Fire Emblem Warriors provato su Nintendo Switch

Al Nintendo Open Day era presente una demo giocabile del nuovo musou per Switch imperniato sulla nota IP curata da Intelligent System.

Fire Emblem Warriors provato su Nintendo Switch
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Disponibile per
  • 3DS
  • Switch
  • Strano genere, il musou. Poco considerato da larga parte dei videogiocatori occidentali, se non addirittura visto di cattivo occhio, è invece nettare dolcissimo per gli abitanti del paese del Sol Levante, da sempre strenui sostenitori di queste rumorosissime produzioni. Un genere talmente influente in madrepatria da essere riuscito ad insinuarsi tra le maglie di brand dell'entertainment anche molto rilevanti quali Gundam, One Piece, Berserk e persino The Legend of Zelda. Proprio Hyrule Warriors che alla leggendaria saga di Miyamoto deve la sua esistenza, rappresenta oltretutto un precedente importante per Nintendo, che ha dato la sua serie nobile per antonomasia in pasto a una formula che, con quel concept raffinatissimo, non ha davvero nulla da spartire; per altro, su Wii U, con risultati neppure così deprecabili. Con Fire Emblem Warriors, atteso per 3DS e Switch, la storia proverà a ripetersi. La famosa IP strategica a firma di Intelligent System è stata infatti affidata ad Omega Force e Team Ninja, che del musou sono ormai veterani, i quali stanno già lavorando a spron battuto per restituirci i frutti dei loro sforzi entro e non oltre il finire del prossimo autunno - un po' prima in Giappone, il 28 settembre. Al Nintendo Open Day milanese era presente una piccola demo relativa alla versione del titolo per la nuova console ibrida dell'azienda di Kyoto: com'era prevedibile, non sembra esserci davvero niente di nuovo sotto il sole.

    Strategia vattene via

    Lo stage di Fire Emblem Warriors sperimentato a Milano ci ha messo alla guida di un party composto da Rowan, Corrin e Marth con l'obiettivo di annientare il generale Xander, non prima, però, di aver falcidiato i capitani del suo esercito e ondate su ondate di soldati semplici. Il gioco dava la possibilità di passare istantaneamente da un personaggio del gruppo al successivo alla sola pressione di un tasto, così da indirizzare in velocità - e razionalmente - ciascuno di essi verso gli obiettivi di volta in volta segnalati sulla mappa. Come in Hyrule Warriors Legends, era poi possibile impartire degli ordini di massima ai singoli membri affinché si muovessero autonomamente verso un bersaglio designato. La componente "tattica" - se così vogliamo definirla - del titolo pare esaurirsi sostanzialmente qui, dato che il resto del nostro hands-on è stato button mashing allo stato puro. A dirla tutta, il sistema di combattimento offre quel po' di differenziazione degli attacchi per character, laddove ognuno dispone di un suo colpo leggero, pesante, speciale e di una schivata, la cui utilità si è dimostrata però impalpabile. Qualora due guerrieri si trovassero a menare le mani a pochi passi l'uno dall'altro, è inoltre possibile sferrare un attacco combinato particolarmente devastante, oltre che coreograficamente spettacolare. Il tentativo di diversificare i comandi, tuttavia, non ci è sembrato trovare in-game terreno molto fertile, col risultato che ben presto la progressione si traduce in un turbine incontrollato di mazzate avanti e indietro per i vari presidi da conquistare, intramezzato solamente da una manciata di cut scene.

    Ordinaria amministrazione per il genere di riferimento, se non fosse che anche il livello di difficoltà ci è parso piuttosto basso, tanto da condurci al cospetto di Xander in pochi minuti, dopo una manciata di facili level up; per non parlare della battaglia in sé, durata meno di un battito di ciglia. È comunque verosimile, come ci è stato suggerito allo stand, che lo scenario della build in questione si collocasse nelle fasi preliminari della campagna, tant'è che il party constava soltanto di tre elementi e non di quattro, che sarà invece il numero massimo di combattenti schierabili in campo a story mode avanzato. In attesa di stabilire quale sia l'effettivo livello di sfida del prodotto, la demo di Fire Emblem Warriors ci ha invece trasmesso buone impressioni dal punto di vista prettamente visivo. Giocata su televisore, l'opera sembra più che a proprio agio nel nuovo hardware casalingo di Nintendo, graficamente piacevole da vedere e spavalda nei suoi granitici 60 fps, che non cedono il passo nemmeno nei momenti di lotta più concitati. Stranisce solo la presenza di un pop-in talvolta esagerato, che è tuttavia un problema atavico di molti Warriors, con cui dunque gli estimatori del genere sono di sicuro abituati a convivere.

    Ed è proprio in merito alla pletora d'utenza a cui la produzione desidera rivolgersi che sorge il suo maggiore limite potenziale. Perché Fire Emblem Warriors sembra insomma essere un musou sostanzialmente nella norma: ludicamente maleducato, ipercinetico, a tratti anche galvanizzante e divertente. E tuttavia il carattere della serie cardine di Intelligent System appare davvero distante dalla ricetta scelta per questo spin off, tanto da rischiare che i fan del franchise strategico medievaleggiante se ne disinteressino totalmente. Vedremo se Koei Tecmo riuscirà a gestire tutte queste grane in maniera sufficientemente apprezzabile, così da restituire ai giocatori un prodotto quantomeno ai livelli del musou "zeldiano" del 2014. Ne sapremo certamente di più dopo il prossimo mese estivo, quando avremo modo di tornare sul titolo con prove più mirate e approfondite.

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