Gran Turismo 6: ultimo giro di pista prima della recensione

Un altro giro di pista prima della prova sulla versione definitiva

Gran Turismo 6: ultimo giro di pista prima della recensione
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  • PS3
  • Nonostante il quinto capitolo principale della saga non abbia soddisfatto appieno parte della foltissima schiera di fans, perlomeno nella versione originale lanciata il 24 Novembre 2010 prima di essere costantemente e puntualmente aggiornata dai Polyphony Digital, Gran Turismo resta indubbiamente uno dei cavalli di razza nella scuderia Sony e dell'universo videoludico in generale, grazie alla passione viscerale per le auto del suo game designer, il visionario Kazunori Yamahuchi, al talento dell'affiatato team di sviluppo nipponico ed ai 15 anni di gloriosi successi incastonati nella storia del marchio Playstation. Per queste e moltissime altre ragioni il sesto capitolo di Gran Turismo, annunciato ufficialmente il 15 Maggio 2013 presso lo storico circuito di Silverstone, rappresenta un dei titoli più attesi ed importanti di questo incredibile periodo di transizione generazionale, con la nuova ammiraglia di casa Sony già disponibile sul mercato americano ed in attesa del debutto europeo, previsto per il prossimo 29 Novembre. Tra i temi più discussi circa la nascita di quest'opera pantagruelica, che conterrà 1200 auto ed un centinaio di circuiti estrapolati da oltre 30 ambientazioni, oltre che meteo variabile e ciclo orario su 24 ore, vi è proprio il fatto di uscire su PlayStation 3 come una sorta di “canto del cigno” per le esclusive di peso, laddove avrebbe potuto rappresentare una vera e propria perla nella line up di lancio di PlayStation 4, sebbene verosimilmente con numeri inferiori in termini prettamente contenutistici. In attesa di un'edizione next gen del suddetto, praticamente annunciata da Yamauchi col suo “non vi faremo aspettare troppo ma nemmeno troppo poco”, ci siamo tuffati nell'ultima prova su strada di un codice semi-definitivo del gioco, invitati nella sede romana di Sony in un uggioso pomeriggio novembrino. Questo il resoconto della nostra esperienza.

    Nuovi amici, vecchi problemi

    Il primo elemento che balza all'occhio del nuovo capitolo di Gran Turismo è la dinamicità e l'usabilità dell'interfaccia dei menù di gioco, una delle “croci” della quinta iterazione a causa di schermate estremamente flemmatiche, macchinose e talvolta confusionali. La rinnovata snellezza riflette quella delle interfacce presenti sulle console next-gen ed in generale ricorda quella dei siti web di moderna concezione, studiati appositamente per essere fruiti agevolmente su dispositivi mobili come smartphone e tablet. In poche parole, i nuovi menù di Gran Turismo 6, estremamente eleganti, ci hanno convinti appieno per velocità e chiarezza, oltre che per l'accessibilità a tutte le informazioni ed alle numerose icone presenti su schermo, che spaziano dalle classiche patenti ai concessionari, passando per la manutenzione dell'auto alle voci per il tuning. Il nostro “battesimo del fuoco” è avvenuto a bordo di una nuovissima Renault Clio Sport gialla sul meraviglioso - ed estremamente tecnico - circuito britannico di Brands Hatch, vero e proprio tempio dell'automobilismo caratterizzato da un susseguirsi di ondulazioni e cambi di pendenze che lo rendono semplicemente unico. Nulla di meglio per verificare la bontà del nuovo modello fisico e cinematico del gioco, elaborato grazie alla collaborazione con partner tecnici quali Yokohama Rubber, leader negli pneumatici, e l'azienda che sviluppa e commercializza sospensioni KW Automotive. Purtroppo non è stato possibile testare il gioco con un volante, ciò nonostante il feedback ricevuto dal collaudato Dualshock 3 ci è apparso estremamente convincente ed il modello di guida, sebbene non troppo dissimile da quello di Gran Turismo 5 dopo la convincente cura a dose di patch fornita dai Polyphony Digital, risulta davvero solido e rigoroso, naturalmente nei limiti imposti da un progetto che nasce esclusivamente per console. Superata la fase introduttiva in quel di Brands Hatch ci siamo spostati nella parte iniziale della modalità Carriera, dove per 17 mila crediti abbiamo acquistato una Honda Fit RS 2010 azzurra con 346 PP (Performance Point). Avviata l'onnipresente Sunday Cup, caratterizzata dai due circuiti storici High Speed Ring ed Autumn Mini Ring, abbiamo potuto disabilitare il traction control, l'ABS e tutti gli altri aiuti alla guida per verificare ancora più a fondo il rinvigorito gameplay, che ci ha restituito il giusto feeling tra il sapore classico della serie e le nuove dinamiche derivate dalle specifiche partnership tecniche, suffragando le buone impressioni ottenute con la piccola ma esuberante vettura francese. Ribadiamo che per valutare e godere appieno del rinnovato modello di guida è necessario effettuare un test con una periferica dedicata, cosa che non mancheremo di fare nell'imminente analisi finale del prodotto, ciò nonostante le nuove introduzioni risultano efficaci anche attraverso il pad e possono essere pienamente apprezzate osservando il lavorio di sospensioni ed ammortizzatori attraverso il replay o l'uso mirato della visuale esterna.

