Exoprimal: uno sparatutto tra exocorazze e dinosauri

Andiamo alla scoperta della storia e del sistema di progressione di Exoprimal, il caotico sparatutto cooperativo di Capcom in uscita a luglio.

Exoprimal: uno sparatutto tra exocorazze e dinosauri
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  • Pc
  • PS4
  • Xbox One
  • Xbox One X
  • PS4 Pro
  • PS5
  • Xbox Series X
  • Sono trascorse solo poche settimane da quando abbiamo provato in anteprima la versione Beta di Exoprimal, il titolo Capcom basato sul massacro di orde inferocite di dinosauri mentre si indossano tute tecnologiche la cui dotazione permette di tenere testa alle creature preistoriche. Come ben ricorderete, nel nostro ultimo contatto col gioco avevamo potuto scoprire tutti i dettagli sul gameplay senza però avere alcun elemento per farci un'idea su aspetti come la componente narrativa e il sistema di progressione. Grazie all'opportunità che ci è stata offerta dalla software house di Osaka, abbiamo messo le mani su una versione preliminare del gioco e grazie ad essa lo sparatutto cooperativo non ha più segreti.

    Sotto lo scacco di un'IA

    In questa sede sarebbe superfluo parlare nuovamente del gameplay alla base di Exoprimal, poiché quanto visto in occasione della prova dell'Open Beta corrisponde esattamente a ciò che abbiamo giocato in queste settimane.

    La principale differenza fra le due versioni di prova è che, questa volta, ci siamo ritrovati di fronte ad una build più completa che ci ha permesso di scoprire tutti i dettagli su come ci verrà raccontata la trama di gioco e in che modo è possibile modificare l'assetto delle exo-corazze. Pur trattandosi di un gioco che fa della spensieratezza e del divertimento i suoi punti di forza, Exoprimal ha una componente narrativa che ricopre una certa importanza e che viene proposta al giocatore regolarmente nel corso delle sue avventure. A differenza di quanto si possa immaginare, il titolo Capcom non include una campagna single player ma opta per qualcosa di completamente diverso: dopo un filmato ed una missione iniziale che permettono di comprendere il contesto in cui ci troviamo, nuovi video e documenti vengono sbloccati semplicemente giocando. Capiterà quindi di completare una normalissima partita e ricevere una notifica che ci condurrà nell'apposito menu che raccoglie tutto ciò che riguarda la storia, così che i giocatori più distratti possano sia visionare le novità che rivedere tutto il materiale precedentemente sbloccato.

    Non possiamo svelarvi troppi dettagli sulla storia, che abbiamo potuto esplorare sino alle fasi più avanzate, ma vi basti sapere che tutto ruota intorno ad un'isola misteriosa in cui il tempo scorre in maniera diversa e adun'IA sadica e malvagia chiamata Leviathan che si diletta nel torturare gli umani sottoponendoli a continue battaglie contro eserciti senza fine di dinosauri, i quali vengono letteralmente sputati sul campo di battaglia attraverso portali interdimensionali.

    Per quanto bizzarro possa sembrare, l'intreccio narrativo di Exoprimal trova una giustificazione a tutto e, sebbene non si tratti di un prodotto la cui storia tiene incollati allo schermo, è piacevole assistere a qualche sequenza d'intermezzo che aiuta a comprendere cosa sta succedendo e a conoscere gli esuberanti membri dell'equipaggio della nave in cui faremo ritorno tra un massacro e l'altro.

    A dire il vero, l'avanzare della storia ha anche un impatto sul gameplay, visto che le partite che abbiamo giocato inizialmente hanno coinvolto solo ed esclusivamente i dinosauri più facili da abbattere. Per incontrare le specie più insidiose come quelle velenose o elettriche che abbiamo regolarmente affrontato nella Beta è stato necessario trascorrere più di qualche ora in game. Questo significa che il bestiario potrebbe riservare più di qualche sorpresa, a patto però di giocare abbastanza per poter vedere ogni nemico minore o boss.

    Pimp my Exosuit

    Come accennato poco più sopra, uno degli elementi centrali della nostra prova di Exoprimal è stato il sistema di progressione legato alle corazze, completamente assente nella fase di test dello scorso marzo.

    Innanzitutto, i contenuti non sono disponibili tutti sin dal primo momento e vi sono alcune armature e gadget legate al livello del profilo, quindi diventano accessibili solo dopo svariate ore di gioco. Il secondo importante dettaglio riguarda le modifiche che si possono apportare alle exo-corazze, visto che ciascuna di esse vanta un personale livello esperienza la cui crescita consente di sbloccare le ricompense di una sorta di mini-pass: da un lato troviamo elementi estetici e dall'altro i moduli, i quali altro non sono che i classici perk. Continuando ad utilizzare la stessa armatura quindi, avremo accesso ad alcuni modificatori che permetteranno di potenziarne alcuni aspetti senza però grossi stravolgimenti che andrebbero inevitabilmente a distruggere il bilanciamento.

    In maniera del tutto prevedibile per una produzione di questo tipo, la componente estetica ricopre una certa importanza nell'economia di gioco e, prima che possiate chiedervelo, vi confermiamo già che gran parte di skin e adesivi è sbloccabile semplicemente giocando.

    A grandi linee, il titolo Capcom usa un approccio in stile Overwatch, visto che le skin e gli altri oggetti legati alla personalizzazione possono essere sbloccati in maniera randomica tramite le loot box che si ottengono giocando oppure spendendo i BikCoin, una valuta che viene data al giocatore al termine del match e che nella nostra prova abbiamo accumulato in quantità generose. Non sappiamo dirvi se le monetine in questione permetteranno o meno di accedere a tutti i cosmetici (probabilmente no), ma già nella build di prova avevamo accesso ad un generoso quantitativo di costumi riscattabili tramite BikCoin, inclusi quelli leggendari.

    Anche in questo il gioco si rifà all'hero shooter di Blizzard, visto che la rarità dei costumi è proporzionale alle modifiche apportate al modello di base: vi sono gli economici recolor, le skin che apportano anche qualche cambiamento alle texture ed infine quelle ‘esotiche' che stravolgono del tutto la corazza. Pur non essendoci particolari guizzi creativi da parte degli artisti di Capcom, le skin sono tutte abbastanza belle da vedere, soprattutto quella di Murasame che si ottiene completando il primo pass stagionale, anch'esso presente.

    Un'esperienza priva di intoppi

    Al netto delle dichiarazioni degli sviluppatori, che sostengono di averci fornito una build lontana dal completamento, dobbiamo constatare con un certo piacere che ogni partita è filata senza l'ombra di un problema e pare quindi che la pulizia del codice sia già ad un buon punto.

    Non c'è nulla da segnalare invece sul comparto tecnico, che non ha subito modifiche rispetto a quanto visto in precedenza e, per quanto vanti un'ottimizzazione quasi perfetta, non offre un dettaglio grafico all'ultimo grido e tutti gli scenari, anche quelli mai provati prima, ci sono sembrati piuttosto statici. Dopo questo secondo contatto con Exoprimal non possiamo che confermare le nostre impressioni iniziali sul titolo Capcom, che al netto di un comparto tecnico dimenticabile e una componente narrativa poco coinvolgente riesce a divertire per via di un gameplay che semplicemente funziona. Eliminare orde di dinosauri con le abilità delle corazze è divertente e, trattandosi di un elemento centrale dell'esperienza, tutto il resto passa in secondo piano. Se questo basterà a decretare o meno il successo del gioco, però, potremo scoprirlo solo il prossimo luglio, quando potremo mettere le mani sulla versione finale e farci un'idea complessiva del prodotto.

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