Green Hell: sopravvivenza nella foresta, anche su console

Avventuriamoci nella pericolosa foresta pluviale amazzonica grazie alle versioni PlayStation e Xbox di Green Hell.

Green Hell: sopravvivenza nella foresta, anche su console
Articolo a cura di
Disponibile per
  • Pc
  • Sono sempre più numerosi i prodotti che, dopo aver attraversato una lunga fase di rodaggio in accesso anticipato su PC, approdano su console grazie a porting che includono una serie di modifiche studiate appositamente per consentire ai giocatori di godersi l'esperienza tramite l'utilizzo di un controller. A pochi giorni dall'uscita di Rust su console (ecco il nostro speciale su Rust Console Edition) arriva quindi anche Green Hell, altro prodotto disponibile da qualche anno su Steam e che, forte del successo ottenuto sul client Valve, fa il proprio debutto sulle console della vecchia generazione, PlayStation 4 e Xbox One. Dopo aver rischiato la vita e la sanità mentale nella tanto bella quanto mortale foresta pluviale amazzonica, siamo pronti a svelarvi tutti i dettagli sulla versione console di Green Hell.

    La morte è dietro ogni angolo

    Prima di iniziare a parlare del gioco su console è d'obbligo una piccola premessa: Green Hell è uno dei survival più complessi tra quelli attualmente disponibili sul mercato e, di conseguenza, anche tutta la componente legata alla raccolta, alla lavorazione e alla gestione delle risorse è particolarmente difficile. Il titolo, che non implementa elementi procedurali, propone un'avventura giocabile da soli o in cooperativa online con un inizio e una fine: il protagonista, per una serie di vicissitudini, viene trascinato nel bel mezzo dell'Amazzonia dopo una breve sequenza che funge da tutorial.

    Ci si ritrova così a sopravvivere ad una miriade di difficoltà che sono tutt'altro che surreali: scordatevi mostri o altre creature di fantasia, in Green Hell ogni pericolo (e fidatevi, ce ne sono tanti) è più concreto che mai e persino un fungo potrebbe innescare una serie di reazioni a catena in grado di portarvi alla morte.

    Una tale complessità si riflette anche sul sistema di controllo, il quale è stato adattato al pad in maniera discreta ma non impeccabile. Se da una parte il team di sviluppo ha svolto un ottimo lavoro per quello che riguarda le funzioni di base come il combattimento, la raccolta delle risorse e le varie interazioni ambientali, tutta la componente legata alla gestione dell'inventario e del crafting risulta davvero scomoda a causa di una carenza di accorgimenti atti a semplificare l'esperienza per chi fa uso di un controller.

    Purtroppo, infatti, non esiste un'interfaccia creata ad hoc per il pad e dovremo gestire tutto tramite l'ausilio di un cursore che in più di una situazione potrebbe rendervi la vita difficile.

    Le difficoltà in tal senso iniziano a emergere già nel tutorial, quando ci ritroviamo ad aprire col touchpad del controller PlayStation il menu radiale o a dover combinare un paio di oggetti per la creazione di un falò, tramite un sistema che ricorda davvero molto quanto visto in The Forest. Non meno complessa è la gestione delle ferite, che richiede l'utilizzo di una combinazione di tasti per analizzare parti diverse del corpo e poi muoverle per individuare la porzione dell'arto che necessita di cure. Per quanto il sistema sia interessante e renda l'esperienza di gioco più coinvolgente e realistica, se confrontato con le meccaniche semplificate di altri prodotti del genere, è innegabile che gestire questi processi con un controller non è sempre gradevole.

    Fortunatamente il gioco non si limita alla sola modalità storia e include anche degli extra. Oltre alle sfide e alla modalità Sopravvivenza, esiste la possibilità di creare una partita completamente personalizzabile dal punto di vista della difficoltà, così che si possa decidere se iniziare sin da subito a esplorare questo inferno verde oppure se indorare la pillola e magari disabilitare alcune meccaniche legate agli attacchi degli ostili, alla presenza della fauna e alla velocità con la quale i parametri vitali vanno esaurendosi.

    In Green Hell non esistono infatti i tradizionali livelli di sfida ma gli sviluppatori, consapevoli della complessità del loro prodotto, hanno deciso bene di inserire una voce aggiuntiva nei menu che permette di creare una nuova partita apportando modifiche a qualsiasi aspetto. Sfruttando questa opportunità è possibile quindi iniziare a prendere confidenza con il sistema di controllo senza doversi preoccupare di fattori esterni e concentrare così tutte le proprie attenzioni nel familiarizzare con il crafting e con le altre meccaniche che richiedono un po' di passaggi aggiuntivi per essere attivate.

    Piccoli inciampi tecnici

    Se il sistema di controllo rappresenta solo parzialmente un problema e con un po' di allenamento è possibile prenderci la mano, non possiamo certo ignorare le criticità del comparto tecnico. Da questo punto di vista il gioco non riesce a nascondere gli anni che ha sulle spalle e soffre parecchio a causa sia di svariate magagne come il pop-up invadente, sia di animazioni legnose, texture in bassa risoluzione e altri piccoli difetti.

    La stessa effettistica ha grossi problemi e, ad esempio, alzare lo sguardo durante la pioggia permette di notare la scarsa cura riposta dagli sviluppatori nei particolari. Oltre ad una serie di glitch grafici nei quali ci siamo imbattuti sporadicamente, non possiamo non citare una serie di problemi che hanno compromesso l'intera fase di tutorial. Durante questa prima mezz'ora di gioco abbiamo avuto grossi inciampi legati al tearing e al movimento della telecamera poco fluido.

    Si tratta di mancanze che, come per magia, sono scomparse all'inizio della vera avventura, e non è chiaro se si tratti di un bug legato esclusivamente a quella specifica fase di gioco o possa presentarsi in maniera randomica. Non abbiamo invece riscontrato difetti in termini di fluidità e, al netto di piccole incertezze, Green Hell è risultato sempre stabile. Va però precisato che la nostra prova è avvenuta su PlayStation 5 tramite retrocompatibilità e, almeno al momento, non sembra esistere alcun tipo di boost prestazionale per la versione next-gen.

    Green Hell Green Hell continua ad essere una delle migliori esperienze survival anche su console, purché in questo caso si riesca a soprassedere ad una serie di piccoli difetti che non riguardano esclusivamente il comparto tecnico ma anche il gameplay, a causa di un adattamento del sistema di controllo non esente da problemi. Vi consigliamo di optare per questa versione del gioco solo se non avete l'opportunità di provarlo su PC, piattaforma sulla quale è possibile godere di un'esperienza più fluida sia per l'uso di mouse e tastiera che per la resa del comparto tecnico.

    Quanto attendi: Green Hell

    Hype
    Hype totali: 5
    54%
    nd