere si sbloccheranno sempre seguendo una precisa successione: anzitutto quella dalle 4 stelle, poi da 2, da 5, da 3, da 6, da 7 e da 1. Si tratta esattamente dello stesso ordine con il quale Goku e Bulma le recuperano nella primissima serie di Dragon Ball. Pura, semplice, adorabile genialità.

    Le debolezze dell'online

    E siamo giunti, purtroppo, alle note dolenti: i server di Dragon Ball: FigtherZ non hanno retto lo sforzo, e sono crollati dinanzi all'assalto di numerosissimi giocatori. Se è vero che i fan hanno già la prenotazione in tasca, simili disguidi tecnici potrebbero aver allontanato i favori dell'utenza più indecisa.

    Il matchmaking, in poche parole, non ha dato segni di vita, né nei server meno popolati, né in quelli stracolmi di partecipanti. Gli abbinamenti hanno richiesto persino ore di attesa, e le disconnessioni si sono presentate con grandissima frequenza. Benché in molti abbiano vissuto un'esperienza tutto sommato ancora decente, con sporadiche partite affrontabili contro lottatori in carne ed ossa, nel complesso la grandissima maggioranza dei giocatori su PlayStation 4 si è trovata disgraziatamente dinanzi a problemi di ogni tipo, che di fatto hanno reso quasi ingiocabile la open beta. Sembra quasi superfluo augurarsi che tali mancanze non si ripresentino nell'edizione finale, col rischio di danneggiare pesantemente la piena riuscita di un potenziale capolavoro. Nell'insieme, nemmeno la resa visiva e l'interfaccia della modalità online hanno saputo convincerci in pieno: l'hub centrale, nel quale si muovono i vari avatar in formato chibi, è forse fin troppo piccolo per il quantitativo di utenti che possono essere presenti a schermo (fino ad un massimo di 64). Le dimensioni piuttosto generose dei personaggi e la loro relativa somiglianza creano un'accozzaglia di cloni e modelli poligonali che si raggruppano, si sovrappongono e si compenetrano, causando qualche difficoltà nella lettura della scena, fin troppo caotica e confusa.

    Dragon Ball FighterZ Che Dragon Ball: FighterZ sia un picchiaduro straordinario, a pochi giorni dal lancio, crediamo che sia ormai un dato di fatto indiscutibile. Tanto meraviglioso da vedere quanto estasiante da giocare, l’opera di Ark System Works ha però ancora bisogno di controllare appieno il suo “potenziale” combattivo. Per riuscirci, dovrà obbligatoriamente sia bilanciare a dovere ogni singolo membro del roster, sia risolvere tutte le debolezze dell’infrastruttura online in tempo per l’arrivo sui nostri scaffali, fisici e digitali, il 25 gennaio. L’attesa è quasi terminata: il prossimo incontro con Dragon Ball FighterZ sarà quello definitivo, la battaglia che deciderà le sorti di tutti i futuri tie-in videoludici.

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