Elder Scrolls Online: un viaggio tra i luoghi più interessanti di High Isle

Assieme agli sviluppatori di ZeniMax Online abbiamo fatto un tour per i luoghi più iconici di High Isle, nuova espansione di The Elder Scrolls Online.

Elder Scrolls Online: un viaggio tra i luoghi più interessanti di High Isle
Articolo a cura di
Disponibile per
  • Pc
  • PS4
  • Xbox One
  • Xbox One X
  • PS4 Pro
  • PS5
  • Stadia
  • Xbox Series X
  • L'uscita di The Elder Scrolls Online: High Isle si avvicina. Il 6 giugno è la data designata, mentre su console arriverà il 21 dello stesso mese. Tradizione vuole che poco prima della pubblicazione di un nuovo contenuto - qui il nostro speciale sull'evoluzione di The Elder Scrolls Online - ZeniMax ci inviti a un giro turistico in compagnia degli sviluppatori per raccontarci caratteristiche e curiosità della nuova ambientazione. Le guide di quest'occasione erano Ed Stark, zone lead, e Jeremy Sera, lead content designer, che ci hanno accompagnato assieme ad altri colleghi e content creator.

    Gonfalon Bay

    High Isle si trova al largo del continente di Tamriel, che come forse saprete fa da sfondo a tutte le principali iterazioni della serie. Questa è la prima volta che appare in un videogioco ma se ne fa menzione nella lore, anche se non molto si sa di lei e dei suoi abitanti. La capitale dell'isola si chiama Gonfalon Bay, che in passato ci è stata descritta come l'epitome della nobiltà bretone (i Bretoni sono una delle dieci razze giocabili). Parliamo di un'area molto lussuosa che mischia il nuovo all'antico e il cui aspetto ricorda una città bassomedievale.

    È situata nei pressi di una baia da cui prende il nome: volgendo lo sguardo al mare si viene catturati immediatamente da un colosso di un uomo che guarda in un sestante. Si tratta dell'ammiraglio Bendu Olo che ha guidato la All Flags Navy, una flotta multinazionale istituita per porre fine alla cosiddetta Thrassian Plague che destabilizzò anni or sono il continente.

    High Isle è anche per questo ritenuta simbolo di neutralità e il posto ideale dove iniziare le trattative diplomatiche per porre fine alla Three Banners War, che da tempo coinvolge tutte le fazioni di Tamriel. Spostandosi a sinistra, sempre con lo sguardo rivolto al colosso, c'è una terrazza sul mare dove la nobiltà passa il tempo a conversare, bere e a giocare, mentre sullo sfondo il mare è solcato da grossi velieri, navi da trasporto o militari, che sorvegliano le acque dell'isola. Nonostante la città sia una specie di resort per nobili, gli architetti non hanno rinunciato a darle un aspetto più funzionale e difensivo. Mura e torrioni proteggono da eventuali sbarchi e la terrazza dell'aristocrazia è merlata, come se dovesse trasformarsi all'occorrenza in una piazzaforte da cui respingere eventuali invasori. L'interno della città è caratterizzato da accostamenti tra edifici più antichi, come vecchie fortificazioni, case con tetti in paglia o chiese, e strutture costruite con l'intento di ostentare ricchezza. Le viuzze sono irregolari, un saliscendi di passaggi che conducono ad abitazioni di nobili e passano sotto ad archi.

    Le strade sono pattugliate da soldati a cavallo che sembrano star lì più per ribadire la ricchezza e la pompa che per una questione d'utilità. A ridosso delle mura, a nord di Gonfalon Bay, si trovano bancarelle e negozianti. Un quartiere in cui si riuniscono artigiani, curiosi e avventurieri che vogliono vendere il bottino raccolto. Nella zona ovest, quindi con le spalle rivolte verso il mare, c'è il porto commerciale che, oltre a essere un punto d'approdo per gli esploratori che giugono da ogni parte di Tamirel, brulica di scaricatori e navigli.

    Sapphire Coast

    Uscendo da Gonfalon Bay dalle porte a ovest si arriva in una zona soprannominata Sapphire Coast. La parte sud-est dell'isola è quella più protetta e meno piovosa. Il clima e la vegetazione sono mediterranei. Nelle colline che circondano la città ci sono campi di girasoli arancioni e alberi bassi e nodosi che assomigliano a degli ulivi.

    Su queste colline si trovano anche delle rovine di antichi insediamenti o templi collegati alla cultura druidica, una tradizione del passato bretone che ancora vive in alcune località isolate dal lusso delle case nobiliari. La campagna non è un luogo per viaggiatori sprovveduti. Pullula di banditi e di creature ostili, tra cui le Vulk'esh, lucertole ricoperte di lava che spuntano fuori da condotti vulcanici sparsi su tutto il territorio. Queste Volcanic Vent, come sono chiamate in gioco, rappresentano una delle attività di gruppo della nuova espansione: i guerrieri dovranno collaborare per respingere dei gruppi di nemici che fuoriescono dalle fessure e poi collezionare la propria ricompensa. Più ci si sposta a nord, più la vegetazione si fa fitta e alta: ci troviamo sempre nella Sapphire Coast, ma è più vicino il confine col secondo bioma, ispirato ai climi del nord Europa. Sul mare, direzione nord-ovest rispetto a Gonfalon Bay, siede Castle Navire, una fortificazione imponente dotata di mura e torri difensive, ma che, come quasi tutto, non trascura l'ostentazione.

