Hearthstone: la prova del GCC di Blizzard

Gli Eroi di Warcraft si scontrano sul campo di battaglia, combattendo a suon di carte collezionabili!

Hearthstone: la prova del GCC di Blizzard
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  • Lanciare un titolo free-to-play necessita attente analisi di mercato e uno sforzo di sviluppo non indifferente, affinché il gioco possa essere apprezzato e goduto sia dai giocatori casual, poco avvezzi alle spese con carta di credito, che agli utenti appassionati e agli hardcore gamer, sicuramente più interessati a spendere un po' di euro attorno ad un gioco divertente e che funziona. Ultimo arrivato nel mondo dei giochi free-to-play è Heartstone: Heroes of Warcraft, che giunge inaspettato da un importante nome dell'industria videoludica, Blizzard Entertainment, che in passato si era sempre dimostrata restia ad avvicinarsi all'utenza con un gioco che non avesse un canone mensile. Il gioco di carte collezionabili si è già mostrato in più di un'occasione, svelando carisma e stile, il tutto unito al la realizzazione grafica impeccabile che distingue tutte le produzioni del colosso californiano. Grazie all'apertura dei server americani, abbiamo provato la versione beta di Heartstone, nella speranza che il vecchio continente possa presto godere di una versione localizzata.

    NOVE EROI, UN'UNICA E GRANDE ARENA

    Il titolo si conferma rapido e veloce, adatto sia a sessioni di gioco lunghe ed intense, così come ad una breve pausa caffè. Come avevamo introdotto la volta scorsa, in occasione della nostra prova avvenuta sullo showfloor di Blizzard presso lo stand della GamesCom di Colonia, il prodotto Blizzard è strutturato in maniera molto semplice: i due giocatori si fronteggiano sul campo di battaglia impersonano uno dei nove eroi estrapolati dal lore di Warcraft, utilizzando potenti magie e pericolose creature. Grazie alle gemme, ogni turno potremo giocare un numero sempre maggiore di carte, naturalmente più forti e temibili, per mettere sotto torchio il nostro avversario: perde il giocatore il cui eroe arriva a zero healt point. Il gioco si struttura a turni, ma diversamente da altri della stessa categoria è svincolato da qualsivoglia tipo di suddivisione in fasi e questo perché ogni giocatore può pescare della propria mano o attivare le abilità speciali delle creature in campo, solo e unicamente nel corso del proprio turno.
    La modalità Pratica non solo ci permette di prendere confidenza con le meccaniche e con i nove mazzi prefabbricati offerti da Heartstone, ma ci offre anche la possibilità di guadagnare nuove carte per personalizzare i deck già disponibili e soprattutto di sbloccare i nove personaggi. Quando invece siamo pronti ad affrontare prove più ardue e impegnative, allora possiamo ingaggiare un duello con un altro giocatore connesso a Battle.net tramite la modalità Sfida.

    "Il titolo si conferma rapido e veloce, adatto sia a sessioni di gioco lunghe ed intense, così come ad una breve pausa caffè."

