Gears 5: provato il multiplayer competitivo del nuovo sparatutto Microsoft

Grazie al Test Tecnico organizzato da Microsoft e The Coalition possiamo dare un primo sguardo approfondito al comparto multigiocatore di Gears 5.

Gears 5 Multiplayer 4K 60 fps
Anteprima: Xbox One X
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Disponibile per
  • Pc
  • Xbox One
  • Xbox One X
  • Xbox Series X
  • Dopo aver assaggiato la nuova modalità Escape di Gears 5, in occasione di un E3 in cui l'esclusiva Microsoft si è mostrata solo fugacemente, è tempo di tornare a far cantare i Lancer grazie al Tech Test dedicato al multiplayer competitivo.
    La strategia comunicativa adottata dai ragazzi di The Coalition, il team che ha raccolto la pesante eredità di Epic Games, è decisamente peculiare, e mentre la data d'uscita del gioco si avvicina a grandi falcate ancora sappiamo poco o nulla della campagna e della sua struttura. Quella di mantenere un alone di mistero attorno alla componente single player non è una decisione del tutto condivisibile, dal momento che è proprio su questo fronte che i giocatori si aspettano le novità più vistose, tra cui una scrittura e una varietà di situazioni capaci di superare le conquiste di quarto episodio forse troppo conservativo.

    La software house sceglie invece di spedirci nelle arene online, dandoci modo di provare delle modalità sulla cui efficacia avevamo davvero pochi dubbi. Da che mondo è mondo il multiplayer competitivo è sempre stato il fiore all'occhiello di Gears, e le ultime iterazioni del brand non hanno certo sconfessato questa solida convinzione. Nonostante i problemi di accesso registrati nelle prime ore, con code interminabili e ritardi impressionanti nella preparazione delle partite, il Tech Test non ha fatto altro che ribadire il valore della componente multigiocatore. Gears 5 recupera le fondamenta ludiche dei suoi predecessori, presentandosi come un cover shooter viscerale e violento, in cui contano sia i riflessi che la conoscenza del campo di battaglia; il quinto capitolo opera però delle opportune modifiche al carattere delle modalità ed ai ritmi delle battaglie, uscendone apparentemente rinvigorito senza perdere il carattere di sempre.

    Le modalità multiplayer

    Appena avviato, il Tech Test di Gears 5 ci porta all'interno di una sezione di addestramento impostata come un ripasso generale degli elementi di gameplay. Una sequenza che i veterani della saga troveranno forse superflua, ma che permette se non altro di dare un'occhiata alla grafica di gioco, concretizzata in un rendering come sempre straripante di dettagli poligonali e attentissimo a valorizzare shader e texture. Su Xbox One X la pulizia visiva è impeccabile: la produzione firmata The Coalition risulta, nell'ambiente comunque controllato di questo breve tutorial, ai vertici qualitativi in fatto di esclusive, grazie anche ad una fluidità incrollabile e ad una gamma cromatica che impreziosisce lo studio sui materiali e gli effetti di riflessione.

    Su PC le prestazioni sono ancora più impressionanti, nonostante il benchmark incluso metta alla frusta le configurazioni di fascia media. Senza una scheda di nuova generazione sembra difficile mantenere la risoluzione di 4K e sperare nei 60fps, a meno di non abbassare un po' la qualità delle ombre e delle texture, oppure accettando qualche compromesso sulle prestazioni dell'anti-aliasing. Anche in questo caso Gears 5 rappresenta comunque uno dei migliori esempi di utilizzo dell'Unreal Engine 4, capace di tirare fuori il meglio dal motore proprietario di Epic. Resta comunque difficile valutare le qualità tecniche della produzione, che proprio negli ambienti e nei panorami del single player troveranno la loro massima espressione.
    Superata l'esperienza sul campo d'addestramento si entra finalmente nel vivo dell'azione. Il Tech Test è diviso in due sezioni distinte e indipendenti, rispettivamente dedicate alle partite Arcade e ai match Classificati. È facile intuire che la modalità arcade sia pensata per un divertimento più immediato e disimpegnato: diciamo che il bilanciamento non è in questo caso la priorità del team di sviluppo, che ha invece privilegiato la varietà di armi, situazioni e la brutale vivacità dell'azione. Una scelta che ci sentiamo di approvare in pieno: la modalità Arcade vuole rappresentare un passatempo accessibile, adatto anche a smorzare la tensione fra un match competitivo e l'altro, perfetto sia per i veterani che per i giocatori meno esperti.

    Selezionando questa opzione ci troviamo a giocare un deathmatch a squadre, con la possibilità di scegliere uno tra cinque personaggi disponibili per ogni schieramento (COG e Locuste, ovviamente). La particolarità è che a differenza delle modalità classificate qui non scegliamo semplicemente delle skin, ma degli eroi con caratteristiche e dotazioni belliche specifiche. Ciascun personaggio ha delle abilità passive che gli permettono ad esempio di resistere a qualche colpo in èiù oppure di individuare più facilmente la posizione degli avversari, adocchiandone la sagoma nei primi istanti di gioco dopo ogni respawn.

    Ciascun personaggio, oltre ad una dotazione di base, ha un set di armi aggiuntive che può acquistare al volo durante le partite. La valuta con cui comprare le bocche da fuoco più potenti è rappresentata dai teschi che si accumulano ad ogni uccisione. Le kill più spettacolari (ad esempio quelle che si eseguono in automatico dopo aver scavalcato un muretto) valgono di più, ma anche solo smembrare un nemico strisciante precedentemente atterrato da un compagno vi garantirà almeno un teschio da spendere quando preferite.