    La casa Dufort, alla quale è stato concesso il castello, crede convintamente nei valori cavallereschi: nel cortile si svolgono tornei ed esibizioni ai quali assiste parte della nobiltà. Verso il centro dell'isola c'è un luogo chiamato Firepot. Una caverna in cui si è registrata attività vulcanica anomala e la presenza di creature che prima abitavano esclusivamente le profondità della terra. Questa zona racconta un pezzo della storia del territorio, che potrà essere ricomposta attraverso l'esplorazione e lo svolgimento di missioni.

    Ci siamo poi spostati al villaggio di Stonelore Grove. È composto da poche case che attorniano una pozza di lava, dove i druidi locali svolgono le loro cerimonie. Si tratta di un posto semplice e rurale, con un orto per soddisfare il fabbisogno di cibo. Le case sono edifici circolari di pietra con un tetto di legno e terra, su cui cresce dell'erba. Come pochi altri luoghi a High Isle, Stonelore Grove è dove vive l'antica tradizione bretone e il legame con la natura è molto più intenso che altrove.

    Oakenwald

    Nel nord gli alberi diventano più robusti e alti. Oakenwald, così è stata soprannominata l'area, s'ispira a climi mitteleuropei, a quelli di paesi come la Germania.

    La natura è più selvaggia e i castelli meno imponenti e sfarzosi, come testimonia una fortezza parzialmente in rovina che ci siamo lasciati alle spalle prima di osservare un panorama molto evocativo: nel mare a nord di High Isle spunta un'isola vulcanica imponente e attiva. A quanto pare la sua attività potrebbe essere collegata agli eventi tellurici che scuotono il territorio. Sempre a nord, dirimpetto alle coste dell'isola di Amenos, luogo dove vengono rinchiusi i prigionieri, c'è il cantiere navale di casa Dufort. Questo è il posto dove si assembla buona parte della marina dell'isola ed è qui che parte un traghetto che conduce ad Amenos. Invece di spostarsi a nord, il nostro gruppo è tornato poco più a sud, nei pressi di Tor Draioc. Un luogo magico, dove si percepisce l'influenza delle fiabe: nella torre che svetta da un piccolo boschetto si nascondono i segreti di un mago. Attorno alla struttura non c'è anima viva, solo dei fuochi fatui che si spostano tra campi e fattorie e attaccano se ci si avvicina troppo.

    Amenos

    Se la Sapphire Coast è ispirata ai paesi mediterranei e Oakenwald al nord Europa, Amenos ha un clima completamente diverso: assomiglia a una giungla del sud del pacifico. L'unico approdo sicuro è nel piccolo villaggio di Amenos Station dove i prigionieri, detenuti politici e individui molto pericolosi, vengono tenuti in campi circondati da palizzate in attesa di essere processati. C'è una voce di corridoio tra gli abitanti dell'isola che parla di una maledizione: chi lascia Amenos morirà, si dice, ma è probabilmente solo una leggenda urbana fatta circolare per evitare che qualcuno provi a scappare.

    Per i detenuti è conveniente rimanere ad Amenos Station, poiché la giungla che circonda questo ultimo baluardo di civiltà è intricatissima e letale. Passato l'ultimo cancello della stazione si è circondati da un intrico di ramaglie, foglie, alberi dal fusto largo e dalla chioma generosa, che lasciano trapelare solo qualche spicchio di luce. Ovunque ci sono zanzarone, tribù di ogre e le territoriali Haj Mota, tartarughe giganti col guscio ricoperto da conchiglie e coralli di ogni tipo. Camminare è reso difficile dal terreno paludoso e dagli specchi d'acqua sui quali le cavalcature hanno qualche difficoltà. Nel profondo della giungla si possono ancora scorgere delle casupole o dei piccoli villaggi.

    Alcune sono costruzioni mangiate dal tempo e dall'umidità. In altre vivono dei gruppi di prigionieri bloccati sull'isola che provano a sopravvivere come possono. Non mancano neppure i segreti. Ghost Haven Bay è stato un punto d'approdo nascosto per una flotta di pirati.

    Ora ci vivono fantasmi e creature ostili, tra cui gli Hadolid, dei mostri ricoperti da gusci chitinosi dotati d'intelligenza e capaci di brandire armi, ma con cui è impossibile comunicare. L'ultimo luogo del tour è stato Skulltooth Bay. Il nome è piuttosto esplicativo: è una baia costellata da rocce appuntite come i denti di un teschio e cosparsa di relitti di naviganti o di pirati che ne volevano fare la base delle proprie operazioni. Ma come abbiamo visto, l'isola di Amenos è un luogo selvaggio e inospitale, perfetta antitesi della più quieta e lussuosa High Isle. Sta soprattutto nella dicotomia tra questi due paesaggi il fascino delle nuove zone di The Edler Scrolls: Online.

    Che voto dai a: The Elder Scrolls Online: High Isle

    Media Voto Utenti
    Voti: 6
    5.8
    nd