Far Cry 5 Provato: venti di guerra nel Montana

Siamo volati a Londra per approfondire ulteriormente il gameplay e della modalità co-op di Far Cry 5, il nuovo sparatutto Ubisoft in uscita a marzo 2018.

Far Cry 5
Anteprima: PlayStation 4 Pro
Articolo a cura di
Disponibile per
  • Pc
  • PS4
  • Xbox One
  • Xbox One X
  • PS4 Pro
  • "Dai finestrini passa odor di mare, diesel, merda, morte e vita".
    Sembra quasi che Luciano Ligabue, nel suo celebre brano "Urlando Contro il Cielo", con questa strofa stesse proprio descrivendo il Montana di Far Cry 5: un paese che, quando lo visiti, non puoi che andartene con addosso appiccicata la più grezza, sporca e puzzolente "americanità".
    Ubisoft, per questo capitolo ha deciso di restare coi piedi per terra, abbandonando le fantasiose divagazioni agli angoli più esotici e remoti della Terra dei precedenti episodi. Anzi, ha scelto di far abbracciare al suo nuovo Far Cry tematiche e location particolarmente care, nel bene e nel male, agli USA. C'è l'America delle grande opportunità: puoi essere buono, cattivo, oppure buono e cattivo contemporaneamente; c'è l'America di chi, come animali domestici, ha un fucile a canne mozze e una moglie bisbetica; c'è l'America di chi, prima della sua famiglia e delle sue proprietà, ama spasmodicamente la sua nazione, ed è pronto a tutto pur di difenderla; e poi, naturalmente, c'è l'America delle grandi tragedie. Proprio come quella che fa da sfondo alle vicende di gioco: il tentativo di una setta di millenaristi invasati di soggiogare la popolazione, tramite una violenta ed efferata "evangelizzazione".
    Grazie all'invito di Ubisoft, siamo volati a Londra per conoscere più a fondo alcuni dettagli sulla produzione, che arriverà sugli scaffali il prossimo 27 marzo. Preparate le valigie per il Montana: sarà un viaggio da non dimenticare.

    Montana: follia a Hope County

    Far Cry 5 è un titolo che va indubbiamente a intercettare due precise categorie: quella di coloro che amano Far Cry e la sua classica impostazione da free-roaming "made in Ubisoft", e quella di chi è desidera soltanto un titolo accessibile, frizzante, che permetta di spassarsela per diverse ore svolgendo due delle attività più care ai videogiocatori in cerca diintrattenimento: sparare e dedicarsi all'intramontabile "giocazzeggio" senza troppi fronzoli.
    È chiaro, però, che, essendo Far Cry una serie con al seguito ben 5 capitoli principali e uno spin-off (il mai troppo celebrato Blood Dragon), quando ti appresti a portare sul mercato un ulteriore episodio, diviene necessaria un minimo di innovazione. Nella fattispecie, siccome si tratta della prima iterazione completamente sviluppata su console di attuale generazione, i ragazzi di Ubisoft hanno deciso di puntare sul comparto tecnico e, soprattutto, sul setting di gioco, campo in cui l'azienda francese ha sempre saputo dire la sua in maniera convincente.

    Dopo averci catapultato, quest'anno, in un'enorme riproduzione della Bolivia del narcotraffico con Ghost Recon: Wildlands e averci poi sbalzato nello sconfinato Egitto dei faraoni con Assassin's Creed: Origins, il team ha voluto regalarci un altro open world vasto e denso, nobilitato da un colpo d'occhio che su PlayStation 4 Pro sa senz'altro sbalordire.
    Al di là di questo, però, salvo alcune piccole introduzioni di cui vi parleremo nelle prossime righe, l'impronta tipica della saga è assolutamente riconoscibile, specialmente dal punto di vista del gameplay e della progressione.
    In Far Cry 5, nel ruolo di vice sceriffo di una task force speciale, saremo chiamati a sgominare la setta religiosa di Eden's Gate, che ha messo sotto scacco l'intera regione di Hope County. Alla sua testa, erto come nuovo "Padre", troviamo Joseph Seed, il quale, convinto di essere stato prescelto dalla volontà divina per proteggere la popolazione del Montana da un "inevitabile collasso", ha instaurato una dittatura unicamente basata sulla violenza e l'indottrinamento, così da ripulire le menti dal peccato.

    Missione dopo missione (se ne contano oltre un centinaio), avamposto dopo avamposto, servendoci della resistenza locale dovremo dunque liberare le 3 macro-aree che costituiscono la regione, due delle quali si trovano sotto il controllo dei fratelli di Joseph, Jacob e Jhon, mentre la terza è gestita dalla sorella, Faith.
    Purtroppo, nel nostro hands-on non abbiamo avuto modo di addentrarci più a fondo nella storyline principale, così da sondare la qualità del sostrato narrativo e della caratterizzazione dei personaggi. Possiamo però dirvi che quasi tutti i quest giver e gli NPC che incontreremo saranno bene o male animati da un accesso spirito guerresco, provati da una lotta frenetica e brutale che si è protratta già molto a lungo, e che ha impiantato in alcuni la tipica follia schizofrenica da stress post-traumatico.
    Ecco perché gli abitanti non solo non avranno peli sulla lingua, ma non si faranno nemmeno troppi scrupoli a invitarvi a distruggere il "governo" di Seed, a qualsiasi costo e con qualsiasi mezzo.
    Per farvi capire: in una delle missioni affrontate, una cazzutissima fanciulla con la camicia di flanella e un fucile sulla schiena ci ha invitati a recuperare il tir del padre, che era stato sottratto da alcuni sgherri di Eden's Gate e rinchiuso in un deposito all'interno di un loro avamposto.
    In queste prime missioni, noi ci rapportiamo con ogni interlocutore in un modo - muto e inespressivo - non tanto dissimile da quello di un tipico protagonista di The Elder Scrolls (forse per accomodare l'introduzione dell'editor di personalizzazione - per sembianze, sesso e tono della pelle): al fine di completare l'incarico, non abbiamo dovuto fare altro che recarci sul posto, sbarazzarci dei "carcerieri" (adottando uno dei classici approcci stealth o assalto), recuperare la chiave dal cadavere del capo dell'insediamento, e liberare dal deposito quel gran bel pezzo di "Widowmaker" (così si chiamava il tir), armato di due mitragliatrici ad alto calibro montate sul cofano.