    Si tratta insomma di un sistema simile a quello delle Killstreak, ma più morbido e meno intransigente, visto che le risorse accumulate non si perdono alla morte. In questa maniera è possibile per tutti i giocatori togliersi qualche soddisfazione, trovandosi in un lampo ad imbracciare il Buzzkill, il terribile Mulcher oppure l'esplosivo Arco Torque.

    Le partite in modalità arcade risultano animate ma mai chiassose, segno che il team di sviluppo ha trovato il giusto equilibrio nell'attribuzione dei punti con cui acquistare armi e potenziamenti.

    Ci sono, tra l'altro, classi che permettono di acquistare armi casuali, controbilanciando questa indeterminatezza con una dotazione iniziale più incisiva, nel caso in cui si voglia giocare in maniera leggermente più tradizionale. Al di là delle caratteristiche strutturali di questa modalità, tornare in contatto con il gameplay di Gears è sempre un piacere. Il titolo in mano ai ragazzi di The Coalition mantiene la sua identità storica, proponendo un ritmo mai troppo eccessivo e rendendo fondamentale lo studio del campo di battaglia e l'utilizzo intelligente delle coperture. Nonostante un Time to Kill un po' più rapido che in passato i match sono tutt'altro che schizofrenici, ed anzi promuovono un approccio a suo modo tattico e ragionato.

    Questo aspetto risalta ancora di più nelle due modalità classificate, ovvero King of the Hill e Escalation. Si tratta, in entrambi i casi, di modalità a zone, pensate per quei giocatori che cercano una sfida tesa e intensa. Qui spariscono ovviamente le classi di cui sopra, e gli utenti partono con la dotazione di base di ogni COG che si rispetto: Lancer come armi principale, Gnasher come inseparabile compagno per le kill ravvicinate. Tutto il resto delle bocche da fuoco va conquistato direttamente sul campo, dimostrando semmai una specifica conoscenza delle mappe.
    La modalità King of the Hill è quella più rapida e movimentata: sul campo di gioco si materializzano delle zone da conquistare e difendere, per accumulare così i punti necessari a primeggiare. Ogni partita si gioca al meglio dei tre match, per una durata tutto sommato contenuta se confrontata con quella di Escalation, modalità che sembra esplicitamente pensata per l'eSport.

    Escalation è in pratica una variante della più classica Dominazione: sulla mappa ci sono tre aree da controllare, ed è anche possibile spazzare via la squadra avversaria se si riesce a conquistare contemporaneamente il tris di zone.

    I match da vincere per portarsi a casa la partita sono sette, e tra l'uno e l'altro le due squadre potranno decidere di piazzare armi aggiuntive e granate in specifici punti della mappa. Quello che si innesca è una sorta di "botta e risposta", dove i due team sbloccano di volta in volta alcuni vantaggi potenzialmente determinati per l'andamento del match immediatamente successivo. C'è anche un sistema simile al ban visto in tanti titoli eSport, con la possibilità di bloccare le armi presenti nel campo avversario.

    Le partite di Escalation possono arrivare a durare oltre quaranta minuti, rischiando di essere estenuanti per i giocatori abituati a ritmi più tradizionali. L'idea di base è interessante, e magari i ragazzi di The Coalition potrebbero proporne una versione ridotta. Allo stato attuale Escalation ha più senso in un'ottica puramente spettatoriale, ed è chiaramente pensata come testa d'ariete per sfondare nell'ambiente del gaming professionale e dello streaming. Se Gears 5 riuscirà in questa impresa dipenderà anche dal supporto e dalla visibilità che il team assicurerà alla scena competitiva, ma il fatto che Escalation abbia trovato posto già in questo Tech Test ci sembra un'esplicita dichiarazione d'intenti.

    Gears 5 Nonostante qualche comprensibile tentennamento tecnico nella prima giornata di test, risolto con estrema rapidità dal team di sviluppo, la beta di Gears 5 ribadisce tutte le qualità della produzione sul fronte del multiplayer competitivo. Gears of War è uno dei pochi cover shooter che è riuscito a declinare in maniera convincente le sue meccaniche anche in ambiente online: di fronte allo strapotere degli sparatutto in prima persona rappresenta sempre e comunque una proposta preziosa, di carattere e fieramente ancorata alle sue origini. Le partite sono tese, intense, viscerali, ma allo stesso tempo mai frettolose o ipercinetiche: Gears valorizza il gioco di squadra, l'approccio calcolato, la conoscenza delle mappe, costruendo un impasto davvero unico nel panorama del gaming. Le novità introdotte nella modalità arcade la rendono più accessibile e divertita, adatta per qualche match “di scarico” ma comunque energica quanto basta per non risultare banale. Dall'altra parte ci sono le opzioni classificate, pensate per infilarsi nel panorama degli eSport e per soddisfare i giocatori dallo spirito agonistico. Al momento dell'uscita dovremo valutare più approfonditamente la qualità del matchmaking, così come la dotazione complessiva in termini di armi, mappe, progressione del profilo e sbloccabili. L'idea che ci siamo fatti è che il multiplayer di Gears 5 sarà comunque imponente e ricchissimo, perfetto controcanto alle modalità cooperative. Adesso manca solo uno sguardo ravvicinato al Single Player, che la Gamescom sia l'occasione giusta?

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