Gigantic: un nuovo MOBA per Xbox One e Windows 10

Il team Motiga si butta nell'affollato mondo dei MOBA con Gigantic, un titolo che mescola meccaniche provenienti da altri generi.

Gigantic: un nuovo MOBA per Xbox One e Windows 10
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  • Xbox One
  • MOBA è un acronimo che, oramai, conosciamo molto bene essendo entrato nel lessico comune. Dai primi, timidi, rivoli amatoriali scaturiti quasi per caso dai titoli Blizzard (Aeon of Strife e Defense of the Ancients), il genere si è guadagnato una dignità tutta propria attirando sempre più giocatori e divenendo tra le discipline e-sport più remunerative. Di strada, insomma, ne è stata fatta molta, e nel corso del tempo una congerie di competitor - dai destini più vari - si è fatta avanti cercando di inserirsi a forza in questa particolare fetta di mercato, proponendo variazioni sul tema e modelli di business aggressivi tentando di piluccare il più possibile. DOTA, LoL, Heroes of the Storm sono forse gli attori più importanti di questo affollato panorama o, almeno, i più conosciuti. In molti provano a insidiarli per guadagnare un posto al sole, tanto su PC quanto su console casalinghe. A far compagnia a SMITE e Paragon, ora, arriva Gigantic: titolo free to play dall'enorme potenziale, ma funestato da uno sviluppo lungo e abbastanza travagliato che ci ha fatto dubitare di poterlo vedere completo. E, invece, dopo oltre due anni di attesa, eccoci pad alla mano a testare nuovamente questo titolo dalle belle speranze attualmente in open beta su PC e Xbox One. Un traguardo, quest'ultimo, raggiunto grazie alla fondamentale partnership stretta tra il developer e il publisher Perfect World Entertainment.

    Toon Style

    La prima caratteristica di Gigantic a balzare agli occhi è senza dubbio il suo particolare stile cartoonesco. Non fatevi ingannare dalla veste grafica traboccante di colori vivaci e dai toni scanzonati. Sotto la scocca appariscente, infatti, Gigantic cela un carattere che questa volta ha saputo catturarci. Il lavoro del giovane team indipendente Motiga cerca di differenziarsi da ciò che possiamo trovare attualmente sul mercato, amalgamando alcuni elementi già visti altrove con alcune novità interessanti, riuscendo così a rendere le partite divertenti e frenetiche.
    Il titolo, al momento, si presenta con sedici personaggi giocabili, incarichi (i quali, al pari delle missioni giornaliere, mettono in palio esperienza e denaro utilizzabile, ad esempio, per sbloccare nuovi eroi e personalizzazioni estetiche), e il classico modello di business free to play con pacchetti opzionali acquistabili dallo store. I sedici eroi ricoprono, come di consueto, i ruoli più vari: troviamo il classico tank, capace di infliggere enormi danni in mischia e sopportarne altrettanti; i "damage dealer"; gli "assassini"; gli healer; i caster e i classici personaggi da utilizzare nel ranged combat per contribuire con DPS costanti al devastante attacco della prima linea.

    Sino a qui, insomma, nulla di nuovo. Le cose, invece, si fanno un po' più interessanti nel momento in cui si approfondiscono le meccaniche di gioco e veniamo a scoprire cosa si nasconde dietro al nome di questo titolo. Gigantic, come abbiamo accennato poco fa, riprende alcune caratteristiche tipiche dei MOBA e le rimodella in modo peculiare inserendo meccaniche da hero shooter, in modo da alleggerire - comunque non troppo - il tatticismo che da sempre rappresenta un tratto importante dei Battle Arena. Il ritmo, complice anche la mancanza dei classici minion, si fa più sostenuto ed esplosivo, e tende a un approccio maggiormente "action" coadiuvato da un cambio di visuale, che porta la telecamera - come già avviene, ad esempio, in SMITE - alle spalle dell'eroe controllato dal giocatore.
    In ogni partita si scontrano due team di cinque giocatori, con il compito di avanzare attraverso location tutto sommato ben congegnate le quali, oltre a contemplare le tre vie classiche (ovvero top, mid e bottom) si "frammentano" in anfratti e vicoli secondari capaci di ampliare le opportunità strategiche di attacco e difesa. Le mappe, inoltre, prevedono alcuni punti ben determinati in cui i giocatori possono trovare dei "power orbs" per potenziare i propri guardiani ed evocare creature che rivestono, sostanzialmente, il ruolo delle torrette fisse, anche se con una leggera differenza. Queste creature, a seconda della loro specializzazione, oltre ad attaccare gli avversari si possono occupare di curare gli alleati nel loro raggio d'azione, creare barriere per rendere impraticabili determinati passaggi, oppure rilevare i movimenti nemici nelle vicinanze.
    Ai due estremi della mappa, al posto della canonica base (o nucleo), si trovano due enormi guardiani, uno per ogni squadra, normalmente insensibili agli attacchi dei giocatori. Le azioni compiute da questi ultimi (come l'uccisione degli avversari o la distruzione dei NPC nemici) vanno a riempire una barra che, una volta completa, sblocca il potere del gigante alleato permettendogli di partire all'attacco di quello avversario, immobilizzandolo e rendendolo vulnerabile all'offensiva dei giocatori per un brevissimo lasso di tempo. Inutile dire che la prima squadra ad azzerare i punti ferita del guardiano avversario si porta a casa il match. Queste particolari dinamiche di gioco hanno dato vita a partite sempre frenetiche, divertenti ed equilibrate, segno che i diversi contenuti del titolo si presentano già omogenei e bilanciati. Questo, inoltre, pare aver mitigato la confusione e la deriva "individualista" che si sarebbe potuta creare nel caso fossero mancati dei reali obiettivi di squadra, come la difesa del vantaggio tattico derivante dalla presenza delle proprie creature sul campo di battaglia, il riempimento della gauge bar e l'attacco al punto debole del gigante avversario.