    L'esperienza è stata ancor più interessante testando nella modalità Arcade una KTM X-bow R che, non lo neghiamo, abbiamo richiesto espressamente dopo averla messa alla frusta in quel gioiello simulativo che è Assetto Corsa di Kunos Simulazioni. Pur con tutti i limiti imposti dalla Playstation 3 bisogna sottolineare che il lavoro svolto da Polyphony è davvero egregio e non vediamo l'ora di testarlo a fondo con una postazione di guida, per verificare sino a che punto si sia spinto il team di sviluppo giapponese. Del resto risultati decisamente godibili, da questo punto di vista, erano già stati raggiunti in Gran Turismo 5 e con le nuove partnership non può che migliorare. Aspetto particolarmente esaltante della prova con la bassissima e grintosa KTM è stato lo scenario in cui si è svolta, ovvero la nuova pista di Willow Springs dove i giornalisti presenti all'evento si sono sbizzarriti a gestire il meteo dinamico, il ciclo giorno notte e la quantità di acqua su pista sin dall'inizio della gara. Tenere tra i cordoli la vettura con il Dualshock 3 e tutti gli aiuti disabilitati è stata un'impresa davvero ardua e, data la conformazione peculiare della pista, in taluni casi bagnata, abbiamo fatto escursioni sullo sterrato piuttosto spesso, sintomo che per godere appieno delle velleità full simulation di Gran Turismo 6, oltre naturalmente a tanta pratica, è davvero necessario disporre di una buona periferica di gioco. Se dal punto di vista del modello di guida si può dunque essere piuttosto ottimisti, l'ultima fatica targata Polyphony Digital ha comunque mostrato il fianco per alcune criticità, già emerse nelle precedenti prove fieristiche. L'aspetto che più di ogni altro ci ha lasciato qualche dubbio è rappresentato ancora una volta da uno dei difetti caratteristici della saga, ovvero la bistrattata intelligenza artificiale. Durante il nostro breve ma intenso test, infatti, abbiamo osservato il classico comportamento a “trenino” degli avversari in pista in ciascuno dei tre livelli di difficoltà provati, ovvero Beginner, Intermediate e Professional. Va tuttavia sottolineato che per valutare appieno questo aspetto non solo è necessario un tempo maggiore a disposizione, ma vanno approfonditi anche i vari settings di gioco, inoltre, lo ribadiamo, non si trattava di un codice definitivo. Al di là della mancata esuberanza degli altri piloti abbiamo notato anche un'altra criticità storica della produzione, ovvero urti e collisioni poco convincenti e del tutto simili a quelli presenti in Gran Turismo 5, sintomo che per avere una reale evoluzione da questo punto di vista sarà verosimilmente necessario attendere un capitolo interamente concepito per Playstation 4.

