Elex: provato il nuovo gioco degli autori di Gothic e Risen

Siamo volati a Londra per provare Elex, il nuovo Action RPG degli autori di Gothic e Risen: ecco le nostre impressioni.

Elex: provato il nuovo gioco degli autori di Gothic e Risen
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Disponibile per
  • Pc
  • PS4
  • Xbox One
  • Immaginate se la Terra, il nostro placido pianeta blu, venisse all'improvviso sconvolto da un cataclisma di proporzioni bibliche. Uno sconvolgimento terrificante, che non lascia via di scampo, di quelli che fanno rimpiangere le domeniche estive passate ad inveire contro l'umanità nei corridoi di un qualsiasi megastore Ikea, in fila dietro a un gruppo di appassionati d'arredamento con una percepibile avversione per l'igiene personale.
    Non so se ho ben reso le proporzioni del disastro in questione. Elex, il nuovo Action RPG dagli autori di Gothic e Risen, prende le mosse proprio da una catastrofe immane, causata dall'impatto di una misteriosa cometa con la superficie del pianeta Magalan, ambientazione del titolo di Piranha Bytes. Ma il corpo celeste non ha portato con sé solo uno spaventoso carico di morte e distruzione. Il cuore della cometa nasconde infatti l'Elex, una sostanza capace di alterare la biologia degli esseri viventi, e con essa la matrice stessa della società di Magalan, ora divisa in fazioni mutualmente contrapposte, tutte determinate a sfruttare l'elemento per i propri scopi. Affascinati dalla premessa narrativa del titolo, siamo volati a Londra per mettere le mani sull'ultima build del gioco di ruolo dello studio tedesco, sperando di trovarci a provare un titolo all'altezza del proprio potenziale immaginifico.
    Purtroppo non è andata proprio benissimo.

    "Melange" post apocalittici

    Elex cala i giocatori nei panni di Jax, un ex comandante della legione ipertecnologica degli Alps, bandito dalla sua stessa gente per motivi tutt'altro che chiari, legati a doppio filo alla trama portante del nuovo titolo di Piranha Bytes.

    Abbandonato, morente, tra le selve del territorio dei Berserker, la fazione "high fantasy" di Magalan, Jax si trova, suo malgrado, ad affrontare per la prima volta tutte le emozioni che il consumo regolare di Elex, alla base del potere degli Alps, aveva sopito ed esiliato in un angolo della memoria. Una premessa intrigante, la cui presa sull'immaginario del giocatore è alimentata da un contesto science fantasy piuttosto suggestivo, che propone una sorta di mix concettuale a metà tra la trilogia della Genesi di Shannara di Terry Brooks e il ciclo di Dune di Frank Herbert. Proprio come la spezia di Dune, infatti, l'Elex è un elemento raro e prezioso, in grado di offrire grandi poteri ai suoi utilizzatori e pertanto al centro delle mire di tutte le fazioni che popolano il mondo di Magalan, seppur con intenti molto diversi. Se per gli Alps l'assunzione controllata di Elex è un modo per sfuggire ai limiti della condizione umana, cedendo le emozioni in cambio di potere e chiarezza, per i Clerics si tratta invece di una fonte di energia concessa dal dio Calaan per alimentare il fuoco dell'industria e del progresso tecnologico, il cui consumo è visto come un peccato imperdonabile.
    Una visione ben lontana da quella dei Berserkers, che considerano l'Elex come una fonte di potere mistico, l'unica in grado di ridare vita alle lande devastate di Magalan, e addirittura agli antipodi rispetto a quella degli Outlaws, interessati solo alle proprietà "ludiche" dell'elemento, rielaborato in una sorta di potentissima droga sintetica. Differenze che si riflettono sulla caratterizzazione di ciascuna fazione e, per estensione, sul design dei diversi biomi che compongono l'imponente mappa del gioco, la più grande mai prodotta da Piranha Bytes.
    "Dopo Gothic e Risen, volevamo fare qualcosa di diverso, lontano dal fantasy classico - ci spiega il producer Michael Paeck - abbiamo optato per un tipo d'ambientazione che ci permettesse di esplorare nuovi orizzonti creativi, senza abbandonare del tutto l'impostazione dei nostri precedenti progetti". Malgrado la svolta science fantasy, Elex offre infatti agli appassionati dei precedenti lavori del team tedesco un ambiente ludico decisamente familiare, specialmente per quanto riguarda la progressione del personaggio, che non tradisce mai la formula adottata da Piranha Bytes sin dal primo Gothic.
    "In Elex non è presente un sistema di classi tradizionale - continua Paeck - e per diventare più forte Jax dovrà guadagnarsi la fiducia dei maestri di ciascuna fazione, ognuno dei quali potrà insegnargli una specifica gamma di abilità e talenti". Le armi al plasma e le armature ipertecnologiche sono il vostro feticcio? Allora fareste meglio a farvi amici gli austeri Clerics.

