Final Fantasy XII The Zodiac Age: prime impressioni in attesa della recensione

In attesa della recensione, condividiamo le prime impressioni su Final Fantasy XII: The Zodiac Age, in arrivo l'11 luglio su PlayStation 4.

Final Fantasy XII The Zodiac Age: prime impressioni in attesa della recensione
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Disponibile per
  • Pc
  • PS4
  • Xbox One
  • Switch
  • Xbox One X
  • PS4 Pro
  • Se il recente Final Fantasy XV è sinonimo di azione e freneticità, la più famosa saga creata dalla "Casa dei Chocobo" è stata, in quelli che potremmo definire i suoi anni d'oro, una delle serie di JRPG più ancorate alle meccaniche del genere di appartenenza, ossia il combat system a turni e gli scontri casuali. Ma, di preciso, quando ha avuto inizio la (s)fortunata serie di cambiamenti che ha trasformato la storica serie in quella che conosciamo oggi? Sorvolando sull'undicesimo episodio, primo di due MMO di successo inseriti con prepotenza -e un pizzico di astuzia- nel canone principale, l'apripista di questa tanto discussa metamorfosi è stato senza dubbio Final Fantasy XII, che nella seconda metà degli anni duemila giungeva sulle nostre PlayStation 2 con un gameplay ibrido, a metà strada fra l'Active Time Battle e il combattimento in tempo reale. Una soluzione, questa, che a suo tempo convinse con merito gran parte della critica specializzata, ma che al contempo mise in allarme i fan storici e più conservatori su quello che sarebbe stato il futuro del brand.
    A distanza di pochi giorni dalla recensione di Final Fantasy XII: The Zodiac Age, edizione rimasterizzata in alta definizione che a partire dalla prossima settimana sarà disponibile su PlayStation 4, vi raccontiamo quindi le nostre impressioni preliminari sul prodotto e del nostro ritorno nell'indimenticabile mondo di Ivalice, una terra magica ed immensa, oggi più rigogliosa che mai.

    Ivalice come l'avevamo lasciata

    Come saprà chiunque abbia giocato la versione originale del gioco, uno degli aspetti più criticati di Final Fasntasy XII è stato sicuramente il complesso intreccio narrativo che, nonostante gli ottimi spunti, risultava talvolta asfissiante e troppo focalizzato sui conflitti politici fra i vari paesi di Ivalice. Le nazioni di Archadia e Rozaria si contendono da tempo le altre regioni del globo, motivo per cui la prima delle due superpotenze invade nei primi minuti di gioco i regni di Nabradia e Dalmasca, con conseguenze disastrose per le due piccole nazioni. Troppo impegnate e distratte dagli sfarzosi e sentiti festeggiamenti per il matrimonio fra il principe Rasler di Nabradia e la principessa Ashelia B'nargin Dalmasca, unica figlia di Re Raminas e legittima erede al trono, ambedue le nazioni vengono facilmente schiacciate dalle forze di Archadia, tant'è che durante il conflitto perdono la vita il giovane sposo e diverse migliaia di soldati. Per evitare la totale distruzione toccata alla prima nazione e salvaguardare le sorti del proprio popolo, l'anziano sire di Dalmasca è obbligato a firmare un repentino trattato di pace nella vicina Fortezza di Nalbina, luogo in cui siamo testimoni di un ingegnoso complotto che culmina con la morte dello stesso Re Raminas per mano del traditore Basch fon Ronsenburg, rispettato e valoroso capitano di Dalmasca contrario e deluso dal disperato gesto di sottomissione tentato dal sovrano. Nonostante l'esaustiva introduzione offerta dalle splendide cut-scene presenti nei primi trenta minuti di gioco, i fatti di quella nefasta notte restano un totale mistero, eccetto l'apparente sterminio della dinastia reale e l'esecuzione del regicida annunciati al popolo, ragion per cui il giocatore, nei panni di un giovane scapestrato di nome Vaan, è qui chiamato a svelare i segreti celati dietro l'infame cospirazione e a sottrarre la nazione dal controllo di Archadia.

    Il desiderio del ragazzo di restituire al popolo ciò che gli spetta di diritto è infatti ciò che darà inizio a un'epopea di proporzioni titaniche in cui si intrecciano i destini di personaggi memorabili e dal character design affascinante, come l'aviopirata Balthier, cinico e dalla lingua più affilata di una lama, o l'inseparabile viera Fran dalle forme prorompenti, cui l'esemplare caratterizzazione ha garantito un posto speciale nei cuori degli affezionati.

