Fable 3: lo abbiamo provato alla Gamescom 2010, ecco le nostre impressioni

Fable 3 si svela alla GamesCom 2010

Fable 3: lo abbiamo provato alla Gamescom 2010, ecco le nostre impressioni
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  • Xbox 360
  • Pc
  • A Peter Moulineaux non piacciono le mezze misure, dopo aver svelato la sua ambizione di “reinventare gli action RPG” con Fable III, ha cominciato a centellinare le informazioni sul gioco in occasione di ogni fiera del settore. La GamesCom di Colonia, naturalmente, non fa eccezione. In attesa di poter provare il gioco durante la presentazione a porte chiuse che si terrà nei prossimi giorni, abbiamo dato uno sguardo in anteprima a Fable III durante l’evento pre - show che Microsoft ha organizzato.

    Come già ampiamente anticipato, Fable III si ambienta oltre cinquant’anni dopo la vicenda del capitolo precedente, in una Albion molto diversa. Il progresso industriale ha portato con sé grandi sconvolgimenti, laddove la spada risolveva quasi tutti gli scontri, ora le armi da fuoco cominciano a far sentire la loro voce, rivaleggiando addirittura con la magia. Come se non bastasse non interpreteremo più un giovane avventuriero in cerca di fortuna ma dovremo vestire i panni del sovrano di Albion, stretto fra la necessità di far quadrare i “conti pubblici” e la sua vocazione all’eroismo fine a se stesso.
    La build che abbiamo potuto provare inizia in una delle sale fondamentali del nostro castello, dove è custodita una speciale mappa del mondo, grazie alla quale potremo analizzare ogni singola informazione riguardo i nostri possedimenti. Sceglieremo così il livello di tassazione, come agire rispetto ai problemi di ogni giorno (criminalità, servizi sociali, scuole...) e, addirittura, potremo disporre l’estremo ordine di muovere guerra a una nazione vicina. Muovendoci sulla mappa gestiremo il reame sia a livello macro, che micro, potendo addirittura zoomare sul singolo edificio, decidendo come e se tassarlo in base alle necessità del momento; arrivando all’ingrandimento massimo appariranno anche gli abitanti della città che, in determinati momenti, ci offriranno alcune quest. L’esplorazione del castello, tuttavia, non si limita alla sala della Mappa, spostandoci nelle altre stanze, infatti, vedremo lo status degli achievements che sbloccheremo, la nostra collezione di armi, di incantesimi e, naturalmente, modificheremo l’equipaggiamento del nostro protagonista. Una volta provveduto alla “vestizione” saremo pronti a buttarci all’avventura. La quest che abbiamo potuto testare verte intorno a un gruppo di maghi bisognosi di un eroe capace di trarre in salvo la classica splendida principessa. Peccato però che la ragazza dalle bionde trecce non esista nella realtà ma sia solo la protagonista di un gioco da tavolo simil Dungeon & Dragons, in cui il nostro protagonista sarà catapultato dopo una cut scene a metà fra Jumanji e Tesoro, mi si sono ristretti i ragazzi. Una volta all’interno della “plancia” è stato necessario seguire il classico sentiero luminoso per superare i primi ostacoli e riuscire a liberarci, non prima, naturalmente di aver fatto a pezzi quanti più nemici possibile. Dal punto di vista del sistema di combattimento la struttura di base ricalca abbastanza fedelmente quanto già visto nei precedenti episodi della serie, con l’aggiunta delle armi da fuoco (utilizzabili sia in modalità mira automatica che con mirino libero) e di un paio di mosse extra che si attivano in slow motion al momento di dare il colpo di grazia al malcapitato nemico. Come da tradizione tutta la quest è pervasa da un certo senso dell’umorismo nerd che tenta di prendere in giro la “sacralità” del genere fantasy, inserendo di tanto in tanto alcune battute dei maghi (in tutto e per tutto simili a dei geek impegnati a lamentarsi con il loro Dungeon Master) e nemici come i “polli demoniaci lanciafiamme”, oppure piccole chicche come le carte da gioco parlanti o la principessa che recita battute senza senso totalmente in falsetto.

    Tecnicamente Fable III, pur mostrando una quantità di poligoni decisamente non elevatissima e un design dei modelli forse troppo classico, fa il suo dovere, disegnando un mondo da fiaba, dove i primi vagiti dell’era steampunk non hanno ancora affossato le bellezze naturali del fantasy classico, con torri più alte del cielo, boschi profondi come oceani e lande desolate dove la progenie del male può ancora tessere le sue trame. Toccherà di nuovo a noi sconfiggerla.