    Il server - in questo caso quello americano al quale siamo collegati per la prova - trova per noi uno sfidante grazie ad un sistema di matchmaking che si rivela sempre perfetto e mai sbilanciato, come vuole la tradizione di un publisher sempre attento alla qualità dei servizi di rete. Trovarsi contro degli avversari reali è tutta un'altra cosa ovviamente; molto più divertente, stimolante, mettendo però a nudo uno dei più evidenti difetti di Heartstone, l'elemento fortuna. Diversamente da altri titoli della stessa categoria il card game di Blizzard mette in mostra una certa imprevedibilità, che, in sole una o due mani, può radicalmente cambiare l'esito di una partita sia con i mazzi preconfezionati che con quelli costruiti ad hoc. Siamo ben coscenti che il fattore fortuna sia elemento imprescindibile ed inevitabile di qualsivoglia trading card game, ma l'assenza di build strutturate e di combo specifiche rischia di trasformare un ottimo gameplay in qualcosa di banale e riduttivo, adatto ai casual gamer o agli irriducibili aficionados dell'universo di Warcraft. Questo è senza dubbio dovuto anche al ridotto numero di carte disponibile, circa 300, ovvero lo stesso quantitativo a disposizione dei giocatori al lancio di Magic: the Gathering con il primo set Alpha nel 1993. Le similitudini con il gioco di Wizards of the Coast non finiscono qui però, perché le dinamiche di gioco sono davvero molto simili. La differenza principale risiede nella possibilità offerta al giocatore di decidere se attaccare l'eroe avversario o le creature dello stesso. Ovviamente le carte che compongono il set base sono divise in domini, uno per ogni classe (o eroe) del gioco, più alcune generiche e pertanto utilizzabili da tutti gli avatar. In assenza di strategie particolari, la velocità è alla base della vittoria. Se siete giocatori di TCG saprete bene che un mazzo rapido è il più delle volte sinonimo di vittoria: come nei più famosi prodotti di questa particolare categoria, anche in Heartstone un mazzo in grado di fornire creature e magie sin dal primo turno, parte avvantaggiato rispetto ad uno che sfoggia creature potenti ma dall'elevato costo in gemme. Il deck da noi utilizzato in queste prime ore di closed beta, contiene per esempio una carta che a costo zero regala una gemma bonus, offrendo così la possibilità di schierare una creatura più forte o di partire subito all'attacco con una magia per arrecare danno all'eroe avversario.

    "In assenza di strategie particolari, la velocità è alla base della vittoria."

    I minion con carica - Charge nella versione in lingua inglese - possono attaccare nel turno stesso in cui entrano in gioco dalla mano al campo di battaglia, mentre quelli con provocazione - Taunt - diventano bersagli obbligati delle creature attaccanti del giocatore avversario. Le meccaniche di gioco sono senza dubbio interessanti, anche se certamente poco innovative. Uno degli elementi più intriganti e in grado di aggiungere qualche variabile extra, è l'abilità speciale dell'eroe e quindi la possibilità di equipaggiarlo con oggetti e artefatti, così che esso possa direttamente attaccare l'eroe o il minion avversario. Niente che non si sia già visto nella modalità Planeswalker del gioco di Hasbro o nel digitale Duels of the Planeswalkers. Porre attenzione a quante carte ha in mano l'avversario è molto importante, per capire se osare la carta vincente o riservare l'asso nella manica per una mano successiva.
    Il gioco di carte digitale è ovviamente incorniciato da una serie di utili strumenti, pensati per i giocatori che vogliono avere sempre tutto sotto controllo. Il Quest Log per esempio riassume tutte le informazioni legate al profilo del giocatore, con la quantità di partite giocate, le vittorie conseguite, lo status degli eroi sbloccati e infine, non meno importante, le missioni da portare a termine per ottenere dei bonus in punti esperienza o in crediti. Quando uno o più eroi avranno raggiunto il giusto livello, allora potremo gettarci nella mischia dell'Arena in un match con le classiche regole del Draft, dove potremo aggiungere carte random al nostro mazzo per dare ulteriore imprevedibilità al match.
    Ottimo il doppiaggio in lingua inglese, ma restiamo in trepidante attesa di poter ascoltare la versione localizzata in italiano promessa da Blizzard.


    Hearthstone: Heroes of Warcraft Il gioco di carte di Blizzard ispirato all'universo di Warcraft è divertente, curatissimo nella realizzazione tecnica e ha delle solide basi di partenza per crescere e sfondare nel mercato del free-to-play. La beta attualmente in corso in territorio nord americano ha avuto modo di mostrarci i nove deck che compongono il mosaico di Heartstone: Heroes of Warcraft, confermandoci così la genuinità del prodotto videoludico in questione. Nonostante ciò, il team californiano dovrebbe rivedere alcuni elementi, aggiungendo magari qualche variante o set di regole, così da insaporire il tutto con un pizzico di varietà. Come annunciato in precedenza, la closed beta europea dovrebbe arrivare questo mese, mentre la release definitiva giungere entro fine anno.

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