Provato Endless Legend

Dopo Endless Space, gli Amplitude Studios scendono dall'astronave per sfidare Civilization

Provato Endless Legend
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  • Come hanno fatto gli Amplitude Studios a nascere, e a creare nel giro di così poco tempo tre diversi giochi, uno migliore dell'altro? La risposta si trova facilmente, basta spulciare nella home page di questa software francese per accorgersi che non si tratta di un gruppetto di neofiti, ma di gente che lavora nel settore da un bel po' di tempo. E visto che il quartier generale è a Parigi, non mancano collaborazioni importanti con Ubisoft (Rayman, XIII, Tom Clancy's Ghost Recon, R.U.S.E., Call of Juarez, Might & Magic) e per altri grandi nomi europei (Battlefield). Gli Amplitude Studios non sono il tipico sviluppatore indipendente, ma professionisti che dopo aver lavorato nella massima serie hanno deciso di anticipare i tempi, tornando al piccolo, che non vuol dire meno profondo. Nasce così la serie Endless, composta da tre diversi giochi: Endless Space (l'unico ad aver già superato indenne la fase Accesso anticipato di Steam), Dungeon of the Endless (l'unico non strategico) e infine Endless Legend (l'unico che rimarrà nella storia?), ovvero il gioco di cui vogliamo parlarvi oggi.

    LOTTA FENOMENO

    Endless Legend è uno strategico a esagoni di stampo classico, poggiato su una colorata ambientazione fantasy, il cui gameplay rientra perfettamente nello stile “un altro turno e smetto” dei 4X. Fortunatamente per noi, videogiocatori viziati, Endless Legend sfrutta alcune intuizioni per dare al genere un paio di colpi davvero niente male. E se considerate che stiamo ancora in pieno Early Access, le potenzialità di crescita, se non endless, sono comunque impressionanti.
    Con Endless Space, gli Amplitude Studios avevano confezionato davvero un ottimo titolo, con un'unica grande lacuna: il sistema di combattimento, affidato a un gioco di carte alquanto blando, decisamente inferiore al resto del gameplay. Anche in Endless Legend la prima battaglia con cui dovrete fare i conti rappresenterà una sorpresa, ma questa volta estremamente positiva. Mentre le muovete lungo la mappa, infatti, le truppe sono ordinatamente raggruppate tra loro, come in tanti altri giochi simili, e come anche in CivilizationV. Le differenze esplodono una volta in combattimento, perché il gioco entra improvvisamente nel dettaglio, delineando l'area della mappa in cui le truppe stanno per scontrarsi in una sorta di scacchiera a caselle esagonali, dove le diverse unità sono tutte lì, schierate fiere e ben disposte, e pronte agli ordini e (toccando epicamente ferro) alla morte.

    L'approssimazione tipica del genere insomma, fa posto a un sistema di combattimento pensato per non lasciare nulla al caso, e dare sempre il massimo controllo al giocatore. Nelle fasi preparatorie dello scontro, infatti, possiamo non solo disporre i nostri “uomini”, ma anche decidere che tipo di atteggiamento devono tenere. Possiamo quindi metterli a guardia di una posizione, in modo che attacchino chiunque entri nel loro campo visivo, preferire un approccio frontale in modo che avanzino sempre e comunque, oppure impostarli “sulla difensiva” per far sì che si spostino sulla mappa e cerchino l'area migliore per arroccarsi in una strenua difesa della posizione. Il sistema a turni è molto diverso rispetto a quello di altri congeneri: sostanzialmente “a giochi fermi” il giocatore indica a tutte le proprie unità i bersagli ed il comportamento da tenere, e solo dopo si passa alla fase di risoluzione, in cui i due eserciti si scontrano tenendo conto delle indicazioni impartite. Il sistema funziona bene, nono fosse per alcune falle dell'IA che -mantenendo comunque una buona autonomia decisionale- prende delle scelte alle volte scellerate. Il gameplay risulta in ultima analisi abbastanza originale nel panorama degli strategici a turni: recuperando per certi versi alcune trovate dei “Grand Strategy” che tanto piacciono a Paradox, permette di avere sempre una visione d'insieme dell'azione delle truppe.
    In multiplayer, fra l'altro, una soluzione del genere permette di eliminare i tempi morti, e potrebbe davvero fare la fortuna di un titolo potenzialmente in grado di ravvivare anche gli scontri online.

    IL RESTO DELL'AVVENTURA

    Endless Legend propone un classico scenario apocalittico, in un'ambientazione che mescola in maniera efficace tratti sci-fi con altri elementi estratti dal fantasy classico. Per vincere potrete distruggere gli avversari, allearvi con loro, ma in ogni caso dovrete fare i conti con il pianeta in cui le vostre scorribande saranno ambientate, chiamato Auriga: un mondo che sta lentamente morendo e le cui stagioni diventeranno turno dopo turno più dure da superare. Naturalmente potrete costruire ed espandere le vostre città, trasformandole in fortezze militari o bastioni di scienza, ma sarete limitati a una città per regione. Il mondo di gioco (creato a ogni partita in modo totalmente randomico, o rispettando le variabili custom) è ricco di sorprese, come artefatti alieni (capaci di far fare un considerevole balzo tecnologico alla vostra fazione), meraviglie (col classico bonus allegato) e tribù secondarie che se combattute e assimilate potranno anche garantirvi nuove abilità esclusive. E poi ci sono le missioni, anche queste sono create casualmente: hanno una struttura fissa, ma obiettivi e dettagli cambiano sempre, permettendo a Endless Legend di evitare gli eventuali momenti morti di una campagna.

    Tutto funziona alla grande: persino il sistema di sviluppo che, alla maniera dei vecchi Age of Empires, è suddiviso in “ere”. Per sbloccare una determinata era dovete ricercare un certo numero di upgrade nella precedente, ma all'interno di ciascun settore sarete totalmente liberi di scegliere le abilità che preferite: non ci sono tecnologie “propedeutiche”, e questo permette al giocatore di adattarsi in maniera molto rapida alla situazione che gli si presenta di fronte, rispondendo in maniera repentina ai cambiamenti climatici o all'incontro con nuove fazioni meno pacifiche del previsto. Si tratta insomma di un sistema virtuoso, che rende la propria civiltà altamente personalizzabile. La stessa struttura delle partite, che si vincono riuscendo a fuggire dal pianeta morente, permette una grande libertà di approcci, per una componente strategica veramente eccezionale.

    Endless Legend Endless Legends è senza dubbio un gioco superiore alla media, un gioco che già da ora vi consigliamo vivamente di provare. È zeppo di cose da fare, di decisioni da prendere, ma rimane sempre estremamente semplice da capire, e semplice da manipolare. Grafica e interfaccia sono opera di professionisti: si vede, si sente, ma sopratutto si gioca. E anche se manca ancora la rifinitura in più ed un bilanciamento di certe unità -ma ricordiamoci che siamo ancora in accesso anticipato- le ottime potenzialità del progetto sono già ben visibili. L'unico aspetto di questa versione preliminare ancora un po' indietro rispetto al resto, che necessita ancora di un bel po' di lavoro insomma, è l'intelligenza artificiale, decisamente basilare e spesso vittima di spaventose ingenuità. Eppure l'aspetto strategico, nello sviluppo della propria civiltà come nella gestione delle truppe in battaglia, è davvero solido e capace di entusiasmate. La versione base di Endless Legends in Accesso anticipato costa 31,99 Euro, mentre la versione finale è attesa entro la fine dell'anno... proprio quando arriverà anche il suo più acerrimo rivale, quel mostro di Civilization: Beyond Earth.

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