    Niente è meglio di una buona vecchia mazzata sugli incisivi? Con tutta probabilità i Berserkers possono aiutarvi a migliorare i vostri talenti odontoiatrici.
    Si tratta di una scelta di design tutto sommato prevedibile, ma non per questo necessariamente banale, anche perché innestata in un contesto di conflitto che, auspicabilmente, porterà il giocatore a dover decidere da che parte schierarsi. In questo senso, sarà interessante vedere come la rete di rapporti stretta dal giocatore influirà sulla progressione del protagonista e sul dipanarsi della trama. Piranha Bytes ci ha confermato che Elex avrà il più complesso sistema di relazioni causali e di svolte conseguenziali mai elaborato dallo studio, sostenuto da una mole dialogica imponente e interconnessa.
    Lontano dai classici canoni di bene e di male, lo spettro morale di Jax sarà definito dai flussi emozionali che decideremo di assecondare con le nostre risposte e le nostre azioni. Una scelta senza dubbio coerente con il background del protagonista, da poco sfuggito alle grinfie di un regime militarizzato che considera le emozioni un inutile fardello. Stando alle parole di Paeck, ogni nostra azione, ogni decisione presa avrà conseguenza chiaramente percepibili sul mondo di gioco e sulle vite di coloro che lo abitano. Vite che il giocatore potrà decidere di stroncare a suo piacimento, dato che in Elex non esistono personaggi immortali o intoccabili. Considerazioni che non hanno mancato di suscitare il nostro interesse, che speriamo si mantenga alto anche in fase di recensione. Resta qualche dubbio circa l'effettiva qualità di una scrittura che, nei dialoghi affrontati durante l'anteprima, non ci è sembrata particolarmente brillante.

    Vecchi futuri

    A partire da una base post apocalittica, i ragazzi del team teutonico hanno costruito un mondo ampio e liberamente esplorabile, nel quale trovano spazio una gran quantità di temi stilistici, ognuno frutto di una diversa dosatura degli elementi fantasy e sci-fi che confluiscono nel titolo. Il primo impatto con le lande di Magalan è decisamente positivo, a riconferma del grande talento del team di sviluppo per la costruzione di mondi colmi di fascino e ricchi di dettagli, capaci di offrire al giocatore uno stimolo costante all'esplorazione. L'avventura di Jax si apre in una distesa boscosa, costellata di rovine pre-cataclisma e popolata da animali che la contaminazione da Elex ha ormai trasformato in creature mostruose, pronte a ghermire il protagonista. Malgrado l'iniziale sensazione di impotenza, risulta difficile non cedere alla tentazione di divergere, sin da subito, dal cammino suggerito dalla missione principale per perlustrare edifici diroccati, grotte oscure e anfratti di ogni genere, in preda ad un bruciante desiderio di scoperta.