    Dove entra in gioco The Zodiac Age

    Prima di esplorare i principali cambiamenti apportati al gameplay e al comparto tecnico, gli aspetti del gioco che più hanno tratto vigore da questa rimasterizzazione, è opportuno precisare come Final Fantasy XII: The Zodiac Age sia stato edificato non sul titolo base lanciato undici anni, bensì sulla sua "International Zodiac Job System", una versione riveduta (mai approdata in Occidente) che presentava parecchie migliorie rispetto all'originale. Di consegenza, The Zodiac Age non solo ha ereditato tutte le peculiarità della riedizione precedente, ma presenta alcune meccaniche inedite, studiate appositamente per quest'occasione.

    Fra queste, la prima che abbiamo potuto apprezzare subito dopo il nostro ritorno a Ivalice è di certo la cosiddetta "Modalità Speed", ossia una meccanica che raddoppia o addirittura quadruplica l'azione in gioco, velocizzando all'inverosimile l'esplorazione e soprattutto i combattimenti nelle altrimenti tediose sessioni di grinding serrato richieste dal titolo (anche perché il dodicesimo episodio era e speriamo rimarrà l'ultimo Final Fantasy in cui i membri di riserva del party non percepivano alcun punto esperienza, e di conseguenza andavano regolarmente alternati ai membri titolari). Non solo The Zodiac Age velocizza l'esplorazione, ma offre al giocatore la possibilità di tenere sempre aperta a tutto schermo una mappa semi-trasparente che finalmente permette di orientarsi alla perfezione ed evitare di perdersi nelle sconfinante lande di Ivalice (una cosa che purtroppo, su PlayStation 2, accadeva assai spesso). La principale caratteristica di The Zodiac Age è però il cosiddetto "Zodiac Job System", ripreso dalla versione internazionale e qui migliorato, di cui però abbiamo finora avuto solo un assaggio e che esamineremo in maniera esaustiva nella recensione finale. Se nella versione originale del gioco i personaggi non avevano ruoli ben definiti (come voluto dagli sviluppatori e dallo stesso Minagawa), ma anzi potevano accedere grossomodo a tutte le abilità acquisibili attraverso la complessa scacchiera delle licenze, Final Fantasy XII: The Zodiac Age pone invece sul piatto ben dodici scacchiere diverse, una per ogni classe, dando a ciascun personaggio la facoltà di specializzarsi solo in due di esse per tutta la durata dell'avventura. Di conseguenza, se in passato i personaggi risultavano degli abili tuttofare, la personalizzazione offerta da questo nuovo sistema offre un livello di strategia che non ci saremmo aspettati di poter vedere su FFXII. Se da una parte la scelta dei ruoli richiesta già nelle fasi iniziali del gioco può sembrare una fastidiosa responsabilità, data la sua totale irreversibilità, dall'altra la possibilità di accostare con criterio due classi che compensino l'una gli svantaggi dell'altra permette di pilotare finalmente lo sviluppo degli eroi e massimizzarne le capacità desiderate. Rimandiamo invece alla recensione completa l'analisi del sistema di Gambit, appena abbozzato nelle prime ore di gioco e pertanto incapace di mostrare il suo pieno potenziale ed eventuali migliorie.

    Sotto l'aspetto tecnico, Final Fantasy XII: The Zodiac Age si comporta anche meglio del previsto, con un'immagine molto pulita, un filtro antialising che svolge a dovere il proprio compito, tempi di caricamento assai più rapidi, e non per ultima una risoluzione a 1080p. Come già menzionato in una precedente anteprima, sono però le texture, accuratamente ridisegnate da zero, a lasciare l'utente a bocca aperta, grazie alla vivacità e luminosità dei colori utilizzati. Il proverbiale pelo nell'uovo è rappresentato giusto dal framerate a 60 FPS, che durante la nostra iniziale prova su PlayStayion 4 (modello fat) ha spesso mostrato dei cali appena percettibili e che siamo certi risulteranno più che risolvibili sui modelli PlayStation Pro. Infine, per la gioia degli appassionati, questa riedizione presenta non solo l'ottimo doppiaggio inglese già ammirato un decennio fa su PlayStation 2, ma anche la traccia audio nipponica, che finalmente ci dà l'opportunità di apprezzare e scoprire i timbri vocali originali dei vari protagonisti.

    Final Fantasy XII The Zodiac Age Siamo ancora ben lontani dal poter esprimere un giudizio definitivo su Final Fantasy XII: The Zodiac Age, ma le premesse offerte dalle prime cinque ore di gioco ci sono parse piuttosto incoraggianti. Se la pesantezza della storia rimane invariata per cause di forza maggiore, le novità apportate invece al gameplay dal pacchetto, Speed Mode in primis, sembrano risolvere almeno parzialmente alcune delle principali problematiche che affliggevano il gioco originale. Restano comunque da verificare eventuali migliorie apportate al sistema di Gambit e soprattutto la gestione di Esper e personaggi ospiti, un tempo né controllabili né personalizzabili.

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