For Honor: la prova della spettacolare campagna

For Honor si presenta all'E3 2016 con una campagna violentissima e altamente spettacolare. Lo spettro della ripetitività è uno spauracchio che spaventa ma ci sono tante altre qualità che abbiamo sviscerato per voi in questa prima prova del singleplayer.

For Honor: la prova della spettacolare campagna
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  • Pc
  • PS4
  • Xbox One
  • C'era molto interesse attorno a For Honor, soprattutto verso la nuovissima campagna singleplayer presentata poco prima dell' E3 da Ubisoft. Al padiglione della casa francese ci siamo intrufolati in una saletta privata e abbiamo messo le mani su una lunga versione dimostrativa del gioco, grazie alla quale abbiamo potuto esaurire il tutorial e scoprire al contempo qualcosa di più sulla storia. Una trentina di minuti con una modalità di gioco che per stile e regia ha ricordato molto da vicino il Ryse di Microsoft, proponendo però un gameplay nettamente più ricercato. Non sappiamo ancora se il titolo riuscirà a sfondare ma una cosa è certa: la spettacolarità e la violenza di alcune scene non le dimenticheremo tanto facilmente e la voglia di gettarci nuovamente nella mischia è un buon segnale, che dimostra quanto Ubisoft in realtà abbia già centrato il target di riferimento.

    Nell'era dei cavalieri

    Il tutorial iniziale della campagna, oltre ad insegnare le basi del movimento e del combattimento, ci porta a giocare nei panni dei cavalieri medioevali, uno dei tre eserciti presenti in For Honor. La campagna procede in maniera particolarmente lineare ma salterà di continuo, missione dopo missione, da una fazione all'altra per mostrare le ragioni del conflitto da ben tre punti di vista differenti. La scelta non va ad influire unicamente sulla narrazione ma soprattutto sul gameplay, dato che le tre fazioni hanno stili di combattimento molto diversi e, sebbene lo schema di comandi sia il medesimo, la tipologia di ami ne cambia profondamente il modo di approcciare gli scontri. For Honor vuole calcare la mano proprio sulla veridicità storica delle animazioni e il mocap effettuato dai maestri di spada richiamati per l'occasione riesce a produrre uno spettacolo a schermo davvero esaltante. Il nostro protagonista si muove agilmente, esibendosi in una danza mortale che non può che lasciare a bocca aperta. For Honor è un titolo completamente skill based e nonostante il tutorial fosse di estrema semplicità, per riuscire ad assorbire le meccaniche di gioco ci è voluto comunque del tempo. La direzionalità dei colpi e delle parate funziona in modo egregio ed è quel giusto mix tra accessibilità e difficoltà di approccio che ci piace davvero tanto. Divenire maestri di questo gioco non sarà affatto semplice ma il percorso sarà secondo noi tale da riuscire a divertire in maniera soddisfacente e ci farà probabilmente chiudere un occhio su qualche lacuna che, comunque, anche in questa prova si è palesata. Nonostante il titolo esca tra qualche mese, la pulizia grafica era comunque eccellente e il design dei personaggi, che vi ricordiamo potranno essere completamente personalizzati con corazze di vario tipo, ci ha convinto. Dicevamo nell'incipit che questo For Honor ci ha ricordato Ryse sotto tanti aspetti e vorremmo chiarire che dal titolo Crytek la produzione Ubisoft prende solo il meglio, con una campagna che ci sembra voler puntare moltissimo sulla spettacolarità ma che lascerà il giocatore al centro delle attenzioni, eleggendolo a vero e proprio eroe sul campo di battaglia. La differenza di pericolosità che intercorre tra le truppe normali, che vengono falciate con leggerezza dagli attacchi veloci, e quelle corazzate, che invece richiedono una strategia e una pianificazione più attenta, è davvero sostanziale e regala il giusto mix di intensità proseguendo per gli stage.

    Per quanto provato, avremmo voluto tuttavia una velocità di esecuzione più elevata e, perché no, la possibilità di chiudere le scontro anche con un colpo solo, avvicinandoci alle idee sviluppate da titoli come Bushido Blade e Tenchu. Il fatto di poter assorbire colpi mortali invece ci trascina un po' fuori dall'atmosfera, pur rendendo l'esperienza, proprio per questo motivo, forse più divertente in termini assoluti. Non è detta comunque l'ultima parola e, secondo noi, per la release non sarà difficile trovare nei menu una sorta di modalità hardcore grazie alla quale cercare una sfida ulteriore anche in questo senso.

    Vichinghi all'opera

    Il tutorial era però solo l'antipasto di questa prova che è continuata con una missione di metà campagna: dovrebbero esserci una decina di missioni in tutto quindi.

    La difficoltà per questa demo è stata volutamente abbassata, stando a quanto ci hanno riferito gli sviluppatori, dato che in questo assalto il numero di avversari da affrontare contemporaneamente era nettamente superiore rispetto a quanto provato pochi minuti prima nel tutorial. Al posto dei cavalieri in armatura scintillante guidavamo questa volta l'assalto dei vichinghi a una fortezza orientale, con sfere di fuoco che illuminavano il cielo e fiamme che divampavano sul terreno accanto a noi. L'assalto è risultato incredibilmente esaltante ma nella confusione del combattimento il sistema di lock on contro nemici multipli ha mostrato il fianco. Non è un problema tecnico, quanto concettuale, laddove per cambiare target è necessario sganciarsi da quello precedente con il grilletto sinistro, saltando al nemico successivo con una metodologia che porterà sicuramente confusione quando saremo circondati da più di tre nemici. Avremmo trovato più efficace un semplice sistema gestito con lo stick analogico destro con funzionalità simili a quanto avviene su Dark Souls. Abbiamo scoperto poi altre feature interessanti proseguendo nella missione. È presente ad esempio una carica grazie alla quale spingere i nemici ed eseguire gloriose esecuzioni ambientali. Le location di gioco sono solitamente costellate di trappole, spuntoni o parapetti e sarà semplicissimo eliminare i nostri bersagli sfruttando questo strumenti. Per facilitare il progresso nella missione troveremo poi power up e cure extra a consumo, da sfruttare nei momenti più difficili. Lo stile, la tecnica e la regia ci sono poi sembrate eccellenti, con un lavoro svolto da questo punto di vista quasi ineccepibile. Da qui a febbraio ci sono ancora diversi ritocchi da fare ma già oggi For Honor è pronto a stupirvi, Ubisoft potrebbe aver trovato una nuova IP vincente.

    For Honor Mischiare cavalieri, samurai e vichinghi era un’idea folle ma Ubisoft sembra aver trovato la quadratura del cerchio dando vita a un titolo altamente spettacolare ma non per questo poco tecnico. Il sistema di combattimento continua a piacerci moltissimo e anche la campagna, nonostante un piccolissimo assaggio, sembra poter divertire in maniera sufficiente. Tanti ancora i punti di domanda, relativi alla longevità, all’intelligenza artificiale e alla curva di difficoltà effettiva, elementi che verranno rivelati sicuramente nei prossimi mesi e che noi seguiremo da vicino. Restate su everyeye.it per non perdervi nemmeno una notizia.

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