Glitchpunk: GTA 2 in stile Cyberpunk

Glitchpunk è un gioco d'azione che prende ispirazione dai primi due GTA, mischiando il tutto con uno stile Cyberpunk brutale e nichilista.

Glitchpunk
Anteprima: PC
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  • Pc
  • Glitchpunk è sviluppato dallo studio polacco Dark Lord, le cui fonti d'ispirazione sono facilmente richiamabili: i primi due giochi della serie Grand Theft Auto (in particolare GTA 2) e il cyberpunk più estetico, brutale e nichilista. È un genere che negli ultimi tempi ha acquisto molta popolarità, più per il suo immaginario che per l'ormai inaridito commento sociale di cui originariamente si faceva portatore. E infatti in Glitchpunk è l'immaginario a prevalere, e il caos. Nel gioco la città è alla mercé delle voluttà del giocatore: può disporne a piacimento. Può trasformarla in un campo di battaglia tra gang e polizia; percorrerla in lungo e largo a bordo di bolidi futuristici o interagire con personaggi discutibili per completare contratti criminali. La lista non va molto oltre poiché Glitchpunk è tuttora in accesso anticipato su Steam, dunque per avere l'elenco completo delle caratteristiche bisognerà aspettare qualche mese.

    I vicoli di New Baltia

    Nella versione ad accesso anticipato è presente all'incirca un quarto dei contenuti pianificati. C'è una sola città, chiamata New Baltia, a cui poi si affiancheranno Outpost Texas fra qualche settimana e altre due prima dell'uscita. Tre delle dodici gang e solo un pezzo della storyline del o della protagonista, un androide senza memoria che viene impiegato senza scrupoli nelle rese di conti tra bande criminali.

    È evidente che la scrittura non sia uno dei punti di forza di Glitchpunk, che si limita a inscenare qualche scambio di battute stereotipato e a snocciolare nozioni di filosofia spicciola sull'umanità degli androidi. Lo sforzo più grande è demandato ai sistemi di guida e combattimento, i vettori più importanti per l'interazione con la metropoli: è attraverso gli spostamenti e gli inevitabili scontri a fuoco che la città si dispiega davanti agli occhi del giocatore, mostrandosi come un susseguirsi contorto di vicoli e fumose corsie sotterranee, palazzoni e abissi oscuri foderati di metallo. La visuale alla GTA 2, e cioè dall'alto verso il basso, dà forza allo scenario iperantropizzato di New Baltia: il cielo è invisibile, davanti agli occhi solo folle di gente, macchine che sfrecciano, travi di metallo e cemento armato; nulla che sia riconducibile a uno spazio naturale.

    Il fascino espressivo di New Baltia è dovuto soprattutto al "trucco" della telecamera, eppure gli artisti di Dark Lord non hanno risparmiato estro nel definire, soprattutto dal punto di vista uditivo e dell'illuminazione, un'atmosfera avvolgente e satura di elementi che richiamano il cyberpunk "classico".

    La città è frutto di una particolare alternanza tra sprite bidimensionali e modelli tridimensionali. Nonostante la visuale schiacciata, quindi, in New Baltia esiste una gerarchia di altezze percorribili e può capitare che il punto di vista inganni la percezione e impedisca di vedere un fosso o una caduta letale per il personaggio. La minimappa è anch'essa soggetta a problemi derivanti dalla tridimensionalità: essendo bidimensionale fallisce nel definire cavalcavia o sottopassaggi e può quindi dar noie se la si utilizza per pianificare uno spostamento.

    Sicario a pagamento

    Le attività in cui può essere impegnato "Texas", il protagonista del gioco, sono piuttosto monotone. Le sue competenze spaziano dall'omicidio a mano armata alla guida spericolata, e la città si adegua alle sue caratteristiche (o è viceversa?) mettendo a disposizione incarichi esclusivamente di questo tipo.

    Si accettano missioni ricevute al telefono per conto di una delle tre gang di New Baltia oppure ci si impegna in sfide dove va uccisa una precisa quantità di bersagli entro un tempo limite, al di là della cura artistica con cui è stata tratteggiata la metropoli, dunque, non ci si deve aspettare che questa abbia anche un aspetto funzionale o realistico: è semplicemente uno sfondo, un campo di battaglia dove sguinzagliare il caos con armi acquistate ai distributori automatici (chiara indicazione di come sia il futuro immaginato in Glitchpunk).

    Quando non si spara si guida. Ma si guida beffandosene delle regole, investendo passanti e innescando inseguimenti con la polizia dagli esiti quasi sempre funesti. Non è che non si possa guidare con grazia e calma, ma è estremamente difficile farlo per via di un sistema di controllo poco intuitivo, che non contempla l'utilizzo del mouse (sfruttato invece nelle sezioni a piedi) e che costringe a del contorsionismo mentale per capire con quale tasto si giri a destra e con quale a sinistra, poiché con una telecamera a volo d'uccello succede spesso che siano invertite. Eterogenesi dei fini o meno, ciò aumenta esponenzialmente il numero degli scenari di caos e distruzione, una delle caratteristiche che, considerando il materiale promozionale, Glitchpunk sfoggia con maggior orgoglio.

    Ciò che rende il protagonista il perfetto latore di caos, oltre alla guida spericolata e la dimestichezza con le armi s'intende, sono i suoi moduli hacking con cui può esercitare controllo sulla popolazione. Uno di quelli che abbiamo provato nell'accesso anticipato causava una frenesia omicida nel bersaglio, spesso l'innesco di una reazione a catena esplosiva.

    Di eventi emergenti ne succedono anche senza l'intercessione del giocatore: avvengono furti, qualche rissa, la polizia è attiva nell'intervenire dopo un crimine compiuto dall'intelligenza artificiale; ma alle volte reagisce in maniera sproporzionata: può capitare che sia lei a tamponare un'auto, tuttavia considera il veicolo come criminale e lo attacca fino a distruggerlo.

    Crediamo non sia un comportamento voluto, ma è un "glitch" spassoso e in qualche modo funzionale: vedere la città che si imbizzarrisce per un nonnulla è dopotutto una piacevole diversione da quest che hanno preso troppo alla lettera l'esempio di Rockstar, e cioè che sono lineari e intransigenti in maniera quasi capricciosa.

    Glitchpunk 
C’è ancora troppo poco per trarre conclusioni su Glitchpunk e quel che è disponibile in accesso anticipato potrebbe essere addirittura mendace. Abbiamo l’impressione che ci sia ancora tanto lavoro da fare sul sistema di controllo, in particolare quello dei veicoli, sulla risoluzione di bug e sull’ottimizzazione del codice, poiché allo stato attuale nessuna di queste caratteristiche può dirsi soddisfacente. In un gioco che è ancora, evidentemente, un cantiere aperto, spicca un’ambientazione cyberpunk “dura e pura”, non certo originale, ma molto evocativa e affascinante.

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