Ebola 3: un survival horror in prima persona ispirato a Resident Evil

Abbiamo provato la demo di Ebola 3, un gioco survival in prima persona che strizza l'occhio ai titoli della serie Resident Evil.

Ebola 3
Anteprima: PC
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  • Pc
  • Sempre più spesso assistiamo alla pubblicazione di prodotti videoludici sviluppati da una singola persona che, con grande dedizione e coraggio, investe tutto per occuparsi di ogni singolo aspetto della produzione per poi pubblicarla solitamente su Steam, piattaforma aperta a questo tipo di progetti. Dopo avervi parlato dell'interessante Beware (ecco la nostra anteprima di Beware), mix tra horror e racing game, abbiamo messo le mani su un altro prodotto creato da un unico sviluppatore e dal titolo decisamente particolare: Ebola 3. Il creatore di questo survival horror ha infatti pubblicato una demo gratuita del suo terzo gioco sul client Valve, sfruttando l'ondata di versioni di prova approdate sulla piattaforma in occasione dello Steam Next Fest 2022.

    Dopo aver giocato e completato la brevissima demo di Ebola 3, siamo pronti a discutere di questo controverso progetto dalle ispirazioni più che lampanti. Vi diamo già una piccola anticipazione: il gioco ci ha fatto paura, ma non per i motivi che state immaginando.

    Un altro virus

    Sappiamo bene che un libro (o un gioco, in questo caso) non andrebbe mai giudicato dalla sola copertina, ma già dai primi istanti della demo di Ebola 3 abbiamo iniziato a sentire puzza di bruciato. A raccontarci infatti le vicende che fanno da sfondo al gioco è proprio il protagonista, inquadrato in primo piano e con in bella vista il suo modello scarsamente dettagliato e soprattutto animato.

    Il personaggio in questione è in parte paralizzato, ma muove alcune parti del volto come bocca e occhi, ovviamente in maniera non sincronizzata con il doppiaggio. Il filmato, di dubbia qualità, ha l'obiettivo di introdurci alla storia: si parla dell'ormai vista e rivista epidemia che genera orde di zombi, nata in questo caso da una serie di esperimenti effettuati su pazienti terminali. Ed è proprio in uno degli ospedali coinvolti in questa faccenda che ci risveglieremo senza ricordi e prenderemo il controllo del protagonista.

    Il gioco è interamente in prima persona ed è fortemente ispirato a Resident Evil in qualsiasi aspetto del gameplay: dalla gestione dell'inventario (con tanto di medicina rossa e verde da combinare) al sistema di combattimento con armi corpo a corpo e da fuoco.

    Prima di combattere, però, dovremo completare una lunga sequenza introduttiva fatta di enigmi tutt'altro che esaltanti, per via della poca chiarezza con cui vengono proposti gli indizi e della scarsa visibilità degli oggetti con cui è possibile interagire. Il primo quarto d'ora della demo non è altro che un andare avanti e indietro alla ricerca dell'elemento dello scenario di fronte al quale premere un tasto per procedere. Ed è proprio durante queste fasi che abbiamo notato un altro dettaglio estremamente fastidioso: i jumpscare. Capita infatti che, interagendo con un oggetto, si assista ad uno stacco improvviso della telecamera e all'attivazione di una brevissima sequenza filmata ad alto volume che, in tutta onestà, di rado sortisce l'effetto desiderato. Per farvi un esempio concreto, premere il tasto dell'ascensore, che rimarrà sempre chiuso durante il gioco, mostrerà il volto di uno spaventoso pagliaccio per circa due secondi e poi ci riporterà di fronte alle porte.

    La situazione non migliora quando entrano in gioco le armi, visto che, per quanto vi sia la volontà di scimmiottare Resident Evil in tutto e per tutto (persino le icone per raccogliere gli oggetti o aprire i contenitori ricordano l'horror di Capcom), godono di una pessima realizzazione. Il coltello è poco preciso nelle collisioni e il gunplay semplicemente non funziona: lo sviluppatore ha infatti inserito un sistema di smembramento che permette di staccare gli arti dai nemici colpendoli, ma tutto ciò sembra avere poco senso se si considera che i nemici vanno eliminati con un colpo alla testa.

    Presumiamo che nelle fasi avanzate possa avere un'utilità per gambizzare i nemici e renderli inermi nell'ottica di uno scontro di gruppo, ma al momento è impossibile comprendere quanto possa avere senso una feature del genere.

    Ancora più assurda è l'implementazione di un effetto bullet time che si attiva in maniera casuale quando si colpisce la testa di un nemico: in questo caso la telecamera segue il proiettile fino a quando non raggiunge la testa del mangiacervelli per farla esplodere in mille pezzi, il tutto accompagnato da suoni che fanno rabbrividire per la scarsa qualità e non per la loro efficacia.

    Del tutto incomprensibile è anche una sorta di sistema di scelte che ci vedrà decidere, ad esempio, se scappare di fronte un non morto oppure se spostare un armadio per impedirgli di raggiungerci: dopo aver cliccato sulla seconda opzione, vedremo apparire una schermata nera e dopo il mobile sarà già in posizione, senza alcun intervento da parte nostra.

    Un comparto tecnico parecchio deludente

    Purtroppo il livello di qualità del comparto tecnico è perfettamente in linea con il gameplay. Oltre ad avere importanti problemi di ottimizzazione, il gioco propone un dettaglio grafico non particolarmente elevato, con asset generici che sembrano recuperati in rete senza alcun intervento da parte dello sviluppatore.

    Se sull'aspetto visivo si può sorvolare, non possiamo certo restare indifferenti di fronte ai numerosi bug presenti nel gioco: tra oggetti sospesi in aria e interazioni ambientali finite con il protagonista incastrato nello scenario, l'esperienza è stata tutt'altro che piacevole e in un'occasione in particolare abbiamo dovuto ripetere lo stesso passaggio più e più volte per poter proseguire. È mediocre anche il comparto sonoro, soprattutto per quanto riguarda il doppiaggio dei pochi personaggi coinvolti nella demo, peraltro dotati delle stesse animazioni facciali viste nell'introduzione. Problemi come questi non possono nemmeno trovare giustificazione nel fatto che a sviluppare il titolo sia una sola persona, poiché la carenza di forza lavoro e l'impossibilità di raggiungere certi standard qualitativi in aspetti come i filmati d'intermezzo poteva essere colmata con l'ausilio di immagini statiche, o di altri stratagemmi comunemente utilizzati dai team più piccoli e con un budget limitato.

    Insomma, se siete appassionati di survival horror e volete un'esperienza quanto più vicina possibile a Resident Evil, vi suggeriamo di guardare altrove. Dopotutto ce ne sono tanti di prodotti ispirati alla serie Capcom e tra questi ve ne sono due di prossima uscita, ovvero Tormented Souls e Daymare 1994 Sandcastle (per saperne di più, ecco la prova della demo di Daymare 1994 Sandcastle).

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