    È sicuramente presto per stabilire se il mondo di Elex sarà in grado di alimentare questo desiderio - uno degli elementi chiave per la godibilità dei titoli open world - per l'intera durata dell'avventura, ma l'antipasto ci è parso piuttosto invitante. L'impressione è che Magalan non sia un semplice "mondo vetrina" ben costruito ma sostanzialmente vuoto, e gli sviluppatori ci hanno rassicurato sul fatto che l'ambientazione sarà tutt'altro che avara in termini di cose da fare e da vedere, anche divergendo dalla "strada maestra".
    Durante l'anteprima, Michael Paeck ha confermato che sarà possibile esplorare ogni angolo dell'ambientazione sin dal primo momento, senza limiti di sorta o caricamenti a spezzare il ritmo dell'esplorazione. A supporto delle nostre velleità pionieristiche, potremo contare su di un comodo jetpack disponibile già entro la prima ora di gioco. Uno strumento che da una parte sottolinea, sin da subito, la buona componente di verticalità inserita nel design strutturale del mondo di gioco, ma dall'altra rende dolorosamente chiari i limiti del titolo Piranha Bytes. Indossato il nostro bravo jetpack, abbiamo subito tentato un ardito attacco dall'alto ai danni di una sorta di "orso-talpa" emerso minacciosamente dalle rovine di una vicina stazione radio. Inutile dire che l'esperimento si è purtroppo concluso con un clamoroso fallimento, segnato da un impatto al suolo che definire scomposto sarebbe blandamente eufemistico, e siglato nel sangue dalle fauci del succitato ibrido mostruoso. Il sistema di combattimento di Elex risulta macchinoso, impreciso, legnoso e a tratti platealmente insoddisfacente. Il feedback degli attacchi è pessimo, così come le animazioni che li accompagnano e la gestione generale della fisica di gioco. Anche l'interfaccia utente ci sembrata piuttosto carente, sia dal punto di vista della navigabilità, sia da quello della piacevolezza estetica.

    Elex è basato su una versione pesantemente modificata del Genome Engine, lo stesso motore di Gothic 3 e della trilogia di Risen. Titoli con i quali l'ultima creatura di Piranha Bytes condivide sia i punti di forza che le debolezze. Se da una parte l'illuminazione dinamica del mondo di gioco appare convincente in tutte le tappe del ciclo giorno notte, dall'altra la superficiale piacevolezza del colpo d'occhio cede spesso ai peccati di una modellazione poligonale a volte grossolana, che shader vecchi di una generazione faticano a nascondere. La resa corale si conferma comunque su discreti livelli, grazie anche a una direzione artistica che trae la propria forza dall'esperienza decennale del team nella produzione di ambientazioni ruolistiche d'effetto. Non manca comunque qualche netta caduta di stile, soprattutto per quel che riguarda la caratterizzazione delle fazioni, non sempre del tutto coerente e, in generale, non particolarmente originale.
    A peggiorare la fruizione dell'offerta ludica di Elex c'è anche un livello di ottimizzazione che, per il momento, ci è sembrato ben al di sotto della sufficienza. La build PC da noi testata (content complete ma non definitiva) mostrava infatti frequenti cali di fps, al netto di un comparto tecnico che, lo ribadiamo, non dovrebbe essere - almeno in teoria - così esoso in termini di risorse hardware. Cedimenti che, tra l'altro, non mancano di alimentare qualche dubbio anche sulla bontà delle versioni Xbox One e PlayStation 4.

    ELEX Malgrado i meriti di un’impostazione science fantasy intrigante, che riempe di punti d’interesse un mondo che titilla con veemenza le velleità esplorative dei giocatori, Elex ci è sembrato per alcuni versi un titolo anacronistico, difficile da collocare nel panorama attuale. La prova londinese ci ha lasciati con più dubbi che certezze, specialmente per quel che riguarda il profilo tecnico del titolo, pesantemente datato e causa principale delle incertezze mostrate sul fronte del gameplay. Per quanto concerne l’ambientazione, la storia e il dinamismo decisionale dell’intreccio, le nostre sensazioni sono invece molto più positive. Resta da capire se il prodotto finito, previsto per il 17 ottobre dell'anno corrente, saprà confermare le promesse fatte da Piranha Bytes, in particolar modo quelle che riguardano l’impatto delle azioni del giocatore sul dipanarsi della narrazione e sui rapporti di forza che legano le diverse fazioni di Magalan.

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