    La potenza è nulla, senza controllo

    Proprio come avviene in ogni MOBA che si rispetti, nel corso della partita gli eroi guadagnano esperienza e salgono di livello, sbloccando potenziamenti per le abilità. Ogni miglioramento si ramifica in due sottocategorie che portano, a seconda della scelta, a un diverso bilanciamento del personaggio.

    Risulta quindi fondamentale conoscere preventivamente quali saranno gli effetti della scelta, visto che il ritmo di gioco non consente molti tempi morti e aprire nel bel mezzo dell'azione il farraginoso skill tree per leggere le descrizioni non può che essere controproducente. Il team di sviluppo, però, ha per fortuna studiato un'assegnazione "rapida" dei potenziamenti, consentendo al giocatore di selezionare l'upgrade desiderato tra due possibili semplicemente tenendo premuto per qualche secondo (l'abbiamo testato su Xbox One) il tasto della croce direzionale corrispondente. Il sistema appare immediato e discretamente funzionale, considerando anche la velocità dell'azione di gioco, cosi come la mappatura dei comandi, adagiata principalmente sui quattro dorsali. Col grilletto destro si esegue l'attacco base, mentre con il destro e altri due dorsali si attivano rispettivamente tre abilità in cooldown. Non può mancare neppure una devastante "Ultra" che si carica progressivamente grazie ai danni inferti agli avversari.
    Gigantic, insomma, cerca di divincolarsi dai dettami del genere per proporre qualcosa che giunga "nuovo" all'utenza, attraverso un patchwork di idee ben amalgamate che, al momento, ci pare quasi riuscito. Il "quasi" deriva principalmente da due fattori: da un lato, la già citata frenesia, che caratterizza le varie fasi del gioco e dall'altro il comparto stilistico. Intendiamoci, il peculiare stile cell shading, capace di "animare" un character design a dir poco ispirato, non ha nulla da invidiare a colleghi ben più blasonati. I problemi, purtroppo, sorgono nel momento in cui i molti effetti a schermo (anche questi resi con uno stile cartoonesco) si accumulano, sovrapponendosi e rendendo l'azione un po' troppo confusa e di difficile lettura.

    Gigantic Gigantic, che attualmente si trova in fase beta su PC e Xbox One, cerca di divincolarsi dagli ormai codificati dettami del genere MOBA per proporre qualcosa che giunga "nuovo" all'utenza. Il patchwork di idee messo insieme dal team di sviluppo sembra ben amalgamato e, al momento, ci pare abbastanza riuscito ed equilibrato. Il titolo firmato da Motiga, insomma, ci prova a vivacizzare la formula ponderata tipica del genere, sovrapponendo a essa un gameplay tipicamente action. Per questo Gigantic strizza l'occhio più alla definizione di "hero shooter" che non a quella di un MOBA vero e proprio. Ciò potrebbe rappresentare la mossa giusta per staccarsi dalla massa e catalizzare l'attenzione dell'utenza, ma tutto dipenderà dalla capacità di creare e mantenere una base di pubblico fedele, pronta a supportare il titolo in futuro. Il titolo, attualmente, necessita ancora di qualche aggiustamento per poter dirsi completo, e speriamo che la fase beta possa portare le risposte che gli sviluppatori necessitano per poterlo rifinire. Staremo a vedere cosa cambierà da qui sino all'uscita.

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