Provato Gears of War 4

Gears of War 4 è stato uno dei protagonisti della conferenza E3 di Microsoft. Abbiamo provato una missione della campagna: cambiano i protagonisti, l'atmosfera ed i nemici, ma il nucleo ludico della produzione resta tradizionalissimo.

Gears of War 4
Anteprima: Xbox One
Articolo a cura di
Disponibile per
  • Pc
  • Xbox One
  • Xbox One X
  • Che Gears of War 4 fosse un titolo molto conservativo l'avevamo capito dopo aver provato la beta multiplayer. Il gioco sviluppato da The Coalition aveva destato il nostro interesse grazie ad una fluidità impareggiabile ed alla classica brutalità dell'azione, ma l'idea che ci eravamo fatti era quella che fosse una copia-carbone dell'esperienza modellata da Epic Games con la prima trilogia. L'impressione è stata pienamente confermata anche sul fronte Single Player, grazie alla prova che abbiamo potuto effettuare qui all'E3. Il lungo livello che abbiamo giocato ribadisce che Gears 4 vuole inventare poco: cambiano i protagonisti, l'atmosfera ed i nemici, ma il nucleo ludico della produzione resta tradizionalissimo. Nel tentativo di compiacere i fan di lungo corso, il rischio è insomma quello di uscire sul mercato con un titolo dal concept abbastanza vecchiotto.

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    E' facile sentirsi a casa: chi ha giocato almeno una volta le avventure di Marcus Fenix si troverà a proprio agio indossando i panni di suo figlio JD. Identico è iiìnfatti il sistema di controllo, identica l'interfaccia, al punto da sembrare praticamente ricalcata. Quando ci lanciamo di copertura in copertura la telecamera oscilla per veicolare il peso affannoso della corsa, e pure le animazioni con cui è possibile appiattirsi contro i muri sono quelle di sempre. Il D-Pad serve per selezionare le armi, passando dal classico Lancer all'irruente Gnasher, e quando si finiscono i proiettili bisogna utilizzare la ricarica attiva per riempire il caricatore più rapidamente e potenziare l'efficacia dei colpi. La formula, intendiamoci bene, funziona ancora oggi, supportata in maniera convincente dalla brutalità degli scontri e da una violenza sempre molto diretta ed esibita. Eppure non tutti gli elementi sono davvero convincenti: tralasciando la caratterizzazione dei personaggi, che sembra meno riuscita rispetto a quella di Marcus, Cole e compagni, è la linearità dei livelli che ci ha lasciati davvero perplessi. Spesso e volentieri si procede in corridoi strettissimi, e solo raramente le aree di gioco si allargano a sufficienza per permettere al gruppo di quattro soldati di imbastire assalti un po' più coordinati. Nel corso della mezz'ora che ci è stata concessa, insomma, abbiamo avanzato a testa bassa, vomitando proiettili contro gli avversari ad un ritmo vertiginoso. Una volta imbracciato l'inedito Buzzkill -una sorta di lancia-lame che sembrava uscito da un capitolo di Dead Space- l'operazione si è fatta certamente più goduriosa, tra sanguigne esplosioni di viscere ed un incremento repentino dei livelli di gore. Eppure le schermaglie armate non ci hanno pienamente soddisfatti, e speriamo che la campagna possa riservarci diverse sorprese per quel che riguarda la varietà ed il respiro delle situazioni. Ad onor del vero la demo presentata in conferenza non ci lascia ben sperare, ma siamo sicuri che i ragazzi di The Coalition se ne usciranno con qualche asso nella manica. Ce n'è davvero bisogno, per evitare che Gears of War 4 si riveli un titolo dalla campagna un po' spenta; anche perché l'introduzione dei nuovi nemici non aiuta: il team di sviluppo ha presentato i ranghi degli Swarm, ma l'Intelligenza Artificiale di questi avversari non è certo più elaborata. Spesso e volentieri, anzi, sembra di trovarsi a semplici versioni infette delle locuste, che si comportano esattamente come loro e sfruttano le coperture alla stessa maniera. Nel corso della missione abbiamo incontrato qualche creatura più aggressiva, che ci ha costretto a studiare tattiche di aggiramento non troppo dissimili a quelle pensate per mettere fuori gioco i vecchi Berserker, e speriamo che i ragazzi di The Coalition vogliano puntare con convinzione sulla caratterizzazione della nuova, aggressiva fauna di Sera.

    Se il profilo ludico di Gears 4 resta comunque molto conservativo, a cambiare in maniera sensibile sono le atmosfere. Dimenticatevi la Destroyed Beauty della prima trilogia: qui le ambientazioni sono molto più cupe, tetre, e di tanto in tanto sembra quasi di essere di fronte ad un titolo dalle tinte Horror. Avvolte da una tenebra insondabile, sporcate dal sangue dei nemici e dalle sacche schifose che rigurgitano altrettanto luride creature, le location sono discretamente "malate". Sul fronte tecnico i risultati sono discreti, anche se speriamo che il team migliori la qualità di certe texture e di certi effetti speciali: l'Unreal Engine 4, soprattutto in ambienti dalle dimensioni contenute come quelli che abbiamo attraversato, può far meglio di così.

    Gears of War 4 Chiariamoci subito: da quello che abbiamo visto e giocato, Gears of War 4 supera di diverse lunghezze il suo diretto predecessore, quel Judgment che poco aveva convinto pubblico e critica. L'azione è più intensa, la progressione scandita in maniera più efficace, e dal punto di vista della costruzione e del ritmo la campagna sembra tornata ai fasti della prima trilogia. L'esplicita volontà di guardare così attentamente alle gesta di Marcus Fenix, tuttavia, ha un rovescio della medaglia: Gears 4 è un prodotto che, allo stato attuale dei fatti, mostra pochissimi spunti originali. Ricarica attiva, peso e ritmo delle animazioni, feeling delle sparatorie, intelligenza artificiale: tutto è rimasto ancorato al (glorioso) passato della saga. Per i fan più conservatori questo potrebbe non costituire un problema, se non per la costruzione degli stage davvero troppo lineare. Di certo la presenza di nuove, violentissime armi può vivacizzare le cose, ma The Coalition dovrà lavorare tanto sulla varietà di situazioni. Abbiamo fiducia nel team di sviluppo, vediamo se saprà stupirci.

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