    A pagina 2 trovate i commenti dopo il test a porte chiuse
    Dopo la sneak preview di ieri, nel corso della prima giornata di GamesCom abbiamo potuto testare Fable III durante una prova a porte chiuse in cui Peter Moulineaux e il suo team hanno colto l’occasione per mostrarci alcune feature inedite, tra cui il nuovo sistema delle professioni, un magic system totalmente rinnovato e la protagonist femminile.
    La demo (ancora eseguita su console di Debug ma pressoché pronta per essere inserita nella gold master) si componeva di due quest separate. Nella prima, ambientata sui nebbiosi moli di Bowerstone, l’eroe (o meglio, l’eroina) aveva il compito di intrufolarsi in una residenza protetta da alcuni pirate zombie, coiadiuvato dal suo fedele cane e da un aiutante spadaccino. A detta degli sviluppatori l’avventura prenderà una piega totalmente diversa in base al sesso del nostro alter ego e, naturalmente, anche l’interazione con gli NPC varierà; le ragazze troveranno piú semplice interagire con i personaggi maschili (magari anche con metodi non proprio ortodossi), mentre gli uomini avranno modelli di comportamento del tutto alternative. La prima novità di questa presentazione è il nuovo sistema di incantesimi tutto basato su degli speciali guanti che, opportunemente combinati, ci permetteranno di ottenre praticamente qualsiasi effetto vorremo. Mettendo sulla mano sinistra l’incantesimo del fuoco e sulla destra quello di ghiaccio, il risultato sarà una devastante esplosione composta da schegge di lava e fumo, di cui potremo anche decidere l’intensità tenendo premuto più o meno a lungo il tasto B. Dal nostro castello, che fungerà da HUB per tutta l’avventura, nonché da centro primario per gestire l’equipaggiamento e la politica del regno, avremo accesso a varie stanze, ognuna contrassegnata da una particolare funzione, c’é la sala dei trofei in cui raccoglieremo i nostri achievements, il guardaroba, per modificare il nostro aspetto e le armature e, infine, l’armeria, ottima per custodire ogni genere di strumento d’offesa. Sarà proprio in quest’ultima stanza che potremo combinare le magie, cercando volta in volta di creare incantesimi sempre piú potenti, rischiando però di incappare anche in fallimenti epocali, capaci di compromettere in maniera sostanziale le mission successive.
    La seconda parte della demo verteva invece sulle relazioni sociali e sul modello economico, grazie al quale il nostro eroe, mentre non è troppo impegnato a salvare il mondo, può accettare alcuni lavori “da persona normale” come il fabbro, il menestrello o il contadino. Ognuno di questi si può cominciare rispondendo a una delle tante inserzioni che costellano le città, i villaggi e, più in generale, ogni angolo civilizzato di Albion. Il lavoro del menestrello, per esempio, è strutturato come una sorta di rhythm game sui generis, che diventa via via più complesso mentre la nostra abiltià aumenta. Come negli episodi precenti, l´aspetto e l’inventario del nostro eroe si evolveranno insieme al suo comportamento, questa volta, portato a un livello ancora più approfondito. Se il modello di base per comunicare con gli NPC è rimasto praticamente lo stesso, con i pulsanti che fluttuano sopra la nostra testa e tutta una serie di azioni che vanno dal peto fino al bacio alla francese, l’IA degli abitanti del regno ora integra un sistema di reputazione individuale che va a sovrapporsi a quello generico, permettendo un maggiore realismo nei nostril rapport. Per esempio, se avremo la nomea di eroe senza macchia né paura ma ci divertiamo a sputare in faccia alle vecchiette, il popolo ci adorerà ma non ci sarà da stupirsi se i cittadini eviteranno di venirci troppo vicino. Tutto questo, unito al fatto che il mondo, così come i menu e addirittura le scherma di caricamento cambieranno design in base alle nostre scelte, fa capire come in Lionhead stiano davvero cercando di renderci consapevoli dell’impatto che il nostro comportamento avrà sul mondo che ci circonda. D’altronde non capita tutti i giorni di essere eroi e governanti contemporaneamente.

    Fable 3 Fable III, dopo la sneak preview di ieri e il test di oggi si conferma un titolo interessante, probabilmente pronto a riscattare i difetti dei suoi predecessori e dar corpo, finalmente, alla visione originale di Moulinaux e soci. Il prossimo 26 Ottobre scopriremo se sarà davvero così.

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