    La luce bacia i belli

    Dal punto di vista prettamente tecnico Gran Turismo 6 spreme la Playstation 3 ai limiti delle sue possibilità e non possiamo far altro che complimentarci con i grafici del team Polyphony, autori di una prova semplicemente magistrale. Il colpo d'occhio del primo circuito che abbiamo testato, ovvero l'inedito per la serie Brandas Hatch, è stato davvero spiazzante per qualità dell'immagine, pulizia, profondità di campo, brillantezza dei colori, complessità e spettacolarità generale. Una vera e propria gioia per gli occhi determinata non solo dalla bellezza del modello poligonale dell'auto, da sempre fiore all'occhiello per la saga, ma soprattutto dai formidabili effetti di luce, per i quali il team nipponico si è davvero superato. Le variazioni cromatiche in base alla posizione dell'illuminazione e la dolcezza con cui esse variano rappresentano lo stato dell'arte per un videogioco e risultano stupefacenti anche per chi è abituato a giocare su Pc di fascia alta da anni, segno che l'ottimizzazione su console, seppur “vetuste”, può fare davvero miracoli. La folgorante bellezza degli effetti di luce diventa un vero e proprio concerto ammirando le variazioni del ciclo giorno notte, che abbiamo velocizzato dall'apposito menù proprio per saggiare la dinamica di tramonti, albe, impatto sulle livree e via discorrendo. Uno spettacolo semplicemente meraviglioso, catalizzato anche dal generoso televisore Bravia a disposizione per il nostro test nella sede Sony. Stupende anche le cosiddette “vetture premium” caratterizzate da interni curatissimi ed un florilegio poligonale che esalta ogni dettaglio, tessuto e materiale, grazie a texture finemente disegnate e la tradizionalmente realistica resa della palette cromatica. La differenza con le vetture standard, seppur buonissime nel complesso, è sostanzialmente abissale e non poteva essere altrimenti, tenendo ben a mente le origini. Considerando che nel nuovo capitolo sono state incluse 120 vetture inedite e molte altre giungeranno attraverso i DLC, alcuni dei quali dedicati anche al cosiddetto progetto “Gran Turismo Vision” che prevede la realizzazione di concept car esclusive, i giocatori più esigenti disporranno comunque di un garage moderno, abbondante e abbastanza diversificato per divertirsi.

    Pur con tutti i limiti del caso, verosimilmente dovuti a motivi di licenza, abbiamo notato anche una discreta cura nella resa dei danni estetici delle vetture, caratterizzati principalmente da graffi ed abbondanti ammaccature piuttosto che da vere e proprie deformazioni della carrozzeria. I difetti principali che abbiamo osservato dal punto di vista grafico sono stati il tearing, piuttosto evidente nella pista Brands Hatch, rarissime compenetrazioni poligonali, aliasing accentuato e qualche calo di framerate con la visuale interna, altrimenti generalmente ancorato ai 60 frame per secondo. Così come per i danni estetici si tratta di elementi che naturalmente andranno valutati nella versione finale del gioco, tuttavia anche in questa preview non pregiudicavano né la bontà del gameplay tanto meno l'eccellente impatto scenografico di Gran Turismo 6. Per quanto concerne l'audio ci riserviamo di giudicarlo nella versione definitiva e col supporto di un impianto dolby digital 5.1, in grado di sottolineare la bontà e la modularità del sound dei motori, in attesa della preannunciata patch che dovrebbe completamente rielaborarli. Lo stridio delle gomme ci è apparso del tutto in linea con quello del precedente episodio così come l'abbondanza della soundtrack, ricchissima di brani di diverso genere e con la partecipazione, fra le altre, di band famose come i Depeche Mode.

    Gran Turismo 6 Sebbene per la valutazione approfondita di un prodotto importante e mastodontico come Gran Turismo 6 siano necessari tempo e periferiche ad hoc, soprattutto alla luce delle nuove introduzioni tecniche da parte dei Polyphony Digital, è innegabile che sia stato fatto un lavoro di rifinitura esemplare sotto numerosi punti di vista. L'interfaccia estremamente più usabile ed accessibile, la mole di contenuti biblica e l'impatto grafico travolgente, grazie ad effetti di illuminazione stupefacenti in associazione ai bellissimi modelli delle vetture, al meteo dinamico ed al ciclo giorno notte, rendono Gran Turismo 6 un'opera indubbiamente più raffinata rispetto all'ultima iterazione. Restano da valutare il rinnovato modello fisico e cinematico attraverso l'utilizzo di un buon volante, la profondità delle varie modalità di gioco e soprattutto l'incidenza dei difetti storici della saga emersi dalla nostra prova, ovvero collisioni ed intelligenza artificiale, che sembrano ancorati alle dinamiche che governavano il quinto capitolo di Gran Turismo. Restate sintonizzati per la nostra imminente disamina finale del prodotto firmato da Yamauchi, verosimilmente l'ultima grandiosa esclusiva per la Playstation 3.

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