    Con queste ci siamo spianati la strada del ritorno, ricorrendo di tanto in tanto allo speronamento brutale per superare i posti di blocco nemici. Riuscite a percepire il mood? Ecco: ora provate a immaginarvelo moltiplicato per centomila, grazie a tutte le attività collaterali che animano la produzione. Dalla liberazione di ostaggi e avamposti (presenti in numero esorbitante, contando tutti quelli sparsi per le 3 regioni) alla distruzione di convogli, armamenti, scorte e, più in generale, di tutte le proprietà in possesso della congrega, passando per la caccia e la pesca: di fronte a noi si stenderà insomma una pletora gargantuesca di opportunità.
    Questa operazione capillare di "pulizia" della mappa, che, almeno nelle premesse, ricorda lo smantellamento del Cartello Santa Blanca in Wildlands, ha naturalmente lo scopo di rendere la regione di Hope County più stabile e sicura, riducendo la presenza nemica per le strade (che talvolta è davvero soverchiante). Di contro, aumenterà la forza della resistenza alleata, la quale occuperà immediatamente gli insediamenti liberati, permettendoci, esattamente come accadeva nei precedenti episodi del franchise, di sbloccare nuovi shop e nuove sidequest.
    Unica vera variante rispetto al passato è rappresentata dal doppio sistema "Guns for Hire" e "Fangs for Hire", che ci permetterà non solo di assoldare alcuni soldati "semplici" della resistenza come scagnozzi, ma proprio di sbloccare - sempre attraverso la liberazione progressiva delle macro-aree - diversi companion "specialisti", umani o animali, dotati di abilità e armamenti unici.

    La bellezza del MontanaFar Cry 5 è il primo capitolo della serie unicamente sviluppato per console current-gen: ciò ha permesso al team di Ubisoft Montreal di spingere al massimo il motore di gioco (che dovrebbe essere una versione uber-potenziata del Dunia Engine già utilizzato per i capitoli 3,4 e Primal), migliorando in maniera eccezionale profondità di campo, vegetazione, texture, shader e geometrie, al costo però di un framerate limitato a 30 fps. Il risultato finale è un colpo d'occhio davvero inedito per la serie, e anche uno dei migliori per quanto riguarda i titoli in prima persona open world presenti sul mercato.

    Per il resto, Far Cry 5 è un Far Cry a tutti gli effetti. Il gunplay è sempre solido e divertente, con ogni arma che possiede diverse tipologie di proiettili (perforanti, incendiari, esplosivi ecc.), mentre il combattimento melee è stato affinato rispetto a quello di Far Cry Primal, grazie in particolar modo a una bella varietà di mazze, vanghe, remi e bastoni. Anche la guida è tutto sommato piacevole, pur rimanendo evidentemente arcade fino al midollo. In sostanza, il titolo sembra avere tutte le carte in regola per poter intrattenere e divertire, fornendo inoltre al giocatore la possibilità di approcciare la progressione come meglio crede (con gli immancabili perk - nella nostra prova pre-impostati - utili a scolpire il proprio stile di gioco).
    E se questo non bastasse? Allora bisognerebbe prendere in seria considerazione l'idea di chiamare un amico e avviare una bella sessione di co-op, con la quale non solo si avrà modo, come consuetudine, di svolgere tutti i contenuti secondari, ma, per la prima volta nella storia della serie, si potrà affrontare insieme l'intera campagna principale. Noi l'abbiamo provata per una ventina di minuti, riscoprendo tutta quella gamma esilarante di sensazioni, opportunità alternative e imprevedibilità tipiche di quando si affronta ogni missione con una compagnia fidata.

    Far Cry 5 La nostra prova londinese, sebbene ancora abbastanza superficiale per permetterci di sondare pienamente il titolo, è riuscita a fornirci delle risposte più esaustive sulla tipologia di prodotto che ci troveremo di fronte il 27 marzo. È molto probabile che chi ama la serie e il suo approccio ludico finirà per apprezzare anche questo nuovo capitolo, aggrappandosi a tutte quelle piccole novità che migliorano un gameplay già ben rodato. Chi invece non è mai riuscito a digerirla, forse potrebbe trovare nel nuovo setting - più concreto e violento - un ottimo motivo per dare al franchise un'altra chance. Indipendentemente da questo, però, prima della release di marzo ci piacerebbe scoprire qualcosa in più sulla qualità del comparto narrativo, anche per capire se effettivamente la scelta di abbracciare tematiche così azzardate sia stata azzeccata. Non ci resta dunque che attendere i primi mesi del prossimo anno, così da andare finalmente dritti al cuore del promettente Far Cry 5 e scoprire tutti i torbidi segreti che si celano nei territori del Montana.

    Che voto dai a: Far Cry 5

    Media Voto Utenti
    Voti: 105
    7.6
    nd